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LA GRANDE ORA ( SCARFOGLIO PAOLO , 1943 )
StampaQuotidiana ,
La grande ora è suonata . Nella dichiarazione di guerra alla Germania l ' Italia del Risorgimento rinasce , dalle ceneri calde delle distruzioni efferate prende il volo il nuovo spirito che traverserà il mare della sventura . Questa è la grande ora dell ' Italia compressa che preparava in silenzio la sua rivincita , mentre dal podio o dal balcone ancora echeggiavano le rauche voci dell ' inganno e della minaccia . Ognuno di noi italiani che derivava la sua passione da quella che abbatté il vallo Alpino a Vittorio Veneto aveva in cuor suo dichiarato la guerra alla Germania il 10 giugno 1940 . L ' aveva dichiarata coll ' odio che in tutti ardeva segreto come fuoco di carbonaie , odio contro la brutale guerra alla umanità ch ' era iniziata colla cattura e colla distruzione di popoli più onesti e civili , di economie ammirevoli come quella olandese o quella norvegese , e che di già aveva col suo ululare da folle riportato l ' Europa al più cupo medioevo . L ' odio alla guerra tedesco - fascista raggiunse il suo culmine quando la infame avventura greca , che dovremo respingere dalla nostra storia , accomunò i nostri fanti congelati sulle balze dell ' Epiro ai greci che morivamo di fame a centinaia di migliaia e scrisse su tutte queste vittime di una follia inumana la parola : vendetta . La guerra alla Germania era già da allora nel cuore di tutti gli italiani , e la dichiarazione di oggi è la espressione finale di un sentimento che ci ha tenuti vivi ed uniti , in mancanza del vincolo nazionale che la tirannia fascista aveva spezzato . Alle Nazioni Unite che ci hanno indicato la strada per raggiungere il nostro onore tradito e la nostra coscienza soffocata , noi dovremo molto di più che non la liberazione del territorio nazionale dalla vergogna dell ' occupazione tedesca : noi dobbiamo loro di averci riuniti finalmente intorno alle bandiere sante , quelle che ridiedero all ' Italia dalla Repubblica Cisalpina a Porta Pia la virtù petrarchesca , e la salute che Dante augurava dal fondo del nostro rude trecento . Perché noi non dimentichiamo di essere figli di Roma quando pensiamo con Mario che la libertà è figlia delle armi . Viva l ' Italia , dunque , oggi e sempre !