StampaQuotidiana ,
Una
delle
più
tristi
giornate
oggi
per
il
cronista
!
I
disordini
ordinari
erano
naturalmente
preveduti
.
poiché
la
deliberazione
presa
ieri
nei
locali
della
società
Ignazio
e
Vincenzo
Florio
,
di
mantenere
cioè
vivissima
l
'
agitazione
,
non
poteva
che
preludere
ai
gravi
tumulti
che
tutti
dobbiamo
deplorare
.
Ma
agli
operai
marittimi
si
unirono
anche
gli
agrumari
,
i
quali
perciò
si
astennero
pure
dal
lavoro
.
Anche
le
incassatrici
furono
invitate
ad
abbandonare
il
lavoro
,
e
dinanzi
un
magazzino
in
via
Principe
Belmonte
,
il
cui
proprietario
sig
.
Barba
si
era
opposto
a
che
le
sue
lavoranti
smettessero
dal
lavorare
,
accadde
il
primo
tafferuglio
nel
quale
si
distinsero
specialmente
le
donne
.
Verso
le
ore
7,30
tutte
le
incassatrici
e
gli
impiegati
alla
manifattura
delle
casse
di
agrumi
,
sbucando
dalla
via
Emerico
Amari
,
via
Principe
Belmonte
,
via
Stabile
,
via
Polacchi
gridando
,
anzi
imprecando
,
accorsero
in
via
Borgo
,
ove
si
riunivano
agli
operai
marittimi
.
Verso
le
ore
8
tutta
quella
massa
imponente
invase
i
locali
dell
'
officina
elettrica
e
dell
'
officina
dei
trams
,
gridando
sempre
a
squarciagola
,
invitando
quegli
operai
a
lasciare
il
lavoro
.
I
dimostranti
,
così
ingrossati
,
tornarono
in
via
Borgo
.
Quivi
diedero
l
'
assalto
ai
trams
elettrici
,
chiedendo
che
fosse
sospeso
il
servizio
e
poiché
guidatori
e
bigliettari
naturalmente
si
opposero
,
cominciarono
a
tirar
sassi
contro
le
vetture
,
frantumando
i
cristalli
.
Ma
i
guidatori
proseguirono
ciò
nonostante
il
loro
cammino
,
prima
lentamente
,
poi
a
tutta
velocità
,
riuscendo
così
a
sfuggire
agli
assalitori
che
continuarono
ad
inseguirli
per
un
buon
tratto
,
lanciando
sassi
.
Intanto
una
buona
parte
dei
dimostranti
volendo
ad
ogni
costo
impedire
che
circolassero
i
trams
,
servendosi
delle
barche
che
erano
a
secco
al
Sammuzzo
,
cominciarono
a
costruire
delle
barricate
,
nella
via
Borgo
,
all
'
altezza
di
via
Stabile
,
per
impedire
così
il
passaggio
alle
vetture
elettriche
.
Uomini
e
donne
trasportavano
le
barche
e
le
ponevano
una
sull
'
altra
gridando
:
Le
barricate
!
le
barricate
!
Vengono
suonati
gli
squilli
di
tromba
,
si
viene
a
colluttazione
fra
dimostranti
e
forza
pubblica
;
i
soldati
inastano
le
bajonette
,
ed
allora
il
capitano
ordina
la
carica
.
I
dimostranti
dapprincipio
resistono
,
e
qualche
sasso
vien
lanciato
contro
la
truppa
.
Donne
,
bambini
,
vecchi
,
cadono
trascinati
dalla
folla
,
spinti
,
urtati
,
stramazzano
a
terra
ed
i
contusi
non
son
pochi
.
La
situazione
è
davvero
emozionante
;
si
ha
la
prova
oramai
che
i
dimostranti
non
vogliono
fare
una
delle
solite
innocenti
proteste
:
essi
non
temono
le
bajonette
e
tentano
di
procedere
innanzi
,
rompendo
i
cordoni
della
truppa
.
Finalmente
militari
ed
agenti
di
pubblica
sicurezza
riescono
a
fare
indietreggiare
i
dimostranti
che
si
dividono
allora
in
due
grandi
colonne
,
una
delle
quali
si
avvia
per
la
via
Principe
Scordia
,
e
l
'
altra
è
spinta
fino
in
piazza
Ucciardone
.
Agli
operai
frattanto
s
'
erano
uniti
una
quantità
di
monelli
,
dalle
faccie
patibolari
,
che
sogliono
profittare
delle
tristi
circostanze
per
sfogare
il
loro
odio
contro
gli
agenti
dell
'
ordine
.
La
via
Maqueda
,
dal
tratto
di
Sant
'
Agostino
fino
ai
Quattro
Canti
è
addirittura
gremita
di
dimostranti
.
L
'
ispettore
cav
.
Marzullo
intima
loro
di
sciogliersi
,
ma
naturalmente
.
non
viene
obbedito
,
e
allora
vengono
suonati
i
soliti
squilli
di
tromba
che
echeggiano
questa
volta
sinistramente
.
Nessuno
però
si
mosse
e
i
soldati
vennero
allora
spinti
alla
carica
.
