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RINASCITA LIBERALE ( TINO ADOLFO , 1924 )
StampaQuotidiana ,
Questo breve sostanzioso opuscolo di Armando Zanetti ( « Dal nazionalismo al liberalismo » a cura del Gruppo giovanile liberale Roma ) merita attenzione , non tanto e solo perché chiarisce un fatto personale che ha l ' andamento appassionato e dibattuto d ' una crisi di coscienza , nobilmente sofferta e serenamente risolta , ma sopratutto perché ripropone , con acutezza e sincerità nuove , alle più giovani generazioni , la questione dell ' idea e dello Stato liberali . Non si preoccupa , qui , lo scrittore di riprendere , nel suo svolgimento storico e nelle sue successive teorizzazioni filosofiche , il liberalismo e di definirlo : altro è il suo scopo e meglio determinato e certo , politicamente , più concreto . In confronto dei vari partiti , in cui oggi si polarizza la lotta politica e delle soluzioni che essi rispettivamente propongono alla crisi dello Stato nazionale , non è il caso di dilungarsi e sperdersi in ricerche sul contenuto etico e le determinazioni storiche del pensiero liberale per mio conto ritengo con alcuni giovani studiosi del pensiero liberale , che il liberalismo , essendo solo una teoria della convivenza sociale non può pretendere di affrontare i grandi problemi etici individuali e storici che esso presuppone , risolve e supera nella realtà delle sue creazioni ma basta fissare con precisione il compito e le funzioni che il liberalismo , dottrina e arte di governo , quale risulta , dalla tradizione , dall ' esperienza , negli istituti che esso ha creato e nella pratica che da questi si è svolta , può e deve assolvere nell ' attuale momento . La politica , in genere , e quella liberale in specie , proprio perché non tende né pretende risolvere « sub specie aeternitatis » i problemi della storia e dello spirito , ma si limita a operare empiricamente su elaborazioni e sistemazione provvisorie della realtà , deve costantemente riferirsi a determinate e concrete situazioni per avvertirne le esigenze e le antitesi e le une e le altre poi interpretare e comporre nell ' ordine spirituale e giuridico dello Stato . Ora , nell ' attuale situazione , il cosiddetto problema della rinascita liberale , più che attraverso rivendicazioni storiche e formule filosofiche come taluni , con lodevoli propositi , fanno va posto in termini obiettivi e per così dire contingenti : è attuale il metodo liberale ? e se è attuale perché esso non interviene a proporre le sue soluzioni e cioè soluzioni liberali alla crisi che ha tentato di diroccare dalle fondamenta la costruzione dello Stato liberale prima cogli assalti rivoluzionari del socialismo e recentemente con l ' aspra , accanita e talora astiosa critica del fascismo ? Questi quesiti , Armando Zanetti li ha discussi nel suo spirito e automaticamente risolti quando , concordata la fusione e l ' inquadramento delle forze nazionalistiche nel partito fascista , non solo si rifiutò di aderirvi ma dopo qualche mese di raccoglimento e di meditazione decise di inscriversi nel partito liberale . Ma ad essi risponde più chiaramente e direttamente nello scritto che ho innanzi quando , esaminate le posizioni dei partiti , le loro concezioni dello Stato e le loro possibilità d ' azione e di sviluppo nell ' ambiente storico italiano , raccoglie e riassume le sue conclusioni : « A meno che non si concepisca – egli scrive – come suscettibile di riapparire o di durare illimitatamente nella vita d ' una grande nazione moderna un regime di illuminata tirannia o di larvata dittatura , le concezioni e le forme statali che oggi si contendono il governo in tutti gli Stati europei restano sempre due , e sempre quelle : la borghese - individualista , intimamente e incontestabilmente liberale ( con tutte le sfumature dalla più conservatrice alla più democratica ) e la socialista , essenzialmente collettivista e antindividualista necessariamente antiliberale . Tra queste due forme statali moderne , il fascismo non può , anche se lo pretendesse , inserire una nuova » . Ma riconoscere e riaffermare l ' attualità della concezione liberale , in confronto delle altre concezioni concorrenti – e fra queste vanno pur compresi quei tentativi contraddittori che i teorici del fascismo , alcuni rifacendosi a San Tommaso altri a Hegel e a Vico vanno faticosamente accumulando per sistemare , comunque , le loro idee e le loro esperienze sullo Stato ma , dicevo , riaffermare l ' attualità della concezione liberale non basta : e non può essere l ' unico scopo della rinascita liberale . Anzi tale risultato sarebbe nullo , o press ' a poco ; e rimarrebbe senza alcuna influenza e conseguenza sulla realtà politica dell ' oggi e del prossimo domani se non servisse a orientare , su concrete soluzioni d ' ordine politico , e quindi attraverso una positiva e assidua azione pratica , le forze e le correnti liberali . Anche qui , Armando Zanetti vede giusto e acutamente . È necessario – egli dice – costituire e rafforzare in Italia la solidarietà cosciente di quella massa media , fattiva ed equilibrata , che oggi , in modo più o meno vario e disciplinato , compie il suo dovere di fiancheggiare l ' opera del governo di Mussolini , ma che in qualunque momento e in qualunque evenienza deve essere pronta a mettere l ' altolà ad ogni reviviscenza di velleità estremiste che mirassero a rigettare la nave d ' Italia tra i marosi delle passate tempeste . Sì , queste forze medie , disperse e , per così dire , irregolari , che si sono sottratte sinora alla disciplina e alla responsabilità d ' un partito ma che sempre , quando i pericoli urgevano dappresso e minacciavano la stabilità o le conquiste dello Stato liberale , hanno fatto sentire la loro presenza e il loro peso decisivo ; tali forze bisogna trarre dall ' oscurità e dall ' inerzia alla luce e all ' azione della lotta politica quotidiana e disciplinarle , organizzarle , educarle . Educarle soprattutto a una chiara coscienza dello Stato , che è tradizione e continuità storica della Nazione , per sottrarle alle facili e funeste suggestioni di certi estremisti . A quest ' opera lenta e difficile cui debbono rivolgersi con assiduità e fervore i giovani liberali e che è condizione indispensabile perché l ' attualità della concezione liberale possa tradursi in efficiente ed effettiva azione politica , possono servire come degno e nobile viatico le parole con le quali Antonio Salandra nel 1912 definiva la missione del partito liberale : « Non ha bisogno il liberalismo italiano d ' essere anticattolico o antisocialista perché non può disconoscere gli elementi ideali a cui cattolicismo e socialismo debbono il loro pertinace vigor di vita . Ma nell ' orbita dello Stato devono prevalere le idealità della patria e il sentimento della Nazione . A chiunque riconosca queste supremazie – la Patria non contro , ma prima della Chiesa ; la Patria non contro , ma prima dell ' umanità , il liberalismo italiano deve essere aperto » .