StampaQuotidiana ,
È
un
titolo
bello
,
Un
eroe
borghese
,
e
dice
molto
.
Definisce
con
l
'
appartenenza
alla
classe
di
cui
praticava
le
virtù
da
altri
spesso
rinnegate
Giorgio
Ambrosoli
,
avvocato
di
Milano
,
nominato
nel
1974
commissario
liquidatore
della
fallita
Banca
Privata
Italiana
di
Michele
Sindona
,
quarantenne
,
sposato
,
padre
di
tre
bambini
,
un
moderato
di
brutto
carattere
,
«
rigido
,
intransigente
,
moralista
,
serio
,
bravo
,
libero
e
solo
...
che
avrebbe
potuto
vivere
tranquillo
con
le
sue
serene
abitudini
e
invece
,
per
la
passione
dell
'
onestà
,
si
batté
contro
un
"
genio
del
male
"
sorretto
da
forze
potenti
palesi
e
occulte
,
e
fu
sconfitto
»
:
venne
ammazzato
sotto
casa
in
una
notte
d
'
estate
del
1979
,
con
diversi
colpi
di
357
Magnum
sparati
al
petto
,
dal
killer
William
J
.
Aricò
venuto
dall
'
America
,
assoldato
da
Sindona
per
25.000
dollari
.
Un
professionista
deciso
a
fare
il
proprio
lavoro
e
il
proprio
dovere
senza
badare
agli
interessi
che
colpiva
né
alle
fortissime
pressioni
di
politici
democristiani
per
salvare
Sindona
:
e
per
questo
,
nell
'
Italia
sventurata
di
sedici
anni
fa
e
di
oggi
,
un
eroe
.
Il
caso
Ambrosoli
,
che
resta
esemplarmente
a
illustrare
i
viluppi
della
politica
mafiosa
,
della
politica
nera
,
della
politica
dei
soldi
di
questi
anni
,
è
la
materia
del
libro
di
Corrado
Stajano
pubblicato
nel
1991
da
Einaudi
,
appunto
Un
eroe
borghese
,
da
cui
il
film
diretto
da
Michele
Placido
è
tratto
con
fedeltà
.
Racconta
l
'
incarico
ricevuto
dall
'
avvocato
e
la
sua
vita
famigliare
;
le
sue
indagini
per
chiarire
gli
oscuri
intrecci
e
le
non
gratuite
protezioni
politiche
che
avevano
portato
il
banchiere
siciliano
Michele
Sindona
ad
un
'
ascesa
vertiginosa
seguita
poi
da
una
caduta
rovinosa
;
i
troppi
non
disinteressati
interventi
per
salvarlo
;
le
difficoltà
,
i
trabocchetti
e
le
minacce
conclusisi
con
la
morte
di
Ambrosoli
(
più
tardi
,
con
la
morte
del
suo
killer
,
precipitato
da
quindici
metri
di
altezza
«
mentre
tentava
d
'
evadere
dal
carcere
a
New
York
»
;
e
con
la
morte
del
mandante
dell
'
omicidio
,
Sindona
,
avvelenato
da
un
caffè
in
prigione
.
Fabrizio
Bentivoglio
è
il
protagonista
,
sobrio
e
bravo
.
Omero
Antonutti
,
senza
barba
,
è
l
'
antagonista
,
molto
diverso
da
come
appariva
Sindona
nella
primavera
del
1975
,
latitante
non
ricercato
né
estradato
da
alcuno
,
nella
suite
lussuosa
all
'
Hotel
Pierre
di
New
York
o
nel
piccolo
ufficio
di
Park
Avenue
d
'
una
società
dal
nome
insignificante
,
Cisco
:
mentre
Antonutti
è
pacato
,
laconico
e
asciutto
,
Sindona
era
loquace
,
mellifluo
,
minaccioso
,
ilare
,
ricattatorio
;
come
Antonutti
nel
film
,
accusava
l
'
Italia
d
'
essere
un
Paese
senza
libertà
,
si
diceva
vittima
d
'
un
complotto
ordito
dai
comunisti
e
dall
'
«
infame
trio
Rondelli
-
Ugo
La
Malfa
-
Cuccia
»
.
Michele
Placido
è
il
maresciallo
maggiore
della
Guardia
di
Finanza
Silvio
Novembre
,
collaboratore
e
amico
,
l
'
uomo
più
vicino
ad
Ambrosoli
in
quei
suoi
cinque
anni
terribili
.
Giuliano
Montaldo
è
l
'
allora
governatore
della
Banca
d
'
Italia
Guido
Carli
,
che
affidò
all
'
avvocato
l
'
estremo
incarico
.
Ricky
Tognazzi
è
Mario
Sarcinelli
,
allora
Capo
della
Vigilanza
della
Banca
d
'
Italia
.
Andreotti
ed
Evangelisti
non
si
vedono
ma
vengono
spesso
nominati
nel
film
come
protettori
di
Sindona
.
Laura
Betti
è
un
efficace
personaggio
d
'
invenzione
,
una
collaboratrice
fedele
di
Sindona
che
cita
Stendhal
:
«
L
'
onestà
è
la
virtù
della
gente
dappoco
»
.
Gli
sceneggiatori
Graziano
Diana
e
Angelo
Pasquini
sono
riusciti
a
non
rendere
melodrammatico
un
destino
tragico
:
ma
era
forse
fatale
che
il
borghese
onesto
e
solo
risultasse
non
soltanto
un
eroe
,
quasi
un
santo
o
un
santino
.
La
straordinaria
fotografia
di
Luca
Bigazzi
dà
una
nobile
intensità
al
film
non
bello
ma
rilevante
nella
tradizione
del
cinema
sociopolitico
italiano
:
utile
a
chiarire
la
trama
dei
rapporti
fra
parti
dello
Stato
,
criminalità
organizzata
,
alta
finanza
;
utile
a
capire
i
meccanismi
d
'
un
passato
di
vergogna
;
utile
a
cogliere
quanto
di
quel
passato
sussista
o
possa
riprodursi
nel
presente
.
Dall
'
uccisione
dell
'
avvocato
Giorgio
Ambrosoli
sono
passati
sedici
anni
.
Molti
dei
protagonisti
d
'
allora
sono
morti
anche
di
morte
violenta
,
oppure
scomparsi
dalla
scena
:
Sindona
,
Calvi
,
monsignor
Marcinkus
,
il
finanziere
vaticano
a
capo
dell
'
Istituto
per
le
Opere
di
Religione
,
Franco
Evangelisti
,
l
'
allora
segretario
amministrativo
della
Democrazia
cristiana
,
Giulio
Andreotti
per
ventuno
volte
ministro
e
per
sette
volte
presidente
del
Consiglio
ora
incriminato
per
collusione
con
la
mafia
.
Tra
i
personaggi
nominati
nel
film
,
soltanto
Licio
Gelli
e
Enrico
Cuccia
,
ciascuno
a
suo
modo
,
persistono
.
Non
s
'
è
fatta
limpida
l
'
acqua
torbida
italiana
:
purtroppo
di
eroi
borghesi
c
'
è
ancora
bisogno
.