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I DUE PARTITI DI OGGI E DI DOMANI ( PANUNZIO SERGIO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
Vogliamo prescindere dal nostro , dirò così , antiparlamentarismo aprioristico e teorico . Vogliamo ammettere il parlamento e i diritti di esso , dei quali tanto si è , speriamo , astrattamente e dottrinariamente , preoccupato nel non mai abbastanza deplorato discorso di Torino l ' on . Salandra . Abbiamo capito il latino . Come già scrivemmo in un nostro articolo dell ' estate scorsa ne la « Monarchia Nazionale » , ripetendo un pensiero diffuso nella coscienza generale , e come osservarono ultimamente e in forma incisiva il Popolo d ' Italia ed altri giornali , la guerra italiana è stata voluta dal popolo italiano fuori e contro il Parlamento . Non è il caso di ricordare che complici e secondo noi nobilissimi corresponsabili della rivoluzione anti - parlamentare del maggio furono non pochi organi e non poche voci ufficiose o quasi dell ' attuale Gabinetto . Se non mi sbaglio , proprio un magnifico e ... indimenticabile articolo del Giornale d ' Italia metteva in evidenza a chiare note e con parole terribili il « delitto di Stato » consumato , o in via di consumazione , da parecchi noti uomini politici e parlamentari nostrani , il giorno delle dimissioni del Gabinetto Salandra , ed eccitava quasi la Nazione ad esprimere dal suo fondo la rivolta del suo senso giuridico e costituzionale . Vera lezione pratica di diritto pubblico contro la vecchia teorica pubblicistica esiziale come la peste bubbonica della « onnipotenza parlamentare » . E proprio in un altro « indimenticabile » articolo dello stesso giorno il Corriere della Sera « svelando » che la Triplice era stata denunziata , metteva in istato d ' accusa formale i capeggiatori del complotto parlamentare e contro questi , se non direttamente indirettamente , eccitava la Nazione . Richiamiamo questi dati di fatto ( perché la storia di ieri è , a quanto pare , diventata troppo vecchia , mentre è viva ancora nei « nostri » cuori e nei « nostri » cervelli ) per ribadire il carattere anti - parlamentare delle giornate di maggio e della guerra italiana . C ' è chi ne dubita ancora ? È indubitabile che il Parlamento italiano , Camera e Senato , non voleva la guerra , era neutralista ad oltranza , cioè giolittiano , cioè tedescofilo , se non austrofilo . È indubitabile come Salandra disse in Campidoglio che non l ' Italia governava l ' Italia , ma la Germania , per mezzo di Bülow e per mezzo di un pugno di parlamentari consumati non si sa come sfuggiti al codice penale e di procedura e non si sa perché qualificati ancora come uomini « politici » e « di stato » e discussi come si fa nei giornali e altrove con criteri politici e non con quelli giuridici della R . Procura o del Senato costituito in Alta Corte . E dire che ... dalle solenni parole « accusatrici » del discorso del Campidoglio , siamo passati alla flebile critica psicologico - letteraria di S . E . Orlando a Palermo e alla qualifica di « pessimisti » affibbiata ai parlamentari di cui sopra . E la parabola discendente non si ferma . Il Parlamento , svalutato fino a ieri , ritorna in iscena nel funebre discorso di Torino . Salandra pare che abbia avuto paura delle origini « popolari » della guerra . E crediamo per omaggio teorico e dottrinario , più come giurista e come uomo politico timorato , disse a Torino che a un Partito spetta il potere , al partito liberale . Tutti sanno che dire Parlamento e diritto parlamentare , è dire gioco dei partiti e diritto dei partiti . Salandra è il tipo più schietto del conservatore , è il tipo che meno è adatto a comprendere , e più è adatto a distruggere mentalmente e a condannare politicamente le giornate rivoluzionarie di maggio . Siamo intesi ? E non ricordate forse che il Reale Imperiale Governo austriaco nel Libro Rosso osservò , in nome del