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Il grande rifiuto ( Montale Eugenio , 1965 )
StampaQuotidiana ,
L ' idea che la sostituzione di Mammona a Dio o all ' Essere o all ' Ente ( mettetela come volete ) fosse il segno premonitore di una nuova barbarie era già viva in Kant , e poi in Goethe e più tardi in Burckhardt , e chissà in quanti altri ( trascuro Hegel per il quale la morte dell ' arte era compensata dal trionfo della Ragione ) . Oggi l ' idea si è generalizzata , ma è mutato il nome : invece di barbarie si preferisce parlare di progresso scientifico e tecnico , di nuova cultura ( due o mille culture ) , di nuova antropologia , restando identica , anzi peggiore la situazione . Certo esistono differenze tra la vecchia e la nuova barbarie . La vecchia era truculenta : i viaggi erano pericolosi , sebbene meno dei viaggi attuali ; le pestilenze falciavano le popolazioni , i dissidi e le faide dividevano non solo gli Stati ma anche le famiglie e le consorterie . I morti di fame abbondavano ( ce n ' è almeno un miliardo anche oggi ) ; i ricchi anche allora avevano sempre ragione ; la vita media dell ' uomo era più breve ; e tuttavia c ' era il vantaggio della lenta circolazione delle idee . Queste erano poche e relativamente stabili ; e non importa se fossero false . Oggi le idee sono scomparse : tutto è ipotetico , tutto è vero finché è vendibile ed è falso tutto ciò che non fa gola all ' uomo economico . Molti sono convinti che il peggio deve venire , ma accettano il fatto come inevitabile . E quando verrà questo peggio ? Dovesse accadere tra un secolo o due , se la sbrighino i nostri pronipoti . A noi non importa nulla . La moltiplicazione delle scienze e delle tecniche è direttamente connessa alla scomparsa delle idee . Se esaminiamo il campo delle arti e delle lettere - il solo in cui io abbia qualche competenza - che cosa troviamo ? Si afferma , per esempio , che la letteratura è rimasta indietro e che solo la musica e le arti visuali tengono il passo . È chiaro che la poesia o la prosa di romanzo non potranno mettersi al corrente se non realizzando opere totalmente prive di idee e unicamente affondate nell ' inconscio . Si dirà che anche la rinunzia alle idee è un ' idea , è l ' idea che non esistono idee valide . Ma è un sostegno debole per una produzione che dopo ottanta e più anni di nuovissimi ismi non ha nemmeno il pregio della novità . L ' orrore per gli astratti contenuti , la giusta convinzione che la poesia si fa con le parole , la musica con le note , la pittura con i colori , ha messo in ombra ciò che i nostri padri sapevano da secoli : e cioè che la poesia non si fa soltanto con le parole , la musica non si fa soltanto con i suoni e la pittura non si fa unicamente col disegno e coi colori . Un simile orrore ha facilitato l ' avvento di una musica in cui la nota ( la parola musicale ) non conta più nulla ; di una pittura concepita come gesto pittorico o come esibizione di materia bruta . Un ' arte così fatta - superate le iniziali diffidenze - non ingombra lo spirito , non fa pensare . È un ' arte addirittura piacevole . Quando il mondo ( bomba atomica permettendolo ) sarà abitato da otto o nove miliardi di uomini alti più di due metri , quest ' arte sarà probabilmente ben viva . Ma nessuno potrà prendersi la briga di farne la storia , di ravvisarvi il filo di un ' idea che possa dare un senso all ' esistenza del termitaio umano . E questo potrà dirsi anche delle migliaia o dei milioni di opere letterarie allineate , pienamente al corrente . I loro autori avranno avuto editori , cattedre , prebende ; saranno letti da pochi ma la loro esistenza avrà una consacrazione ufficiale . Più numerosi - un ' infinità - saranno gli scrittori di roba commestibile , destinati anch ' essi all ' oblio ma ben pagati e rispettati . ' rutto sarà pienamente OK e i filosofi spiegheranno che la loro materia , dopo essere stata in auge in tempi barbarici , dovrà essere relegata nel buio di una preistoria che per il nuovo animale umano non potrà avere alcun interesse . Esistono , ovviamente , altre ipotesi , alternative diverse ; ma non so se più consolanti . Quel che pare certo è che l ' uomo debba pagare a caro prezzo il suo « grande rifiuto » .