StampaQuotidiana ,
Si
dice
che
non
bisogna
dipingere
il
diavolo
più
brutto
di
quello
che
è
.
Ma
con
la
triplice
intesa
Fini
-
Berlusconi
-
D
'
Alema
e
l
'
annesso
supergoverno
presidenzialista
non
si
corre
questo
rischio
.
È
così
brutto
che
anche
chi
vorrebbe
amarlo
chiude
gli
occhi
.
Se
per
parte
nostra
abbiamo
contribuito
a
diffondere
questo
senso
di
rigetto
possiamo
rallegrarcene
.
Se
ora
Letta
,
Tatarella
e
Mussi
entrassero
fisicamente
nel
governo
Maccanico
,
anche
i
bambini
si
accorgerebbero
del
punto
a
cui
siamo
arrivati
.
Perciò
non
accadrà
,
non
per
pudore
ma
per
cautela
.
Che
differenza
fa
?
Possiamo
aspettarci
in
futuro
anche
di
peggio
,
se
non
si
spezza
il
patto
scellerato
.
Questo
patto
d
'
acciaio
,
o
di
latta
che
sia
,
è
stato
stretto
dai
protagonisti
in
lunghi
conciliaboli
segreti
,
mentre
pubblicamente
ci
prendevano
in
giro
con
la
bozza
Fisichella
.
Una
condotta
così
disonesta
la
dice
lunga
sul
grado
di
intimità
raggiunto
dai
tre
e
dal
disdegno
in
cui
tengono
le
forme
democratiche
.
Se
c
'
è
nel
Pds
chi
si
sente
ferito
dal
nostro
furore
più
che
da
simili
comportamenti
,
mi
dispiace
per
lui
.
Con
i
quali
comportamenti
è
stato
impostato
un
golpe
originale
a
sei
mani
,
bianco
e
freddo
:
con
un
governo
politico
di
lunga
durata
(
nelle
intenzioni
)
,
una
maggioranza
politica
del
tutto
estranea
alla
volontà
degli
elettori
,
una
revisione
in
blocco
della
Costituzione
senza
mandato
popolare
.
Volete
di
più
?
Ora
è
certo
che
i
protagonisti
di
questa
avventura
faranno
pesare
i
rispettivi
retropensieri
,
che
dovranno
fare
i
conti
con
le
proprie
truppe
stordite
e
i
propri
alleati
vilipesi
,
che
metteranno
acqua
o
additivi
nel
loro
vino
.
Ma
la
bottiglia
è
sturata
e
il
brindisi
imbandito
(
se
non
gli
va
di
traverso
)
.
È
come
se
fosse
rinato
un
gigantesco
e
multiforme
Caf
,
nel
cui
seno
la
concorrenza
di
potere
prende
il
posto
di
ogni
idea
di
alternativa
o
perfino
di
alternanza
significativa
.
Il
messaggio
che
arriva
alla
grande
opinione
pubblica
è
di
una
semplicità
disarmante
.
È
che
la
democrazia
è
una
perdita
di
tempo
,
che
rappresentanza
e
partecipazione
sono
parole
vuote
,
che
il
potere
e
anzi
il
comando
dev
'
essere
concentrato
e
interamente
delegato
.
Ed
è
che
questa
concezione
del
potere
accomuna
oggi
,
salvo
sfumature
per
specialisti
,
la
quasi
totalità
delle
forze
politiche
,
già
pressoché
indistinguibili
sul
terreno
dei
programmi
.
È
un
mistero
,
per
me
,
come
mai
tanti
democratici
non
sappiano
immaginare
l
'
effetto
moltiplicatore
che
questo
messaggio
susciterà
in
un
paese
già
spostato
a
destra
come
il
nostro
,
dove
il
partito
di
Fini
non
è
lontano
dal
primato
.
E
come
possano
pensare
di
controllare
questo
effetto
e
di
avvantaggiarsene
più
e
meglio
di
Berlusconi
,
che
della
manipolazione
di
massa
è
l
'
inventore
e
il
beneficiario
naturale
.
Forse
il
mistero
si
spiega
con
la
mitridatizzazione
subita
da
tanta
parte
della
sinistra
ufficiale
,
cioè
con
la
credenza
che
assumendo
gradualmente
dosi
di
veleno
sempre
più
alte
si
diventa
immuni
e
si
sopravvive
anche
a
dosi
da
cavallo
.
Ovvero
con
la
sindrome
del
re
Mida
che
affligge
il
suo
gruppo
dirigente
,
ossia
con
la
pretesa
di
convertire
in
oro
tutto
ciò
che
si
tocca
,
sebbene
la
leggenda
insegni
che
così
si
muore
di
fame
e
sete
.
O
ancora
con
la
presunzione
e
la
vertigine
da
mosca
cocchiera
del
suo
leader
,
la
mosca
che
in
groppa
a
neri
stalloni
galoppanti
non
dubita
d
'
esser
lei
a
guidare
e
vincere
la
corsa
.