Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
LA BIBBIA DI BORSO. ( OJETTI UGO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Milano , 19 maggio . A Milano , in casa del signor Giovanni Treccani , davanti alla Bibbia di Borso d ' Este . I due volumi della Bibbia sono giunti ieri da Parigi , vigilati da due cerberi , uno membruto villoso flemmatico e romanesco , Colasanti , direttore generale delle Belle Arti ; l ' altro , magro irrequieto esclamativo e napoletano , de Marinis . Diamo , per quel che ci costa , a ognuno il suo : se il Treccani è l ' Amerigo Vespucci , il de Marinis è il Cristoforo Colombo del rutilante eldorado chiuso dentro queste fodere di panno verde , dentro queste copertine di marocchino rosso . E adesso , varcato l ' oceano tempestoso dei sì e dei no , il de Marinis è felice di guidarci tra le divinità , gli angeli , gli uomini , le piante , i fiori , le nuvole , i fiumi , i prati , i pianeti , i palagi , gli animali di questo mondo di sogno , pagina per pagina : milleduecento e tante pagine . Mi ricordo questo entusiasta , poco più d ' un mese fa , quando entrò a tarda sera nel mio studio , correndo . Piccolo com ' è , e sempre sulla punta dei piedi , pareva che avesse le ali . Era sceso dal treno di Parigi poche ore prima : la Bibbia di Borso che l ' imperatore Carlo s ' era fuggendo portata in Isvizzera come nel 1859 il duca di Modena se l ' era fuggendo portata a Vienna e che nessuno più riusciva a scovare , egli l ' aveva veduta a Parigi nelle mani del signor tal de ' tali . Bisognava riportarla in Italia , bisognava che finisse di far da viatico ai principi in fuga : bastava un niente , tre o quattro milioni . Io che , per quanto mi sforzi di seguire la moda , ho ancora il torto di dubitar dei miracoli , lo guardavo preoccupato e insistevo a dirgli : Segga , mi faccia il piacere , segga . Un pazzo seduto è meno pericoloso che in piedi . Vor dì che voi portate li rigistri De le spese , l ' esatta relazione , Ché ve farò parlà co ' li ministri . E lo spedii col primo treno al ministro dell ' Istruzione che sapevo gentile e , in queste faccende , liberale . Ed ecco : il miracolo s ' è avverato , la Bibbia è in Italia . « Ho il piacere di annunciarle che la Bibbia di Borso d ' Este è assicurata all 'Italia.» Questo semplice telegramma Giovanni Treccani mandò il 3 maggio da Parigi a Benito Mussolini : gli costava , come è noto , più di duecentocinquantamila lire a parola . Adesso , prima della gran Bibbia , guardo lui . Lombardamente posato e imperturbabile , giovane ancora , biondo e sorridente , il naso piccolo e mobile , le palpebre gravi ed esangui sugli occhi azzurri , egli ha già imparato a maneggiare il suo codice con la delicatezza del vecchio bibliofilo , la quale sfiora e non tocca ed è paragonabile solo alla delicatezza delle donne quando s ' aggiustano sulla pettinatura una ciocca che sfugge . L ' ha veduto ancora poco il suo tesoro , ma lo conosce già molto bene , dall ' a alla zeta , e ne gradua con buon gusto le tante bellezze e finezze . Purtroppo il metodo da lui scelto per uno studio rapido e pratico dell ' arte della miniatura non é da tutti . E il vecchio proverbio qui è rovesciato : metti da parte e poi impara l ' arte . Vede : io volevo lasciare ai miei figlioli un nome che valesse per qualcosa di nobile e di durevole . Non sono un artista io , non sono uno scrittore . Ho cercato : ho trovato . È stata una fortuna per me . Parla senza enfasi , parla sottovoce in quest ' alacre città dove anche nei salotti americanamente si grida . E convince e conquista sùbito , almeno gli artisti e gli scrittori stupefatti di sentirsi invidiati . Dalle pareti della sala che oggi ospita la Bibbia , pendono quadri di Tranquillo Cremona , di Daniele Eanzoni , di Mosè Bianchi , di Filippo Carcano : sembrano i nobili deputati dai moderni pittori lombardi ad accogliere onorevolmente i signori Taddeo Crivelli , Franco Russi , Marco dell ' Avogaro e gli altri pittori della Bibbia ferrarese . Ma ecco s ' apre la Bibbia , e tutto il resto scompare . Quel che prima fa stupire , è trovarla così intatta . Ad aprire certe pagine , a vedere i fondi d ' oro senza un ' incrinatura , i fondi d ' oltremare senza una ruga , sembra d ' aprirle noi per la prima volta dopo messer Borso . Non c ' è