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I libri nello scaffale ( Montale Eugenio , 1961 )
StampaQuotidiana ,
Scorrendo riviste di cultura , estratti di rendiconti accademici , relazioni presentate a congressi ed altre pubblicazioni del genere può accadere di incontrare accaniti ri - lettori . Titoli come « Rileggendo Jean - Jacques » , « Rileggendo il Pulci » , « Rileggendo Melantone » sono tutt ' altro che improbabili . Un così fatto zelo di erudizione sarebbe ammirevole se l ' asserita rilettura non fosse del tutto immaginaria . Nella grande maggioranza dei casi , non di rilettura si tratterà ma di un primo frettoloso approccio . Rilegge chi ha già letto ; e il tempo delle lente e meditate letture è ormai lontano da noi . In particolare , si leggono sempre meno libri , mentre è assai alto il numero di lettori di fogli periodici , giornali , riviste , manifesti murali e altra roba stampata . Ma i lettori delle pubblicazioni volanti , giornaliere , non leggono : vedono , guardano . Guardano con un ' attenzione « fumettistica » anche quando sanno leggere davvero ; guardano e buttano via . I nostri treni « rapidi » , giunti a destinazione , sono un cimitero di pubblicazioni effimere . Restano i libri , sempre più numerosi , quanto più scarseggia il numero dei possibili lettori . in Italia esistono forse trecento librai degni del nome , e un numero di editori almeno triplo . Il fatto è singolare perché il libro , come oggetto di consumo , è ingombrante , difficilmente trasportabile , facilmente deperibile , spesso costituzionalmente refrattario a una rapida alienazione . A chi presteremo ( sperando che non ci siano restituite ) le opere complete del Bembo o dell ' Alfieri ? Sono opere importanti , che da anni ingombrano i nostri scaffali : è quasi certo che un giorno potranno servirci , che un giorno dovremo affrontarne la rilettura ; ma intanto pullulano opere più urgenti , più attuali , che noi siano tenuti a leggere sul serio , e i nostri scaffali sono al completo . Un tempo erano graditi i larghi in folio , i robusti in quarto , utilissimi a stirare i pantaloni , dopo un giorno di pioggia ; e graditi in ordine ascendente ( o discendente , se si guarda al formato ) tutti gli altri volumi . Persino le quasi invisibili farlallette pubblicate da Vanni Scheiwiller non rischiavano di essere assorbite dall ' aspirapolvere ed erano agevolmente ospitate tra gli interstizi degli altri libri . Ma oggi ? Non c ' e più spazio nelle case del lettore medio ; per lui , e per il novanta per cento dei superstiti lettori , il libro è diventato un ospite ingrato . Ricordate i piatti di terracotta che si trovavano una volta in Toscana ? Portavano , tutt ' intorno , iscrizioni ben poco incoraggianti : per esempio : « l ' ospite è come il pesce : dopo un giorno puzza » . Ebbene : ospiti di questo tipo rischiano di essere , d ' ora in poi , i libri ch ' entrano nella casa di chi vorrebbe leggere e non può . Non venitemi a dire che oggi un libro italiano può raggiungere alte tirature ( centomila copie in pochi mesi , come in qualche recente caso ) mentre il Mastro - don Gesualdo non superava , dopo trent ' anni , il secondo migliaio . Se anche in Italia può verificarsi il fenomeno del best seller , questo non significa nulla . Il libro che il vento della moda porta in cresta all ' onda può o non può avere un valore letterario , ma è quasi certo che chi si lascia sedurre da quel vento e acquista il libro « di cui si parla » non è mosso dall ' impellente bisogno di conoscere un ' opera d ' arte , bensì dall ' urgenza di conformarsi a un supposto obbligo sociale , di aggiornarsi . L ' aggiornamento è una delle facce dell ' odierno conformismo . Ed è naturale che l ' obbligo di conformarsi investa anche il settore del libro ; si tratta pure sempre di casi isolati , tali da non infirmare la nostra constatazione : che oggi la vita del libro si fa sempre più problematica , e che il libro come oggetto si fa sempre meno desiderabile . Come oggetto di lusso il libro non ha ancora saturato il mercato ; per qualche tempo appariranno ancora , nella stagione delle strenne , i grossi volumi custoditi , incassati entro fortilizi di cartone , costosissimi , non maneggevoli , inimmaginabili come livres de chevet e perciò destinati a non essere letti da nessuno . Tuttavia è raro che simili pubblicazioni abbiano un vero valore culturale . Chi dispone di spazio può allogare tali imballaggi sull ' inaccessibile fastigio di qualche armadio ; chi invece è giù assediato da altri e troppo numerosi volumi fard il possibile per disfarsi dei nuovi ingombranti ospiti e per salvare dalla distruzione i pochi libri che per lui contano . Pochi , ma sempre troppi per la maggior parte dei lettori . Si è parlato fin qui dei lettori che più contano per un vero