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L'IPOCRISIA DELLA LOGICA INTERNAZIONALE ( PANUNZIO SERGIO , 1915 )
StampaQuotidiana ,
È principio di diritto razionale che chi rompe la pace perde la pace . La società internazionale si regge sulla osservanza reciproca dei trattati e delle norme e consuetudini degli Stati : donde uno stato di equilibrio instabile e delicatissimo di rapporti . Data la solidarietà e l ' interessenza dei rapporti economici e culturali nella società moderna , tutte le nazioni sono legate l ' una a l ' altra . La rottura dell ' equilibrio cagionata dall ' urto violento di una nazione si ripercuote in tutte le altre . Di maniera che se è vero che chi rompe la pace perde la pace , non è meno vero , nel campo internazionale , che tutte le nazioni che subiscono i contraccolpi diretti o indiretti dello stato di guerra perdono la pace . La pace esiste fino al momento in cui tutti gli stati la vogliono e la conservano . Cessata per uno , cessa per tutti gli altri . Anche lo « stato di neutralità » è una conseguenza dello stato di guerra , e partecipa della natura dello stato di guerra . Non per niente tutti sostengono a proposito della neutralità italiana che essa vuole essere e dev ' essere armata e guardinga . Questa in breve la concezione e la fisionomia dell ' ordine giuridico internazionale . E quando dico ordine giuridico voglio dire ordine statico ed estrinseco di rapporti di pura meccanica coesistenza . Domando : l ' internazionale socialistica obbediva , obbedisce al principio della meccanica coesistenza o del puro ordine giuridico e statico dei rapporti fra proletariato e proletariato ? O , invece , se è , o se era , una internazionale socialistica , obbedisce , e obbediva , al principio della interna coesione e coestensione morale di tutti i proletariati del mondo , a un principio insomma non di ordine statico e meccanico , ma dinamico e spirituale ? Nella prima ipotesi , è logico il rinchiudersi di ogni proletariato nel suo sacro egoismo meccanico nazionale . Il legame internazionale tra operai francesi , italiani , tedeschi , inglesi , russi , vige fin quando dura lo stato di equilibrio . Rotto l ' equilibrio , ogni proletariato rientra in se stesso e si rinserra nei propri confini . Non è chi non vede che in questo modo il proletariato scimmiotta la politica e la diplomazia degli stati , politica gelata senza sangue e senza cuore , ma tutto calcolo gelido di interessi e di rapporti da comporre superata la crisi in un nuovo equilibrio statico . Ma questa è statica e meccanica di rapporti , non dinamica etica e pedagogica . Si presenta il problema : il socialismo è etica o meccanica , riposo o movimento e attesa accettazione del fatto compiuto o rivolta ? Non si dura nessuna fatica , non c ' è nessun merito , se i proletariati di tutti i paesi vanno di accordo quando gli stati (borghesi...) rispettivi vanno d ' accordo . L ' amicizia internazionale dei proletariati è un riverbero dell ' equilibrio internazionale degli stati , è un rimbalzo , una conseguenza , un imprestito . Cessato l ' accordo degli Stati . non vigendo nessun principio etico , veramente internazionale , è logica la bancarotta dell ' internazionalismo operaio . Dunque voi socialisti internazionalisti e neutralisti seguite le leggi della diplomazia e dei calcoli diplomatici ? Ma proprio quando l ' internazionale è infranta e oltraggiata dagli stati , dovete lavorare per ricomporla dinamicamente . E lavorare significa , in questo caso , non tenervi ad uno stato di inerzia dentro i propri egoistici confini , ma se si è veramente ed eticamente internazionalisti , dare qualche cosa di se stessi per aiutare gli operai delle altre nazioni . E l ' internazionalismo dei veri e non dei falsi e sedicenti socialisti è , o era , etico e non economico e diplomatico . Grazie tanto ! voi andavate di accordo prima della guerra con gli operai francesi , inglesi , tedeschi ... Ma era facile allora l ' accordo ; e , in fondo , non davate niente del vostro , oppure non davate in perdita . Ma è venuto il momento vero del volersi e del farsi bene internazionalmente con le prove del fuoco e del sangue , e voi vi siete internazionalmente squagliati e vi siete internazionalmente chiusi in voi stessi , pacificamente neutralisteggiando . Ossia : avete detto : il Partito socialista d ' Italia deve ricomporre il Bureau Internationale trasportandolo da Bruxelles a Roma ( ? ) con la presenza del dott . Sudekum , reinstaurando quel famoso sinedrio di imbecillità e cretinismo internazionale che oggi fa ridere ... soltanto . Siete o no diplomatici ? Poi dite che no ... A questo si riduce il vostro internazionalismo . Se professaste l ' altro , se foste convinti che vero internazionalista è colui che non se ne sta a casa sua a guardare la roba sua ma colui che vede gli altri e ama gli altri più o almeno come se stesso , fareste qualche cosa per risollevare l ' internazionale dando la mano socialisticamente a operai francesi , belgi , ecc . , ecc . Lo so , la guerra ha rovinato tutto , ma appunto perciò , appunto per la guerra dovreste lavorare internazionalmente . Se no , come dicevo , la vostra internazionale di ieri era non altro che un riflesso della falsa ed esterna meccanica internazionale degli Stati borghesi . Non si sfugge . Perché proclamate l ' inerzia e la neutralità ? Perché ? Voi rispondete : C ' è la guerra , e non vogliamo partecipare alla guerra esaltandoci e contaminandoci . La morale degli impotenti . Vero ? La guerra c ' è . E se c ' è per uno , c ' è per tutti . E egoista e malvagio colui che la vuole fare ricadere sugli altri per la salvezza ipernazionale della propria pelle . Se era vero e sentito il vostro amore internazionale verso gli operai degli altri paesi , questo era il momento di osservarlo con le opere . L ' accordo non costa caro in tempi di pace , in condizioni di equilibrio statico ed economico , non costa molto , e quindi ha vero valore , in tempi di guerra , di crisi e di dinamismo storico e morale . Uscite alla luce , e aiutate gli operai degli altri paesi se dell ' internazionalismo operaio oltre al nome conservate ancora lo spirito . Se rimanete ancora nella inerzia oltre a conservare la vostra adesione al sistema egoistico e meccanico della diplomazia borghese , voi affermate che è l ' essenziale un ' altra cosa ; questa : Non vogliamo prendere le armi , non perché contrari alla guerra , ma perché non possiamo andare contro i tedeschi . Insomma voi volete l ' internazionalismo o per tutti o per nessuno . Risposta : il vostro è un atteggiamento farisaico , assurdo in teoria , perché inconcludente , in pratica , perché impotente . Sciogliete la reticenza . Dite : i tedeschi , gli operai compresi , hanno rotto la pace e la devono pagare , e la lezione la devono avere anche i pretesi compagni tedeschi di ieri che facevano i padri , i pedagoghi e i caporioni dell ' internazionalismo , e che oggi meritano di essere pigliati a calci o a fucilate , che è meglio . Parlate chiaro . Dite : a chi spetta la responsabilità della guerra ? Ricordate l ' atteggiamento dei socialisti al Parlamento tedesco ! E se non parlate chiaro , per amor di dio , non parlate in nome dell ' internazionale contro la guerra , ma in nome del vostro perfetto addomesticamento , diplomatico ; e apriti cielo , in nome di von Bülow e del barone Macchio .