StampaQuotidiana ,
Tel
Aviv
,
8
novembre
-
I
carri
armati
i
semoventi
gli
affusti
dei
cannoni
gli
autocarri
,
insomma
tutti
i
mezzi
meccanici
degli
egiziani
,
sono
dipinti
di
giallo
,
quelli
israeliani
di
un
colore
bruno
verdastro
.
«
Il
nostro
problema
»
mi
ha
detto
sorridendo
un
alto
ufficiale
israeliano
«
è
ora
se
dipingere
in
bruno
tutto
il
materiale
catturato
o
se
faremo
più
presto
a
dipingere
in
giallo
anche
quello
nostro
.
»
Certamente
il
bottino
fatto
nel
Sinai
di
armi
e
di
munizioni
e
carri
di
recentissima
costruzione
,
russi
inglesi
cechi
,
supera
le
previsioni
anche
di
coloro
che
da
un
anno
osservavano
con
apprensione
il
grande
affluire
in
Egitto
di
materiale
bellico
.
Diversa
è
l
'
interpretazione
che
si
può
dare
a
tanta
abbondanza
di
mezzi
e
di
armi
nella
deserta
regione
del
Sinai
popolata
soltanto
da
sparsi
presidi
militari
,
se
sia
indice
veramente
di
intenzioni
aggressive
,
come
affermano
gli
israeliani
e
come
appare
anche
da
certe
parole
minacciose
di
Nasser
(
«
alla
prima
occasione
spazzeremo
via
Israele
dalla
faccia
della
terra
»
)
,
o
corrisponda
all
'
opportunità
di
preparare
materiale
bellico
ad
oriente
del
Canale
in
previsione
d
'
un
attacco
ad
esso
.
Gli
israeliani
hanno
certamente
condotto
una
rapida
campagna
con
buoni
piani
e
intelligente
azione
di
truppe
,
e
í
soldati
si
sono
dimostrati
bravi
a
servirsi
dei
nuovissimi
mezzi
di
guerra
che
innovano
radicalmente
la
tradizione
tattica
della
fanteria
,
ma
d
'
altro
canto
sono
stati
favoriti
dalla
rapida
stanchezza
di
combattere
degli
egiziani
,
colti
evidentemente
di
sorpresa
le
prime
ore
,
e
dopo
nemmeno
due
giorni
di
combattimento
trovatisi
privi
di
ogni
soccorso
aereo
.
Da
quest
'
affermazione
a
dire
che
non
si
sono
battuti
per
nulla
ci
corre
:
ad
El
Gafgafa
sulla
via
di
Ismailia
hanno
resistito
abilmente
,
e
hanno
respinto
tutti
gli
attacchi
frontali
e
c
'
è
voluto
un
aggiramento
per
farli
cadere
,
a
Abu
Ageila
hanno
combattuto
per
tre
giorni
.
L
'
energia
della
loro
resistenza
iniziale
è
dimostrata
dalle
perdite
subite
dagli
israeliani
,
centocinquanta
morti
(
non
è
stato
comunicato
il
numero
dei
feriti
)
:
sembra
una
cifra
da
poco
,
ma
se
si
fa
il
rapporto
fra
la
popolazione
di
Israele
-
un
milione
settecentomila
ebrei
,
la
minoranza
araba
è
esente
dal
reclutamento
-
e
quella
per
esempio
dell
'
Italia
,
sarebbe
come
se
noi
avessimo
perduto
nel
corso
di
una
sola
settimana
e
per
soli
quattro
giorni
di
battaglia
quattromila
uomini
,
perdite
considerevoli
in
così
breve
tempo
.
Ben
Gurion
ieri
alla
Camera
ha
detto
che
il
comando
militare
si
era
prefisso
di
ridurre
le
perdite
al
minimo
e
che
c
'
è
riuscito
:
contenti
loro
contenti
tutti
.
Ha
aggiunto
che
gli
egiziani
sono
stati
battuti
nonostante
l
'
eccellenza
delle
loro
armi
perché
ad
essi
è
mancato
lo
spirito
che
ha
animato
i
soldati
di
Israele
;
e
qui
ha
citato
il
profeta
Isaia
che
parla
degli
egiziani
smarriti
come
uomini
ebrei
per
volontà
dell
'
Onnipotente
che
ha
steso
la
mano
su
di
loro
,
e
fatti
simili
a
donne
incapaci
di
ogni
lavoro
.
