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I figli di ignoti ( Romeo Rosario , 1975 )
StampaQuotidiana ,
A vedere certi libri scolastici e certe trasmissioni televisive sul tipo di quella che G 7 dedicò tempo fa ai fatti di Pontelandolfo nel 1861 , c ' è da chiedersi quale idea si saranno ormai fatta gli italiani della storia del proprio paese . Non parliamo degli studiosi di storia o di coloro che possiedono una cultura storica di un certo livello : ma della grande maggioranza , le cui conoscenze intorno al passato si riassumono in alcune residue nozioni scolastiche e in una serie di informazioni attinte nelle occasioni più disparate che tuttavia sono , per i più , il solo patrimonio di cultura politica con il quale essi affrontano la realtà del proprio paese . Appunto costoro sono stati oggetto , ormai da qualche decennio , di una sistematica aggressione intellettuale , volta a propagandare una visione della storia dell ' Italia moderna , dal Risorgimento alla Resistenza , che chiaramente risponde ai disegni e all ' esigenza di auto - giustificazione della sinistra marxista , all ' offensiva in questo come in tanti altri settori . In questa prospettiva il Risorgimento figura come l ' opera di una minoranza moderata mirante soprattutto a conservare , al di là del preteso inserimento dell ' Italia nel circuito dell ' Europa moderna e della creazione di uno Stato liberale , ingiustificati poteri e privilegi contro la minaccia della sovversione sociale . Mazzini è ricordato essenzialmente per il suo rifiuto d ' identificare la rivoluzione nazionale con la rivoluzione contadina . Garibaldi rimane il solo autentico eroe popolare , destinato però , dallo scarso discernimento politico , a restar vittima dell ' astuta diplomazia dei moderati . Nel Sud , lo Stato liberale ereditò il peggio della monarchia borbonica , la rivolta del brigantaggio fu un equivalente della lotta partigiana e i bersaglieri italiani degni precursori delle SS naziste . Per il resto , l ' Italia unita ha solo da elencare una serie di tradimenti dell ' ideale liberale , di lotte sociali brutalmente represse e di guerre ingiuste e sfortunate , da ultimo culminate nella catastrofe della seconda guerra mondiale . Dalla quale emerse la Resistenza , solo momento investito da una luce senza macchia , che consentì alle masse degli esclusi e alle vittime di tutta la storia precedente di prendere finalmente in mano il proprio destino . La quale Resistenza , poi , viene bensì esaltata come momento unitario e nazionale di lotta contro l ' invasore straniero e contro il fascismo : ma in quanto portatrice di aspirazioni e di valori che solo nella sinistra di classe trovano una legittima espressione . E si vedano i recenti episodi in cui esponenti della Resistenza appartenenti a tendenze diverse ( e magari a quelle che nelle competizioni elettorali raccolgono i consensi della maggioranza degli italiani ) sono stati violentemente zittiti ed esclusi dalle manifestazioni . Obiettivo di questa grande operazione politico - culturale è la graduale separazione degli italiani dalla propria storia , attraverso la recisione di quel vivente legame con l ' opera di ieri che solo può dar senso all ' opera delle generazioni odierne , e indirizzarla a un avvenire che abbia significato . Un paese idealmente separato dal proprio passato è infatti un paese in crisi d ' identità e dunque potenzialmente disponibile , senza valori da cui trarre ispirazione e senza quel sentimento di fiducia in se stesso che nasce dalla coscienza di uno svolgimento coerente in cui il passato si pone come premessa e garanzia del futuro . Certo , non si tratta solo di un ' operazione artificiale e studiata a tavolino . Essa ha trovato rispondenza nella profonda crisi della coscienza nazionale che è sorta dal trauma della seconda guerra mondiale e che ha dato a molti italiani la sensazione di appartenere a un paese irrimediabilmente sbagliato . Per uscire dalla crisi alcune forze politiche e culturali si sono richiamate alla migliore tradizione del paese , da riprendere e portare avanti nella creazione di un ' Italia nuova capace di trovare in se stessa le forze necessarie a superare le deviazioni del passato . Contro questa visione , che salva l ' unità della storia nazionale , la sinistra marxista e una parte della cultura cattolica , ancora vittima dei vecchi rancori antirisorgimentali , hanno invece sviluppato una decisa ipotesi di rottura ; facendo leva su quei soli momenti della storia del nostro paese , dalla resistenza dei ceti contadini al rifiuto del mondo cattolico alle lotte operaie , che in realtà si contrappongono alla storia realmente accaduta come possibilità di una storia alternativa , non realizzata in passato ma realizzabile in avvenire . Visione grossolana e astratta , che recide nessi in realtà ineliminabili tra le diverse componenti dello sviluppo storico del paese , e che oggi non trova riscontro neppure nella storiografia marxista di un certo livello : ma alla quale le forze che credono in un diverso avvenire del paese hanno il dovere di contrapporre la visione , storicamente più fondata e più matura , del graduale sviluppo che , dal rinnovamento settecentesco al miracolo economico , ha condotto il nostro paese a prendere il suo posto tra i grandi membri della società democratica occidentale .