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L'anomalia non è lui ( Feltri Vittorio , 1994 )
StampaQuotidiana ,
È successo quello che non poteva non succedere : Silvio Berlusconi , l ' uomo delle televisioni commerciali e dell ' editoria , ha deciso di cambiare mestiere . Già , perché la politica è sempre stata un mestiere , lo è ancora e speriamo che presto non lo sia più . Il capo della Fininvest lo andava dicendo da tempo , almeno sei mesi : « Prima o poi mi toccherà di scendere personalmente in campo » . E lo diceva col tono di uno che , suo malgrado , senza entusiasmo e qualche rammarico , deve abbandonare le abituali occupazioni per andare in soccorso a dei parenti un po ' sciocchi ficcatisi nei guai . Il tono era scocciato , ma dissimulava una certezza : che quei parenti sciocchi o li salvava lui o non li salvava nessuno . Non sappiamo se sarà così . Ma sappiamo che Berlusconi è fermamente convinto che così sarà . Perciò non abbiamo mai dubitato , neanche quando nicchiava , chiedeva consigli a destra e a sinistra ( anzi , no : a sinistra mai ) , cercava conferme e sollecitava incitamenti a buttarsi ; non abbiamo mai dubitato che , alla fine , il Cavaliere ( come lo definiscono pieni di deferenza quelli del suo giro ) avrebbe accantonato ogni indugio , ogni prudenza e si sarebbe lanciato spavaldamente nella più folle corsa che una persona con tutti i fili attaccati possa correre : quella elettorale . Farà bene Berlusconi a partecipare alla competizione ? Farà male ? Ad ascoltare i suoi amici , i più sinceri , quelli che gli vogliono bene disinteressatamente , egli sta per commettere l ' errore più grosso della sua vita . E aggiungono che solo un matto accetta il rischio di perdere un impero , quale il suo è , per tentare di conquistare una repubblichetta squalificata e sull ' orlo del fallimento . Ad ascoltare i nemici , poi , la sua sfida al sacrario della politica , nel quale finora sono stati ammessi solamente gli addetti ai lavori , i sacerdoti delle tessere ; ad ascoltare loro , soprattutto a leggere i loro giornali , Silvio non solo è un pazzo accecato dal potere , ma addirittura un baro che siede al tavolo della politica con tre reti televisive e un gruppo editoriale nei polsini . Se infine si considera la campagna di stampa , feroce e disordinata , che si è scatenata contro il Berlusconi fondatore di Forza Italia e candidato leader di partito ; una campagna di stampa che lo ha dipinto come il pericolo pubblico numero uno ; se si considera tutto questo - e molto abbiamo taciuto per brevità - , la risoluzione del principe di Arcore appare come un suicidio eccessivamente macchinoso per essere apprezzato persino da chi lo desidera . Ma proprio perché tutto concorre a dargli torto - torto marcio - noi pensiamo che abbia ragione Berlusconi . Ha contro amici e nemici . Ha contro il Palazzo . Ha contro i professori del manuale Cencelli . Ha contro i colleghi . Ha contro i giornali ( anche i suoi ) . Ha contro le TV ( anche le sue ) . Ha contro mezzo mondo . Soltanto mezzo , però . E lui che è un calcolatore , come calcolatori sono tutti quelli che hanno dimestichezza con il successo , punta proprio su questo : l ' altro mezzo mondo che contro non gli è . È il mondo della gente comune , che non fa opinione , ma ne ha una precisa benché non la esprima se non sulla scheda ; il mondo degli imprenditori , piccoli e grandi , che non sono rappresentati dalla Confindustria ; il mondo dei cittadini che lavorano onestamente e pagano le tasse anche sapendo di pagarne troppe e ingiustamente ; i cittadini che rispettano i semafori e i divieti di sosta , che non si esibiscono in corteo , che non frequentano le piazze di Santoro , che mantengono la famiglia e non si fanno assistere da uno Stato che saccheggia le buste paga e non dà nulla in cambio , se non la pensione a chi non la merita , ospedali e scuole che non funzionano , una burocrazia arrogante e crudele . Questo mezzo mondo potrebbe dare la vittoria al matto . Che sarebbe poi la vittoria - o la rivincita - delle classi medie che credono in una grande coalizione moderata , in un grande partito nel quale collaborino , con Forza Italia , la Lega , gli ex democristiani ( non di sinistra ) , i liberali sopravvissuti al flagello di Altissimo e De Lorenzo , le truppe di Fini addomesticate sotto il tendone di Alleanza Nazionale . L ' anomalia non è Berlusconi in politica . L ' anomalia è che per costituire un polo antitetico a quello di sinistra , ci sia bisogno di lui . Ma anche questo Paese , che abbiamo ereditato dai signori delle segreterie , è un ' anomalia .