StampaQuotidiana ,
A
vedere
certi
libri
scolastici
e
certe
trasmissioni
televisive
sul
tipo
di
quella
che
G
7
dedicò
tempo
fa
ai
fatti
di
Pontelandolfo
nel
1861
,
c
'
è
da
chiedersi
quale
idea
si
saranno
ormai
fatta
gli
italiani
della
storia
del
proprio
paese
.
Non
parliamo
degli
studiosi
di
storia
o
di
coloro
che
possiedono
una
cultura
storica
di
un
certo
livello
:
ma
della
grande
maggioranza
,
le
cui
conoscenze
intorno
al
passato
si
riassumono
in
alcune
residue
nozioni
scolastiche
e
in
una
serie
di
informazioni
attinte
nelle
occasioni
più
disparate
che
tuttavia
sono
,
per
i
più
,
il
solo
patrimonio
di
cultura
politica
con
il
quale
essi
affrontano
la
realtà
del
proprio
paese
.
Appunto
costoro
sono
stati
oggetto
,
ormai
da
qualche
decennio
,
di
una
sistematica
aggressione
intellettuale
,
volta
a
propagandare
una
visione
della
storia
dell
'
Italia
moderna
,
dal
Risorgimento
alla
Resistenza
,
che
chiaramente
risponde
ai
disegni
e
all
'
esigenza
di
auto
-
giustificazione
della
sinistra
marxista
,
all
'
offensiva
in
questo
come
in
tanti
altri
settori
.
In
questa
prospettiva
il
Risorgimento
figura
come
l
'
opera
di
una
minoranza
moderata
mirante
soprattutto
a
conservare
,
al
di
là
del
preteso
inserimento
dell
'
Italia
nel
circuito
dell
'
Europa
moderna
e
della
creazione
di
uno
Stato
liberale
,
ingiustificati
poteri
e
privilegi
contro
la
minaccia
della
sovversione
sociale
.
Mazzini
è
ricordato
essenzialmente
per
il
suo
rifiuto
d
'
identificare
la
rivoluzione
nazionale
con
la
rivoluzione
contadina
.
Garibaldi
rimane
il
solo
autentico
eroe
popolare
,
destinato
però
,
dallo
scarso
discernimento
politico
,
a
restar
vittima
dell
'
astuta
diplomazia
dei
moderati
.
Nel
Sud
,
lo
Stato
liberale
ereditò
il
peggio
della
monarchia
borbonica
,
la
rivolta
del
brigantaggio
fu
un
equivalente
della
lotta
partigiana
e
i
bersaglieri
italiani
degni
precursori
delle
SS
naziste
.
Per
il
resto
,
l
'
Italia
unita
ha
solo
da
elencare
una
serie
di
tradimenti
dell
'
ideale
liberale
,
di
lotte
sociali
brutalmente
represse
e
di
guerre
ingiuste
e
sfortunate
,
da
ultimo
culminate
nella
catastrofe
della
seconda
guerra
mondiale
.
Dalla
quale
emerse
la
Resistenza
,
solo
momento
investito
da
una
luce
senza
macchia
,
che
consentì
alle
masse
degli
esclusi
e
alle
vittime
di
tutta
la
storia
precedente
di
prendere
finalmente
in
mano
il
proprio
destino
.
La
quale
Resistenza
,
poi
,
viene
bensì
esaltata
come
momento
unitario
e
nazionale
di
lotta
contro
l
'
invasore
straniero
e
contro
il
fascismo
:
ma
in
quanto
portatrice
di
aspirazioni
e
di
valori
che
solo
nella
sinistra
di
classe
trovano
una
legittima
espressione
.
E
si
vedano
i
recenti
episodi
in
cui
esponenti
della
Resistenza
appartenenti
a
tendenze
diverse
(
e
magari
a
quelle
che
nelle
competizioni
elettorali
raccolgono
i
consensi
della
maggioranza
degli
italiani
)
sono
stati
violentemente
zittiti
ed
esclusi
dalle
manifestazioni
.
Obiettivo
di
questa
grande
operazione
politico
-
culturale
è
la
graduale
separazione
degli
italiani
dalla
propria
storia
,
attraverso
la
recisione
di
quel
vivente
legame
con
l
'
opera
di
ieri
che
solo
può
dar
senso
all
'
opera
delle
generazioni
odierne
,
e
indirizzarla
a
un
avvenire
che
abbia
significato
.
Un
paese
idealmente
separato
dal
proprio
passato
è
infatti
un
paese
in
crisi
d
'
identità
e
dunque
potenzialmente
disponibile
,
senza
valori
da
cui
trarre
ispirazione
e
senza
quel
sentimento
di
fiducia
in
se
stesso
che
nasce
dalla
coscienza
di
uno
svolgimento
coerente
in
cui
il
passato
si
pone
come
premessa
e
garanzia
del
futuro
.
Certo
,
non
si
tratta
solo
di
un
'
operazione
artificiale
e
studiata
a
tavolino
.
Essa
ha
trovato
rispondenza
nella
profonda
crisi
della
coscienza
nazionale
che
è
sorta
dal
trauma
della
seconda
guerra
mondiale
e
che
ha
dato
a
molti
italiani
la
sensazione
di
appartenere
a
un
paese
irrimediabilmente
sbagliato
.
Per
uscire
dalla
crisi
alcune
forze
politiche
e
culturali
si
sono
richiamate
alla
migliore
tradizione
del
paese
,
da
riprendere
e
portare
avanti
nella
creazione
di
un
'
Italia
nuova
capace
di
trovare
in
se
stessa
le
forze
necessarie
a
superare
le
deviazioni
del
passato
.
Contro
questa
visione
,
che
salva
l
'
unità
della
storia
nazionale
,
la
sinistra
marxista
e
una
parte
della
cultura
cattolica
,
ancora
vittima
dei
vecchi
rancori
antirisorgimentali
,
hanno
invece
sviluppato
una
decisa
ipotesi
di
rottura
;
facendo
leva
su
quei
soli
momenti
della
storia
del
nostro
paese
,
dalla
resistenza
dei
ceti
contadini
al
rifiuto
del
mondo
cattolico
alle
lotte
operaie
,
che
in
realtà
si
contrappongono
alla
storia
realmente
accaduta
come
possibilità
di
una
storia
alternativa
,
non
realizzata
in
passato
ma
realizzabile
in
avvenire
.
Visione
grossolana
e
astratta
,
che
recide
nessi
in
realtà
ineliminabili
tra
le
diverse
componenti
dello
sviluppo
storico
del
paese
,
e
che
oggi
non
trova
riscontro
neppure
nella
storiografia
marxista
di
un
certo
livello
:
ma
alla
quale
le
forze
che
credono
in
un
diverso
avvenire
del
paese
hanno
il
dovere
di
contrapporre
la
visione
,
storicamente
più
fondata
e
più
matura
,
del
graduale
sviluppo
che
,
dal
rinnovamento
settecentesco
al
miracolo
economico
,
ha
condotto
il
nostro
paese
a
prendere
il
suo
posto
tra
i
grandi
membri
della
società
democratica
occidentale
.