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Un Papa ottimista ( Jemolo Arturo Carlo , 1964 )
StampaQuotidiana ,
Se scrivessi di avere visto negli ultimi quindici anni riaccendersi il contrasto religioso che percorre la seconda metà del '600 e gran parte del '700 tra giansenisti e gesuiti , tra fautori del rigorismo morale ed assertori dell ' indulgenza , tra sostenitori della porta stretta , della salvezza dei pochi , dell ' essere l ' umanità massa dannata , e chi asserisce che la Redenzione consente la salvezza di tutti : ogni lettore penserebbe che sia uscito di senno . I più indulgenti accennerebbero alla deformazione dell ' uomo di studio , che crede di vedere il mondo riflesso nel piccolissimo settore su cui si è affisso . Ed in effetto chiunque sa che viviamo in un mondo in cui le preoccupazioni religiose hanno scarso posto , e solo strette cerchie le condividono . Se ci si limita però a queste , è tuttavia agevole cogliere che la posizione di quelli che si chiamano conservatori rispecchia l ' atteggiamento dei giansenisti di tre secoli or sono : gli uomini si debbono piegare alla legge di Dio , se pure la trovino dura o sembri loro irragionevole ; e non possono pretendere sia invece tale legge a piegarsi alle loro esigenze ; la natura umana è sostanzialmente cattiva , ed occorre il principio di autorità per tenerla a freno ; le passioni vanno rattenute : nulla di più deleterio del lasciar credere che il peccato universalmente praticato cessi di esser tale . Quelli che sembrano innovatori non pretendono certo ad un ' abrogazione di leggi divine per volontà umana , ma ritengono che solo poche norme fondamentali siano dettate per gli uomini di ogni tempo e luogo , ed il precetto , veramente immutabile , di carità ed amore vada tradotto in regole di condotta diverse secondo i tempi . E così che certa precettistica , che una volta raggiungeva un fine di bene , abbia ad essere abbandonata se si constata che ottiene oggi un risultato antitetico ; la regola sempre valida , di cercare di trarre alla verità , alla buona condotta di vita , i fratelli , implica metodi di attuazione differenti secondo i tempi ; nello stesso modo che i genitori si comportano diversamente verso i figli a seconda della loro età , dei caratteri , delle crisi che attraversano . Contrasto che non assume le note acute di quello già ricordato di altri secoli ; ma che sussiste ; ed in cui sono del pari rispettabili le posizioni delle due parti . Non vorrei dispiacere al padre Ernesto Balducci dicendogli che queste considerazioni mi venivano innanzi man mano che leggevo il suo libro così bello , così ricco , Papa Giovanni , uscito in questi giorni : che lo leggevo con vivo consenso . Non vorrei dispiacergli , in quanto egli ha scritto in testa al libro : " Papa Giovanni non è stato per me un pretesto per dire altre cose ... è così facile partire da lui per sviluppare un discorso tutto nostro , di cui egli non avrebbe mai accettato la paternità " ; e potrebbe apparire che io voglia contrastargli . Ma chi ha vena di storico non può non inquadrare ; e l ' uomo più religioso avverte che nulla si opera per salti , che anche gli eventi che sono frutto immediato della grazia di Dio , persino i miracoli , hanno una preparazione storica : quella che porta gli uomini a comprenderli . Nulla di eterodosso nel dire che l ' avvento del Messia fu preceduto da almeno tre secoli che portarono una spiritualizzazione dell ' ebraismo , l ' attitudine a divenire da religione di un popolo religione universale , e , nel mondo pagano , fecero lievitare l ' idea di un Dio unico , dietro lo schermo di dei troppo simili ad uomini . Papa Giovanni non poteva nascere nel medioevo ; e se un neo c ' è nel libro del Balducci , è di lasciare in ombra che ci furono non pochi che pur tacendo , perché in posizioni religiose o politiche che non consentivano la critica ad un Papa , ritennero dannosa la sua mansuetudine , ed hanno rialzato alquanto la testa dopo la sua scomparsa . D ' altronde anche