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Gavroche , prima di prendere il volo , l ' ha fedelmente trascritto . E intanto si preparano altri giri nella Lombardia e nell ' Emilia Qui , sotto la pioggia , e nel vento d ' una giornata quasi autunnale , il " Giro del Veneto " ha ripiegato le tende . Gavroche fradicio d ' acqua , intirizzito nella sua camiciola , s ' è fatto accendere il fuoco da Fortini per scaldarsi i piedi . Salendo da Riva , a Trento c ' eravamo fermati nella mattinata per salutare Giorgio e Visentini che lavorano in Federazione e per portarci sul mezzogiorno a Gardolo , alla mensa degli operai della Caproni . L ' ultimo giorno d ' una lunga festa era già così triste che proprio non ci voleva l ' autunno a salutarlo sconsolatamente . Ho chiesto al nostro angelo : « Conosci Gassler ? » , « chi è , un nazista ? » , mi ha risposto . « Presso a poco - gli ho dovuto precisare - è il vescovo di Bressanone . E del principe - vescovo Ferrari non ne hai mai sentito parlare ? Perché non vai a trovarlo ? » . Gavroche non se l ' è fatto ripetere due volte e ha preso subito il largo . « Finirà che lo perderemo di vista per sempre - brontolava Fortini - e sia ben chiaro che io senza angelo non viaggio più » . A Bolzano , prima di entrare in città , siamo andati incontro agli operai della zona industriale , alla Lancia , Ina Montecatini , Feltrinelli , Viberti . Fortini ha alzato gli altoparlanti , ha dato una pulitina ai vetri della libreria e ha messo il disco di Bandiera Rossa . Gli operai che salutavano la macchina e le bandiere de " l ' Unità " finalmente lo hanno fatto sorridere . In Federazione l ' angelo ci aspettava di già . Era apparso all ' improvviso nella stanza di Foco e s ' era presentato come annunciatore della carovana . Quando mi ha visto entrare , mi è corso incontro agitando un foglio di carta . « Ho fatto buona caccia - mi ha detto - l ' ho trovato sul tavolo del principe - vescovo che s ' era addormentato » . Sul foglio di carta c ' erano domande e risposte d ' uno strano questionario . Le domande erano state formulate dal principe - vescovo di Trento e le risposte scritte in bella calligrafia da un parroco della grande Diocesi , che , come si sa o come non si sa , cura anche le anime di una parte dei bolzanini . Il principe - vescovo domanda : « Esistono nella parrocchia associazioni sportive senza colore o politiche ? » . Il parroco risponde : « Esiste un ' associazione calcistica la quale per mezzo di inviti a giocatori d ' altri paesi e per i suoi stessi viaggi in altri campi reca nocumento alla gioventù cattolica » . Il principe - vescovo domanda : « Quale orientamento esiste in generale nell ' ambito della parrocchia ? » . Il parroco risponde : « Esiste in parte un forte materialismo che ostacola la cura delle anime . In alcuni reduci la fiducia nel parroco lascia a desiderare » . Il principe - vescovo domanda : « Quali sono i rapporti del medico comunale col parroco ? » . Ed il parroco risponde testualmente : « Ottimi nei casi di pericolo di morte dei parrocchiani . Il medico avvisa subito il parroco » . Il principe - vescovo domanda ancora : « Quale è il modo di vestire ? Esiste spirito di imitazione ? Ci sono uomini che lavorano senza camicia ? » . Il parroco si affretta a rispondere : « Le donne e le ragazze si vestono secondo la moda . Ci sono casi singoli di uomini i quali in presenza del sesso femminile lavorano nei campi senza camicia » . Il principe - vescovo vuol sapere : « Come si fa sentire lo spirito materialistico e come si cerca di superarlo ? » . Il parroco risponde : « Le conversazioni dei parrocchiani si riferiscono quasi esclusivamente al lavoro e al guadagno . Il problema religioso lascia molti indifferenti » . Il principe - vescovo vuol toccar con mano e chiede : « Esistono stabilimenti balneari misti e liberi ? » . Il parroco risponde : « Non ci sono stabilimenti balneari . La gente utilizza per i bagni il lago di Monticolo , il lido di Bolzano e la fossa dell ' Adige . Questo contribuisce