StampaQuotidiana ,
Roma
,
3
febbraio
-
I
deputati
La
Malfa
,
Li
Causi
e
Mancini
hanno
presentato
oggi
alla
Camera
interrogazioni
urgenti
per
conoscere
il
parere
del
Governo
sul
caso
dell
'
arresto
,
avvenuto
in
Sicilia
,
presso
Partinico
,
dello
scrittore
cattolico
Danilo
Dolci
,
apostolo
laico
per
la
redenzione
di
una
delle
più
misere
popolazioni
siciliane
-
quella
di
Trappeto
-
il
quale
i
giorni
scorsi
aveva
indetto
uno
sciopero
della
fame
,
cui
si
erano
associati
,
per
ventiquattr
'
ore
,
duecento
pescatori
della
zona
.
Abituati
al
digiuno
per
secolare
maledizione
della
povertà
che
li
mortifica
,
ed
anzi
quasi
spiritualmente
fortificati
da
una
preparazione
veramente
congrua
al
loro
stato
,
i
duecento
affamati
si
sono
quindi
accinti
ad
un
lavoro
volontario
di
pubblica
utilità
:
la
riparazione
di
una
trazzera
.
Oltre
a
Danilo
Dolci
,
sono
stati
difatti
messi
nel
carcere
palermitano
dell
'
Ucciardone
alcuni
braccianti
,
qualche
sindacalista
e
uno
studente
universitario
.
Sul
loro
conto
e
sulla
natura
dei
fatti
,
il
Governo
purtroppo
non
ha
saputo
dire
nulla
ai
deputati
che
lo
interrogavano
.
Il
sottosegretario
Pugliese
ha
risposto
di
non
essere
in
possesso
di
notizie
precise
e
ha
formulato
l
'
opinione
che
i
deputati
interroganti
avrebbero
dovuto
contentarsi
di
una
risposta
scritta
che
sarebbe
loro
stata
inviata
uno
dei
prossimi
giorni
.
La
Malfa
,
deputato
repubblicano
,
ha
replicato
vivacemente
:
«
L
'
episodio
di
Partinico
è
davvero
paradossale
»
egli
ha
detto
.
«
Danilo
Dolci
è
stato
arrestato
per
conduzione
abusiva
di
lavori
su
luogo
pubblico
,
mentre
a
tutti
sono
note
le
condizioni
delle
trazzere
siciliane
che
giustificano
veramente
qualunque
intervento
per
migliorarle
.
»
Il
socialista
Mancini
e
il
comunista
Li
Causi
si
sono
associati
alle
parole
di
La
Malfa
,
e
finalmente
si
è
deciso
che
il
Governo
risponderà
nel
merito
dei
fatti
di
Partinico
in
occasione
della
prima
seduta
dopo
la
ripresa
parlamentare
,
cioè
il
14
febbraio
alle
ore
17
.
Di
qui
al
14
febbraio
Danilo
Dolci
starà
intanto
in
prigione
?
Se
questa
è
la
sua
sorte
,
egli
probabilmente
non
la
considererebbe
come
la
conseguenza
peggiore
determinata
dalla
situazione
.
Personalmente
abituato
a
prigioni
e
a
digiuni
,
vi
è
assuefatto
e
non
li
cura
come
eventi
terribili
,
ma
soltanto
piuttosto
come
incidenti
del
suo
mestiere
di
missionario
laico
,
di
apostolo
volontario
della
redenzione
di
uno
dei
paesi
più
poveri
d
'
Italia
.
Missionario
ed
apostolo
non
sono
termini
consueti
nel
linguaggio
della
polizia
,
e
Dolci
infatti
è
stato
indicato
in
un
rapporto
del
commissariato
di
PS
di
Partinico
con
la
qualifica
più
usuale
di
«
noto
agitatore
»
.
Di
origine
trentina
,
architetto
per
gli
studi
compiuti
con
successo
,
Danilo
Dolci
è
un
uomo
calmo
,
affatto
maturo
,
fisicamente
forte
e
moralmente
armato
.
Di
lui
ha
scritto
Norberto
Bobbio
nella
prefazione
ad
un
libro
che
ha
avuto
molta
meritata
fortuna
(
D
.
Dolci
,
Banditi
a
Partinico
,
Ed
.
Laterza
1955
)
che
«
a
vederlo
dà
un
'
impressione
tranquillante
di
forza
rattenuta
e
benefica
,
di
interiore
riposatezza
,
di
calma
sorvegliata
e
inattaccabile
,
senza
increspature
,
di
una
mansuetudine
più
forte
di
ogni
impeto
»
.
Il
ritratto
è
preciso
:
una
decina
di
giorni
fa
,
Dolci
era
a
Roma
e
si
aggirava
nei
ritrovi
e
nei
salotti
per
procurarsi
adesioni
alla
sua
impresa
che
pacatamente
andava
spiegando
con
molta
semplicità
.
Il
cosiddetto
«
noto
agitatore
»
aveva
già
compiuto
un
primo
tirocinio
a
Nomadelfia
con
don
Zeno
Saltini
.
