StampaQuotidiana ,
Per
una
singolare
ironia
delle
cose
,
che
colorisce
con
un
tono
sinistramente
beffardo
la
realtà
economica
e
sociale
del
nostro
paese
,
l
'
Italia
si
trova
ancora
oggi
,
verso
la
fine
di
questo
gennaio
del
1921
,
mentre
la
fase
terminale
della
crisi
di
liquidazione
postbellica
batte
spaventosamente
alle
nostre
porte
,
alle
prese
col
fantasma
disgregatore
che
i
dissolvitori
delle
più
sane
energie
nazionali
hanno
animato
durante
le
recenti
convulsioni
sociali
del
paese
,
col
menzognero
ed
illusorio
proposito
di
tutelare
gli
interessi
delle
maestranze
operaie
,
col
solo
risultato
concreto
,
invece
,
di
fare
definitivamente
il
danno
totale
di
tutti
i
cittadini
,
borghesia
e
proletariato
insieme
compresi
.
Le
recentissime
vicende
dell
'
ottobre
e
del
novembre
sono
ancora
fresche
nella
memoria
di
tutti
,
per
indicare
i
gravissimi
danni
che
il
fantasma
dissolvitore
del
controllo
operaio
sulle
industrie
procura
,
con
il
fatto
del
suo
semplice
apparire
,
alla
vita
della
Nazione
.
Per
quanto
ristretta
nel
semplice
campo
della
metallurgia
e
della
meccanica
,
e
per
quanto
sviluppatasi
in
un
momento
in
cui
la
situazione
economica
mondiale
non
precipitava
ancora
verso
la
dégringolade
terminale
,
la
crisi
delineatasi
in
quei
due
mesi
,
susseguenti
al
decreto
con
cui
l
'
on
.
Giolitti
si
impegnò
a
presentare
alla
Camera
un
progetto
di
controllo
sulle
industrie
,
è
ancor
viva
nella
memoria
d
'
ognuno
.
Arresto
netto
di
ogni
produzione
;
indisciplina
nelle
fabbriche
;
sfiducia
degli
imprenditori
;
pronostici
estremamente
pessimisti
per
il
più
prossimo
avvenire
.
Il
più
semplice
accenno
vago
e
generico
quanto
mai
al
controllo
sulle
industrie
aveva
provocato
tutto
questo
.
E
se
la
situazione
migliorò
poi
un
poco
verso
la
fine
di
novembre
,
questo
fu
dovuto
all
'
universale
convincimento
che
di
fronte
agli
inconvenienti
ed
alle
ripercussioni
gravissime
della
crisi
appena
minacciata
del
controllo
operaio
,
frutto
di
una
ventata
di
follia
dissolvitrice
,
non
se
ne
dovesse
parlare
più
.
Il
disinteresse
con
cui
fu
accolto
il
fallimento
della
commissione
paritetica
,
sembrò
avvalorare
questa
generale
e
diffusa
convinzione
.
Per
iniziativa
invece
della
demagogia
di
governo
,
per
iniziativa
del
Presidente
del
Consiglio
e
del
Ministro
dell
'
Industria
,
la
vita
economica
italiana
viene
invece
improvvisamente
posta
allo
sbaraglio
,
e
sottoposta
alle
terribili
conseguenze
di
una
crisi
generale
di
sfiducia
mediante
la
presentazione
di
un
progetto
governativo
di
controllo
sindacale
,
col
quale
un
consesso
unilaterale
,
composto
di
soli
rappresentanti
delle
maestranze
,
avrebbe
il
diritto
di
controllo
su
ogni
ramo
d
'
industria
.
Non
si
tratta
di
consigli
nazionali
intendiamoci
bene
in
cui
industriali
ed
operai
siano
pariteticamente
rappresentati
.
Si
tratta
di
una
adesione
del
governo
alla
seconda
parte
del
progetto
socialista
,
che
dovrà
costituire
,
mediante
il
controllo
superiore
delle
sole
maestranze
su
ogni
ramo
d
'
industria
,
l
'
avviamento
alla
costituzione
di
un
ordinamento
industriale
socialcomunista
.
Si
tratta
di
un
progetto
che
,
appena
conosciuto
negli
ambienti
della
produzione
italiana
,
non
mancherà
di
diffondervi
il
più
vivo
panico
,
e
risuscitarvi
,
centuplicata
,
la
più
aperta
sfiducia
,
riaggravando
la
crisi
psicologica
,
arrestando
ogni
possibilità
di
superare
con
spirito
di
buona
volontà
,
di
fiduciosa
rassegnazione
,
i
giorni
bui
della
veniente
crisi
.
Perché
questo
è
,
appunto
,
l
'
aspetto
peculiare
della
situazione
creata
dalla
mossa
improvvisa
dell
'
on
.
