StampaQuotidiana ,
Se
un
film
italiano
troppo
lungo
,
ben
recitato
e
noioso
venisse
a
rivelarci
che
Lascia
o
raddoppia
?
fin
dall
'
inizio
era
truccato
,
che
a
Lando
Degoli
,
a
Marianini
o
a
Paola
Bolognani
venivano
comunicate
in
anticipo
le
domande
con
relative
risposte
esatte
,
che
ansie
e
tensioni
in
cabina
erano
finte
,
troveremmo
la
forza
d
'
indignarci
,
quando
da
quarant
'
anni
si
parla
del
potere
di
mistificazione
e
dell
'
uso
politico
della
tv
,
quando
sappiamo
adesso
che
alla
tv
persino
i
casi
umani
sono
recitati
a
pagamento
?
Magari
no
.
Quiz
Show
rievoca
,
con
la
proba
ingenuità
tipica
del
suo
regista
Robert
Redford
,
un
telescandalo
americano
che
nel
1958
provò
la
natura
fraudolenta
di
Twenty
-
One
(
Ventuno
)
,
gioco
televisivo
a
quiz
nozionistici
allora
di
massimo
successo
,
trasmesso
in
diretta
dalla
rete
televisiva
National
Broadcasting
Corporation
(
NBC
)
:
i
concorrenti
conoscevano
prima
di
andare
in
onda
domande
e
risposte
,
vincevano
o
perdevano
e
si
alternavano
non
per
merito
o
demerito
ma
a
seconda
delle
esigenze
spettacolari
o
delle
necessità
commerciali
dello
sponsor
;
l
'
imbroglio
che
coinvolgeva
tanto
la
tv
quanto
i
concorrenti
si
estese
all
'
intero
sistema
,
anche
giudiziario
;
l
'
indagine
condotta
da
un
avvocato
del
Comitato
del
Congresso
sul
controllo
legislativo
chiarì
la
truffa
ma
non
rovinò
il
concorrente
più
popolare
,
Charles
Van
Doren
,
bel
giovane
di
buona
famiglia
d
'
intellettuali
che
salvò
la
faccia
confessando
la
verità
,
pentendosi
e
chiedendo
perdono
con
un
bel
discorso
.
Redford
ha
continuato
a
ripetere
che
l
'
episodio
«
segnò
la
fine
dell
'
innocenza
nella
storia
sociale
americana
»
,
cancellò
la
fiducia
popolare
nella
televisione
:
però
dirlo
non
basta
.
Si
intuiscono
i
significati
simbolici
e
sociali
attribuiti
al
vecchio
fatto
di
cronaca
,
il
bluff
rappresentato
dalla
fede
americana
nel
merito
individuale
,
la
morale
calpestata
dalla
corruzione
che
tocca
tutti
,
la
solidarietà
nel
peggio
dell
'
establishment
,
il
dominio
dei
soldi
e
della
vanità
:
ma
sono
espressi
troppo
primariamente
e
sommariamente
per
risultare
drammatici
,
per
dare
all
'
episodio
uno
spessore
etico
-
politico
convincente
,
e
non
s
'
aspettava
certo
Quiz
Show
per
sapere
che
la
tv
mistifica
e
che
i
privilegiati
cascano
sempre
in
piedi
.
Nel
racconto
scolastico
manca
l
'
emozione
,
grava
spesso
il
tedio
.
Le
qualità
del
film
stanno
piuttosto
nella
recitazione
eccellente
di
John
Turturro
,
di
Ralph
Fiennes
,
di
Paul
Scofield
,
di
tutti
gli
interpreti
compresi
,
in
piccole
parti
,
i
registi
Martin
Scorsese
e
Barry
Levinson
;
nella
ricostruzione
d
'
epoca
,
in
un
'
aria
semplice
e
semplificata
degli
anni
Cinquanta
il
cui
merito
va
soprattutto
ai
toni
scelti
dal
direttore
della
fotografia
Michael
Ballhaus
;
nel
ritratto
convenzionale
ma
bello
d
'
una
famiglia
altoborghese
di
intellettuali
con
le
sue
eleganti
abitudini
di
vita
,
la
sua
sobrietà
,
la
sua
spietata
certezza
di
superiorità
.