Perché
Ben
Gurion
cita
a
ogni
piè
sospinto
i
testi
sacri
;
e
come
per
rivendicare
i
diritti
alla
navigazione
libera
nel
Mar
Rosso
risale
a
Salomone
e
ai
re
di
Giudea
fondatori
del
porto
di
Elath
,
così
fa
appello
alla
Bibbia
per
esaltare
il
valore
storico
e
nazionale
che
ha
il
monte
Sinai
nella
storia
di
Israele
come
quello
da
cui
Mosè
annunciò
al
suo
popolo
che
Iddio
lo
aveva
scelto
per
suo
popolo
eletto
e
gli
dette
i
libri
della
Legge
.
E
per
confermare
il
suo
dire
,
che
le
isolette
all
'
imboccatura
del
golfo
di
Akaba
fino
a
14
secoli
fa
erano
un
regno
ebraico
indipendente
,
ha
citato
il
passo
di
uno
storico
greco
nel
testo
originale
(
Ben
Gurion
fino
a
qualche
anno
fa
non
sapeva
il
greco
e
se
ne
rammaricava
,
e
si
mise
a
studiarlo
d
'
impegno
sino
a
che
poté
leggere
nell
'
originale
i
filosofi
greci
:
ora
mi
dicono
che
sta
studiando
nello
stesso
modo
l
'
italiano
per
poter
leggersi
Benedetto
Croce
e
Machiavelli
)
.
Ed
esprimendo
il
desiderio
che
il
dittatore
egiziano
si
acquieti
alla
sconfitta
ha
detto
che
spera
che
questi
non
obbligherà
gli
ebrei
a
violare
l
'
imposizione
fatta
loro
3300
anni
fa
-
quando
lasciarono
l
'
Egitto
-
di
non
ritornarvi
mai
più
.
Sarà
difficile
per
gli
uomini
politici
che
dovranno
trattare
di
pace
e
di
confini
argomentare
con
quest
'
uomo
per
cui
realtà
e
utopia
,
presente
e
avvenire
sono
una
sola
cosa
e
cita
i
testi
biblici
e
avvenimenti
di
tremila
anni
fa
come
fossero
documenti
e
trattati
di
cui
esista
copia
fotostatica
e
fa
appello
a
diritti
che
nascono
dalle
promesse
dei
profeti
.
Ma
certo
il
suo
atteggiamento
ispirato
e
grandioso
corrisponde
allo
stato
d
'
animo
del
Paese
.
Soprattutto
hanno
trovato
vasto
consenso
quei
passi
del
suo
discorso
nei
quali
ha
accusato
gli
Stati
Uniti
,
la
Russia
e
la
Gran
Bretagna
di
aver
lasciato
passare
senza
proteste
l
'
esclusione
delle
navi
di
Israele
dal
Canale
di
Suez
ordinata
dal
dittatore
egiziano
e
ha
rimproverato
alla
Gran
Bretagna
di
aver
colta
l
'
opportunità
della
battaglia
di
Israele
nel
Sinai
per
risolvere
a
proprio
vantaggio
la
questione
di
Suez
.
Queste
sue
parole
hanno
incoraggiato
la
stampa
ad
accusare
la
Gran
Bretagna
di
«
disonesta
politica
»
e
definire
«
ipocrita
e
ridicola
»
l
'
affermazione
del
governo
inglese
che
la
sua
azione
è
stata
ispirata
al
desiderio
di
separare
i
due
combattenti
e
agevolare
la
conclusione
della
pace
fra
essi
.
Ben
Gurion
ha
anche
ammonito
il
suo
popolo
che
ogni
pericolo
non
è
passato
e
deve
tenersi
pronto
per
ogni
evenienza
:
quasi
a
immediato
commento
di
queste
parole
sono
giunte
oggi
notizie
da
Bagdad
,
via
Londra
,
che
sono
accolte
con
un
certo
disagio
.
Dicono
le
notizie
che
la
Russia
avrebbe
chiesto
il
passaggio
per
le
sue
truppe
alla
Turchia
e
alla
Persia
:
la
Turchia
avrebbe
risposto
di
no
,
mentre
nulla
si
sa
qui
della
Persia
attraverso
la
quale
í
russi
potrebbero
passare
per
l
'
Irak
in
Siria
ove
,
secondo
altre
informazioni
,
esistono
disposizioni
favorevoli
per
la
Russia
e
prontezza
a
bene
accogliere
le
sue
truppe
.
Sono
finora
congetture
e
previsioni
più
apocalittiche
che
verisimili
:
ma
certo
viviamo
in
un
'
epoca
nella
quale
appaiono
più
probabili
le
cose
assurde
che
quelle
dettate
dalla
logica
e
dal
buon
senso
:
come
ne
abbiamo
già
avuto
esempio
in
queste
settimane
.