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Paure ( Rossanda Rossana , 1994 )
StampaQuotidiana ,
Non è la prima volta che gli italiani si precipitano compatti a destra , osserva su « La Stampa » Norberto Bobbio , ricordando che anche nel 1948 la grande paura della sinistra portò a quel voto democristiano che ci avrebbe condizionato per mezzo secolo . Anche altri hanno scritto di questa paura della sinistra che continuerebbe a far tremare le masse . Nel 1994 paura dei progressisti , cavallo di Troia dei comunisti ? Stento a crederlo . Nel 1948 l ' Urss era uscita dalla guerra come grande potenza , che , dopo aver fermato i tedeschi all ' Est e ripreso Berlino , aveva il controllo su Polonia , Cecoslovacchia , Ungheria , Romania , Bulgaria , per un poco la Iugoslavia e i paesi baltici . La minaccia sovietica era assai minore di quel che si dice , per le disastrose condizioni nelle quali l ' invasione tedesca aveva lasciato l ' Est e perché Yalta aveva fermamente determinato le aree di influenza a favore della intatta potenza militare ed economica americana ; ma si poteva temere , almeno in Italia e in Francia , una egemonia dei partiti comunisti . Erano diventati forti nei fronti popolari , avevano praticamente diretto la resistenza , il fascismo faceva orrore , una ventata di sinistra spolverava gli scaffali della vecchia Europa . Ma nel 1994 ? L ' Unione Sovietica non esiste più . Le grandi potenze che si affacciano nel mondo , Germania e Giappone , sono per i borghesi del tutto rassicuranti . Minacce di armate rosse non se ne vedono . Va da sé che il comunismo è morto , e in ogni caso l ' Italia sembra tutto fuorché sull ' orlo d ' una rivoluzione operaia . Nessuno mi persuaderà che chi ha votato Berlusconi , Fini e Bossi lo abbia fatto per timore della dittatura del proletariato . Per timore di espropri , nazionalizzazioni , comandi operai in azienda . Quel voto massiccio del triangolo industriale non è un voto « contro » la sinistra , è un voto « per » la destra . Nella sinistra non credono più perché pensano che ormai padroni , capitale , Europa dei tedeschi che l ' hanno fatta , la società è diretta dai più ricchi e più forti , la competitività è selvaggia attorno a una torta non sufficientemente vasta e da dividere fra tutti . Il Nord non ha votato per la democrazia e l ' Occidente , ha votato per sé . Ha detto addio al « vecchio sistema politico » perché « assistenziale » e ha affondato Martinazzoli e Rosy Bindi perché ancora proponevano una relativa suddivisione dei carichi . Chi ha , non intende più assistere nessuno . Se ci dev ' essere una sola Italia , sia quella di Fini , dove i poveri stanno al loro posto , i giovani non sono fannulloni , le donne stanno a casa a fungere da stato sociale . Oppure sia l ' Italia di Berlusconi , dove tutto funziona come in una squadra di calcio o un ' azienda , non occorrono le SS , basta un capo del personale ; riconosciamo che c ' è una differenza . Hanno tenuto le regioni rosse perché le amministrazioni di sinistra avevano garantito un modello produttivo di piccole e medie aziende . E il Sud - tolta Roma e la Sicilia , le più vendicative e malate - si è arroccato come poteva . Questo mi pare il senso del voto . Paura per sé in un sistema che ha un solo modello e molto rigido . Non è la classica reazione piccolo borghese . Per questa sarebbe bastata come sempre la Democrazia cristiana . Uno guarda sui grafici la suddivisione della nuova camera e vede la società dei due terzi di Glotz . E sui giornali già si profila un qualche allineamento sui vincenti , che per qualche giorno paiono incredibili alla stampa estera . E chi sarà mai , questo Berlusconi ? Non è neanche fascista come Fini , né maleducato come Bossi . Se non piace agli intellettuali , vuol dire che ha i piedi per terra , saprà far andare le cose , non spaccherà l ' Italia e la farà rigare dritta dalle Alpi a Lampedusa . Chi accetta le regole del gioco entra nel gioco , non senza trarre saporose vendette su chi non ci sta . C ' è però un tratto comune con il 1948; sta nella paura dell ' assumersi responsabilità totali su di sé , marciare sulle proprie gambe in una società terrestre di cittadini in linea di principio uguali . Nel 1948 l ' Italia non si dava , per difendersi dai comunisti , un normale governo democratico , correva sotto il mantello della Chiesa , pregando la Madonna e facendosi consigliare dai parroci . Quella del 1994 per difendersi dall ' esclusione è corsa sotto il mantello dell ' Imprenditore , facendosi consigliare dalla televisione . Non inganniamoci : Rai e Fininvest sono state identiche nell ' irridere alle « utopie » che dividono sfera politica e sfera economica , nel vantare il mercato non come regolatore dello scambio ma come regolatore dei valori , principio dell ' etica pubblica . Un intelligente amico di Milano , Italia chiedeva qualche mese fa a un invitato : ma lei crede ancora che ci siano diritti a prescindere dal mercato ? Lo domandava sul serio , lui non ci credeva più , e l ' altro si difendeva in modo un po ' cattolico . Questa totalizzazione dell ' economico è manifestamente la fine d ' una divisione dei poteri fra politico ed economico , ma con questo è anche la fine di un possibile primato della persona . L ' individualismo del mercato è quello dell ' imprenditore e solo il suo . Chi non ha capitale è macchina o merce o consumatore , non è metro sul quale si misura il modo di produrre e organizzare la propria esistenza . E qui s ' è verificato l ' incontro fra destra e postmoderno , nella riduzione dell ' io debole a privatezze che lo rendono solipsista , se ha un certo reddito , e obbediente , se non lo ha . Si tratta d ' una appena travestita regressione a prima della Rivoluzione francese . Non è un ' operazione semplice e scompagina le culture . Se il 1994 segna una data storica , è nel senso che il carisma della Chiesa ha ceduto a quello di Berlusconi . La Chiesa era tornata sulla scena politica dopo una lunga assenza per invocare l ' unità dei cattolici contro il capitalismo selvaggio e in favore di quello temperato dalla solidarietà e dai valori che vorrebbe Martinazzoli . Ma non ha funzionato , perché nessun valore ha mai temperato le scelte del capitale ; le ha moderate talvolta lo Stato moderno , e con la stessa mano sorrette , diminuendo gli attriti che il suo selvaggio procedere provocava . Forse che le politiche sul mezzogiorno non hanno fornito un esercito di riserva al Nord , e la spesa pubblica non ha permesso i bassi salari ? Per favore . La Chiesa sarà per il primato dell ' uomo , ma non per quello del cittadino . Tutta la sua storia dopo i Padri è una trattativa con i poteri per spartirsi il terreno , a loro gli eserciti e la proprietà , alla sede di Pietro la gerarchia dei valori . Ma nei momenti di impetuosa crescita del capitale , essa perde sempre . Le strade del Signore sono infinite ma quelle del capitale sembrano più sbrigative . Così l ' Italia si è scristianizzata . Non era vero che la parola partito destasse ormai in tutti una vivace repulsione . Lo credevamo a torto . Berlusconi ha parlato con orgoglio del suo partito , spuntato come un fungo : la sua rapidità di crescita , ha detto commentando il voto , dimostra come l ' Italia fervesse del bisogno di raggrupparsi , fare finalmente riunioni e dedicarsi al volantinaggio . Le mancava soltanto la sigla giusta . Anche quello di Fini è un partito , e muscoloso . E un partito è la Lega , con attivisti , congressi , funzionari e tutto . Dunque la forma partito va ancora . Va per quello che avevamo stigmatizzato come il suo maggior vizio , la centralizzazione , il potere del capo . Dunque quel che si voleva non era tanto distruggere i partiti , ma adeguarli ai soggetti postindustrialmente ruggenti . Anche il precetto dell ' onestà si è rivelato relativo , Berlusconi s ' è arricchito alle spalle dei cittadini con il Caf ? Che altro poteva fare . C ' è qualche piccolo sospetto su legami mafiosi ? Bisogna essere garantisti . Tutto è relativo . E quanto al leader referendario , l ' identificazione diretta , personale , ravvicinata fra cittadino e potere , sarà per un ' altra volta .