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Kika - Un corpo in prestito ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Comico , sessuale , sarcastico , Kika , che per via di contese giudiziarie esce in Italia con un anno di ritardo sul resto d ' Europa , è quasi un ' antologia , un collage o un pastiche del cinema di Almodóvar , quasi una sintesi d ' addio a quel mondo e a quello stile bizzarro , spiritoso , erotico , anarchico e brillante che ha reso celebre e fatto amare nel mondo il regista spagnolo quarantaquattrenne . Appena un po ' stanco , a volte ripetitivo : ma è nel caso la ripetizione di personaggi e avventure così divertenti che ( capita anche con Woody Allen ) li si rincontra sempre con gran piacere . In due giornate travolgenti e assurde si condensano tanti tic di Almodóvar : storie melodrammatiche sincere e ironiche ; donne ardite , sensuali , nevrotiche e allegre ; cieli notturni d ' azzurro profondo con luminose lune da presepio ; passioni e sentimenti tanto abnormi quanto schietti ; colori primari e squillanti , soprattutto il rosso ; trasgressione , peripezie , carnalità , buffoneria . In più , c ' è in Kika l ' ossessione voyeuristica contemporanea della vita guardata anziché vissuta ; c ' è la vanificazione del desiderio e dell ' utopia ; c ' è l ' invadenza televisiva che riduce i destini umani a brandelli d ' informazione sensazionalista . A rappresentare la tv abietta è Victoria Abril , ex psicologa , autrice del teleprogramma « Il peggio della giornata » che mescola notizie raccapriccianti e interviste con vittime o carnefici quotidiani , battezzata Andrea la Sfregiata ( « Caracortada » ) , montata su un ' immensa motocicletta veloce , vestita da Jean - Paul Gaultier , con in testa un casco - telecamera che le permette di riprendere tutto ciò che vive e vede . La cultura tradizionale è invece impersonata da Donna Paquita , una vecchia signora ( è la mamma di Almodòvar ) che conduce stracca un telesalotto letterario , senza neppure fingersi interessata ai libri e ai loro autori , ostentando persino la propria ignoranza e la propria noia : e che ha quindi gran successo . Molto più simpatica , Kika è una truccatrice che attraversa lietamente indenne le più straordinarie avventure . Trucca un morto così bene da riportarlo in vita . Abita con un fotografo che non arriva all ' orgasmo senza le Polaroid scattate durante l ' amore , che la spia da lontano con il teleobiettivo , che porta uno zainetto leopardato e che la ama « al mio modo sporco e silenzioso » . È anche amante del patrigno dell ' amante , uno scrittore americano assassino . Ha una cameriera lesbica che pure la ama ma critica la sua eterosessualità : « Juanita , sei mai stata con un uomo ? » « No , solo con mio fratello , un subnormale , ipersessuato come tutti i subnormali » . Questo fratello , un galeotto ex pornodivo , fugge dalla prigione , piomba in casa , ruba , si getta su Kika e la violenta in uno stupro lunghissimo ( lei , annoiata , lo incita a sbrigarsi , a farla finita ) , frenetico e impossibile da interrompere : neanche la polizia , quando arriva , riesce a tirarlo via dal corpo della donna . Ma nulla doma la vitalità di Kika , sempre pronta a nuove peripezie e compagnie , a nuovi viaggi , a nuove scoperte : e speriamo che così sia anche per Almodóvar .