StampaQuotidiana ,
Costantinopoli
,
aprile
.
La
Conferenza
orientale
ricomincia
il
suo
lavoro
delle
Danaidi
,
che
è
,
in
lingua
povera
,
il
prestar
l
'
acqua
nel
mortaio
.
Tant
'
è
,
ben
provvede
l
'
Intesa
alla
propria
dignità
presentandovisi
con
figure
di
secondo
piano
:
non
Garroni
,
ma
Montagna
,
non
Curzon
,
ma
Campbell
,
non
Bompard
,
ma
Pellé
.
Ed
è
significante
;
ma
più
significante
il
«
messaggio
»
di
Riza
Nur
,
secondo
delegato
turco
,
violino
di
spalla
,
a
Ismet
Pascià
,
il
qual
Riza
Nur
,
in
un
'
intervista
al
giornale
«
Vakid
»
si
esprime
in
sostanza
così
:
«
L
'
Unione
e
Progresso
,
l
'
eterno
prevaricatore
,
è
in
amorosa
stretta
col
capitale
europeo
;
noi
invece
,
noi
d
'
Angora
la
Santa
,
noi
gl
'
invitti
e
i
puri
,
noi
,
vero
popolo
turco
,
nulla
vogliamo
di
comune
con
codesto
partito
europeizzante
di
corruttori
e
di
corrotti
»
.
Il
«
grido
dell
'
anima
»
di
Riza
Nur
va
rilevato
e
pesato
a
giuste
bilance
.
Già
è
l
'
epifonema
della
missione
Giambullat
.
Chi
dice
Giambullat
Ismail
Bey
,
dice
Giavid
,
Kara
Kemal
,
Giaid
,
Faik
Nuscet
e
tutto
l
'
«
Unione
e
Progresso
»
.
Questo
partito
è
ancora
una
formidabile
organizzazione
d
'
uomini
abili
,
intelligenti
,
capaci
e
,
a
prova
,
la
sua
recente
vittoria
nelle
elezioni
municipali
di
Costantinopoli
,
e
,
vi
si
può
contare
certamente
,
quella
prossima
futura
delle
elezioni
politiche
in
tutta
la
Turchia
europea
.
Mustafa
Kemal
,
già
«
unionista
»
al
tempo
della
prima
rivoluzione
,
quando
,
tenentino
,
serviva
da
ufficiale
di
scorta
a
una
delle
più
forti
teste
del
partito
,
non
può
ignorare
qual
conto
debba
farsi
di
un
'
organizzazione
che
dispone
della
testa
stessa
della
nazione
ed
è
l
'
unica
adatta
a
intendersi
eventualmente
con
l
'
Europa
.
Il
Gazi
,
veramente
,
non
aveva
mai
perduto
i
contatti
col
suo
partito
della
prima
ora
e
gli
fu
agevole
provocare
la
missione
Giambullat
.
Giambullat
,
dunque
,
indettatosi
uno
di
questi
giorni
coi
suoi
buoni
amici
di
Cospoli
e
assestati
gli
occhiali
sulla
simpatica
faccia
,
è
partito
sorridendo
per
Angora
.
Qui
la
vita
del
Gazi
è
tutt
'
altro
che
lieta
;
difficile
anzi
il
suo
stato
e
non
senza
pericolo
.
Circonfuso
del
nimbo
di
una
vittoria
strepitosa
,
di
cui
niuno
più
di
lui
è
giudice
di
merito
,
ben
cerca
di
tenersi
alto
e
come
librato
al
di
sopra
delle
competizioni
violente
dei
partiti
;
alto
,
che
non
senta
le
fucilate
dei
disertori
alla
macchia
o
i
pianti
dei
contadini
immiseriti
dalle
requisizioni
continue
;
alto
,
per
tentare
di
svincolarsi
dai
tentacoli
moscoviti
(
oh
,
misteri
profondi
della
scomparsa
di
Enver
!
)
;
alto
per
dominare
il
caos
.
Ma
le
grazie
incomparabili
di
Latifé
Hanun
(
come
chi
dicesse
la
signora
Latifé
,
la
signora
Amabile
,
semplicemente
)
,
non
valgono
a
celargli
la
vista
dal
sangue
.
Si
sgozzano
accanto
a
lui
,
gli
insozzano
il
talamo
.
Ecco
Sciukry
Bey
,
uno
che
tenta
di
fargli
opposizione
.
Ebbene
,
Osman
Agà
,
amico
zelante
del
Gazi
,
lo
ammazza
come
un
cane
;
ma
i
gendarmi
del
Governo
,
i
gendarmi
del
Gazi
stesso
,
più
o
meno
,
assediano
Osman
in
casa
e
lo
accoppano
a
sua
volta
.
Come
mai
,
se
è
amico
del
Gazi
?