scrittore , cioè di una minoranza di lettori . Evidentemente non è a questi che può rivolgersi una industria culturale in grande espansione . Ai lettori - di - massa , molto più numerosi , il tradizionale libro che si legge e si ripone nello scaffale è ormai inadeguato . Il libro che ad essi conviene è quell ' inelegante , commestibile ed equivoco , anzi multivoco , prodotto clic si chiama il « condensato » . Finora si è proceduto lentamente su questa via ; ma è questione d ' anni . Al vero libro , di scarso smercio e di quasi impossibile collocazione fisica ( non fa piacere di buttarlo via ) viene sostituito 1'Ersatz del falso libro : il prodotto che brucia le dita se non si getta nel portacenere , come mozzicone di sigaretta . Si prendono - si prenderanno sempre più - alcuni libri più o meno importanti , o di nessuna importanza , vecchi o nuovi , e se ne fanno estratti , riassunti , riepiloghi , in modo che un solo tomo contenga il così detto « meglio » - quasi sempre il peggio - di quattro o cinque opere . L ' operazione è di vecchia data . Tutti noi abbiamo letto , durante la nostra infanzia , riduzioni del Don Chisciotte o dei Viaggi di Gulliver ad usum delphini ; e pochi di noi , giunti all ' età della ragione , hanno avuto il tempo di risalire agli originali . Oggi si è compiuto un ulteriore passo : le opere così potate e macellate non sono più scelte tra i capolavori ma tra i libri recenti . Un autore odierno sarebbe felice se dopo aver smaltito qualche migliaio di copie di un suo libro lo vedesse prolungare la sua esistenza sotto la forma di truciolo , frammischiato ad altri trucioli - condòmini di varia provenienza . Il condensato garantisce un notevole supplemento dei diritti d ' autore e tiene in vita il nome degli scrittori : il solo nome , è vero , ma oggi il nome è quel che più conta . Mi correggo : il nome contava fino a ieri ; si può dire che conti oggi ? Solo un ' esigua minoranza di coloro che ascoltano una commedia è in grado di ( lire o ricordare il nome dell ' autore ; solo pochi lettori di un libro terranno a mente il nome di chi l ' ha scritto . Il ricordo si effettua nella durata e nulla è più sgradito al nostro tempo che la durata . Inteso come opera destinata a restare , il libro non è oggetto che possa interessare l ' uomo economico : il suo vero compito è di produrre il maggior rumore momentaneo e poi di scomparire per far luogo ad altri oggetti . E la scomparsa del libro può anche avvenire in molti modi : per esempio , trasformandolo in altro oggetto , in un film . È recente un concorso per romanzi da tradursi in pellicola . Che cosa chiedevano i promotori di quel concorso ? Certo non un bel romanzo , perché i romanzi « filmabili » abbondano in tutto il mondo ; ed è ormai quasi certo che da un bel romanzo si ricava un cattivo film o almeno un film che tradisce il romanzo e lo deforma irreparabilmente . È facile supporre che Senilità di Svevo trasferito dal 1898 a epoca assai più recente perda quel tipico colore locale e ambientale che ne fa un capolavoro fin de siècle e divenga un normale imbroglio di gelosia e persino alcoolismo . Simili trapassi , e quasi direi trasbordi da un genere artistico a un altro , presuppongono che il punto di partenza , l ' originale , sia assunto come materia prima e trasformato in un nuovo manufatto . Un ' analogia potrebbe esser data dall ' olio di sansa : da una materia oleosa già spremuta si estrae , con solventi chimici , altra sostanza meno gradevole ma non micidiale . Nel caso del libro , però , il nuovo prodotto è ancora più lontano dal testo primitivo . Non importa , perché tutto è compensato da un vantaggio : ed è che il fastidioso personaggio dell ' autore viene eliminato e a lui si sostituisce un gruppo di nuovi operatori . I gruppi possono essere diversi se dal libro si cava un film , e dal film una commedia o viceversa ; non manca il caso dello scrittore che provvede personalmente ai diversi usi e mette in carta contemporaneamente romanzo , sceneggiatura filmica e commedia , ma è un caso molto raro . La politica economica culturale tende al « pieno impiego » ed è augurabile che molta gente venga occupata a spolpare lo stesso osso . Accade persino che la sceneggiatura di un film sia pubblicata in forma di libro e così il cerchio si chiude . Trasformato in spettacolo , il libro passa in archivio . Eccolo là nello scaffale , nella vana attesa di essere ripreso . Ha ancora molti segreti da rivelarci , lo abbiamo letto in anni lontani e probabilmente siamo rimasti alla sua superficie . Oppure può esser vero il contrario : che il libro già famoso si riveli illeggibile . Ma è tardi , altri libri chiedono l ' accessit e per il vecchio libro - vecchio talvolta di un anno o due - non c ' è più speranza di salvezza . Anche lo scaffale si aggiorna .