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LA MANICA PIÙ STRETTA ( Spadolini Giovanni , 1971 )
StampaQuotidiana ,
Il voto dei Comuni ha superato tutte le previsioni . Centododici suffragi di maggioranza , in favore dell ' ingresso di Londra nel Mec , rappresentano il miglior premio alla tenacia di Heath e dei conservatori nel propugnare la causa dell ' integrazione continentale contro tutte le difficoltà e contro tutte le resistenze che a un certo momento avevano autorizzato pessimismo e sfiducia , al di qua e al di là della Manica . Nessun ultimatum è servito , nessuna intimidazione è riuscita allo scopo . L ' ala dissidente ed europeista del partito laborista , l ' ala che non aveva voluto condividere il clamoroso voltafaccia di Wilson e smentire le tradizionali professioni di fede del partito , si è sottratta al giogo della « frusta » parlamentare , non ha obbedito alla disciplina di gruppo , si è associata al « sì » dei conservatori per l ' Europa unita , suggellato dal risultato a sorpresa della votazione ai Lords e ai Comuni - l ' apertura di una nuova grande pagina nella storia inglese ed europea . Heath aveva giocato grosso . Concedendo la libertà di voto al suo gruppo parlamentare , che alberga una corrente tenacemente ed irriducibilmente antieuropeista in omaggio alle pregiudiziali imperiali di un mondo scomparso , aveva praticamente liquidato in partenza il già esiguo e fragile margine di maggioranza su cui si regge il suo governo tanto contrastato . Senonché i rischi in campo conservatore erano largamente bilanciati dai vantaggi sul fronte avversario . Le diserzioni conservatrici , ridottesi poi di numero e di significato , sarebbero state compensate dalle adesioni dei laboristi eterodossi , il gruppo di Roy Jenkins . Non solo : ma di fronte ad un ' opinione pubblica perplessa e turbata , qual è nella grande maggioranza l ' opinione inglese sul tema dell ' Europa ( basti leggere le lettere del pubblico al « Times » ) , il governo conservatore aveva dissipato l ' impressione di una qualunque ghigliottina , di una qualunque forzatura procedurale o regolamentare . L ' ingresso dell ' Inghilterra nel Mec , dopo tanti anni di contraddittori « zig zag » , dopo tutti i ritardi imposti dall ' altera e orgogliosa volontà del generale De Gaulle , dopo le incomprensioni e le esitazioni degli stessi governi succedutisi alla guida dell ' Inghilterra post - churchilliana , era un avvenimento troppo decisivo , troppo - diciamolo pure con un termine abbondantemente logorato - « storico » perché la volontà del Parlamento , massima fonte di sovranità e di legittimità della Gran Bretagna , non dovesse esprimersi in tutta la sua libertà , senza condizionamenti o impacci di alcun genere . È l ' obiettivo raggiunto dal governo Heath col voto di questa notte : un voto che conforta la fatica di tutti gli europeisti , in un ' ora grigia e malinconica per l ' Europa , oggetto di una storia che troppo spesso la trascende . Il positivo epilogo di questo 28 ottobre era stato preceduto da un dibattito ampio e completo , il più lungo nella storia parlamentare di questo dopoguerra britannico : vi si erano riflesse tutte le posizioni dell ' arco politico inglese , le adesioni entusiaste e incondizionate , i « sì » perplessi e svogliati , le considerazioni di opportunità contingente , le preoccupazioni dei settori economici inevitabilmente danneggiati dall ' integrazione continentale , le opposizioni furibonde e irriducibili legate all ' estrema destra - ultimo residuo dell ' isolazionismo imperiale - e ad una larga parte della sinistra anche non estrema - specchio dei privilegi corporativi di una classe operaia sempre poco sensibile alle voci del continente . Sullo sfondo , il dramma del partito laborista : il grande e decisivo contrasto fra la concezione « politica » del Labour - Party e quella sindacale . La prima disposta a tollerare la « disobbedienza » dell ' alaJenkins , solo con formali e nominali sanzioni ; la seconda decisa a battersi con tutte le armi della rappresaglia e della ritorsione - fino alla minaccia della non - rielezione nei collegi di periferia - per i parlamentari laboristi sottrattisi alla disciplina di partito e salvatori , con l ' idea d ' Europa , dello stesso governo Heath . Wilson nella posizione di un « mediatore » non più autorevole come una volta , in quella che è stata chiamata la linea dell ' acrobata : fermo nel « no » all ' Europa , alle condizioni ottenute da Heath , ma deciso ad evitare la totale prevalenza dell ' ala sindacale , la stessa che poi sarebbe destinata a liquidarne per sempre la contrastata e non più indiscussa leadership . Voti plebiscitari contro l ' Europa unita , sia del congresso dei sindacati sia , e sia pure in misura minore , del congresso del partito : voti che avrebbero schiacciato - ma l ' Inghilterra non è l ' Inghilterra per niente - qualunque Parlamento del continente , dove la macchina partitocratica avrebbe dissolto ogni obiezione di coscienza e sommerso ogni fedeltà o coerenza ideologiche . Nel complesso , un grande giorno per l ' Europa , una speranza riaccesa soprattutto per le giovani generazioni . Non il traguardo , ancora . Wilson , tollerante davanti all ' opposizione parlamentare , sarà durissimo nella lotta contro le procedure di applicazione dei trattati di Roma , tallonerà Heath passo per passo , coglierà qualunque occasione per abbattere il non solido governo conservatore e riproporre al suo partito la scelta anti o non - europea , magari ab imis . Necessità , per tutti i partners continentali , di tener conto della particolarissima situazione inglese , di evitare ogni mossa sbagliata che possa riaccendere le resistenze o inasprire le intransigenze tutt ' altro che domate ( la maggioranza del paese è ancora contro l ' Europa , nonostante i miglioramenti registrati dalle ultime indagini demoscopiche ) . È quindi richiamo a tutti i soci del Mercato comune ad una linea di severità e di responsabilità , soprattutto economica . L ' Inghilterra è il paese che ha insegnato al continente la via dell ' austerity . Ci sarà qualcuno capace di richiamarsi a quel modello di fronte alle suggestioni « peroniste » che continuano a fermentare in Italia ? È proprio il caso di augurarsi anche per noi una « Manica più stretta » .