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Il nocciolo della questione ( Fusco Gian Carlo , 1958 )
StampaQuotidiana ,
Giorni fa , mi hanno alquanto stupito i giudizi di un critico musicale , a proposito di una famosa cantante . Dopo aver fermamente lodato l ' interpretazione dell ' artista , il critico notava , quasi di passaggio , alcune caratteristiche della sua ugola : « Quanto alla qualità della voce si sa che stride negli acuti e che è sgradevole nelle emissioni aperte . È una voce disuguale e fragile , compensata però da un temperamento naturalmente musicale , da una intelligenza artistica eccetera , eccetera » . Per quel poco che m ' intendo di teatro lirico , ho capito che l ' interpretazione della cantante fu positiva essenzialmente nella recitazione , ben sostenuta e assecondata dalla regia , dalla scenografia , da tutti gli ingredienti preziosi e costosi che oggi costituiscono uno spettacolo . Peccato che , a completare il successo , mancasse la voce . Quell ' elemento , cioè , che aggiunto a un ' « attrice » ne fa una « cantante » . Altrimenti , vi è sempre una soluzione : si manda in scena una buona attrice senza voce e la si fa doppiare da una buona cantante acquattata dietro le quinte o in una botola . Ma i casi fondamentali restano due : o si conclude che il melodramma è sorpassato , e allora si consegnano le partiture ai raccoglitori di carta da macero della Croce Rossa , o si ritiene che il melodramma sia tuttora valido , e allora ci vuole la voce . Se si accetta il secondo caso , i critici , sia pure col cuore stretto , debbono concludere che una brava attrice senza voce non è una buona cantante . Diversamente , anche gli altri critici potrebbero adottare bizzarri criteri , eludenti il nocciolo della questione . Di un certo pugilatore , potremmo , per esempio , leggere : « Si tratta di un giovane estremamente gracile e cagionevole , che ogni volta deve essere portato di peso sul ring , tanto è la sua ripugnanza per il combattimento . Non ha la minima forza nel pugno , e i piedi dolci gli sono di grave impaccio . Un ' asma bronchiale gli blocca la respirazione . I postumi di una paralisi gli irrigidiscono le braccia , sottili e denutrite . In compenso , con quanta dolorosa grazia sa sorridere al pubblico il nostro Kid Meschini ! E con quanta coscienza plastica , con che rispetto dello spettacolo pugilistico sa crollare al tappeto , al primo pugno . Ecco un atleta che non è affatto pugilatore , anzi , non è neppure un atleta , ma che ha portato nell ' antiquata brutalità della boxe il profumo di una sensibilità delicata , di un ' intuizione disperata , da moribondo » . Non credo , con tutto ciò , che Kid Meschini avrebbe grande fortuna .