che gl ' illetterati per conservare bene i libri . Francesco Giuseppe d ' Austria o Francesco di Modena , senza risalir più lontano , dovevano spendere il loro tempo in ben altre , oh gravissime , occupazioni ; e la Bibbia la lasciavano dormire collocata nel suo forziere , vergine e immacolata , diciamo pure , per noi . Questo stupore è moltiplicato dalla minutezza e fragilità di tanta arte e splendore . Sarebbe come ritrovare vivi un fiore o una farfalla di cinque secoli fa . Il prodigio della sopravvivenza si aggiungerebbe al prodigio della sua piccolezza e bellezza nativa , tanto da lasciarti sulle prime senza respiro . Hanno voluto , è vero , questi pittori maestri dare ad ogni pagina una sua bilicata architettura , farne uno stabile monumento : in alto un frontone con la sua lapide , ai lati due fioriti pilastri con statue e medaglioni , nel mezzo tra i due spazii scritti , come tra due finestre , una colonnina o un festone , in basso un ' alta base e così salda che le storie e i paesi in essa dipinte vi sono divisi , scena per scena , da classiche colonne , nude o scannellate , di bronzo o di marmo , capaci di reggere davvero da sole una fabbrica tanto eccelsa ed ariosa , se al signor Duca fosse venuto il ghiribizzo di costruirsela in pietra . Ma dentro questi vani e nicchie e finestre , appoggiati a questi larghi pilastri , i pittori si sentono finalmente a loro agio come e meglio che a casa loro : e allora si divertono a raccontare favole in libertà e ad immaginare leggiadrie come in un decamerone sull ' erba . Oggi nella scorsa non so seguire che questi svaghi e capricci : cervi alla fonte timidi e stupiti a vedersi sul capo quei tanti rami , levrieri assaettati , candide aquile e verdi girifalchi araldici ed accigliati come tiranni in trono , aironi in volo dentro un fuso d ' azzurro come se un lembo di cielo si fosse avvolto intorno al loro corpo lanciato , colombe e tortore , quaglie e pernici accovacciate dentro una rosa come nel loro vero nido , elefanti e camelli e scimmie e leopardi e orsi e struzzi , tratti o cavalcati con guinzagli e redini di porpora da pargoli bianchi e paffuti . E poi farfalle e farfalle . Ve ne saranno di cento specie , azzurre , viola , nere , gialle , bianche , ferme e vaganti , così naturali e vive che sembra proprio si vengano adesso a posare su queste aiole di fiori per goderne e nutrirsene . Alla fine , la farfalla ti resta nella memoria come l ' emblema di Taddeo Crivelli e di Franco Russi : preciso . Alla fine .... Sono tre ore che sfogliamo e guardiamo e cerchiamo aggettivi . S ' è stanchi e si sta per diventare ciechi , col cervello vuoto : il povero cervello che alle prime pagine s ' illudeva di confrontare , di giudicare , di ricordare . Quest ' angelo con la fronte tonda , con le palpebre a campana col nasino a martello , con la bocca gonfia , non par di Cosmé Tura ? Questa dama con la fronte rasa e i capelli dietro a turbante , con un collo più lungo del volto , con una veste a strascico tutta perle smeraldi e oro , questo smilzo cavaliere con un gran cappello aguzzo come una prora , non paiono di Pisanello ? Questi cavalli tondi sotto una selva di lance non sono di Paolo Uccello ? Si dura poco in questi raffronti . Ci si sente soffocati come sotto una pioggia di fiori sempre più folta e pesante . E non s ' osa dir basta , e non si vuole dir basta . Le si prepara una vita difficile , diciamo al signor Treccani per svagarci dai milioni dell ' arte con un centesimo di realtà : Quanta gente le ha dato consigli e le ha chiesto soccorsi dopo il suo ritorno da Parigi ? Il signor Treccani che è di poche parole , sorride , esce , torna con un fascio di lettere . Leggiamo due righe della prima : « Io vengo a proporle un ' impresa che renderà gloriosi e ricchissimi me e lei : il prosciugamento del mar Caspio e la fine dei terremoti » . E una riga della seconda : « Io sono stata sedotta da un uomo . » Perché questa Bibbia di Borso si guarda e non si legge ? Vorrei consigliare al suo munifico possessore , se i mille visitatori gli lasciano cinque minuti di respiro , di leggersi almeno un versetto nel Libro dell ' Ecclesiaste : « Dove sono molti beni , sono anche molti mangiatori di essi ; e che pro ne trae il padrone di essi , salvo la vista degli occhi ? » Ma i poeti esagerano .