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LE DONNE DI PATRONI-GRIFFI SONO CINICHE ( De Monticelli Roberto , 1958 )
StampaQuotidiana ,
È veramente una commedia d ' amore la novità di Giuseppe Patroni Griffi , rappresentata questa sera alla Fenice , a inaugurazione del « XVII Festival Internazionale del Teatro » , dalla compagnia De Lullo - Falk - Guarnieri - Valli ? A noi ha fatto piuttosto l ' impressione d ' una commedia contro l ' amore . Una commedia d ' amore del tempo nostro , impegno arduo , bisogna riconoscerlo , ma affascinante , non può che partire dall ' ambiguità dei sentimenti , dal loro essere e non parere , dalla difficoltà , tipica dell ' uomo moderno , di riconoscerli , anzi addirittura di individuarli , mentre si dibattono nell ' oscura trappola del cuore . È la triste ambivalenza con altri moti , per cui l ' amore viene mutato , equivocato , mediato con sentimenti di natura diversa , per non dire opposta , che fa l ' angoscia dell ' « uomo d ' amore » contemporaneo . Perché questa viva , tuttavia , in una trascrizione poetica ( teatro o no ) occorre che l ' amore esista nella sua difficile , spesso asimmetrica , reciprocità , cioè che accanto all ' uomo ci sia la donna : innamorata magari di un altro , magari prostituta e dedita alla cocaina , ma donna e amante . Nei tre atti di Patroni Griffi , invece , non ci sono donne , ma figurazioni odiose e beffarde di una femminilità avida e arida . Si tratta , dunque , del consueto tema , ormai da qualche tempo circolante nell ' aria come un polline irritante , per cui la donna è considerata le nemica , la distruttrice , l ' incapace di sentimenti autentici . Di lei si può anche morire , ma forse è meglio lasciarla perdere . Con tutto ciò , voi capite , non è possibile scrivere una commedia d ' amore ; e i tre atti di Patroni Griffi sono , se mai , una requisitoria contro l ' amore , o per lo meno una denuncia dell ' impossibilità della sua presenza nel mondo , fra uomo e donna . La commedia ( che è condotta con una tecnica spezzata , e assai abile , da sceneggiatura cinematografica ) si svolge ai margini dell ' ambiente romano del cinema . Due aspiranti sceneggiatori , Renato ed Eduardo , detto Eddy , vivono insieme , in un appartamentino d ' affitto , che è una specie di « porto di mare » , al quale approdano , da tempestose navigazioni , Tea , ragazzetta ambiziosa e proterva che vuol diventare una diva ed Enzo , un attore preso dalla strada , che ebbe con un film neorealista il suo quarto d ' ora di fortuna , e che ora non riesce più a mettersi sul filo del vento buono . L ' amore di Renato per Elena Davidson , bella altera e autonoma donna , separata dal marito , che gestisce un ' agenzia di collocamento per aspiranti attori e attrici , nasce così , in questo ambiente sciamannato e vociante , pieno degli scrosci d ' acqua delle vasche da bagno e d ' una sorta di cinismo patetico . Ma è una amore impossibile , perché Elena , e lo confessa durante una gita al mare con l ' amico ( secondo atto , di gran lunga il meglio dei tre ) , è negata all ' abbandono del cuore ; già tentò , e fallì , col marito , cui è tuttavia unita da una specie di riconoscente tenerezza . Ciò non le impedisce , però , facilitata anche dal suo lavoro , di prendersi , per indulgenza coi sensi , gli uomini che vuole : come quell ' Enzo , « fusto » barbaro e inconsapevole . Su questo filone principale si innesta l ' arida relazione Eddy - Tea , relazione puramente , diciamo così , di « comodo » per entrambi ; con lui che a un certo punto si stanca e vorrebbe troncare , lei che rimane incinta , e allora è lui , commosso dall ' idea del figlio , che ha un momento di sincerità e sarebbe disposto a sposare la ragazza . Macché , quella ha mentito solo per vendicarsi , ora ha trovato un produttore che la lancia , perciò alza le spalle e se ne va . Lella Mare , diva del microfono , non più giovanissima e sentimentalona , pencola nel frattempo , con melodica tenerezza , da Renato al rude Enzo , che poi si piglia , per tenerselo , finché almeno il successo non glielo porterà via di nuovo . Intanto , abbandonato da Elena , che si è allontanata per guarirlo , Renato , tornato alla provincia natia , si spegne in silenzio , letteralmente muore . Perché ? La volontà di vivere ha abbandonato il suo corpo ed egli se n ' è andato così , di un male misterioso , non previsto da alcuna diagnosi . Eddy alla fine dirà ad Elena « Ci manca l ' educazione del cuore . Come ci costruiamo con le nostre mani il lavoro , gli interessi , una personalità , perché non dovremmo costruirci un sentimento ? » . La realtà è che nessuna « educazione sentimentale » potrebbe insegnare l ' amore a questi personaggi così come l ' autore ce li presenta . E ne varrebbe poi la pena , con donne di quel genere ? Come rappresentazione di costumi , come acre documentario di un ambiente particolare , dunque , l ' opera ha una sua efficacia , il dialogo vi è brusco , magro , ha il volto sporco e trasandato di questi giorni ; come commedia d ' amore , no , ché anzi i suoi momenti più sensibili li ha proprio , al secondo atto , . quando , attraverso alcune livide battute , l ' autore arriva a stabilire ciò che veramente sembra interessargli : l ' impossibilità , per colpa , della donna , del rapporto d ' amore . Salvo qualche lungaggine e un certo calo di tensione al terzo atto , la commedia è ben costruita ; e piacerà , vedrete , al pubblico d ' oggi , per quel tanto di poetica ambiguità , ( più apparente che reale , ma è appunto quanto si vuole ) che lascia intravedere . Anche perché poi lo spettacolo montato da Giorgio De Lullo , è , nel suo genere , perfetto ; la scena multipla di Pier Luigi Pizzi , trasformabile a vista , rende ottimamente quelle atmosfere realistiche e allucinate ; così la colonna sonora . Degli interpreti , De Lullo , che ritorna con questa commedia alla sua attività di attore , dà alla figura del protagonista una tenerezza , una sorta di pietà fraterna , anche nelle punte di isterismo sentimentale ; e il Valli delinea il personaggio dell ' amico con una pacata malinconia . Rossella Falk è , con tenerezza e crudeltà insieme , l ' inaccessibile ( relativamente ) Elena ; Annamaria Guarnieri mette semplice , animalesco cinismo nel personaggio della proterva ragazzetta Tea ; Umberto Orsini è un brusco , indolente ammiccante Enzo . Assai intonati tutti gli altri , da Nicky De Fenex al Maranzana alla Marchesini . Ma un cenno a parte merita Elsa Albani , che nella parte della canterina sentimentale dà un saggio notevolissimo delle sue qualità di attrice ironica e tenera , colma di densi umori .