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Stranezze italiane ( Rossanda Rossana , 1995 )
StampaQuotidiana ,
Perché Lamberto Dini non dovrebbe mettersi a disposizione di un maggioranza diretta dal Polo ? È vero che in altri paesi sarebbe impensabile - difficile immaginare Chirac , quand ' era premier , disposto a governare con i socialisti o Major per i laburisti di Tony Blair o Kohl per la Spd , e viceversa - ma l ' eccezionalità italiana è dura a morire . E poi Lamberto Dini , entrato in politica come ministro del Bilancio del primo governo di centrodestra , subito dopo ha accettato di presiedere quello di centrosinistra : il trasferimento è già avvenuto una volta , e il percorso inverso non costituisce novità . Eugenio Scalfari , con comprensibile irritazione , evoca la malattia nazionale , il trasformismo . Eppure a pensarci bene in Dini c ' è più coerenza che nelle maggioranze che ora lo sostengono ora lo avversano . Egli esprime linearmente quel che esse hanno in comune : sia il Polo sia l ' Ulivo sono convinti che in tema di scelte politico - economiche la strada è unica e obbligata : smantellamento dell ' intervento statale nella proprietà della produzione e dei servizi , privatizzazione crescente di scuole e sanità , risanamento prioritario del bilancio attraverso tagli della spesa sociale , appoggio all ' impresa attraverso la flessibilizzazione dei salari . E - piaccia o non piaccia sentirlo a D ' Alema - la ricetta raccomandata dal Fini e dall ' Ocde . Da quando anche il Pds si è convertito a questa teoria , i premier si sono presentati essenzialmente come gestori del passaggio dell ' Italia al liberismo . Tale è stato Giuliano Amato , tali i due tecnici per eccellenza forniti dalla Banca d ' Italia , Carlo Azeglio Ciampi e Lamberto Dini . Il quale non ha mai finto di essere altro , e quando , caduto Berlusconi per defezione della Lega , lo schieramento di centro ha avuto un ' esile maggioranza e gli ha offerto la presidenza del Consiglio , accettandola ha dovuto soltanto continuare a mettere in atto se stesso . Il problema dunque non è suo , e forse per questo non ha aperto bocca fino a ieri , lasciando inevaso l ' appello di Salvi e Veltroni : no , non ci possiamo credere , e pensare ai sacrifici che abbiamo fatto , anzi fatto fare , per lui . ( Dunque erano sacrifici ? Interessante ) . E poi di ' almeno che non sei un uomo per tutte le stagioni , un posto per te da noi ci sarà sempre . Ma che deve dire ? Sono gli altri che convergono sulla stagione sua , adottano il suo stesso barometro . Il problema è di Prodi e del Pds . Quando abbiamo scritto , ancora con qualche sorpresa : ma il congresso tematico del Pds non ha nulla da dire sui rapporti di proprietà e di produzione , sullo Stato sociale o sul lavoro , Giuseppe Vacca ha risposto su questo stesso giornale : infatti per noi quel che conta , anzi , quel che conta per l ' Italia , è la questione istituzionale . Cioè la forma dei poteri , unificati o separati , centralizzati o di tipo federale , per realizzare la stessa politica . E va bene . Ci sia permesso però di trovare risibili coloro che a ogni piè sospinto intonano come sola garanzia di limpidezza la solfa della bipolarità fra due schieramenti del tutto distinti e personificati da uomini del tutto diversi . In nome di questa trasparenza è stato votato a furor di popolo il passaggio tramite il sistema maggioritario da una prima repubblica dove tutti i gatti sarebbero bigi di consociativismo , a una seconda dove i gatti sarebbero stati bianchi o neri , in modo che il cittadino avrebbe scelto fra due idee di società , di diritti , di doveri , ogni cinque anni punendo o premiando la linea e gli uomini che avevano governato . Questa sarebbe stata la modernità vera , l ' arrivo dell ' Italia nella democrazia compiuta e la personalizzazione della politica contro la torva burocrazia dei partiti . In capo a tre anni eccoci arrivati a uno strano porto : ci sia una maggioranza o un ' altra l ' uomo sarà sempre lo stesso . Piace a destra , piace al centro , piace a sinistra , Bertinotti escluso . Destra o sinistra hanno votato interiormente per lui anche quando sembravano votare contro : era , e con la finanziaria , ci raccomandiamo rigorosa , sarà un modo affettuoso per dire « Dai vieni con me che ti troverai meglio » . Vale il detto caro a Deng Xiao Ping : che importa se un gatto è bianco o nero ? Se acchiappa i topi è un buon gatto . Per topi , si intende concordemente meno Stato più mercato e la moneta al primo posto ; a questo fine Dini è un ottimo gatto . Stento a capire che cosa significhi un indulto o un ' amnistia per i reati di corruzione e concussione , quando non siano stati prima accertati . Hanno ragione Di Lello e l ' ironico Spazzali ( che « Repubblica » chiama « l ' avvocato di Cusani » ) : come le pene , le amnistie o gli indulti dovrebbero venire dopo , a responsabilità accertata . Se no che cosa si condona o cancella ? Magari una colpa non commessa o cinque non ammesse ? Oppure in Italia non occorre fare processi , bastano clamorosi avvisi di garanzia o un rinvio a giudizio , e caso mai il carcere preventivo - arrivino dove arrivino - a mo ' di ammonimento per tutti e poi si chiude ? Questa è una scelta politica , non giudiziaria . Chi l ' ha fatta ? E perché ? Per accelerare un cambiamento di ceto politico , per togliere il pizzo alle imprese , per far passare il sistema maggioritario , perché il fenomeno è ormai debellato , perché un uso normale della giustizia costa troppo ? Insomma per azione o omissione ? Se fossi un parlamentare , non avrei pace finché quella augusta assemblea non si e mi chiarisse le idee . Se fossi un sociologo , mi chiederei invece perché il sistema della mazzetta continua . Non mi contenta la risposta di Di Lello , ma non solo lui : sono sempre gli stessi , figli , nipoti o bisnipoti riciclati di Craxi . Diamine , neanche il conte Dracula sarebbe riuscito a fabbricare da solo tanti vampiretti . Forse il craxismo è dilagato come Berlusconi ha vinto : rispondeva o corrispondeva a qualcosa per cui non avevamo o abbiamo anticorpi . Come altrove il senso comune è nazionalista , c ' è da noi un senso comune che premia l ' illegalità privata , non politica , non eversiva , non esposta . Quella è la sola trasgressione imperdonabile . Per il resto ci si arrangia . Parli per tutti la straordinaria commedia sull ' evasione , c ' è , non c ' è , se c ' è non ci sono i responsabili perché la grande impresa non evade per definizione , se la piccola impresa evade è per difendersi , se evade il Sud è perché non ha né uno stato né un lavoro . Mariano D ' Antonio e Gesualdo Bufalino lo affermano in nome del sud come se fossero i disoccupati a eludere l ' Iva . Sembra che non esista in Italia un patto elementare di diritti e doveri , rispetto al quale misurare anche l ' iniquità sociale . Siamo furbi e facciamo fessi o ci lasciamo far fessi , tanto tutti lo fanno . Poi di colpo ci indigniamo : cielo , la corruzione . Dovremmo chiederci perché invece di essere una comunità civile e conflittiva , siamo un colabrodo incivile e unanimista . Mi piacerebbe un giornale capace di titolare il 17 agosto : oggi non ho niente da dirvi , salvo quel che è successo in Bosnia , a Belgrado e a Zagabria nelle ultime quarant ' otto ore e quanto serve per capirlo . Non vi riservirò il piccolo Aladdin o la piccola Leyla . Perciò oggi quattro pagine , lire cinquecento . Quando ci sarà qualcosa di consistente da mettervi sotto i denti , su con le pagine e su con il prezzo . Anche molto . Perché no ? Tecnicamente difficile ? Ma non siamo nell ' era della qualità - flessibilità totale ? Sarebbe un dimagrimento salutare , un servizio da rendervi . Direi quasi da offrire a pagamento , per la salute mentale del lettore , e non solo ad agosto . Una testata che vi risparmia una su due delle esternazioni di Bossi e D ' Alema , Pannella e Ripa di Meana , Buttiglione e Fini , Salomone e Di Pietro ; le riassumiamo tutte il martedì e il sabato , non succede niente , come quando si perde una puntata di « Beatiful » . Una testata che non parla di stupri in mancanza d ' altro , non scopre d ' inverno che la famiglia è la cellula intoccabile della società e d ' estate che in famiglia si consumano gli orrori . E non riempie le pagine per dire tutto di seguito che « i giovani » sono svampiti e consumisti , anzi saggi e adulti , anzi paurosi ed egoisti , anzi disponibili e solidali . Cadrebbero i tormentoni stagionali e consueti ( il pieno delle vacanze , il vuoto delle città , la solitudine dei vecchi ) e quelli d ' annata ( nel 1995 : primato dei quarti posteriori femminili ed esordio del pene in copertina ) . Non sapremo nulla del sindaco di Capri , né di quello di Alassio , né se sia colpa del Comune , dello Stato , del turista o della questione meridionale la condizione di questa o quella spiaggia calabrese . Ma perché dovremo saperlo ? Anzi , pagare per saperlo ? Forse ci resterebbe qualche minuto per pensare a quel che abbiamo letto in prima pagina , invece che perderci nelle seconde e terze e quarte e via di seguito , dove non sai più in quale testata sei , tanto tutti parlano delle stesse cose e si vergognano se non lo fanno . Non sono più notizie , è un brusio . Nel quale i giornali rimandano ai giornali , la tv alla tv , come si gonfiava la matassa di zucchero filato attorno al bastoncino che una volta si comprava alle fiere . Poi si dice che gli italiani leggono poco i quotidiani . Ma un quotidiano è una necessità o non è . Ormai neppure ci si avvolge più la verdura .