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Il messaggio ( Pintor Luigi , 1996 )
StampaQuotidiana ,
Si dice che non bisogna dipingere il diavolo più brutto di quello che è . Ma con la triplice intesa Fini - Berlusconi - D ' Alema e l ' annesso supergoverno presidenzialista non si corre questo rischio . È così brutto che anche chi vorrebbe amarlo chiude gli occhi . Se per parte nostra abbiamo contribuito a diffondere questo senso di rigetto possiamo rallegrarcene . Se ora Letta , Tatarella e Mussi entrassero fisicamente nel governo Maccanico , anche i bambini si accorgerebbero del punto a cui siamo arrivati . Perciò non accadrà , non per pudore ma per cautela . Che differenza fa ? Possiamo aspettarci in futuro anche di peggio , se non si spezza il patto scellerato . Questo patto d ' acciaio , o di latta che sia , è stato stretto dai protagonisti in lunghi conciliaboli segreti , mentre pubblicamente ci prendevano in giro con la bozza Fisichella . Una condotta così disonesta la dice lunga sul grado di intimità raggiunto dai tre e dal disdegno in cui tengono le forme democratiche . Se c ' è nel Pds chi si sente ferito dal nostro furore più che da simili comportamenti , mi dispiace per lui . Con i quali comportamenti è stato impostato un golpe originale a sei mani , bianco e freddo : con un governo politico di lunga durata ( nelle intenzioni ) , una maggioranza politica del tutto estranea alla volontà degli elettori , una revisione in blocco della Costituzione senza mandato popolare . Volete di più ? Ora è certo che i protagonisti di questa avventura faranno pesare i rispettivi retropensieri , che dovranno fare i conti con le proprie truppe stordite e i propri alleati vilipesi , che metteranno acqua o additivi nel loro vino . Ma la bottiglia è sturata e il brindisi imbandito ( se non gli va di traverso ) . È come se fosse rinato un gigantesco e multiforme Caf , nel cui seno la concorrenza di potere prende il posto di ogni idea di alternativa o perfino di alternanza significativa . Il messaggio che arriva alla grande opinione pubblica è di una semplicità disarmante . È che la democrazia è una perdita di tempo , che rappresentanza e partecipazione sono parole vuote , che il potere e anzi il comando dev ' essere concentrato e interamente delegato . Ed è che questa concezione del potere accomuna oggi , salvo sfumature per specialisti , la quasi totalità delle forze politiche , già pressoché indistinguibili sul terreno dei programmi . È un mistero , per me , come mai tanti democratici non sappiano immaginare l ' effetto moltiplicatore che questo messaggio susciterà in un paese già spostato a destra come il nostro , dove il partito di Fini non è lontano dal primato . E come possano pensare di controllare questo effetto e di avvantaggiarsene più e meglio di Berlusconi , che della manipolazione di massa è l ' inventore e il beneficiario naturale . Forse il mistero si spiega con la mitridatizzazione subita da tanta parte della sinistra ufficiale , cioè con la credenza che assumendo gradualmente dosi di veleno sempre più alte si diventa immuni e si sopravvive anche a dosi da cavallo . Ovvero con la sindrome del re Mida che affligge il suo gruppo dirigente , ossia con la pretesa di convertire in oro tutto ciò che si tocca , sebbene la leggenda insegni che così si muore di fame e sete . O ancora con la presunzione e la vertigine da mosca cocchiera del suo leader , la mosca che in groppa a neri stalloni galoppanti non dubita d ' esser lei a guidare e vincere la corsa .