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Le gesta di Lucky Berlusca ( Parisi Max , 1998 )
StampaQuotidiana ,
In realtà , i cosiddetti " guai giudiziari " di Silvio Berlusconi non appartengono tutti al medesimo ceppo ( da intendersi come blocco ... ) . Berlusconi infatti , ha molteplici e differenti fronti aperti con la giustizia - più qualcuno appena chiuso con pesanti condanne - che in qualche modo rappresentano , dal punto di vista del codice penale , la sua intera carriera di imprenditore . Andiamo a ritroso . RICICLAGGIO SOLDI DELLA MAFIA Attualmente Silvio Berlusconi è sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Palermo - magistrato delegato alle indagini il sostituto procuratore Domenico Gozzo - per l ' ipotesi di reato di riciclaggio di capitali provenienti dalla mafia siciliana , la meglio nota Cosa Nostra . Questa indagine nasce , per così dire , come " costola " del processo in corso sempre a Palermo contro Marcello Dell ' Utri , a sua volta accusato di connivenza con questa organizzazione criminale ( vedi articolo in pagina ).Stando alle scarne informazioni raccolte in ambienti giudiziari palermitani , a dare impulso a quest ' azione della magistratura contro il Cavaliere è stato un testimone , Filippo Alberto Rapisarda , potente finanziere siciliano operante a Milano dai primi anni Settanta . Rapisarda - hanno riferito alcuni giornali fra luglio e agosto - avrebbe reso a più riprese testimonianze il cui contenuto sarebbe di estrema gravità . Avrebbe riferito di miliardi ottenuti da Berlusconi dalla " famiglia " ( in senso mafioso ) dei Salvo , boss di Salemi . Nino e Ignazio Salvo , oggi entrambi deceduti , entrarono nel mirino di Giovanni Falcone già a metà degli anni Ottanta , tanto che vennero rinviati a giudizio nel primo maxi processo alla mafia istruito proprio da Falcone . Nino non fece a tempo a vedere la fine del dibattimento , morì di cancro in un ospedale di Bellinzona , in Svizzera , la notte del 18 gennaio 1986 . Ignazio verrà ucciso in un agguato teso da Leoluca Bagarella e altri sicari , tra i quali - pensate - anche Gaetano Sangiorgi , marito di sua nipote , Angela Salvo , la sera del 17 settembre 1992.Ebbene , stando alle dichiarazioni di Rapisarda , sentito - ripeto - in qualità di testimone dalla Procura palermitana , il Cavalier Berlusconi avrebbe ottenuto dai cugini Salvo tramite i " buoni uffici " di Marcello Dell ' Utri un ingentissimo capitale.Il " prestito " , sempre che si possa chiamare così , sarebbe stato erogato a cavallo tra il 1977 e il 1978 , la somma era di 5 miliardi ( 25 miliardi e 353 milioni di oggi - fonte Istat ) . Vero , falso ? I magistrati , coadiuvati dalla Direzione Investigativa Antimafia e da esperti della Guardia di Finanza , stanno verificando . Sempre quest ' estate , la Procura di Palermo ha sequestrato i libri societari delle 22 Holding ( Dalla Holding Italiana Prima alla Ventiduesima ) che detengono il capitale della Fininvest . Anche in questo caso , sono in corso accertamenti . Soprattutto , si cerca di capire la ragione per la quale Silvio Berlusconi per una larga parte degli anni Settanta e Ottanta fece amministrare in maniera fiduciaria forti quote di queste società - cassaforte alla finanziaria Par.Ma.Fid di Milano , società che contemporaneamente amministrava parte dei beni di pericolosi gangster e finanzieri di mafia operanti all ' ombra della Madonnina . Come vedete , al di là delle parole di molti " pentiti " , non ultimo Francesco Di Carlo , che ha " narrato " di incontri diretti avvenuti a Milano fra Silvio Berlusconi , Stefano Bontate e Mimmo Teresi , - questi ultimi due all ' epoca dei fatti ( metà - fine anni Settanta ) ai vertici dell ' organizzazione mafiosa - c ' è ben altro