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Ed ecco come , cronologicamente , è avvenuto il rapido evolversi della situazione politica italiana . Il fatto determinante è stata la dichiarazione formulata dal Consiglio Nazionale dei Partito Comunista e illustrato per radio e attraverso la stampa dal compagno Togliatti ( Ercoli ) capo del Partito stesso . Su tale dichiarazione il problema politico italiano è stato impostato sulla necessità prima del paese : partecipare finalmente ed effettivamente alla guerra contro la Germania nazista , che è sopratutto guerra di liberazione del nostro paese . Ne consegue la necessità di una politica di unità nazionale . Per fare la guerra , per dare alla politica italiana carattere di unità nazionale aggiunge il Partito Comunista occorre addivenire alla formazione di un governo veramente forte , che sia in grado di mobilitare tutte le forze e le risorse del paese per cui gli abbisogna l ' appoggio delle masse ed abbia quindi la autorità che l ' attuale governo non ha . Alla formazione di questo governo il Partito Comunista si è dichiarato pronto a collaborare in unione agli altri partiti antifascisti , ponendo delle condizioni : 1 ) consolidamento dell ' unità dei partiti antifascisti ; 2 ) riassicurazione formale che il paese potrà , subito dopo la guerra , risolvere il problema istituzionale attraverso la convocazione di una Costituente eletta a suffragio universale diretto e segreto ; 3 ) accordo su un preciso programma di governo che assicuri l ' esplicazione non soltanto di una politica tutta tesa al pieno sforzo bellico , ma anche di un ' azione veramente democratica e antifascista . Del resto questo concetto di priorità assoluta della necessità della nostra attiva partecipazione alla guerra , e questa impostazione della politica italiana erano già stati dal nostro Partito riconosciuti come necessari ad avviare il paese ad una effettiva rinascita , in tutte le sue risoluzioni , costantemente ribadite e rese pubbliche nel Dicembre 1943 e nel gennaio scorso . Alla dichiarazione comunista è seguita una nota del giornale ufficioso russo Isvestia che fra l ' altro annuncia un passo compiuto dall ' Unione Sovietica presso i governi alleati di Londra e Washington perché anch ' essi facessero opera di incoraggiamento affinché il governo italiano potesse venire ricostituito su più larghe basi democratiche senza attendere la liberazione di Roma . Frattanto il nostro Partito aveva convocato il Consiglio Nazionale . La Giunta Esecutiva dei Comitati di Liberazione , che fino dal febbraio scorso aveva proposto alla Commissione Alleata di Controllo ( ricorrendo per la prima volta alla figura giuridica della luogotenenza ) che la crisi italiana venisse risolta mediante l ' abdicazione del re e la nomina da parte del successore , di una luogotenenza , riunitasi lunedì scorso prese in esame la dichiarazione comunista rinviando ogni decisione onde consentire ai componenti di riferire ai rispettivi organi direttivi di partiti . Seguirono alcune dichiarazioni del Conte Sforza favorevoli alla presa in considerazione della sostituzione dell ' abdicazione del re ( richiesta formulata dal Congresso di Bari ) con un ritiro del re che contemporaneamente delegasse i suoi poteri ad un luogotenente generale . Successivamente Eden dichiarava ai Comuni che il governo inglese era favorevole alla costituzione di un nuovo governo italiano su più larghe basi anche prima della liberazione di Roma . A questo punto si deve inquadrare la dichiarazione della Direzione del Partito Socialista e la successiva deliberazione che i membri della Giunta Esecutiva dei Comitati di Liberazione , riunitisi a Sorrento il 6 aprile , con l ' intervento Croce , Togliatti , Sforza e Rodinò , hanno votato alla unanimità il seguente deliberato : La Giunta Esecutiva , riunitasi per proseguire l ' opera da essa svolta in conformità delle deliberazioni del Congresso di Bari , esaminando la situazione politica in seguito alle dichiarazioni del Partito Comunista , constata la necessità e l ' urgenza della costituzione di un governo di guerra e confida che le prese iniziative portino a soluzione completa e sollecita , dell ' attuale crisi italiana , senza attendere la liberazione di Roma .