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GLI ANARCHICI CONTRO I SOCIALCOMUNISTI ( GONELLA GUIDO , 1937 )
StampaQuotidiana ,
Accanto all ' evoluzione della situazione militare spagnola vi è una evoluzione della situazione civile che è non meno significativa della prima e non meno necessaria ad integrare il quadro delle cose spagnole . Dal luglio dello scorso anno la Spagna che si definisce « governativa » ha assistito alla nascita e morte di decine di governi costituiti non solo in seguito al frantumarsi dell ' unità nazionale che ha incoraggiato da parte repubblicana lo sviluppo delle autonomie , ma anche in seguito alla lotta fra le varie correnti dell ' estremismo socialista ed anarchico in perenne dissenso ed in perenne difficoltà a mantenere ordine . Dove le frazioni si contendono manu militari il potere non vi è legge , e dove non vi è legge non vi è ordine . Questa vicenda di trasformazioni governative , che caratterizza la politica di coloro che appunto si chiamano « governativi » , deve essere documentata in quanto fornisce elementi essenziali per un giudizio d ' assieme di una delle più micidiali e disastrose convulsioni della storia moderna , la guerra civile spagnola . La situazione catalana è , a questo proposito , sempre simbolica . Gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno riconfermato che in tale territorio , il quale si dichiara il più tenacemente rosso , non vi è un governo degno di tale nome . A Barcellona la Generalità non comanda , e tanto meno comanda il remoto governo di Valenza , il quale nei consessi internazionali dichiara di rappresentare tutta la Spagna . Una delle pagine più oscure della guerra spagnola è il trionfo dell ' arbitrio anarchizzante che in Catalogna ha instaurato i metodi dell ' assassinio e del banditismo : anzi la stessa organizzazione del banditismo è divenuta organizzazione statale , poiché la sorte e la vita stessa dei cittadini è rimasta e rimane nelle mani dei comitati rivoluzionari dal cui beneplacito dipende quel minimo di libertà che può essere ancora riconosciuta . Ed i profughi catalani ne sanno qualche cosa . Ma il banditismo e l ' anarchia non sono forme di governo : sono improvvisazioni del predominio della piazza . Per questo i conflitti degli ultimi giorni fra coloro che detengono il potere non possono essere oggetto di meraviglia . Sembra che la causa dell ' ultimo colpo di Stato catalano si debba cercare nel fatto che la Generalità , sostenuta dal governo di Valenza , abbia tentato di togliere alla Federazione anarchica la sua posizione di privilegio . Gli anarchici hanno reagito violentemente e la « crisi governativa » si è tramutata in conflitti armati nelle strade di Barcellona . La Fai è passata all ' offensiva : le sue guardie di assalto hanno occupato i punti strategici della città ed hanno privata la Generalità di ogni controllo della situazione costringendo il presidente Companys a fare appello alle truppe del fronte di Aragona , ed a lanciare un manifesto nel quale si invitano gli operai a cessare dalle lotte intestine che « fanno colare il sangue a fiotti » . Secondo testimonianze dirette , il pretesto occasionale sarebbe stato una proposta del governo di Valenza secondo la quale un generale avrebbe dovuto essere posto a capo delle forze militari catalane . Gli anarchici catalani , che sono pur essi « governativi » , hanno opposto resistenza a quanto voleva Valenza : la Generalità ha allora cercato di applicare ugualmente il deliberato di Valenza ma ciò ha dato motivo allo scontro armato . Mentre la Generalità ha occupato il centro di Barcellona , la Fai ha tenuto sotto il suo controllo tutta la periferia . La ragione del conflitto è però ben più remota . Si tratta di determinare il peso che deve avere la Federazione anarchica iberica nelle nuove condizioni della situazione . Gli anarchici , osserva il « Temps » , avendo dato alla guerra civile il più considerevole contributo di forze , pretendono ora di non perdere il beneficio che tale contributo dovrebbe loro assicurare . Essendo stati dominati a Madrid ed a Valenza dalle forze socialcomuniste , unite sotto l ' egida di Mosca e per l ' intervento diretto del famoso ambasciatore sovietico Rosenberg , la cui scomparsa è ancora avvolta nel mistero , gli anarchici pretendono continuare , almeno in Catalogna , il controllo assoluto della situazione . Quindi la lotta fra Barcellona e Valenza non è che una lotta fra l ' elemento anarchico e l ' elemento socialcomunista dei « governativi » . Malgrado le assicurazioni contenute nei comunicati ufficiali di Barcellona ( nei quali , per esempio si parla di morte « puramente accidentale » del « camerata Sesé » capo dell ' Unione generale dei lavoratori ) , le informazioni dei testimoni passati per via aerea in Francia non sono rassicuranti . La lotta continuerebbe per le strade , e nello stesso palazzo del governo ove sarebbe stato assassinato il dirigente socialista Sesé il quale era stato recentemente nominato consigliere di Giustizia nel Consiglio provvisorio della Generalità . Questa morte è un sintomo evidente della realtà della situazione e contribuisce a smentire quelle informazioni ufficiali secondo le quali i torbidi di Barcellona sarebbero stati provocati dall ' elemento monarchico . Assieme al Sesé furono assassinati altri elementi del socialismo meno rivoluzionario . Va pure sottolineato che lo stesso ambasciatore di Valenza a Parigi , in un comunicato trasmesso alla stampa , riconosce l ' esistenza a Barcellona di « qualche gruppo di anarchici in buona fede i quali , o per ideologia o per temperamento , si rifiutano di accettare il processo di consolidamento e di rinforzamento del principio di autorità rappresentato dal governo di Valenza » . Con parole molto prudenti si viene a riconoscere ciò che tutti affermano : che le stragi di Barcellona hanno il loro motivo nel contrasto fra gli anarchici catalani ed i socialcomunisti di Valenza . La risoluzione di compromesso sembra ora assai provvisoria . Continua la guerra civile nella guerra civile .