su cui i magistrati vogliono fare chiarezza . E per la verità , anche noi . CORRUZIONE DI MAGISTRATI ROMANI Naturalmente non sono solo questi - come si diceva - i " guai giudiziari " del Cavaliere di Arcore . Ricordate il clamoroso caso Previti , Squillante , Pacifico , Acampora ? Ebbene , a Milano i magistrati sospettano fortemente - anzi , hanno carte bancarie in tal senso - che le ingentissime somme " girate " da Cesare Previti ad " amici " magistrati romani ( leggermente corrotti ... ) in realtà provenissero non dai " risparmi " dell ' avvocato della Fininvest , bensì dalle tasche di Berlusconi tramite la vasta ragnatela societaria estera nelle sue mani . Anche in questo caso specifico , la posta è altissima . Se venisse dimostrato processualmente il ruolo di " mandante " di Berlusconi nei confronti di Previti , l ' impero finanziario del Cavaliere crollerebbe di schianto . In ballo c ' è - niente di meno che - la Mondadori , rimasta per un lungo periodo al centro di una ferocissima battaglia legale fra De Benedetti e il Signore della Fininvest.Se Previti agì per corrompere - riuscendoci - i magistrati capitolini che alla fine in effetti diedero " ragione " al Cavaliere , e per farlo usò proprio i soldi del Cavaliere , sarebbe un disastro immane per Silvio . Dal punto di vista economico , si innescherebbe una causa per danni che in pratica lo porterebbe diritto alla rovina , dal punto di vista dell ' immagine neanche a parlarne , sotto il profilo strettamente giudiziario poi , nel caso venisse condannato , il reato di corruzione di magistrati ha una rilevanza assai pesante , quanto ad anni di carcere . VIOLAZIONE LEGGI ANTITRUST IN SPAGNA Se questi due eventi giudiziari già bastano per capire quale " futuro " potrebbe aspettare Berlusconi in Italia , c ' è da aggiungere che perfino in Spagna i giudici vogliono vederci molto chiaro sulla gestione patrimoniale della televisione impiantata in quella nazione dal signor Fininvest . L ' ipotesi al vaglio dei giudici spagnoli circa le " azioni " di Berlusconi è di aver bellamente violato le leggi sia sull ' antitrust , sia per ciò che attiene più semplicemente alla tassazione . Tra l ' altro , Berlusconi deve prestare la massima attenzione a quello che fa , rispetto la magistratura iberica . Là , l ' immunità parlamentare italiana non vale , sia ben chiaro . In ogni caso , questi sono solo i primi nodi che stanno venendo al pettine . CAPITOLO BANCA RASINI Quando qualcuno si prenderà la briga di " aprire " il capitolo Banca Rasini , magari sequestrandone l ' archivio tutt ' oggi esistente , magari interrogando alcuni dei suoi ex funzionari tutt ' oggi in pensione ( non al cimitero ) , e magari anche ponendo qualche domanda a qualcuno degli ex correntisti tutt ' oggi facilmente rintracciabili , si scriverebbero pagine davvero inedite della storia di Silvio Berlusconi e famiglia . Certi comportamenti , certa spregiudicatezza , certe amicizie non si inventano dalla sera alla mattina . Bisogna avere dei maestri , e il giovane Silvio di allora ne ebbe più d ' uno , nella banca dove lavorò suo padre per vent ' anni . E LUI ? A tutto ciò , comunque , Berlusconi risponde in maniera scomposta . A chi gli domanda pubblicamente spiegazioni - ad esempio il sottoscritto - , oppone l ' ira dei suoi fedelissimi e l ' azione dei suoi legali . A chi testimonia presso i magistrati , vedi Rapisarda , querele amplificate da potenti campagne televisive e della carta stampata ( tutti mezzi da lui controllati ) e infine direttamente ai giudici impressionanti pressioni concentriche a cui portano man forte " legioni " di deputati e senatori di Forza Italia in Parlamento . Di fronte a questo esercito formidabile , che dire ? Golia sembrava invincibile .
