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MARGUTTE ( PIRANDELLO LUIGI , 1918 )
StampaQuotidiana ,
Ci vuol pure un bel coraggio a riprendere in mano e a riporsi sotto gli occhi certi libri , che furono in altri tempi serena delizia del nostro spirito , quando il mondo era a pochi pur questo , ma a tutti pareva un altro . Oggi , mentre in terra di Francia è tuttavia sospesa la gigantesca battaglia che dovrà decidere dei nuovi destini del mondo , rileggere ad esempio , in ottava rima , la parodia di un ' altra guerra di Francia : quella strepitosa di Carlo Magno e dei suoi paladini , quale a mano a mano nei cantari grottescamente serii dei cantastorie di piazza s ' era venuta camuffando . Aveva la corte borghese di Lorenzo de ' Medici il gusto di siffatte parodie . E Dio sa con che cuore il suo cortegiano , che aveva " di ridere gran voglia " , ma a un suo melanconico modo fuor d ' ogni grazia divina , dico Luigi Pulci , Dio sa con che cuore in presenza di quella pia donna che fu Lucrezia Tornabuoni , si faceva la croce principiando a modo di quei cantastorie ogni nuovo canto del suo Morgante . E Roncisvalle pareva un tegame Dove fusse di sangue un gran mortito ... Ma pure in quei tempi , a prestarci un po ' d ' attenzione anche di tra il folle tripudio di quei grassi carnasciali fiorentini , venivano in piazza certe crude verità tragicamente mascherate in mezzo ad altre maschere più sconce che gaje . E non fu mai veramente senza profitto in ogni tempo il riaccostarsi anche per poco ai poeti maggiori e più vivi di nostra gente , e specie a quelli che più pajono trattar col riso la materia della loro poesia . Tutt ' a un tratto , di tra il riso , quando meno ce l ' aspettiamo , questi burloni pongono innanzi al nostro innocente e ozioso diletto certi specchi , che l ' espressione del piacer nostro improvvisamente si rassega in una smorfia dolente e sguajata , e di subito il riso ci si cangia in veleno . Ma come ! Ci pareva d ' esser tanto lontani dalla serietà ! ci pareva che il poeta scherzasse così svagato e alieno ! E intanto ... Oh guarda ! Ma sicuro , questo Morgante ... questo Margutte ... Come non ci avevamo pensato ? Ma sono proprio le due facce del popolo ! La faccia buona e la faccia trista : il grosso buon popolo , credulone e badiale , generoso e forte , che si converte senza starci a pensar due volte a ogni buona causa e s ' arma come può , anche d ' un battaglio di campana , e si gitta tutto alla buona impresa ; e il popolo che perde ogni fede e a un certo punto s ' arresta e s ' intozza e s ' ingaglioffa , abbandonandosi tutto ai suoi più bassi istinti : Il mio nome è Margutte , Ed ebbi voglia anch ' io d ' esser gigante , Poi mi pentii quando a mezzo fui giunto : Vedi che sette braccia sono appunto . A mezzo ? Quando ? Eh , quando ... Lo sappiamo bene noi adesso il quando , il come , il dove , il nostro popolo che si era partito per diventar gigante , armato improvvisamente della sua fede e della coscienza di tutti i suoi più sacri diritti , minacciò di fare il groppo a sette braccia appunto come Margutte . Fu un attimo di follia , uno smarrimento , ed è proprio inutile parlare a Luigi Pulci adesso di Caporetto ; tanto più che è certo ormai che Margutte non prevarrà . Ma non invano per tant ' anni s ' insegna al popolo che il tabernacolo ov ' è custodito il vera Dio da adorare è la pancia , e che son tutte superstizioni e trappole tese dai lupi agli agnelli le idealità finora ritenute sante . Il popolo fa presto a imparare : Io non credo più al nero ch ' all ' azzurro Ma nel cappone , o lesso , o vuogli arrosto , E credo alcuna volta anche nel burro : Nella cervogia e quando io n ' ho nel mosto , E molto più nell ' aspro che il mangurro ; Ma sopra tutto nel buon vino ho fede E credo che sia salvo chi gli crede . E a snocciolarti il rosario dei fegatelli : Del fegatel non ti dico niente : Vuoi cinque parti : fa ch ' alla man tenga ... E così fu che tutt ' a un tratto il buon Morgante , quando ben undici vittorie gli davano il diritto d ' aspettarsi l ' ultima che gli desse il premio di tutte , se lo vide venir « di lungi per ispicchio » , Margutte , quella volta . Sobbalzò tutto il buon gigante , allora , e Dette del capo del battaglio un picchio In terra e disse : Costui non conosco ! Ma sì che si conosceva , per dir la verità ; e ben poco , ahimè , s ' era fatto per scacciarlo di là , dove così anche per ispicchio s ' era insinuato . Ma queste ormai sono inutili recriminazioni . Non lo abbiamo fatto prevalere , Margutte , che se Dio vuole , dopo questa gran prova , non prevarrà mai più . Che se per disgrazia poi , non più certo durante la guerra , ma dopo , dovesse