Neanco
questo
giovò
.
I
dimostranti
contendendo
il
terreno
passo
a
passo
,
cominciarono
a
lanciare
dei
sassi
contro
la
truppa
,
e
i
soldati
,
i
carabinieri
,
gli
agenti
,
tentando
di
schivare
quei
proiettili
che
spesso
però
colpivano
il
segno
,
continuarono
a
procedere
innanzi
,
armati
,
più
che
di
altro
,
di
pazienza
e
di
rassegnazione
.
Intanto
i
bersaglieri
respingono
i
dimostranti
fino
all
'
angolo
della
via
Celso
,
mentre
a
rinforzarli
sopraggiungono
due
compagnie
del
14°
fanteria
le
quali
si
dispongono
in
doppio
cordone
avanti
la
discesa
di
Piazza
Nuova
,
in
via
Maqueda
.
Vengono
suonati
gli
squilli
di
tromba
ma
i
dimostranti
inveiscono
contro
le
guardie
lanciando
grossissimi
sassi
.
È
un
momento
di
grande
trepidazione
.
Militari
ed
agenti
stanno
fermi
ai
loro
posti
,
apparentemente
tranquilli
,
e
spesso
vengono
colpiti
da
proiettili
più
o
meno
grossi
.
Il
maresciallo
dei
carabinieri
Pittaluga
viene
ferito
da
una
sassata
alla
tempia
destra
.
Vengono
frantumati
i
vetri
di
un
fanale
e
allora
il
desiderio
di
distruggere
spinge
la
folla
ad
atti
deplorevoli
.
I
vetri
di
tutti
i
fanali
che
sono
nella
via
Maqueda
cadono
infranti
;
il
fragore
dei
vetri
che
si
rompono
dà
alla
selvaggia
scena
un
aspetto
triste
.
Si
ripetono
gli
squilli
di
tromba
di
tanto
in
tanto
,
si
torna
a
fare
delle
cariche
,
ma
la
folla
dei
dimostranti
non
indietreggia
.
Per
un
momento
sembra
che
le
cose
debbano
calmarsi
,
ma
la
folla
ingrossa
sempre
più
,
e
diventa
più
pericolosa
.
Vengono
suonati
ancora
una
volta
gli
squilli
di
tromba
ma
i
dimostranti
inveiscono
contro
le
guardie
lanciando
grossissimi
sassi
.
È
un
momento
di
grande
trepidazione
.
Militari
ed
agenti
stanno
fermi
ai
loro
posti
,
apparentemente
tranquilli
,
e
spesso
vengono
colpiti
da
proiettili
più
o
meno
grossi
.
Il
maresciallo
dei
carabinieri
Pittaluga
viene
ferito
da
una
sassata
alla
tempia
destra
.
Vengono
frantumati
i
vetri
di
un
fanale
e
allora
il
desiderio
di
distruggere
spinge
la
folla
ad
atti
deplorevoli
.
Intanto
i
Quattro
Canti
di
città
,
tutta
la
via
Maqueda
,
il
corso
Vittorio
Emanuele
sano
occupati
militarmente
.
I
balconi
sono
addirittura
gremiti
,
grande
folla
tumultuante
fa
ressa
dietro
i
cordoni
della
truppa
.
Le
botteghe
sono
chiuse
,
gli
uffici
pubblici
,
alcuni
chiusi
,
alcuni
altri
,
come
il
Municipio
,
il
Palazzo
delle
Finanze
,
sono
custoditi
da
compagnie
di
soldati
.
Una
gran
folla
di
dimostranti
occupa
la
piazza
Pretoria
e
comincia
a
lanciar
sassi
contro
i
fanali
e
contro
le
finestre
del
Municipio
,
la
cui
porta
d
'
ingresso
è
chiusa
e
custodita
anche
da
cantonieri
municipali
.
Verso
le
ore
14
,
la
grande
maggioranza
degli
operai
dimostranti
si
ritira
e
prende
il
sopravvento
la
ciurmaglia
dei
malviventi
,
monelli
,
giovinastri
,
brutti
ceffi
,
tutto
insomma
il
più
putrescente
strato
sociale
.
Verso
le
ore
16
,
l
'
aspetto
della
città
è
caratteristicamente
triste
.
La
gente
si
affaccia
ai
balconi
,
guardando
in
fondo
alle
strade
,
dove
,
di
tanto
in
tanto
,
si
destano
dei
pànici
,
e
si
vede
la
gente
che
corre
per
ripararsi
da
un
qualche
guaio
.
Nei
quartieri
popolari
,
specialmente
nel
rione
Capo
,
per
quei
vicoletti
angusti
,
tortuosi
e
popolosi
,
squadre
di
monelli
e
di
giovani
di
aspetto
molto
dubbio
,
scorazzano
ogni
tanto
vociando
e
lanciando
sassi
ai
fanali
,
ai
balconi
e
alle
vetrine
dei
negozi
.
Le
botteghe
che
fin
da
stamane
si
erano
chiuse
,
poi
si
sono
man
mano
riaperte
;
ma
ad
ogni
irruzione
vandalica
che
si
annunzia
da
lontano
si
richiudono
rapidamente
.