StampaQuotidiana ,
Una delle più tristi giornate oggi per il cronista ! I disordini ordinari erano naturalmente preveduti . poiché la deliberazione presa ieri nei locali della società Ignazio e Vincenzo Florio , di mantenere cioè vivissima l ' agitazione , non poteva che preludere ai gravi tumulti che tutti dobbiamo deplorare . Ma agli operai marittimi si unirono anche gli agrumari , i quali perciò si astennero pure dal lavoro . Anche le incassatrici furono invitate ad abbandonare il lavoro , e dinanzi un magazzino in via Principe Belmonte , il cui proprietario sig . Barba si era opposto a che le sue lavoranti smettessero dal lavorare , accadde il primo tafferuglio nel quale si distinsero specialmente le donne . Verso le ore 7,30 tutte le incassatrici e gli impiegati alla manifattura delle casse di agrumi , sbucando dalla via Emerico Amari , via Principe Belmonte , via Stabile , via Polacchi gridando , anzi imprecando , accorsero in via Borgo , ove si riunivano agli operai marittimi . Verso le ore 8 tutta quella massa imponente invase i locali dell ' officina elettrica e dell ' officina dei trams , gridando sempre a squarciagola , invitando quegli operai a lasciare il lavoro . I dimostranti , così ingrossati , tornarono in via Borgo . Quivi diedero l ' assalto ai trams elettrici , chiedendo che fosse sospeso il servizio e poiché guidatori e bigliettari naturalmente si opposero , cominciarono a tirar sassi contro le vetture , frantumando i cristalli . Ma i guidatori proseguirono ciò nonostante il loro cammino , prima lentamente , poi a tutta velocità , riuscendo così a sfuggire agli assalitori che continuarono ad inseguirli per un buon tratto , lanciando sassi . Intanto una buona parte dei dimostranti volendo ad ogni costo impedire che circolassero i trams , servendosi delle barche che erano a secco al Sammuzzo , cominciarono a costruire delle barricate , nella via Borgo , all ' altezza di via Stabile , per impedire così il passaggio alle vetture elettriche . Uomini e donne trasportavano le barche e le ponevano una sull ' altra gridando : Le barricate ! le barricate ! Vengono suonati gli squilli di tromba , si viene a colluttazione fra dimostranti e forza pubblica ; i soldati inastano le bajonette , ed allora il capitano ordina la carica . I dimostranti dapprincipio resistono , e qualche sasso vien lanciato contro la truppa . Donne , bambini , vecchi , cadono trascinati dalla folla , spinti , urtati , stramazzano a terra ed i contusi non son pochi . La situazione è davvero emozionante ; si ha la prova oramai che i dimostranti non vogliono fare una delle solite innocenti proteste : essi non temono le bajonette e tentano di procedere innanzi , rompendo i cordoni della truppa . Finalmente militari ed agenti di pubblica sicurezza riescono a fare indietreggiare i dimostranti che si dividono allora in due grandi colonne , una delle quali si avvia per la via Principe Scordia , e l ' altra è spinta fino in piazza Ucciardone . Agli operai frattanto s ' erano uniti una quantità di monelli , dalle faccie patibolari , che sogliono profittare delle tristi circostanze per sfogare il loro odio contro gli agenti dell ' ordine . La via Maqueda , dal tratto di Sant ' Agostino fino ai Quattro Canti è addirittura gremita di dimostranti . L ' ispettore cav . Marzullo intima loro di sciogliersi , ma naturalmente . non viene obbedito , e allora vengono suonati i soliti squilli di tromba che echeggiano questa volta sinistramente . Nessuno però si mosse e i soldati vennero allora spinti alla carica . Neanco questo giovò . I dimostranti contendendo il terreno passo a passo , cominciarono a lanciare dei sassi contro la truppa , e i soldati , i carabinieri , gli agenti , tentando di schivare quei proiettili che spesso però colpivano il segno , continuarono a procedere innanzi , armati , più che di altro , di pazienza e di rassegnazione . Intanto i bersaglieri respingono i dimostranti fino all ' angolo della via Celso , mentre a rinforzarli sopraggiungono due compagnie del 14° fanteria le quali si dispongono in doppio cordone avanti la discesa di Piazza Nuova , in via Maqueda . Vengono suonati gli squilli di tromba ma i dimostranti inveiscono contro le guardie lanciando grossissimi sassi . È un momento di grande trepidazione . Militari ed agenti stanno fermi ai loro posti , apparentemente tranquilli , e spesso vengono colpiti da proiettili più o meno grossi . Il maresciallo dei carabinieri Pittaluga viene ferito da una sassata alla