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Un eroe borghese ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
È un titolo bello , Un eroe borghese , e dice molto . Definisce con l ' appartenenza alla classe di cui praticava le virtù da altri spesso rinnegate Giorgio Ambrosoli , avvocato di Milano , nominato nel 1974 commissario liquidatore della fallita Banca Privata Italiana di Michele Sindona , quarantenne , sposato , padre di tre bambini , un moderato di brutto carattere , « rigido , intransigente , moralista , serio , bravo , libero e solo ... che avrebbe potuto vivere tranquillo con le sue serene abitudini e invece , per la passione dell ' onestà , si batté contro un " genio del male " sorretto da forze potenti palesi e occulte , e fu sconfitto » : venne ammazzato sotto casa in una notte d ' estate del 1979 , con diversi colpi di 357 Magnum sparati al petto , dal killer William J . Aricò venuto dall ' America , assoldato da Sindona per 25.000 dollari . Un professionista deciso a fare il proprio lavoro e il proprio dovere senza badare agli interessi che colpiva né alle fortissime pressioni di politici democristiani per salvare Sindona : e per questo , nell ' Italia sventurata di sedici anni fa e di oggi , un eroe . Il caso Ambrosoli , che resta esemplarmente a illustrare i viluppi della politica mafiosa , della politica nera , della politica dei soldi di questi anni , è la materia del libro di Corrado Stajano pubblicato nel 1991 da Einaudi , appunto Un eroe borghese , da cui il film diretto da Michele Placido è tratto con fedeltà . Racconta l ' incarico ricevuto dall ' avvocato e la sua vita famigliare ; le sue indagini per chiarire gli oscuri intrecci e le non gratuite protezioni politiche che avevano portato il banchiere siciliano Michele Sindona ad un ' ascesa vertiginosa seguita poi da una caduta rovinosa ; i troppi non disinteressati interventi per salvarlo ; le difficoltà , i trabocchetti e le minacce conclusisi con la morte di Ambrosoli ( più tardi , con la morte del suo killer , precipitato da quindici metri di altezza « mentre tentava d ' evadere dal carcere a New York » ; e con la morte del mandante dell ' omicidio , Sindona , avvelenato da un caffè in prigione . Fabrizio Bentivoglio è il protagonista , sobrio e bravo . Omero Antonutti , senza barba , è l ' antagonista , molto diverso da come appariva Sindona nella primavera del 1975 , latitante non ricercato né estradato da alcuno , nella suite lussuosa all ' Hotel Pierre di New York o nel piccolo ufficio di Park Avenue d ' una società dal nome insignificante , Cisco : mentre Antonutti è pacato , laconico e asciutto , Sindona era loquace , mellifluo , minaccioso , ilare , ricattatorio ; come Antonutti nel film , accusava l ' Italia d ' essere un Paese senza libertà , si diceva vittima d ' un complotto ordito dai comunisti e dall ' « infame trio Rondelli - Ugo La Malfa - Cuccia » . Michele Placido è il maresciallo maggiore della Guardia di Finanza Silvio Novembre , collaboratore e amico , l ' uomo più vicino ad Ambrosoli in quei suoi cinque anni terribili . Giuliano Montaldo è l ' allora governatore della Banca d ' Italia Guido Carli , che affidò all ' avvocato l ' estremo incarico . Ricky Tognazzi è Mario Sarcinelli , allora Capo della Vigilanza della Banca d ' Italia . Andreotti ed Evangelisti non si vedono ma vengono spesso nominati nel film come protettori di Sindona . Laura Betti è un efficace personaggio d ' invenzione , una collaboratrice fedele di Sindona che cita Stendhal : « L ' onestà è la virtù della gente dappoco » . Gli sceneggiatori Graziano Diana e Angelo Pasquini sono riusciti a non rendere melodrammatico un destino tragico : ma era forse fatale che il borghese onesto e solo risultasse non soltanto un eroe , quasi un santo o un santino . La straordinaria fotografia di Luca Bigazzi dà una nobile intensità al film non bello ma rilevante nella tradizione del cinema sociopolitico italiano : utile a chiarire la trama dei rapporti fra parti dello Stato , criminalità organizzata , alta finanza ; utile a capire i meccanismi d ' un passato di vergogna ; utile a cogliere quanto di quel passato sussista o possa riprodursi nel presente . Dall ' uccisione dell ' avvocato Giorgio Ambrosoli sono passati sedici anni . Molti dei protagonisti d ' allora sono morti anche di morte violenta , oppure scomparsi dalla scena : Sindona , Calvi , monsignor Marcinkus , il finanziere vaticano a capo dell ' Istituto per le Opere di Religione , Franco Evangelisti , l ' allora segretario amministrativo della Democrazia cristiana , Giulio Andreotti per ventuno volte ministro e per sette volte presidente del Consiglio ora incriminato per collusione con la mafia . Tra i personaggi nominati nel film , soltanto Licio Gelli e Enrico Cuccia , ciascuno a suo modo , persistono . Non s ' è fatta limpida l ' acqua torbida italiana : purtroppo di eroi borghesi c ' è ancora bisogno .