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L'Università totalitaria ( Romeo Rosario , 1976 )
StampaQuotidiana ,
Giuseppe Chiarante non ha ancora capito che le vecchie astuzie , di stampo togliattiano non servono più ; e che non basta fare sfoggio di serietà e di rigore intellettuale a parole per trarre in inganno lettori ed ascoltatori . Ormai , sulla vera natura e sugli obiettivi del Pci si è venuta accumulando una mole imponente di fatti e di esperienze ; e nel confronto le cortine verbali reggono poco . Non basta dunque proclamare , come ha fatto Chiarante ne « L ' Unità » del 19 maggio , la purezza dei propri intenti , o appellarsi a disposizioni isolate e interpretate a rovescio , per negare la logica totalitaria del progetto comunista per l ' università . Non basta dire che i dipartimenti ci sono in tutto il mondo occidentale , per contrabbandare come centri d ' insegnamento e di ricerca scientifica gli organismi politico - sindacali a carattere intimidatorio previsti dal progetto comunista ; e anche meno serve ricordare che i docenti di ruolo sarebbero in maggioranza nelle Giunte di Dipartimento , quando esse sono soltanto organi di esecuzione dei deliberati di assemblee nelle quali bidelli , borsisti e infermieri sono chiamati a votare su questioni di ricerca e d ' insegnamento allo stesso titolo e con lo stesso voto dei docenti e ricercatori . Non parliamo poi della foglia di fico delle « chiamate » di nuovi professori riservate ai docenti , secondo un emendamento dell ' ultima ora , nel quale del resto si ribadisce che anch ' esse saranno discusse in assemblee comuni di tutto il personale , in cui la Cgil avrà solo la scelta degli strumenti per imporre le proprie decisioni . Ed è vergognoso che Chiarante rimproveri a una non meglio specificata « maggioranza governativa » la liberalizzazione degli accessi all ' università o la moltiplicazione insensata del personale insegnante a tutti i livelli . La liberalizzazione porta il nome del non onorevole Tristano Codignola , esponente del Psi , alleato d ' elezione del Pci ; ed essa , al pari della campagna per la sistemazione in ruolo , a ogni costo e con tutti i mezzi , di ogni sorta di aspiranti , fu una richiesta portata avanti anzitutto dai comunisti e dalle loro organizzazioni sindacali . Ila dimenticato , Chiarante , l ' agitazione condotta per anni sulla base di assurdi e pretestuosi raffronti tra il rapporto docenti - studenti in America e in Italia ? Ignora forse i regolamenti liberticidi di cui i sindacati comunisti nell ' ultimo anno si sono fatti promotori nelle università di Torino e di Firenze , di Bologna e di Roma ? Qualche settimana fa , nel Consiglio della Facoltà di Lettere di Roma una mozione mirante a sottoporre a deliberazioni assembleari di tutto il personale docente e non docente il controllo dell ' attività didattica e persino dell ' attività di ricerca dei « singoli docenti » è stata presentata da Alberto Asor Rosa , membro del direttivo della federazione comunista della capitale , e votata da tutti i comunisti presenti . I comunisti sono stati alla testa di tutte le azioni volte a distruggere le strutture della nostra università , a privare i responsabili scientifici e didattici dei mezzi atti a controllare l ' agitazione e a dirigerla verso obiettivi di rinnovamento e non di mera e nichilistica distruzione . Adesso i vari Chiarante vorrebbero rovesciare le parti e presentarsi come vittime dei guasti che hanno scientemente alimentato e provocato . Ma queste son cose note a chiunque lavora nell ' università , e chi le nega è solo un mentitore . Sarebbe utile che anche chi opera in altri settori confrontasse le parole dei comunisti con l ' esperienza di ogni giorno . Ne verrebbe , probabilmente , un quadro d ' insieme atto a disingannare profondamente gli ingenui che davvero sono disposti a scambiare gli incendiari con i pompieri , e a riporre le loro speranze d ' ordine negli autori e responsabili dell ' aggressione e del disordine .