tempia destra . Vengono frantumati i vetri di un fanale e allora il desiderio di distruggere spinge la folla ad atti deplorevoli . I vetri di tutti i fanali che sono nella via Maqueda cadono infranti ; il fragore dei vetri che si rompono dà alla selvaggia scena un aspetto triste . Si ripetono gli squilli di tromba di tanto in tanto , si torna a fare delle cariche , ma la folla dei dimostranti non indietreggia . Per un momento sembra che le cose debbano calmarsi , ma la folla ingrossa sempre più , e diventa più pericolosa . Vengono suonati ancora una volta gli squilli di tromba ma i dimostranti inveiscono contro le guardie lanciando grossissimi sassi . È un momento di grande trepidazione . Militari ed agenti stanno fermi ai loro posti , apparentemente tranquilli , e spesso vengono colpiti da proiettili più o meno grossi . Il maresciallo dei carabinieri Pittaluga viene ferito da una sassata alla tempia destra . Vengono frantumati i vetri di un fanale e allora il desiderio di distruggere spinge la folla ad atti deplorevoli . Intanto i Quattro Canti di città , tutta la via Maqueda , il corso Vittorio Emanuele sano occupati militarmente . I balconi sono addirittura gremiti , grande folla tumultuante fa ressa dietro i cordoni della truppa . Le botteghe sono chiuse , gli uffici pubblici , alcuni chiusi , alcuni altri , come il Municipio , il Palazzo delle Finanze , sono custoditi da compagnie di soldati . Una gran folla di dimostranti occupa la piazza Pretoria e comincia a lanciar sassi contro i fanali e contro le finestre del Municipio , la cui porta d ' ingresso è chiusa e custodita anche da cantonieri municipali . Verso le ore 14 , la grande maggioranza degli operai dimostranti si ritira e prende il sopravvento la ciurmaglia dei malviventi , monelli , giovinastri , brutti ceffi , tutto insomma il più putrescente strato sociale . Verso le ore 16 , l ' aspetto della città è caratteristicamente triste . La gente si affaccia ai balconi , guardando in fondo alle strade , dove , di tanto in tanto , si destano dei pànici , e si vede la gente che corre per ripararsi da un qualche guaio . Nei quartieri popolari , specialmente nel rione Capo , per quei vicoletti angusti , tortuosi e popolosi , squadre di monelli e di giovani di aspetto molto dubbio , scorazzano ogni tanto vociando e lanciando sassi ai fanali , ai balconi e alle vetrine dei negozi . Le botteghe che fin da stamane si erano chiuse , poi si sono man mano riaperte ; ma ad ogni irruzione vandalica che si annunzia da lontano si richiudono rapidamente .
StampaPeriodica ,
Il Partito Socialista è stato per trent ' anni ( 1892-1921 ) il centro propulsivo e organizzativo di tutta la lotta proletaria in Italia . Furono prima i tempi dell ' apostolato e della intransigenza ideale , quando la gioventù accorreva al partito , la predicazione elementare risvegliava le folle e la persecuzione in forme ben più blande delle attuali eccitava l ' energia dei militanti . Poi , dopo il 1900 , furono i tempi del lavoro positivo , paziente , di organizzazione e di lotta sul terreno elettorale , sindacale , cooperativo , diretto non già a rivoluzionare il sistema sociale , ma a strappare , nel nuovo clima democratico , il massimo di vantaggi compatibili con la esistenza di un regime borghese progressivo . Ma la possibilità di un riformismo fruttuoso , che non degenerasse in mero opportunismo , non durò che pochi anni . Ben presto si toccarono i limiti dell ' azione riformatrice e il partito , paralizzato dal dissidio tra riformismo e rivoluzionarismo , e tra azione politica e azione sindacale , decadde . Con la guerra di Libia ritornò alla intransigenza , ma il suo risveglio fu blanquista , verbale , demagogico piuttosto che seriamente , rivoluzionario . Lo si vedrà nella grande guerra quando il neutralismo trionfò con la formula del non appoggiare né sabotare . Le masse si radicalizzarono e la fine della guerra segna per il partito un formidabile ritorno di popolarità e di adesione di popolo . Ma lo spirito , i metodi e i quadri non sono all ' altezza . Il partito socialista aveva troppa parte nella vita quotidiana del paese , era appesantito da troppi interessi e preoccupazioni immediate , era troppo legato , nonostante il suo massimalismo rumoroso , al clima liberale ed elettorale prebellico , per assumere una iniziativa rivoluzionaria alla quale , oltretutto , era tecnicamente impreparato . Subì le circostanze , in luogo di dominarle , lasciando passare il periodo favorevole