padre Balducci , pure proponendosi di guardare la mirabile vita ed indole di Angelo Roncalli , e volendo evitare ogni inquadratura storica , deve ricordare quella che sarebbe stata la caratteristica del suo pontificato : il mondo moderno si era organizzato secondo valori nuovi , " che la Chiesa misurava più nelle loro energie di divergenza dalla fede che nella loro virtualità di convergenza " ; la teologia sviluppava " un certo tipo di formulazione , che ben rispondeva all ' intenzionalità polemica che guidava la Chiesa , ma rendeva sempre meno accessibile all ' uomo laicizzato il patrimonio dell ' insegnamento cattolico " ; papa Giovanni ha compreso " che l ' opera della Chiesa non può esaurirsi nella polemica " , che gli errori persistono , ma hanno perduto gran parte dell ' antica pertinacia e soprattutto la presunzione di porsi come alternativa alla verità di Cristo ; onde la Chiesa può piuttosto che arrestarsi nella polemica , " attendere a riproporre la verità cattolica entro una formulazione più adatta all ' intelligenza moderna " . Mi pare quindi si possa ben dire che il papato di Giovanni XXIII , pur essendo la rivelazione di un uomo che alla profondissima fede univa la scintilla del genio , s ' inquadra in un ' epoca ; ha nella storia la sua preparazione ; sbocca nel riconoscere che molti valori fino allora oppugnati non sono inconciliabili con la Chiesa , che questa deve proseguire il suo cammino , anziché spendere il meglio delle sue forze in vecchie polemiche . La preparazione consiste da una parte in movimenti interni alla Chiesa , ma avversati o condannati dalla S . Sede , che sono le varie sinistre cattoliche , e soprattutto i gruppi francesi che vogliono il colloquio con tutti , anche e soprattutto con il mondo comunista , e ( a ragione od a torto , non importa ) sono tratti a vedere negli atteggiamenti antireligiosi od anticristiani del mondo d ' oltre cortina od afroasiatico non connotazioni incancellabili , ma reazioni a posizioni tradizionali cattoliche . Per un ' altra parte questa preparazione si ha nel pontificato di Pio XII , in lati che sfuggono all ' attenzione degli studiosi laici : la rottura dell ' immobilismo , anche a rischio di dare scandalo , con le innovazioni liturgiche ( la Messa pomeridiana che trova ancor oggi ripugnanze in chi non sa disgiungere liturgia e tradizione ) e l ' accettazione , in tema di interpretazione della parte più antica , ma essenziale , del Vecchio Testamento , di tesi che sarebbero state sicuramente condannate al tempo della campagna antimodernista . Naturalmente non era questa che preparazione : che avrebbe pur potuto costituire una via senza uscita se non fosse sopravvenuto Angelo Roncalli . E bene nel libro di padre Balducci si accentua che con l ' elezione al pontificato parve nascere un altro uomo ; nunzio in Francia era stato ritenuto un integralista ; né nunzio né patriarca aveva neppure accennato agli ardimenti che ebbe pontefice . Padre Balducci spiega ciò con il profondo senso chiesastico , la completa obbedienza del prelato ; fino a che in posizione subordinata , sole sue direttive quelle del papa regnante ; soltanto dopo salito al soglio pontificio poté imprimere alla Chiesa un impulso diverso da quello datovi dai suoi predecessori . Pure felicemente il libro ricorda come nell ' opera di Giovanni XXIII tutto seguisse alla insegna della semplicità : " Le decisioni più geniali egli le ha prese come se fossero normali provvedimenti , dissimulando la loro effettiva grandiosità con sorriso casalingo e con linguaggio festivo ... ha detto con parole povere , cose grandi " . E pur questo , del mutato tono , del rendersi conto che oggi i popoli non sono più portati alla riverenza dallo stile e dalle forme esteriori , è stato un adeguamento ai tempi ; ma altresì un aderire alla posizione ottimistica , che non giudica gli uomini incapaci a comprendere quel che può esservi di grande in un messaggio , ad esserne toccati , se non attraverso la magniloquenza . Un credere nei fratelli .