Alessio
.
Avremo
campo
di
dimostrare
partitamente
le
enormità
del
progetto
ieri
presentato
:
da
quelle
che
riguardano
la
funzione
puramente
passiva
e
consultiva
,
senza
diritto
di
voto
,
che
i
due
rappresentanti
industriali
hanno
,
di
fronte
ai
nove
rappresentanti
del
personale
,
nelle
commissioni
di
controllo
,
alle
altre
che
creano
nella
fabbrica
due
nuovi
padroni
,
nelle
persone
dei
delegati
operai
delle
Commissioni
di
controllo
,
o
che
impongono
di
rivelare
elementi
estremamente
gelosi
della
vita
delle
aziende
,
quali
il
costo
e
i
metodi
della
produzione
.
Ma
oggi
,
prima
di
ogni
altro
,
s
'
impone
di
dire
chiaramente
al
Paese
che
,
comunque
costruito
e
architettato
dalla
fervida
fantasia
dei
riformatori
,
il
controllo
operaio
nelle
aziende
,
riducendo
al
minimo
l
'
autonomia
,
la
fiducia
in
se
stessi
,
la
prontezza
e
la
libertà
nel
provvedere
,
di
ogni
capo
di
azienda
industriale
,
costituisce
in
quest
'
ora
estremamente
grave
il
più
grave
colpo
portato
alla
malsicura
compagine
economica
del
paese
.
I
giornali
sono
zeppi
delle
notizie
sui
disastri
finanziari
,
sugli
arresti
di
lavoro
,
sulla
enorme
disoccupazione
,
sullo
svalutamento
degli
stocks
di
merci
,
che
preoccupano
oggi
gli
Stati
Uniti
e
l
'
Inghilterra
.
La
«
ondata
di
ribasso
»
,
ha
già
cominciato
a
provocarvi
le
sue
terrificanti
conseguenze
.
In
Italia
,
il
rincaro
dei
cambi
,
che
dopo
aver
fatto
tanto
male
fa
ora
un
pochino
di
bene
,
attenua
la
velocità
della
crisi
;
ma
questa
è
imminente
ed
inevitabile
,
ed
i
suoi
effetti
si
concretano
nei
fai
307
limenti
per
centinaia
di
milioni
,
già
avvenuti
e
pronosticati
sulle
principali
piazze
.
Fra
tre
o
quattro
mesi
la
crisi
si
sfrenerà
certo
implacabilmente
.
Orbene
,
è
in
questa
situazione
,
nella
quale
il
paese
ha
bisogno
di
salvaguardare
fino
al
millesimo
le
sue
possibilità
di
credito
,
che
proprio
il
Governo
del
Re
,
che
non
è
capace
di
imporre
la
parificazione
del
prezzo
del
pane
alle
condizioni
del
mercato
,
si
fa
promotore
di
una
legge
che
gettando
la
produzione
sulla
via
del
dissolvimento
bolscevico
annulla
totalmente
ogni
credito
che
il
lavoro
italiano
ha
nel
mondo
civile
.
È
di
ieri
la
notizia
che
gli
industriali
francesi
,
pur
così
ricchi
di
materie
prime
e
di
risorse
d
'
ogni
genere
,
hanno
rigettato
ogni
progetto
di
controllo
,
ritenendolo
esiziale
:
e
questo
,
con
l
'
adesione
del
governo
della
Repubblica
.
In
Italia
,
invece
,
proprio
da
parte
dei
pubblici
poteri
,
viene
contro
un
'
industria
che
priva
di
materie
prime
,
obbligata
a
pagare
a
prezzi
enormi
il
proprio
combustibile
,
isolata
dai
grandi
mercati
sta
oggi
,
di
fronte
alla
minaccia
della
crisi
mondiale
,
sull
'
orlo
del
fallimento
,
viene
oggi
,
diciamo
,
il
colpo
definitivamente
annientatore
:
quello
che
,
creando
per
ogni
ramo
d
'
industria
sotto
la
tutela
dello
Stato
un
consiglio
unilaterale
di
operai
,
autorizzato
a
dettar
legge
mediante
suoi
fiduciari
in
ogni
singola
impresa
,
toglie
ogni
libertà
agli
industriali
che
volessero
provvedere
con
alacrità
alla
attenuazione
della
prossima
crisi
,
e
toglie
ad
essi
rendendoli
mancipii
alle
loro
maestranze
ogni
volontà
ed
ogni
energia
morale
,
necessarie
a
guidarli
nella
necessaria
ricostruzione
.
Toglie
,
cioè
,
al
nostro
paese
,
l
'
unica
energia
che
poteva
non
farci
disperare
dell
'
avvenire
.