StampaQuotidiana ,
Teoricamente
la
battaglia
antineutralista
è
stravinta
.
Quando
Claudio
Treves
avvocato
della
neutralità
deve
deprecare
l
'
atteggiamento
di
quei
socialisti
che
aborrano
tutte
le
guerre
e
scrivere
:
«
Come
si
sarebbe
inteso
che
la
Repubblica
di
Francia
non
si
fosse
difesa
contro
la
coalizione
dei
re
,
serrando
dei
sanculotti
l
'
epiche
colonne
?
Se
il
socialismo
è
contro
tutte
le
guerre
è
altresì
per
tutte
le
libertà
che
si
difendono
contro
tutte
le
tirannidi
»
;
quando
dico
,
egli
deve
fare
questa
confessione
,
è
lecito
dedurne
che
l
'
avversione
a
quella
che
ancora
si
chiama
la
guerra
aggressiva
d
'
Italia
non
è
sentita
,
né
socialisticamente
lecita
ed
onesta
,
giacché
una
guerra
appunto
per
la
libertà
contro
tutte
le
tirannidi
è
quella
che
noi
chiediamo
.
E
allorché
Filippo
Turati
scrive
che
in
un
caso
solo
l
'
astensione
assoluta
e
irrevocabile
si
potrebbe
impunemente
proclamare
,
quando
non
si
avesse
la
menoma
forza
militare
,
non
resta
ai
neutralisti
che
trincerarsi
dietro
i
luoghi
comuni
dei
cacciatori
o
difensori
di
medagliette
o
farsi
forti
e
belli
di
una
preziosa
confessione
del
priore
della
confraternita
social
-
pacefondaia
,
di
Giovanni
Zibordi
,
che
ebbe
l
'
onestà
di
svelare
lo
stato
d
'
animo
suo
e
dei
suoi
compagni
scrivendo
nella
Critica
Sociale
:
«
Noi
non
rivoluzionari
,
non
credenti
alle
quaterne
delle
catastrofi
e
all
'
utilità
delle
macerie
per
fondarvi
sopra
quel
grande
edificio
rivoluzionario
che
sarà
il
socialismo
,
noi
vi
combattiamo
sul
serio
e
possiamo
combattere
sinceramente
e
coerentemente
la
guerra
!
La
guerra
come
la
sommossa
,
come
la
convulsione
,
la
guerra
delle
nazioni
come
la
rissa
delle
classi
»
.
Alla
buon
'
ora
!
Ma
se
può
ben
dirsi
stravinta
la
polemica
teorica
coi
neutralisti
assoluti
e
relativi
.
siamo
noi
in
condizioni
di
sperare
che
vinceremo
praticamente
?
Non
lo
credo
.
Il
Governo
è
ancora
fermo
nel
suo
proposito
di
mantenersi
neutrale
e
se
uscirà
dalla
neutralità
lo
farà
all
'
ultimo
momento
d
'
accordo
colla
Germania
.
Sarà
così
riserbato
all
Italia
il
compito
onorifico
di
spogliare
un
cadavere
e
di
salvare
la
nazione
che
ha
voluta
questa
guerra
e
che
solamente
se
definitivamente
sconfitta
,
cesserà
di
essere
una
permanente
minaccia
per
la
pace
europea
.
Pessimismo
?
Purtroppo
c
'
è
dietro
di
noi
una
storia
che
non
dobbiamo
dimenticare
,
c
'
è
un
trentennio
di
servile
politica
germanofila
che
né
il
Governo
né
il
re
sono
disposti
a
rinnegare
.
Come
nel
1866
la
monarchia
volle
la
rovina
e
il
disonore
d
'
Italia
a
Custoza
ed
a
Lissa
per
far
piacere
a
Napoleone
III
che
temeva
la
definitiva
sconfitta
dell
'
Austria
dalla
quale
sarebbe
uscita
più
forte
la
Prussia
,
così
oggi
non
può
sembrare
impossibile
che
la
monarchia
si
prepari
ad
intervenire
nella
guerra
all
'
ultima
ora
tacitamente
d
'
accordo
colla
Germania
,
contro
un
'
Austria
stremata
.
Pare
che
fra
i
compiti
di
Bülow
vi
sia
anche
questo
.
Che
cosa
sono
disposti
a
fare
gli
italiani
per
evitare
al
paese
una
tale
sciagura
,
un
tanto
disonore
?
Ormai
l
'
ora
nostra
sta
passando
.
Fra
un
mese
sarà
già
troppo
tardi
.