sacro e santo diritto costituzionale e parlamentare caro a Bülow e a Macchio , che nelle mani di Sonnino e compagni lo stato italiano non era più un Governo « legale » ma un Governo « rivoluzionario » , diretto da criteri illegali , moventesi in un ' orbita illegale ? Forse anche la lezione di diritto pubblico del Libro Rosso incute paura e reverenziale timore . E si è recitato a Torino il mea culpa e si è proclamato pieni di contrizione e con un velo di faringite nella voce : Torniamo al Parlamento . Macchina indietro , dunque . E sia . Ma che cosa ha fatto dopo maggio il Parlamento per riabilitarsi , per riaccreditarsi , per distruggere le nostre fisime , per rafforzare le « nostre » pur mo ' nate tendenze parlamentaristiche ? Un po ' di coraggio , signori deputati . Noi vogliamo prendere anche atto della riabilitazione parlamentare di Salandra . Vogliamo per carità di patria ( dico bene ? ) ingoiare anche questo rospo . ( Per il momento , domani i conti finali ! ) . Noi vogliamo disporci con l ' animo più benigno alla ripresa dei vostri lavori , o signori di Montecitorio . Noi consentiamo a che vi pigliate il disturbo di riunirvi . Noi non esigiamo niente che sia contro il vostro diritto legale . Fate pure . Vero che nel maggio stavate per essere nei vostri « capi » più cospicui cacciati da Montecitorio . Rientrate pure . La nostra pazienza è infinita . Ma che cosa avete fatto da Maggio in poi per curare le nostre allucinazioni antiparlamentariste , se allucinazioni sono le nostre ? Ecco un altro articolo ancora fresco del Corriere . È del gennaio scorso . Dice : «...le radici del malessere nostro contro noi stessi risiedono nel fatto che il Parlamento italiano mai a guerra dichiarata ha solennemente proclamato di « volere » estendere la guerra , per esempio alla ... Germania » . Il Governo si sa , quello costituzionale deve fondarsi sugli umori e sulla maggioranza parlamentare . Ma quando mai nelle poche sedute parlamentari di « dopo maggio » si è sentita una sola voce , un solo accento politico ? Se ne togli , come diceva il Corriere , l ' on . Colajanni , tutti muti , tutti sordi , sul problema dei problemi : la guerra alla Germania . Anche la notevole dichiarazione di Sonnino dell ' adesione al patto di Londra , non suscitò entusiasmi eccessivi e prorompenti . Chi dominò ancora il Parlamento , nell ' anno di grazia 1915 , a guerra inoltrata , con le truppe al fronte , con i cadaveri sul suolo , con i destini della Patria in gioco ? I « soliti » mestatori politici e parlamentari . Si permise , e con tutta la benevolenza di Salandra , che il del resto molto abile Treves rompesse le nostre scatole perfino in Parlamento e con un cospicuo discorso parlamentare sul convegno di Zimmerwald , che ormai è il cavallo di battaglia di tutti i lavapiatti del cretinismo socialista e del giolittismo in putrefazione . E poi avemmo lo spettacolo triste di un ... Enrico Ferri , che rinnovò peggiorato nel dolo , nei mezzi e nelle forme il tentativo e l ' atto criminoso dei « parlamentari » di maggio . Dal lato personale , Ferri , sferzato a sangue da Barzilai , fu conciato per oggi e speriamo per sempre , per la dignità della specie umana nell ' ordine universale di tutte le cose . Ma occorse un discorso di Ciccotti per risollevare ( si badi ) la « chimica » parlamentare . E se ne togliamo il discorso vivo di frasi , ma pieno di timori e di circospezioni di Raimondo , e i discorsi « tecnici » dei finanzieri , degli economisti e di altrettali scocciatori di anime , non troviamo che l ' aria ghiacciata del nulla . Eppure il dissidio veramente tragico che agita in quest ' ora la coscienza nazionale , e che era presente anche nello scorso novembre , è questo : dobbiamo o no trasformare in europea la « nostra » guerra e per l ' effetto fare la guerra alla Germania ? Come il problema del maggio era di rompere la neutralità e di dichiarare la guerra all ' Austria , così il problema di oggi è della guerra o della ... neutralità ( ? ? ? ) con la Germania . Questo problema non fu toccato , come giustamente osservò il Corriere , nelle sedute parlamentari dello scorso novembre . Perché ? Forse non esisteva ? E si parlò del ... pacifismo di Zimmerwald e di altrettali coglionerie socialistiche . Vergogna e miseria ! Noi siamo ... parlamentari , ma , signori deputati , abbiate coraggio . Se la parola non viene da voi che sedete in alto , se la luce non viene da voi sui più capitali e formidabili problemi dell ' esistenza nazionale , se voi siete sordi e muti , che cosa deve fare il popolo che sta in basso ? Deve rassegnarsi alle tenebre e al silenzio , o deve trovare in sé la forza di esigere la chiusura e la soppressione di un organo che si mostra alla prova se non dannoso ... superfluo e inutile ? E se la luce non viene da voi che siete in alto , perché si protesta quando la luce sale dal basso , perché si protesta contro i generosi istinti di verità e di conquista del popolo , e perché allora opporsi alle sacrosante e irresistibili « usurpazioni » del diritto non scritto del popolo ? Sapete voi che cosa vuole il Popolo d ' Italia ? Ne interpretate la coscienza ? E allora , parlate dell ' Italia , dei problemi dell ' Italia , e occupatevi dell ' Italia e della « esplicazione » della sua guerra , e non vi preoccupate di ... Zimmerwald e del gruppo parlamentare socialista ... ; e di Ferri e dei tronconi morti del giolittismo , e della legge delle Guarentigie ... Come alla vigilia di maggio in Italia esistevano due partiti , e tutto il resto era mistificazione : neutralisti e interventisti ; oggi , ben voi lo sapete a memoria , in Italia , sopra un unico e dominante problema , esistono due partiti , che saranno i veri partiti politici di domani a guerra finita : tedescofili e francofili o , se si vuole , intesofili . Non ci sono più neutralisti e interventisti . Anche i giolittiani , anche i socialisti , anche Costanzo Chauvet , anche i preti , tipi che si equivalgono tutti intellettualmente , moralmente e politicamente , sono oggi interventisti , contro l ' Austria . L ' antitesi di ieri : neutralisti e interventisti è superata . In guardia dagli « interventisti » di oggi ; sono tedescofili . Oggi da una parte vi sono coloro che vogliono , dall ' altra coloro che non vogliono la guerra alla Germania . I primi sono i moderni , i dinamici , i veri amici dell ' Italia : i secondi i vecchi , i morti e i morituri , i traditori , per usare la parola adeguata , d ' Italia : preti , socialisti , giolittiani . Due i partiti : tedescofili , francofili o meglio italianofili . In Italia vi sono molti italiani che odiano l ' Italia e amano la Germania : ma ce ne sono pure moltissimi che amano l ' Italia e che vogliono , per il bene della Patria , che l ' Italia si stringa fino alla morte alla Intesa e per questa alla Francia . Tutte le altre distinzioni e partizioni politiche siano bandite , in quanto mistificatorie . Questa è la politica dell ' Italia : si occupi di questo il Parlamento . E noi aspetteremo benevoli e pazienti . Ma la pazienza ha i suoi limiti . La Politica è odio . La Politica non è sorda . Il Governo e il Parlamento sanno quale è l ' antitesi che si svolge nelle coscienze degli italiani . Non si abbia la paura di odiare . Il Partito Liberale invocato da Salandra è una finzione giuridico - costituzionale : dietro di esso possono celarsi gli amici della Germania , e i nemici dell ' Italia : giolittiani , preti , socialisti . Noi vinceremo solo il giorno in cui potremo pestare sotto i piedi i socialisti di Zimmerwald , il giolittismo parlamentare , e il pretismo extra , intra e super - parlamentare . E dopo di ciò attendiamo le decisioni e le discussioni parlamentari e vediamo se saranno estirpate le radici del malessere . E se il Parlamento ha ancora il diritto e la ragione di essere e di funzionare .