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HISTORIA MAGISTRA VITAE ( GRAMSCI ANTONIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Avevamo quasi quasi finito per credere alla serietà degli storici ed alla loro esattezza . Tanti volumi , saggi e contributi , tanto minuzioso , paziente esame dei fatti più remoti e più insignificanti , non potevano non impressionare favorevolmente , e dinanzi alla serie interminabile di volumi che ci descrivevano con la massima precisione le vicende di una battaglia punico - romana , d ' una lotta elettorale greca , o gli amori omosessuali di un imperatore qualsiasi , il volto dei profani rimaneva attonito e credevamo , credevamo fiduciosamente . Ma ahimè , la storia oggi la fanno i giornali , e i giornalisti hanno rovinato anche il mestiere degli storici . In un altro periodo , nel quale sia possibile , più calmi e meno premuti dall ' affannoso precipitare degli avvenimenti , riandare la storia che oggi viviamo e sorriderne , quale magnifico tema per un elogio della menzogna ! Ma quale terribile manifestazione della impossibilità di conoscere la verità vera anche dei fatti più noti e più prossimi ! La storia documentata delle nostre epoche non vale in verità più delle leggende e dei miti che di bocca in bocca , di generazione in generazione si tramandavano i popoli antichi che non avevano scrittura , né biblioteche e non conoscevano il metodo moderno critico e positivo . Due giorni or sono un quotidiano torinese annunciava seriamente che « gli austriaci fuggono così in fretta che neppure la cavalleria russa può raggiungerli ... » Ed è di ieri la fantasmagorica storia di Issa Borlettinaz , un capobanda albanese che in due o tre mesi la « Stampa » riuscì a far marciare per i turchi contro i serbi , per questi contro quelli e , dopo averlo ammazzato e fatto risuscitare , a spedirlo in guerra a fianco dei greci contro i serbi . Ed ai giornali fanno degno riscontro i libri . Nell ' Italie en guerre , pubblicato in questi giorni da Henri Charriaut in una biblioteca di filosofia scientifica , edita a Parigi dal Flammarion ( e mi assicurano che autore e editore passano in Francia per persone serie ) , ho letto delle storielle graziosissime sui socialisti italiani e sul nostro contegno . Naturalmente la storia dei periodo precedente l ' intervento italiano , quella delle giornate di maggio , l ' esame delle tendenze e del contegno dei vari partiti politici , è fatta nel solito modo partigiano e stupido . Ma vi sono dei particolari semplicemente buffi . Turati avrebbe detto a suoi colleghi della direzione del partito : « Quanto il Kaiser e Francesco Giuseppe vi hanno pagato ? » « Il socialista Südekum arrivò a Roma con le mani piene per ampie distribuzioni ... » « Il settarismo dei discorsi di Claudio Treves fece ribrezzo anche a dei neutralisti e a dei socialisti » . E non poteva mancare l ' accenno ai marchi tedeschi : « Il Partito socialista rifiutò le 200 000 lire ( di Greulich ) - e questo gesto lo onora - ma tutti sono convinti in Italia che la manna germanica non fu da molti sdegnata » . E si citano dei fatti e si fanno dei nomi . Un collaboratore del « Correspondent » ha raccontato : « Da molto tempo numerose organizzazioni operaie di tendenza rivoluzionaria sono sostenute finanziariamente da possenti sindacati socialisti tedeschi . Si tratta specialmente delle Federazioni dei muratori e dei metallurgici , i segretariati delle quali ricevono importanti sussidi da oltre Reno » . Oh Buozzi , Colombino e Quaglino , rivoluzionari e pagati dai tedeschi ! Chi vi conosce più . E riportando un brano del nostro « Grido » commemorante il compagno Marchetti , caduto in guerra , il bravo autore commette qualche leggera svista . Diceva l ' articolo : « partì con la sua fede » . Traduce : « il était parti avec foi » . Ed in seguito : « L ' avvocato Caldara , il sindaco socialista di Milano , proclamò il suo accordo con Mussolini » . Ed ancora : « A Roma l ' Unione socialista approvò Mussolini » . Così si scrive , oggi , la storia . La quale , come insegnano Cicerone e la pedagogia sperimentale , è « la maestra della vita » .