a ridurre il senso del pudore » . Il principe - vescovo pone l ' ultima domanda : « Le persone dirigenti collaborano con le organizzazioni parrocchiali ? » . Ed il parroco forse s ' è giocata la carriera nel rispondere : « Purtroppo le persone dirigenti non collaborano con le organizzazioni della parrocchia perché sono stizzite dalla guerra e dalle conseguenze » . Mentre leggevo Gavroche mi fissava e alle spalle Fortini pescava col naso qualche parola per curiosare anche lui . « Un bel documento - ho detto al mio angelo - e tu che sei fatto d ' aria e di luce e che guardi con tanto amore alle chiesine poggiate sui prati e ai campanili che fanno din - don , avresti mai immaginato un principe - vescovo che vuol mettere gli occhi e le mani ovunque sulla vita e sull ' animo dei suoi fedeli spiandoli e censendoli come un inquisitore ? » , « Vedi - gli ho spiegato ancora - Tu e io forse non immaginiamo nemmeno come questo documento segreto insieme con tanti altri servirà un giorno agli storici che dovranno giudicare il nostro tempo . Hai reso un grande servigio al giornale . Questa sera ti premierò in pubblico . Che cosa vuoi ? Una medaglia , una chicca , un bicchiere di nettare , un viaggio di piacere a Roma , perché tu possa finalmente andare a vedere quel ponte che è carico d ' angeli che ti somigliano ? » . « Voglio venire con voi anche in Emilia , anche in Piemonte , anche in Liguria , vi seguirò sempre , vi seguirò sempre » , si è messo a strillare . Fortini aveva aperto le braccia e stringeva già Gavroche sul suo petto baciandolo . S ' è destato alle nostre risate . Da qualche minuto , senza accorgersene , baciava soltanto le sue mani . Gavroche se l ' era squagliata . Pioveva sempre su Bolzano e nella piazza Matteotti , al centro del quartiere popolare , il bravo compagno Lotti stava già approntando gli altoparlanti e il cavo delle luce per il cinema . I compagni della Federazione giovanile , Fambri , Storti , Garau , Soppelsa , mi mostravano il primo numero del loro giornaletto ciclostilato dove mi avevano raffigurato nelle vesti del degnissimo e nobile animale che mi somiglia . Anche la piccola Evelina metteva ridendo il dito sulla figuretta e la Renza era alle prese col telefono che da tre ore e più mi faceva penare . Foco era di malumore , guardava ai vetri il cielo chiuso carico di pioggia . « Sarebbero venuti migliaia di operai - diceva - ma credo che non ci sia nulla da fare . Dovremo rinchiuderci in casa e farli venir tutti qui » . Siamo andati in piazza ad invitar compagni e cittadini . Sotto i portici erano già in molti ad aspettare . Strette di mano , qualche brindisi in piedi al banco della mescita . « Facciamolo in piazza anche se diluvia » , dicevano , persuasi tuttavia che con quel tempo non c ' era più nulla da sperare . Ma nella Federazione ci siamo ritrovati lo stesso in tanti . E Foco ha parlato offrendo a " l ' Unità " un pannello scolpito dagli artigiani della Val Gardena e raffigurante alcuni giocolieri . « Questi sono giocolieri veri - egli ha detto - ma i giornalisti e i mestieranti della stampa avversaria che fanno i giocolieri non riescono mai a farsi prendere sul serio , nemmeno da se stessi » . Tutta l ' Italia era rappresentata in quella sala gremita fino all ' inverosimile : calabresi , siciliani , napoletani , romani , toscani , settentrionali d ' ogni regione mi salutavano e si facevano conoscere ognuno coi propri dialetti . E non c ' è stato forse congedo migliore dal Veneto che questa presenza di tutta l ' Italia operaia nella famiglia del nostro Partito , lassù , nella sala della Federazione di Bolzano . Arrivederci a tutto il Veneto , a tutti i compagni e gli amici incontrati , alle donne che ci hanno sorriso con fraternità e ai bambini che hanno voluto baciarci . Arrivederci a voi , compagni di Bolzano che per ultimi mi avete stretto la mano , a te , Foco , a te , Arona , a te Fambri , a te Bruna Finotti , che mangi la tua zuppa di latte bianco allo stesso tavolo dove hai lavorato per tutto il giorno .