Poi
,
all
'
inizio
del
1952
,
era
andato
da
solo
a
Trappeto
,
uno
del
paesi
più
miserabili
della
Sicilia
,
centro
del
banditismo
allora
assurto
ad
evento
nazionale
.
Vi
era
già
stato
da
ragazzo
con
la
famiglia
essendo
il
padre
ferroviere
:
«
Danilo
arrivau
a
lu
Trappitu
con
trenta
lire
in
tasca
'
nu
bellu
jornu
co
lu
trenu
dell
'
una
»
oggi
raccontano
di
lui
per
le
strade
di
Partinico
.
Tornava
per
dividere
,
consapevolmente
,
la
miserabile
vita
della
parte
più
miserabile
di
quella
popolazione
,
e
non
già
per
tentare
esperienze
politico
-
sindacali
,
o
tanto
peggio
letterarie
.
La
via
che
aveva
scelto
era
difatti
di
non
accettare
la
distinzione
fra
il
predicare
e
l
'
agire
ma
di
far
risaltare
la
buona
predica
dalla
buona
azione
e
non
lasciando
ad
altri
la
cura
di
provvedere
:
ma
cominciando
col
pagare
di
persona
.
Pagò
difatti
-
e
quanto
-
insieme
ai
poveri
ai
quali
si
è
associato
.
Il
primo
sciopero
della
fame
lo
compì
per
protesta
avendo
visto
un
bimbo
che
era
morto
di
fame
:
perché
in
Italia
,
in
qualche
angolo
,
si
può
ancora
morire
di
denutrizione
.
Il
suo
gesto
servì
perché
arrivasse
qualche
provvidenza
,
insufficiente
,
come
è
ovvio
,
a
risolvere
la
situazione
;
ma
da
quel
giorno
,
almeno
,
i
bimbi
di
Trappeto
non
morirono
più
solamente
per
fame
.
Danilo
intanto
si
è
sposato
con
la
vedova
di
un
pescatore
del
luogo
,
adottandone
i
figli
,
ed
ha
vissuto
in
lotta
contro
la
diffidenza
delle
autorità
che
lo
considerano
un
agitatore
,
e
contro
l
'
incomprensione
di
una
certa
parte
della
stessa
popolazione
.
Sollevarla
al
livello
della
dignità
umana
è
l
'
impegno
maggiore
di
Danilo
Dolci
,
che
nei
salotti
romani
sere
fa
ne
andava
parlando
con
profonda
convinzione
:
«
Sarebbe
veramente
una
jattura
che
l
'
opera
iniziata
si
dovesse
arrestare
.
Abbiamo
indotto
i
pescatori
,
i
braccianti
,
i
disoccupati
a
considerare
in
modo
nuovo
il
loro
destino
;
a
sentirsi
uomini
.
Faremo
un
digiuno
per
dimostrare
il
carattere
religioso
della
nostra
azione
,
e
poi
ci
metteremo
a
lavorare
ma
non
come
ribelli
;
semplicemente
come
cittadini
che
invocano
l
'
applicazione
dell
'
art.
4
della
Costituzione
.
A
Trappeto
,
lo
hanno
tutti
imparato
a
memoria
.
Abbiamo
diffuso
volantini
e
affisso
manifesti
con
uno
stampato
:
"
La
Repubblica
riconosce
a
tutti
i
cittadini
il
diritto
al
lavoro
e
a
promuovere
le
condizioni
che
rendano
effettivo
questo
diritto
"
.
Siamo
ribelli
forse
?
Non
siamo
ribelli
:
anzi
cerchiamo
di
sradicare
le
cause
secolari
del
banditismo
»
.
Queste
le
dichiarazioni
del
Dolci
contro
il
quale
la
legge
viene
applicata
in
tutta
la
sua
severità
.
Ma
è
da
notare
,
come
scrive
stasera
la
non
sospetta
agenzia
Italia
,
che
fino
ad
ora
l
'
attività
di
Dolci
era
stata
seguita
con
interesse
,
ufficialmente
,
e
non
sono
mancati
indizi
espliciti
di
autorevoli
adesioni
.
Recentemente
la
TV
ha
dedicato
al
Dolci
una
trasmissione
nell
'
ambito
di
una
rubrica
riservata
ai
giovani
,
ed
in
tale
occasione
gli
fu
possibile
esprimere
la
sua
valutazione
sulla
situazione
di
Partinico
.
«
Evidentemente
»
scrive
la
agenzia
«
occorreva
scegliere
tra
il
considerare
il
Dolci
un
pericoloso
sovvertitore
e
non
offrirgli
pertanto
una
autorevole
tribuna
come
la
TV
,
oppure
ritenerlo
soltanto
come
un
animatore
sociale
,
e
allora
sarebbe
stato
più
opportuno
operare
in
modo
che
non
si
determinassero
le
condizioni
per
provvedimenti
addirittura
limitativi
della
sua
libertà
»
.