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UN TIPICO ERRORE GERMANICO ( FORGES DAVANZATI R. , 1925 )
StampaQuotidiana ,
« Per vivere amichevolmente con questa Germania , bisogna che stia ferma alla frontiera austriaca . Ecco una prima cosa da dire , fascisticamente , dopo la vittoria di Hindenburg » . Queste parole concludevano , circa un mese fa , il commento alla elezione di Hindenburg a Presidente dei Reich . Erano dettate da un convincimento non nuovo , ma affermato fin dalla Conferenza di Parigi , quando troppa sordità , troppa ostilità , troppa indifferenza , troppa infatuazione vilsoniana , riducevano in pochissimi la visione di una politica centroeuropea , necessaria all ' Italia . Erano suggerite dalla persuasione che il problema fosse non più ignorabile , ma di primo piano per la nostra politica , che ha già sofferto di errori , di colpe e di sopraffazioni altrui nella questione austriaca . Erano il richiamo ad un problema concreto , oltre le solite considerazioni generiche sulla elezione del vecchio Maresciallo . Ecco che oggi le dichiarazioni di Mussolini in Senato ; i commenti della stampa germanica ; il discorso del Presidente del Reichstag , Loebe , al Congresso di Dortmund , che già ieri abbiamo notato , e altre manifestazioni in Austria , attestano come la questione austriaca sia oggi al nodo della politica centroeuropea . Non intendiamo affatto partecipare al gran clamore verbale , che le dichiarazioni di Mussolini hanno sollevato di là dal Brennero ; e non deploriamo nemmeno questo clamore , se esso debba giovare ad eliminare equivoci , specialmente l ' equivoco che faceva considerare l ' Italia indifferente , agnostica , nella questione austriaca . Abbiamo detto e ripetiamo che , prima di essere di interesse cecoslovacco o jugoslavo o francese , la questione austriaca è di interesse italiano . Questo sembra abbia sorpreso in Germania e in Austria , dove si rimettevano ai tristi precedenti di una politica assurda e cieca , che ebbe il suo tipico episodio di autodiffamazione nelle mostruose accuse rivolte alla Missione Segre , che aveva dato all ' Austria i primi generosissimi aiuti dell ' Italia ; e che ebbe la sua catastrofe diplomatica quando , sulla facile rinunzia ottenuta dall ' Italia della quota di riparazioni dovuta dall ' Austria si organizzò la sostituzione della Società delle Nazioni in quella politica di controllo dell ' Austria , che spettava di diritto all ' Italia . Ebbene quei precedenti non si ripeteranno più . E l ' Italia non intende lasciare alla Francia e alla Piccola Intesa il compito di interpretare politicamente gli articoli 80 del Trattato di Versailles e 88 del Trattato di San Germano , per i quali la Repubblica austriaca non può mutare il suo assetto statale , quale sarebbe l ' unione con la Germania , senza il consenso del Consiglio della Società delle Nazioni . E poiché l ' articolo 5 del Patto stabilisce che le deliberazioni del Consiglio per essere valide debbono essere prese all ' unanimità , la volontà dell ' Italia ha valore decisivo . E poiché la Francia è anch ' essa ostile a qualsiasi unione e anche in Inghilterra i commenti , pure ufficiosi , sono stati favorevoli alla tesi enunciata da Mussolini , il discorso del socialista Loebe , presidente del Reichstag , in pieno accordo con le direttive pangermaniste ( la Germania è Germania e la Germania socialdemocratica meritevole di tutti i favori è una invenzione nittiana ) e in contestazione di Mussolini , cui ha preteso di rimproverare l ' ignoranza dei trattati , è invece esso un documento di voluta ignoranza e di insolenza , tipiche della mentalità germanica , quando è spronata dallo spirito aggressivo . E , lasciando da parte un esame più particolare della questione austriaca , questo dobbiamo oggi porre in chiaro , anche per coloro che , afflitti oppur no dall ' imbecillità socialdemocratica , hanno creduto di affermare una direttiva italiana di politica nell ' intenerimento del dopoguerra per la povera Germania : e cioè lo spirito aggressivo di questo orientamento che la politica germanica sembra prendere , dopo l ' elezione di Hindenburg . Non è la prima volta che alla germanofilia smaccata degli ex - neutralisti e dei socialdemocratrici pentiti della francofilia e sempre in cerca di una nuova servitù per lo straniero , si sia risposto in Germania , assumendo in proprio , brutalmente , la propaganda per la rivendicazione dell ' Alto Adige . Oggi le dichiarazioni violente per l ' unione con l ' Austria non si scompagnano affatto da questa propaganda . Queste constatazioni debbono esser fatte non per incitare i mutamenti irrequieti di condotta politica , ma per ripetere ancora una volta l ' indispensabile pedagogia di cui hanno bisogno gli italiani , sempre corrivi ad interpretazioni della politica internazionale , false , deformate da ideologie che sbandano ora a favore di questo ora a favore di quello straniero , e che bisogna fermamente ripudiare per costituire oltre che una visione , un sentimento di politica italiana . Solidamente italiana . E nel sentimento di una politica italiana verso la Germania , non deve mai mancare la comprensione che la Germania è una tipica espressione di razza , che non c ' è troppo da ingannarsi sulle divergenze dei suoi partiti , e che in Germania difetta una valutazione precisa del fattore Italia , come fattore europeo . Questa comprensione significa anche che la Germania commette facilmente errori grossolani di politica , e che l ' errore della svalutazione italiana prima della grande guerra è stato meritatamente uno dei motivi di sconfitta della Germania . Oggi , in un momento veramente significativo della politica europea e della vita interna della Germania , ecco che la grossolanità massiccia di questo popolo che ha virtù e difetti moltiplicati al cubo , si orienta , con una scelta poco persuasiva , verso il mezzogiorno , verso l ' Austria e l ' Italia , per porre un problema di primo piano , da aggiungere a quello della frontiera occidentale e della frontiera orientale . Dove sia la coscienza e la misura in questa politica nessuno può comprendere . Questo è certo . Che l ' Italia non è più quella che soffrì soggezioni nella Triplice . un ' altra Italia , in un ' altra Europa . Se anche questa volta la Germania non capisce , vuol dire che nemmeno l ' ultima dura pedagogia le ha giovato . Ecco quanto si deduce dalla pessima sfuriata del socialista Loebe , Presidente dei Reichstag .