così ad una grande politica riformatrice di governo , come ad un tentativo di sovversione violenta . In sostanza prolungò nel dopoguerra il neutralismo di guerra , sempre più dilaniato dalle aspre lotte di tendenza . Cosicché quando la reazione fascista , col favore della violenta crisi economica del '20-21 , si abbatté sudi lui , non trovò un organismo vivo , agile e combattivo , ma una armatura pesante utile solo a fini elettorali e propagandistici . Il partito si scompose , mentre alla base solo delle minoranze , sempre più isolate , e non di rado sconfessate , si batterono eroicamente . Nel gennaio 1921 fu la secessione comunista . Nell ' ottobre 1922 fu la scissione tra massimalisti e riformisti . Il partito socialista , organo politico unitario di tutto il proletariato italiano , era finito . Una nuova fase si apriva nella vita italiana e nelle lotte proletarie . Per quanto dolorosa e negativa ne sia stata la conclusione , l ' azione trentennale del partito socialista ha lasciato tuttavia un solco indelebile nella storia del nostro paese . Per opera sua una plebe , specie nel Nord e nel Centro , si trasformò in popolo , migliorò grandemente , con sforzo autonomo , le proprie condizioni di vita , acquistò dignità civile e coscienza di classe . Una nuova generazione di capi politici e sindacali , per la maggior parte saliti dalle officine e dai campi , portò nel piccolo e privilegiato mondo della politica italiana un soffio rinnovatore . L ' Italia , sino allora campo di preda di piccole cricche parassitarie e retrograde , conobbe , per merito del partito socialista , le prime esperienze di democrazia e di lotta politica autentiche . Più ci si allontana nel tempo e più , vista nel suo assieme , la sua opera grandeggia . Lo stesso fascismo , per la penna dei suoi rari scrittori ( vedi ad esempio : Volpe , Storia d ' Italia ) è forzato ad ammettere il molto che il popolo italiano deve al partito socialista , almeno sino alla guerra . Che cosa resta oggi , dopo quattordici anni di fascismo , del vecchio partito socialista ? Non è facile rispondere alla domanda . L ' Italia è un mistero . La nuova generazione cresce nell ' ignoranza o si orienta in base a oscure intuizioni . Occorre distinguere il socialismo come ideale , come movimento , che abbraccia correnti molteplici e si può dire fornisca la piattaforma indeclinabile di ogni antifascismo d ' avvenire , dal socialismo come partito , bandito in patria , scisso all ' estero , non più in grado di assicurare nel suo seno l ' unità politica del proletariato . In Italia certo sopravvivono centinaia di migliaia di lavoratori che per anni e decenni hanno conosciuto e seguito il partito , votato per lui alle elezioni , obbedito alle sue parole più popolari un Turati , un Prampolini , un Treves , per il suo glorioso giornale , l ' « Avanti ! » , conservano un attaccamento nostalgico . Si tratta generalmente di uomini maturi inadatti alla lotta clandestina e a una opposizione di attacco , orientati piuttosto verso soluzioni moderate della crisi italiana ( di compromesso , si suol dire ) , ma sui quali un futuro partito socialista , specie per un ' attività legale ed elettorale , potrebbe sempre contare . Tra loro si annoverano migliaia di antichi dirigenti , grandi e piccoli , ex deputati , funzionari , organizzatori di leghe e cooperative , intellettuali , alquanto stanchi e scettici , ma sicuri e competenti , che al partito hanno molto sacrificato e che domani specie se il domani sarà vicino gli assicurerebbero dei quadri . Le nuove reclute sono poche , di provenienza piuttosto intellettuale che operaia ; sentono pochissimo il partito ; il loro socialismo è critico , marxista umanistico , spesso con venature libertarie antistatali . I rapporti che hanno all ' interno con i vecchi quadri del partito sono scarsi ; ma non per loro colpa . Nell ' esilio si sono riorganizzati e vivono da dieci anni i due partiti : il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani , aderente alla II Internazionale , e il Partito Socialista Italiano ( massimalista ) . La loro consistenza e influenza reale è tuttavia assai diversa . Il primo può dirsi un partito . Il secondo , nelle sue proporzioni attuali , non è che un gruppo superstite . Sino ad alcuni anni fa i quadri , anche all ' estero , del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani erano forniti esclusivamente dall ' antica ala riformista . Turati , Treves ( mancati nel 1932 e 1933 ) , Modigliani , Buozzi , Baldini , Rugginenti , Faraboli , Rondani , Piemonte , Morgari sono i nomi più noti . Ma nel 1930 il partito si rinforza e modifica alquanto la sua fisionomia con l ' ingresso di un gruppo di massimalisti capeggiato da Nenni , oggi attivo segretario del partito . Più tardi vi aderirono alla spicciolata alcuni ex comunisti , tra i quali Tasca e Santini , ed alcuni trotzkisti . Talché oggi è difficile fissare la posizione precisa del partito e il peso delle varie correnti , anche se si può con sicurezza affermare che esso non è più identificabile col vecchio riformismo . Un miglioramento rispetto al passato non si può negare . In alcuni suoi membri segnatamente Tasca , Saragat , Joseph il partito mostra preoccupazioni di cultura e di rinnovamento ; non monta la guardia irosa al passato ; e pare disposto a favorire una « ricostruzione » del partito che avvenga in base a motivi ed esperienze attuali , spinto a ciò anche dalla collaborazione libera di un limitato ma serio gruppo di giovani socialisti residenti in Italia . Ma la sua adesione alla II Internazionale , mentre gli assicura una risonanza e degli appoggi non indifferenti , lo costringe a molta diplomazia in materie che richiederebbero invece , in periodi come gli attuali , la massima spregiudicatezza . Non si è ancora liberato , e forse , fintanto che resterà in esilio nella formazione odierna , non si libererà mai , dalla preoccupazione di conservare , anche formalmente , la continuità con l ' antico partito socialista , a cui si illude che un giorno , rinsaviti i comunisti e caduti i fascisti , si possa tornare . Ciò gli vieta quel riesame a fondo delle condizioni e dei metodi della lotta proletaria senza del quale la ricostruzione socialista è un ' utopia , inducendolo a tollerare , all ' interno , in omaggio alla anzianità delle tessere e a una male intesa democrazia , un tono fiacco e amministrativo di esistenza . Nel suo seno esiste indubbiamente una minoranza di rivoluzionari . Ma il partito , nel suo insieme , rivoluzionario non è né , se se ne eccettuano pochi elementi , si è mostrato sinora capace di un organico sforzo di azione . Saprà compiere un deciso passo innanzi , facendosi centro di una rinascita effettiva , non solo ideologica , ma pratica , cioè di lotta vissuta e combattuta , del socialismo ? A giugno è annunciato il Congresso dal quale dovrebbe sortire precisata la sua fisionomia . Dubitiamo però che un partito socialista inquadrato nella II Internazionale riesca a sfuggire alla linea classica di evoluzione propria a tutti i partiti socialisti europei . Il partito massimalista italiano , per cause varie , ma di cui la principale è la deficienza di quadri , è quello in cui più forte si mantiene , nonostante i dinieghi , il culto delle memorie , assieme alla sicurezza assiomatica che esso , e non altri , dovrà necessariamente tornare ad avere un giorno in Italia il posto e la funzione del vecchio partito . Nel suo seno le questioni di rappresentanza e di forma assumono una importanza davvero eccessiva . Peccato , perché esso comprende alcuni gruppi di operai seri e attivi che , se non fossero ostacolati e deviati da una polemica spicciola continua , parteciperebbero con slancio a una lotta rivoluzionaria . La lettura dell ' organo quindicinale del massimalismo l ' « Avanti ! » ( il « Nuovo Avanti » è invece il settimanale del Partito Socialista dei Lavoratori ) richiama irresistibilmente alla mente l ' atmosfera e i motivi del 1919 , nonostante l ' avversione violenta perla Russia sovietica . La critica massimalista ha soprattutto uno scopo : dimostrare che il massimalismo fu , è e sempre sarà nel giusto e nel vero . Perisca il mondo , sopravvengano pure esperienze decisive come quelle dei diciotto anni che passano dal 1919 ai giorni nostri , si riduca pure il partito a un gruppo chiuso , ma che mai si smentiscano le classiche formule massimalistiche . La sua intransigenza è negativa . Non è il prodotto di un ' azione vigorosa , che dalla sua stessa nettezza deriva la ripugnanza a cadere in posizioni generiche e in alleanze incerte ; sembra nascere , al contrario , piuttosto da una deficienza d ' azione . Anche il massimalismo si riunirà presto a Congresso ; ma la lotta interna , condotta sulla falsariga delle antiche lotte di tendenza del '19-20 , non offre nessun tema vivo . Gli uni accusano gli altri , e gli altri accusano gli uni , di peccare per infedeltà alle vecchie tavole , di « liquidare » il partito . Il partito