Noi
chiedevano
la
guerra
perché
il
nostro
internazionalismo
ci
suggeriva
di
correre
a
difesa
del
Belgio
martoriato
,
della
Francia
aggredita
.
Volevamo
la
guerra
perché
eravamo
e
siamo
convinti
che
la
Germania
non
debba
assolutamente
uscire
vittoriosa
dalla
guerra
e
sentirsi
perciò
incoraggiata
nel
suo
programma
d
'
aggressione
e
d
'
imperialismo
.
Perché
fra
Parigi
cervello
della
rivoluzione
e
Berlino
cervello
del
militarismo
e
del
monarchismo
non
potevamo
rimanere
indifferenti
.
Perché
ci
pareva
giunta
alfine
l
'
ora
di
risolvere
il
problema
nazionale
d
'
Italia
ponendo
fine
agli
irredentismi
permanenti
centri
di
infezione
e
di
infatuazione
militarista
.
Perché
infine
vedevamo
in
questa
guerra
più
che
un
conflitto
di
popoli
,
il
conflitto
di
due
differenti
civiltà
,
vedevamo
a
distanza
di
cento
anni
ripetersi
l
'
aggressione
della
nuova
santa
alleanza
alla
democrazia
sociale
.
Ma
una
guerra
di
vivi
e
di
forti
chiedevamo
,
non
una
guerra
di
notturni
predoni
:
una
guerra
che
avesse
fatta
dell
'
Italia
una
nazione
,
una
volontà
,
una
forza
a
servizio
della
libertà
,
della
giustizia
,
del
diritto
.
Ed
invece
?
Invece
ci
si
pasce
di
frasi
.
Ci
si
trastulla
col
sacro
egoismo
,
colle
sacre
aspirazioni
,
colle
sacrosante
rivendicazioni
.
Invece
non
si
denuncia
il
trattato
della
Triplice
,
non
voluta
mai
dal
popolo
,
tollerata
fino
a
cinque
mesi
fa
,
maledetta
ora
da
tutti
gli
italiani
,
amata
e
difesa
però
dal
re
,
dal
governo
,
dai
clericali
,
dai
conservatori
che
vedono
in
essa
l
'
ancora
della
salvezza
contro
la
minacciante
marea
d
'
una
democrazia
fattiva
ed
onesta
,
ben
diversa
dalla
sporca
democrazia
giolittiana
.
Invece
a
Roma
si
sta
preparando
il
mercato
della
neutralità
che
dovrà
avvilirci
all
'
interno
ed
all
'
estero
.
Crede
forse
il
Governo
di
potere
impunemente
tradire
le
aspirazioni
d
'
Italia
?
Spera
di
potere
in
combutta
coi
socialisti
e
coi
preti
soffocare
la
volontà
del
paese
?
È
tempo
di
dimostrargli
che
s
'
illude
.
È
tempo
di
passare
dal
pensiero
all
'
azione
.
Abbiamo
abbastanza
meditato
:
troppo
ammonito
.
Cieco
chi
non
vede
:
sordo
chi
non
ode
.
Guai
all
'
Italia
se
lascierà
mercanteggiare
la
sua
dignità
!
Guai
al
popolo
se
non
insorgerà
contro
i
mestatori
ed
i
traditori
!
Non
si
culli
nella
speranza
del
minor
sacrificio
.
La
guerra
non
finisce
sui
campi
di
battaglia
.
Essa
rinnoverà
moralmente
e
politicamente
l
'
Europa
.
Al
Congresso
europeo
che
seguirà
alla
guerra
guai
a
chi
non
avrà
degli
amici
!
Ricordino
gli
italiani
il
1878
.
Ora
un
altro
ben
peggiore
1878
ci
prepara
la
monarchia
che
finirà
per
farci
nemica
tutta
l
'
Europa
.
Aver
dei
nemici
non
è
pericoloso
se
dall
'
altro
lato
vi
sono
degli
amici
.
Pericoloso
è
essere
soli
fra
i
lupi
.
Vigili
il
popolo
.
A
Roma
fra
il
Quirinale
,
il
Vaticano
,
la
Villa
Malta
si
tendono
le
fila
d
'
una
trama
che
sarà
se
non
sventata
a
tempo
la
nostra
bara
.
E
non
si
risorge
da
una
bara
sulla
quale
non
è
permesso
che
un
epitaffio
:
Manco
alle
leggi
della
onestà
e
della
dignità
nazionale
ed
internazionale
.