Non
importa
,
il
Gazi
stesso
non
sarà
per
provarne
troppa
pena
.
E
intanto
il
monosillabico
Giambullat
se
ne
va
a
trovare
il
Gazi
ad
Angora
,
ove
proprio
di
questi
giorni
divino
simbolismo
delle
umane
cose
!
la
cupola
del
tempio
onde
Augusto
annunziò
or
è
duemila
anni
al
mondo
la
pace
in
terra
,
si
è
sprofondata
.
Che
cosa
si
siano
detti
i
due
vecchi
auguri
non
è
precisamente
noto
;
ma
si
sa
che
non
si
sono
accordati
.
E
non
era
possibile
,
che
non
esiste
terreno
d
'
intesa
fra
Unionismo
e
Dittatura
,
poi
che
voler
cumulati
in
un
'
assemblea
legislativa
tutti
i
poteri
,
l
'
esecutivo
compreso
,
è
un
mirare
coscientemente
alla
Dittatura
,
traverso
il
caos
.
Giambullat
,
ai
propositi
del
Gazi
,
deve
aver
risposto
sorridendo
del
più
equivoco
dei
suoi
sorrisi
egli
che
è
stato
prefetto
di
polizia
,
e
,
raggiustati
gli
occhiali
sul
naso
,
è
tornato
a
Costantinopoli
:
«
Rien
à
faire
»
!
E
torniamo
finalmente
a
Riza
Nur
,
il
quale
giusta
le
benemerenze
del
suo
riverito
nome
(
«
Nur
»
vuol
dire
«
luce
»
)
ci
illumina
sufficientemente
per
riconoscere
perfettamente
la
situazione
.
Il
suo
squillo
di
tromba
contro
l
'
«
Unione
e
Progresso
»
è
in
sostanza
diretto
verso
l
'
Europa
(
Lausanne
lo
proverà
ancora
una
volta
)
ed
ha
,
chi
ben
intenda
,
accento
moscovita
,
là
dove
esalta
quel
povero
popolo
turco
,
che
sa
,
è
vero
,
battersi
e
morire
,
ma
preferirebbe
vivere
e
prosperare
;
ma
più
ancora
quando
fulmina
il
capitalismo
europeo
nei
suoi
amoreggiatori
di
Costantinopoli
.
Conclusione
:
Angora
è
con
Mosca
e
contro
l
'
Intesa
.
Non
è
sede
questa
giudicare
qual
parte
di
torto
ha
l
'
Intesa
se
si
è
giunti
a
questo
;
ma
se
i
Turchi
leggessero
ancora
il
Corano
,
caduto
in
disuso
,
si
vorrebbe
indicar
loro
la
bellissima
«
sura
»
che
parla
della
tentazione
orando
,
a
deprecarla
,
quasi
a
modo
di
paternostro
,
dov
'
è
detto
:
non
ci
indurre
a
tentazione
!
ché
è
tentazione
,
badino
,
lo
bonomia
inglese
nell
'
abbandono
della
polizia
di
Cospoli
;
tentazione
parziale
e
discreto
allontanamento
della
flotta
;
tentazione
quel
lasciar
passare
,
quel
lasciar
correre
,
onde
s
'
informa
ora
la
politica
e
la
diplomatica
inglese
nell
'
Oriente
Turco
.
Male
affiderebbero
un
popolo
meditativo
e
veramente
intelligente
certe
arie
di
viola
mammola
modesta
e
schiva
!
Ma
Angora
s
'
illude
che
l
'
Europa
è
veramente
e
definitivamente
impegnata
in
Europa
e
nulla
può
quindi
imprendere
in
Oriente
.
Noi
osserviamo
però
che
,
se
anche
la
Francia
«
s
'
enfonce
»
in
Germania
il
che
potrebbe
anche
non
avvenire
vi
è
pur
chi
ha
le
mani
libere
e
lunghe
e
pronte
a
ghermire
.
E
osserviamo
che
se
i
Turchi
,
ricondotti
ai
campi
materni
dell
'
Asia
e
riabbeverati
alle
mammelle
dell
'
antica
nutrice
di
lor
schiatta
,
vi
han
riscosso
virtù
da
scacciare
gli
invasori
,
ben
può
il
fenomeno
riprodursi
sui
campi
di
Tracia
,
ma
per
altra
gente
e
a
lor
danno
.
I
Greci
sono
in
armi
sulla
Maritza
rovinati
e
disperati
;
Mosca
è
lontana
,
ma
Londra
è
vicina
e
la
moschea
non
è
con
Angora
,
né
il
Halifa
,
né
il
popolo
anatolico
è
tutto
per
Angora
,
né
tutto
l
'
esercito
;
né
è
senza
esempio
nel
mondo
,
e
più
in
Turchia
,
l
'
attingere
il
sommo
fastigio
e
...
perire
.