Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
Giovanna d'Arco ( Tornabuoni Lietta , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Interpretazione memorabile : a ventotto anni Sandrine Bonnaire ha affrontato il personaggio ( recitato in passato al cinema da Geraldine Farrar , Renée Falconetti , Simone Genevois , Angela Salloker , Ingrid Bergman , Jean Seberg , Hedy Lamarr , Florence Carrez ) con vera grandezza semplice , con ammirevole capacità d ' esprimere pudicamente ma eloquentemente il mistero religioso e la possessione fideista , con una naturalezza fisica perfetta . L ' impresa era complessa . Tra le eroine storiche , la mistica guerriera , mito del nazionalismo francese discusso , glorioso e usato , per la sensibilità contemporanea risulta quasi incomprensibile : santa ma portatrice di morte , armata della spada e della croce , credente nel Re come in Dio , ragazza e condottiera , Giovanna d ' Arco ha in sé tutte le contraddizioni della Chiesa cattolica e delle epoche di marasma etico - politico favorevoli all ' epifania di figure miracolistiche venute dal nulla . Il bellissimo film di Rivette non tenta alcuna interpretazione psicologica . Guarda Giovanna agire , la descrive trasparente e strana , senza pia compunzione né arroganza adolescente ma con l ' ostinato rifiuto d ' ogni ragionevolezza dei grandi idealisti , pronti a morire per l ' idea a cui conservano fede e fedeltà , destinati a venir sconfitti dal cinismo pragmatico altrui e dal proprio stesso assolutismo . E la vicenda di Giovanna viene vista , con aspra analisi politica , simile a quella di tanti eroi guerrieri : esaltati dal potere al momento della lotta armata , esautorati al subentrare del tempo delle trattative e dei compromessi politici , ripudiati come memoria ingombrante di conflitti ormai spenti . Guidata dal talento del regista e dalla propria bravura , Sandrine Bonnaire recita una Giovanna D ' Arco ruvida come la ragazza di campagna che era , prepotente come un bambino , presuntuosa e fragile come capita alla sua età ( diciassette anni , diciannove quando morì sul rogo ) . La prima volta che una freccia la ferisce piange e si spaventa ; le invocazioni che rivolge ai suoi santi ( Caterina , Margherita , Michele Arcangelo protettore dei combattenti ) hanno i toni d ' una esigente urgenza puerile ; la costrizione a smettere la divisa di guerriera e a vestire abiti femminili la mortifica come una ferita all ' orgoglio militare o una perdita d ' identità . Alla fine , incatenata al rogo , rivestita del saio candido , incappellata d ' un beffardo elmo di cartone bianco con le parole « apostata , eretica » , quando il fumo del legno ardente le arriva alla gola Giovanna D ' Arco fa la cosa più ovvia : tossisce . Quando le fiamme arrivano a bruciarle le carni fa la cosa più alta : un fortissimo grido : « Gesù ! » Ma gli spettatori italiani sono sempre sfortunati . Il kolossal d ' autore di Rivette , scandito in due parti ( « Le battaglie » , « Le prigioni » ) , lungo oltre cinque ore e mezza , da noi è stato diviso in due film usciti ( quando sono usciti ) a distanza di mesi , è stato tagliato col permesso del regista di un ' ora e venti ( quasi l ' equivalente di un film ) . È lo stesso sistema adottato per Smoking / No smoking di Alain Resnais , negativo oltre che anticulturale : altera il ritmo e lo stile , impoverisce o smentisce la vicenda . Meglio così che nulla ? Forse : però non è una bella alternativa .