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Contrordine compagni. ( Brunetta Renato , 1999 )
StampaQuotidiana ,
Non è certamente una grande scoperta dire che non esiste una sinistra europea con valori e strategie comuni . Tali e tante sono le origini , le diversità , le esperienze di governo e di opposizione , le alleanze : laburisti inglesi , socialisti italiani , socialisti francesi o tedeschi , come spagnoli o scandinavi e greci sono sempre stati diversi ieri , e ancor più lo sono oggi , soprattutto con l ' inserimento frettoloso nella grande famiglia dell ' Internazionale socialista di tanti post - comunisti , convertiti dell ' ultima ora , prima o dopo il crollo del Muro di Berlino . Fin dal dopoguerra , ciascun governo europeo d ' ispirazione o di consenso socialdemocratico finiva con l ' interpretare in chiave autarchica , nazionale , tanto le politiche sociali , quanto le più generali strategie di politica economica . In altri termini ciascun Paese sceglieva il mix di occupazione , disoccupazione , Welfare che più riteneva compatibile con la propria struttura economica e con il proprio equilibrio sociale . Con deficit e debito a fare da grandi ammortizzatori dei conflitti distributivi conseguenti . Se i conti non tornavano , svalutazione e inflazione mettevano le cose a posto . Ed è così che le tante sinistre europee , al governo da sole , o alleate soprattutto con i partiti d ' ispirazione cattolica , hanno ricostruito l ' Europa , più preoccupate della distribuzione della ricchezza che dell ' effettiva produzione della stessa . È questa l ' Europa del consenso socialdemocratico ( anche se non tutta socialdemocratica ) che decide a Maastricht nel febbraio del '92 di avviare il processo di convergenza su deficit , debito , inflazione e tassi d ' interesse . È questa l ' Europa che con il socialista Delors tenta nel dicembre '93 , con il suo libro bianco , di compensare con un piano d ' intervento di derivazione neo - keynesiana gli effetti negativi della convergenza monetaria sulle variabili reali , prima fra tutte l ' occupazione . Ma , mentre il processo di convergenza sulle variabili finanziarie avanza fino alla nascita della moneta unica , del piano Delors su investimenti e occupazione si perdono quasi subito le tracce , in quanto produttore d ' inflazione e deficit . E arriviamo al primo gennaio '99 , anno in cui si apre la terza e ultima fase dell ' unione monetaria : l ' euro , dopo una prima breve euforia , si caratterizza per un ' estrema debolezza rispetto al dollaro , e la disoccupazione rimane alta , insopportabile . Ora , al di là dei proclami altisonanti , come quelli contenuti nei " 21 punti " per il XXI secolo del manifesto elettorale del Partito socialista europeo ( di un mese fa ) , o quelli lanciati a Milano in questi giorni per un patto europeo per l ' occupazione , di novità in giro se ne vedono ben poche , e quelle poche , inquietanti : come la marcia indietro tedesca sul bilancio , e come la proposta , sempre tedesca , volta all ' introduzione di un salario , un fisco , un Welfare europeo , allo scopo di evitare pericolose ( per i tedeschi ) forme di concorrenza tra i Paesi . La convergenza nel Welfare , nel mercato del lavoro , nelle politiche fiscali , in presenza di moneta unica e di un bilancio federale di entità risibile , del tutto incapace , quindi , di reali politiche ridistributive , rischia di trasformarsi in un insopportabile fattore di discriminazione ed emarginazione dei partner dell ' euro meno sviluppati e meno efficienti , imponendo , di fatto , i costi e le regole dei Paesi più forti ( a più alta produttività ) ai Paesi più deboli ( a produttività più bassa ) . Fin qui le idee , poche e ben confuse dei socialisti continentali , con il solo Blair a predicare la bontà del modello americano . Ma ecco che , a conclusione del lugubre congresso Pse di Milano , l ' ineffabile ministro delle Finanze tedesco Lafontaine se ne esce con un ' altra delle sue : " Per il rilancio della crescita e la lotta contro la disoccupazione , l ' Europa segua l ' esempio americano " . Esattamente il contrario di quanto hanno detto sino a oggi i socialisti continentali francesi ( con le loro 35 ore ) ; italiani ( con la loro concertazione ) e tedeschi ( con il loro egemonismo egoista ) . Insomma , siamo di fronte al più classico ( e meno prevedibile ) " contrordine compagni " , in contraddizione totale con quanto sta avvenendo all ' interno delle diplomazie comunitarie in tema di Agenda-2000 e in preparazione del vertice di Colonia alla fine del semestre di presidenza tedesco dell ' Unione . Ora , delle due l ' una : o Lafontaine fa sul serio , a allora dobbiamo prepararci a una vera rivoluzione culturale dagli esiti imprevedibili per la stessa costruzione europea ; oppure ( come è più probabile ) ha solo scherzato , in cerca di facili stupori , e allora prepariamoci a vedere la disoccupazione toccare i 20 milioni di unità , con buona pace della stessa coesione sociale nel Vecchio continente .