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PER UNA LIRA MERIDIONALE ( SCARFOGLIO PAOLO , 1943 )
StampaQuotidiana ,
Il problema più grave che si presenta agli uomini desiderosi di uscire dall ' incantesimo della retorica o dal labirinto della partitologia per costruire un triangolo o un quadrato di fondazioni ricostruttive , è quello della moneta . Senza dubbio i tecnici delle Nazioni Unite vorrebbero fare qualche cosa per noi in questo campo . Essi sentono che l ' avere per diritto di guerra vinta , ma anche per ispirito di umanità assunto la direttiva nelle regioni occupate crea loro un diretto interesse alla ripresa della vita e della normalità . Fa parte dello spirito anglosassone la concezione della società bene ordinata ; è in fondo il loro classicismo , classicismo di fatti e di costruzione , romano in quanto si compone di opere , di strade , di acquedotti . Il problema della moneta è la più grave delle nostre incognite , perché rappresenta il denominatore che è comune a tutte le altre . Se in qualche modo non raggiungeremo un minimo carattere di stabilità nella moneta con cui si spende e si vive ogni giorno , né ripresa commerciale , né ripresa industriale saranno possibili . Ancor meno sarà possibile la ricostruzione , pure indispensabile , del porto e degli edifizi abbattuti . Può avere la lira dello Stato un qualunque carattere di stabilità ? Sarebbe vano illudersi su di questo . Mentre noi scriviamo , probabilmente i torchi della Banca d ' Italia , siano essi a Roma o a Macerata , stanno inondando il Norditalia di carta falsa stampata su ordine del Comando tedesco . Quale rimedio potrebbero trovare le Nazioni Unite ad una colossale inflazione di questo genere ? Probabilmente , io spero , potranno trovare luce da qualche idea che provenga da noi . So che in ambiente bancario napoletano si suggerisce di utilizzare il decreto promulgato da Radiobari sulla emissione di vaglia - bancari in sostituzione di un aumento del circolante qui esistente , unendolo ad una stampigliatura dei biglietti da mille esistenti nelle zone liberate . Si tratta di una operazione macchinosa , che certo porta in sé gli elementi della soluzione a cui dobbiamo giungere , e cioè mantenere le caratteristiche della lira , separando però la circolazione esistente da quella che troveremo alla liberazione del resto d ' Italia : ma può eseguirsi essa praticamente ? Le operazioni monetarie debbono essere semplici automatiche , e rappresentare un fatto compiuto sin dall ' origine . Non raggiugeremmo più sicuramente queste condizioni ridando ai due istituti bancari meridionali , Banco di Napoli e Banco di Sicilia , la funzione dell ' emissione dei biglietti ? Tale emissione fu tolta alle due Banche dall ' avidità centralizzatrice di Mussolini . Essa era funzione storica dei due istituti , e come tale urtava contro l ' urgenza di predominio totalitario dell ' ex Duce . Il Banco di Napoli fu spogliato della sua storica riserva aurea , contro la quale il Tesoro italiano versò novecento milioni dei suoi propri biglietti : si compié così un furto vero e proprio , poiché il Banco non aveva che a stampare da sé gli stessi biglietti per trovarsi ricco della stessa circolazione e della sua garenzia reale . Le provincie meridionali furono intanto private della possibilità di provvedere direttamente al bisogno di biglietti del proprio commercio , e dipesero esclusivamente dal capriccio della dittatura economica per valorizzare o scontare le proprie risorse produttive , che non sono poche . Restaurare nelle nostre mani il diritto di emissione sarebbe già per sé riparazione obbligatoria verso uno dei peggiori arbitrii , verso una miserabile concussione fascista , che fa il paio con la sottrazione dell ' oro delle fedi alle donne d ' Italia . Nello stesso tempo gioverebbe a fondare una lira , che si dovrebbe contenere come forza di acquisto nei limiti attuali , per non dare adito ad una crisi di deflazione artificiale sempre più grave del male corrente ( ricordate la lirica della quota novanta ? ) ma a cui saremmo sicuri di dare in tali limiti una stabilità sufficiente . Il Nord - Italia , una volta liberato , si gioverebbe sicuramente della esistenza già avviata di una lira meridionale , a cui adeguare una nuova circolazione che i suoi istituti storici , come i Monti e le Casse di Risparmio potrebbero ricostruire sul nostro modello . Tale lira potrebbe crearsi sul fondamento di una garenzia metallica . In primo luogo io sostengo che banche secolari come gli Istituti storici d ' Italia ( Banco di Napoli , di Sicilia , Monte Paschi , San Paolo , Risparmio di Milano ) , e le stesse Assicurazioni di Venezia e di Trieste , se liberati da ogni manomissione statale , con il loro complesso di beni immobili riscuoteranno nel pubblico la fiducia necessaria perché si possa promuovere in nome dell ' interesse del paese il deposito dell ' oro ancora in possesso privato ; purché non si perseveri nel sistema fascista della valutazione arbitraria dell ' oro , e si liberino i cambi da quei controlli che non erano se non falsificazioni , anzi truffe . In secondo luogo , penso che contro tali garenzie , costituite da un patrimonio immobiliare vastissimo , nonché da altre garenzie , che si potrebbero indicare ad esempio nel demanio minerario italiano , oggi infeudato a gruppi monopolistici che attraverso l ' artiglio corporativo hanno assorbito ogni risorsa nazionale senza nulla dare , sarebbe possibile chiedere ed ottenere dalle Nazioni Unite , sotto la legge di prestito ed affitto , il deposito di valori oro necessario a ripristinare la scorta di collaterale metallico o pareggiato che assicuri la stabilità della lira risanata , e le ridia una forza acquisto internazionale indispensabile alla ripresa degli scambi e quindi del lavoro . Tali suggestioni , come altre che faremo se i problemi pratici che si affacciano alla vista della nostra civiltà devastata ma non morta ce ne daranno l ' occasione , non vengono pubblicate dal Risorgimento come proprie , ma in ordine a quella collaborazione che nel titolo stesso del giornale è implicita , e della quale profitto per affacciarle .