Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
Matrimonio all'italiana ( Romeo Rosario , 1976 )
StampaQuotidiana ,
Tra coloro che in anni recenti sono volati nelle grandi braccia del Pci non pochi fanno appello , per giustificarsi , alle superiori virtù politiche che avrebbero consentito ai comunisti di evitare i tanti errori di cui invece si sono resi responsabili i partiti democratici . I comunisti vincono , si proclama , perché hanno ragione : e i loro successi sono lì a dimostrarlo . E una forma di quel deteriore storicismo che già in altri tempi fu chiamato a giustificare i cedimenti nei confronti dei potenti del giorno : sacrificando ai superiori diritti della storia quelli della coscienza individuale e facendo in tal modo , come i fatti si incaricarono di dimostrare , un cattivo servizio anche alla storia . Ma le giustificazioni restano ugualmente inconsistenti . Perché se proprio si vuol fare la caccia agli errori , non v ' è dubbio che il primo posto spetta proprio ai comunisti , senza contrasto . La scelta stalinista nell ' epoca peggiore , al tempo del processo dei medici , di Popov inventore della radio , della biologia materialistico - dialettica di Lysenko ; l ' insistenza sulla terra ai contadini , quando l ' Italia si avviava al miracolo economico , che avrebbe tolto ogni radice alle impostazioni di quel tipo ; un meridionalismo contraddetto a ogni passo da rivendicazioni di settore a carattere nettamente antimeridionale ; il rifiuto dell ' Europa , quando il nostro paese si avviava a compiere un salto di qualità di vera portata storica con l ' inserimento nell ' Europa : sono queste le risposte che il Pci ha dato ai problemi fondamentali che l ' Italia ha dovuto affrontare nel dopoguerra ; e ciascuna di esse denuncia una netta inferiorità politico - culturale in confronto alle scelte effettuate dai partiti democratici . La superiorità dei comunisti sta invece nella disciplina , nell ' unità di vedute e nella compattezza che li distingue : ma su questo terreno ogni partito a struttura autoritaria e totalitaria può vincere facilmente il confronto con partiti d ' opinione e a basso grado di militanza quali sono i partiti democratici ; senza che questo dimostri poi gran che . Certo , i comunisti parlano oggi un linguaggio « diverso » : ma questa revisione , a livello meramente tattico , senza spessore ideologico ed effettuata mentre si accentua l ' infiltrazione comunista in tutti i settori della società italiana , può essere rovesciata senza lasciar traccia appena lo vorranno le esigenze della tattica ; e il metodo leninista fornisce giustificazioni di ogni tipo per questo genere di operazioni . Indizio di superiorità vera , che un ' analisi davvero storicista deve mettere in primo piano , è piuttosto la tenacia con la quale il Pci ha saputo tener fede ai suoi obiettivi strategici anche nei momenti più oscuri , dopo la grande sconfitta elettorale del 1948 e quando il successo iniziale dell ' operazione di centrosinistra lo aveva isolato e costretto in un angolo dello schieramento politico italiano . Allora furono rarissime e assai sommesse le voci che in campo comunista suggerirono di adattarsi alla situazione , apparentemente senza prospettive , che sembrava destinata a caratterizzare gli anni avvenire ; e fu quello invece il periodo in cui si elaborò la strategia che , alternando l ' attacco seminsurrezionale della contestazione universitaria e dell ' estremismo sindacale con l ' azione restauratrice del Pci , ha condotto i comunisti all ' attuale posizione di forza . Giustizia vuole , del resto , che l ' elaborazione di questo tipo nuovo di strategia si attribuisca non tanto ai dirigenti ufficiali del Pci quanto a quelle frange intellettuali che , dapprima messe al margine e in più casi espulse dal partito , hanno poi finito per determinare la linea di condotta e del partito e di buona parte del movimento sindacale . Al contrario , proprio questa tenacia e la connessa capacità di revisione delle strategie tradizionali è mancata ai partiti democratici : i quali , davanti alla nuova linea d ' azione adottata dalle sinistre , hanno oscillato e tuttora oscillano fra le suggestioni populistico - trasformistiche dei cattolici e le velleità contraddittorie dei laici , perduti dietro il miraggio di una mediazione non richiesta e alla quale in ogni caso le loro forze sono di gran lunga insufficienti . Ogni serio ripensamento della strategia dello schieramento democratico e dei rapporti fra i partiti che per trent ' anni hanno operato nel suo ambito , deve muovere , in primo luogo , dalla rinuncia a questo miraggio . In un blocco clerico - comunista e , peggio , in uno schieramento egemonizzato dai soli comunisti , per i laici non c ' è posto . Non sarà certo la cultura liberal - democratica a cementare la precaria unione - carica di ogni sorta di pericoli - tra comunisti e cattolici ; e in uno schieramento di stampo prevalentemente comunista i laici non possono né dare garanzie , che non è in loro potere di fornire , né assolvere un ' autonoma funzione culturale , che l ' omogeneità del blocco ideologico di ispirazione marxista tende intrinsecamente a rifiutare . La revisione delle strategie democratiche può trarre invece vantaggio dalle stesse difficoltà della situazione attuale , nella misura in cui esse impongono una più realistica considerazione degli affari interni ai partiti democratici e della funzione che essi sono chiamati a svolgere nel paese . Per anni , questa considerazione è stata offuscata dal trionfalismo dei cattolici e dai rancori malcelati dei laici . Ma la Dc ha oggi seri motivi per rinunciare all ' illusione di poter governare da sola l ' Italia per altri cinquant ' anni ; e i laici hanno motivi altrettanto seri per capire che le minacce più gravi all ' avvenire dell ' Italia non vengono dall ' inesistente ipoteca clericale sulla cultura del paese . Su questa base un discorso serio può e deve essere aperto tra forze che per trent ' anni sono state solidali nella lotta per la democrazia , e che non si vede perché non debbano esserlo ancora . Non si tratta , neppure adesso , e ora anzi meno che mai , di chiedere transazioni impossibili fra cultura laica e cultura cattolica : ma di riconoscere l ' essenziale importanza di una concreta collaborazione sul terreno politico , da porre su nuove e più solide basi , senza strumentalizzazioni da una parte e senza pretese egemoniche dall ' altra . Vi sono settori del mondo cattolico , legati a una tematica politico - religiosa di tipo ancora confessionale e integralista , che non sono certo disponibili per un discorso del genere : e nessun laico di spirito liberale negherà la legittimità e la funzione di queste forze . Ma ogni osservatore non pregiudicato deve anche ammettere che se esse esprimono componenti di rilievo della presente realtà italiana , non possono tuttavia aspirare a rappresentare le istanze più generali e più diffuse : perché nella società industriale moderna questo compito non può più essere svolto da forze caratterizzate prevalentemente in senso religioso . In questi termini il discorso è probabilmente destinato ad assumere un rilievo crescente nella crisi italiana : e nessuno più dei laici ha interesse a sollecitarlo . Nello schieramento democratico spetta ad essi una funzione che non possono assolvere le sole forze di estrazione cattolica : ed è qui che essi possono identificare il loro ruolo autonomo e conforme ai grandi interessi del paese , che è invece impensabile in un quadro condizionato dalla preliminare accettazione dell ' egemonia comunista .