inopinatamente prevalere , io dico che non c ' è da disperare . Perché i giganti come Margutte , che giunti a mezzo si pentono , nati tra mitere e tra gogne , Come tra '1 bue e l ' asin nacque Cristo ; nati tra i capestri e tra le scope , c ' è questo di buono , che basta poco , la vista degli sciocchi lezii d ' una scimmia che si metta e si cavi un pajo di stivali , a farli non già per modo di dire , ma realmente crepare dalle risa . E scimmie , per la salute nostra , non mancano oggi in Italia , e possiamo confidare che non ne mancheranno neanche domani . Ne conosciamo tante ! Grosse scimmie politiche , uranghi e scimpanzè , che davvero non hanno fatto mai altro che offrir lo spasso di calzarseli a tempesta , certi stivali , per esser pronti all ' occasione , e di buttarli via subito , come l ' occasione veniva a mancare , salvo a ricalzarseli domani ! Che spettacolo di leva e metti , durante le angosciose vicende di questa lunga guerra , in quel grosso gabbione di Montecitorio ! Margutte n ' è già crepato dalle risa . E io vi dico che non uno solo , ma cento ne sarebbero crepati , non per lo spettacolo offerto da questo o da quel gruppo di scimmioni , ma cento Margutte per uno scimmione solo . Per quello che dentro il gabbione l ' ha voluta sempre , e poi , fuori , a quattr ' occhi , non l ' ha voluta mai ; per quello che , viceversa , dentro il gabbione non l ' ha voluta mai , perché , Dio mio , questo stivale che è l ' Italia , questi stivali che sono le patrie , è tempo di buttarli via , per camminare tutti fratelli scalzi per le vie del mondo , che è uno di tutti senza confini ; e che all ' ultimo , ecco qua , sissignori , ha dovuto calzarselo anche lui , questo povero stivale che è l ' Italia , poiché i fratelli di Germania e d ' Austria , i fratelli bulgari e turchi non l ' hanno mica buttati via i loro grossi scarponi ben chiodati e imbullettati , e son qua , dentro casa nostra , tutti ancora ostinati a schiacciare i piedi a chi voleva restare a piedi nudi . Caro grosso amletico barbuto scimmione ! Il buon popolo Morgante t ' ha battuto le mani , e a Margutte , vedi ? è bastato l ' insolito gesto improvviso di vederlo calzare anche a te , questo vecchio stivale d ' Italia : è crepato . Fa ' che non rinasca per te , domani . Ma se pur dovesse rinascere , ripeto , non disperiamo ! Può ben Margutte , finito lo spettacolo di Montecitorio , crepar dalle risa per altre scimmie e per altri spettacoli . Vi dico che non ne mancano e che non ne mancheranno . Quanti cari scimmiotti , quante care scimmiette , ad esempio , in letteratura ! E anche qui gruppi e gruppetti , raccolte e raccoltine di scimmiottini nuovi , che han trovato , o credono di aver trovato , una nuova maniera di smorfie , una nuova maniera di muovere a balziculi verso la gloria di un ' arte nuova , che dev ' essere in tutto e per tutto loro particolar fatica . Ora si spulciano coi denti tra foro a vicenda ; ma ahimè , han così poco sangue , che non bastano neanche a nutrire le loro pulci ; e spoglie esangui di pulci , che a schiacciarle su un ' unghia non farebbero neanche botto , si cavan dunque dalle loro secche testoline , con le due mani davanti e coi denti , coi denti , affannosamente . E altri scimmiottini , più vivaci e impudenti , eccoli là in fila agli anelli volanti ; e altri più timidi e irrequieti , eccoli qua a sfregolarsi alle sbarre delle gabbiole della loro impotenza , innanzi alle balie e alle ragazzine , e a piscicchiare poi in un angolo , in schizzetti disperati , gli spasimi delle loro velleità insoddisfatte . E guardate questo cercopiteco , che doveva nascer prete , con che aria e con che passo cerca d ' accostarsi e di entrare in quelle gabbiole . Ma nessuno lo vuole . Peccato ! Le saprebbe cercar così bene , lui , le pulci , di quelle che fanno il botto ! Ne ha trovate già due o tre di buon sangue rigeneratore , in capo a qualche scimmiotto maligno , di questi nuovi che nessuno ancora conosce . Voi credete che Margutte , così tutto intento com ' è alla pancia e voglioso di grossi bocconi , non potrà mai accorgersi , per quanto aguzzi gli occhi porcini , di questi così piccoli e magri scimmiottini della nuova letteratura ? Io vi dico ancora una volta di non disperare , perché qualche scimmiotto un po ' più grosso c ' è pure che fa tutte le buffonerie possibili e immaginabili per mettersi in mostra ; mangia morti e vivi , come se fossero mele , e ve li risputa a pezzi in faccia ; morde , quand ' altro non può , anche a sé stesso la coda ; ed ha un così svergognato coraggio di mettersi a fare innanzi al pubblico tutte le sue porcherie , che non è possibile Margutte oggi o domani non lo scopra .