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Belluno , 19 febbraio - Nel cimitero di Sedico è stato sepolto oggi il minatore Angelo Casanova , accompagnato all ' ultima dimora da una grande folla in lutto . Appena cinque mesi fa la stessa folla aveva accompagnato al medesimo cimitero altri tre compaesani , morti a Mattmark . Un dolore che si rinnova È un dolore che si rinnova per tragedie purtroppo ricorrenti non solo a Sedico , ma in tutti i paesi della provincia : non ce n ' è uno che non abbia emigranti all ' estero , soprattutto nei luoghi dove si costruiscono dighe e bacini idroelettrici . I nostri lavoratori sono ormai specializzati in questi impieghi : in parte per la tradizione ereditata dai padri minatori , in parte per l ' esperienza acquisita nei loro paesi d ' origine a lavorare nelle gallerie per la costruzione dei numerosi bacini idroelettrici , realizzati nel Bellunese . Realizzazioni grandiose , ma pericolosissime e lo sanno bene le società costruttrici tanto da preventivare il rischio delle vite umane sul conto della spesa complessiva dell ' opera . Quanti dei nostri concittadini hanno finito la loro vita dentro una galleria , sotto una frana , o cadendo da una impalcatura ? In appena venti anni certamente diverse centinaia . È del giorno dopo la sciagura del Canton Ticino la notizia pervenuta dal Ghana che annunciava la morte , avvenuta in seguito a una esplosione in galleria , di Angelo Zangrando , da Perarolo . Anche lui lavorava in un cantiere idroelettrico . Tre emigranti morti sul lavoro in due giorni . Spesso la notizia di un decesso passa quasi inosservata , a meno che non coinvolga un gruppo numeroso di vittime . Si sente dire che un operaio del tal paese è morto all ' estero e la ribellione avviene solo nell ' ambito della famiglia interessata ; spesso l ' opinione pubblica non lo viene nemmeno a sapere e anche quando ne ha notizia l ' accetta come una « fatalità » derivata dalla condizione stessa dell ' emigrazione ; dalla fortuna o dalla sfortuna personale di trovarsi nel momento della disgrazia in un posto della galleria invece che in un altro . Poche volte si va al di là di questo semplice ragionamento anche perché la condizione dell ' emigrante poggia sulla leggenda - simbolo del bravo e operoso lavoratore che rende alla patria ed è il benemerito di una vasta schiera che all ' estero contribuisce al progresso della civiltà . Commozione tardiva Agli emigranti che tornano si preparano d ' inverno festose accoglienze , con messe , banchetti e discorsi , dove i deputati democristiani hanno modo di commuoversi per i sacrifici degli emigranti , sperando nei voti futuri . Ultimamente è nata perfino un ' Associazione degli emigranti , che ha per fondatori tutte le organizzazioni cattoliche e paragovernative della città , unite allo scopo di « sollevare » le condizioni di questi lavoratori attraverso comitati all ' estero e in Italia , affinché l ' emigrante « viva nel proprio ambiente » e non senta con troppa nostalgia la lontananza del paese e della patria . Tra tutte le clausole inserite nello statuto di questa associazione non ce n ' è una che abbia l ' unico significato importante e umano per gli emigranti e cioè quello di farsi promotrici di una battaglia concreta affinché i lavoratori trovino , in quella patria sempre indicata con la iniziale maiuscola , il necessario per vivere accanto alla famiglia . Oggi dietro la bara di Angelo Casanova ( la salma dell ' altro bellunese perito nella sciagura del Canton Ticino , Valerio Chenet , è stata sepolta in Svizzera ) pensavamo a queste cose e al veramente triste destino di questo operaio . Cacciato dalla valle del Mis dalla società elettrica che gli aveva espropriato la terra e la casa per poter costruire un lago artificiale , Angelo Casanova ha finiti col morire all ' estero , nel cantiere di un ' altra società elettrica , quasi che il suo destino di uomo fosse quello di servire , fino alla morte , le grandi società che nel mondo capitalista agiscono da padrone di tutto e di tutti . Ancora una volta le autorità « ufficiali » diranno di lui , come hanno detto di tanti , che il suo sacrificio è stato utile al progresso . Come quello di Valerio Chenet che ha speso tutta la sua vita a fare l ' emigrante . La realtà dell ' emigrante verrà ancora una volta camuffata dal pietismo . E gli emigranti continueranno a morire soffocati nelle gallerie mentre le autorità italiane piangeranno la loro sorte senza peraltro adoperarsi sul serio , fino in fondo , per cambiarla .