non sarà « liquidato » , almeno come nome . E così si andrà avanti . Non è che non comprendiamo l ' attaccamento al partito da parte di chi per venti , trent ' anni gli ha tutto sacrificato , o al partito deve d ' essere sortito dall ' inferno sociale e dal limbo politico in cui viveva . Ma una cosa è rispettarlo per il suo effettivo valore e vigore strumentale ; un ' altra cosa è idolatrarlo quasi fine a sé . Una cosa è ricordare con rispetto , esaltare gli episodi della storia passata del partito e le battaglie che onorano il proletariato italiano ; un ' altra cosa è immaginarsi che il vecchio partito sia sopravvissuto alla crisi e costituisca ancora una realtà attuale . No . Il partito socialista del 1892-1921 è finito . Vive nella storia appunto perché non vive più nella politica . Appartiene ad un ' altra epoca . Quanto più ci si sforzerà di prolungarne artificialmente l ' eco , tanto più ci si voterà all ' accademia . Ogni epoca , ogni lotta offre , confeziona , i suoi strumenti di azione . Il partito socialista fu l ' organo di azione e di educazione politica del proletariato italiano nella fase della democrazia prebellica . Il dopoguerra spalanca una fase nuova decisiva , della lotta proletaria in tutta Europa , e soprattutto nei paesi che stanno subendo l ' esperienza del fascismo . Si convincano inoltre i socialisti di tutte le scuole che oggi , sulla base del solo partito socialista , per quanto ringiovanito , allargato , ricostruito , non si arriverà mai a mettere in piedi un movimento veramente forte , né si conseguirà l ' unità proletaria . Il partito comunista , cui noi non risparmiamo le critiche , è e resta una realtà con la quale dobbiamo tutti fare i conti . La scissione comunista ha mutilato non solo il socialismo italiano , ma il socialismo europeo , spostando a destra l ' asse dei partiti socialisti e irrigidendoli su posizioni arretrate o inefficaci . Per fortuna la nuova svolta comunista , ancor troppo confinata al piano tattico , favorisce la rottura delle cristallizzazioni , anzi impone a tutti un riesame spregiudicato dei problemi della lotta proletaria , non base 1919 , ma base 1937 . Meno preoccupazioni di partito , dunque , e più di politica socialista e proletaria . Meno disegni di ideali ricostruzioni socialiste , e più di pratiche unioni di tutte le forze e correnti vive proletarie , la comunista inclusa . E quando si discute , si discuta sui temi centrali dell ' oggi e del domani , non dell ' ieri . Altrimenti il pensiero e l ' azione socialista , per quanto universali siano i motivi che l ' animano , resteranno sempre sezionali , polemici , prigionieri delle fatali divisioni che vogliamo cancellare , che dobbiamo cancellare , che cancelleremo , non a profitto di questa o quella chiesa , ma a profitto della rinascita proletaria in Italia e nel mondo , della rivoluzione alla quale tutti siamo votati e per la quale da tanti anni e con tanti sacrifici lavoriamo .
StampaQuotidiana ,
Washington , 12 marzo , notte - La giornata di oggi a Washington è una di quelle in cui la parola dominante è l ' aggettivo « storico » . La si sentiva dovunque : nei corridoi del Capitol , nelle tribune del pubblico , tra il ticchettio delle macchine per scrivere nella sala stampa . Il discorso che Truman ha tenuto al Congresso riunito in seduta straordinaria , quali che siano i giudizi sopra il programma da lui esposto e le premesse che spiegano questo programma segna indubbiamente una svolta molto importante nella storia degli Stati Uniti . Ci si spiega benissimo come non pochi colleghi americani siano arrivati a chiamarlo « la più importante decisione di politica estera dal tempo della dichiarazione di Monroe » . Il discorso di oggi significa questo : Truman ha annunciato ufficialmente che le frontiere dell ' America sono in Europa e più precisamente nel Mediterraneo . La richiesta di aiuti alla Grecia e alla Turchia di per sé non era una sorpresa . Ma quello che dal discorso è apparso ormai evidente è anzitutto che i casi della Grecia e della Turchia sono esempi particolari di una situazione più generale e che essi costituiscono , per così dire , la pietra di paragone per quella che sarà la politica americana se la crisi dovesse spostarsi in altri punti . Indubbiamente il Presidente era deciso a mettere i dati del problema di fronte all ' attenzione del Paese non senza una certa voluta rudezza . Gli obiettivi principali del drammatico discorso di Truman appaiono tre . Uno è l ' azione sopra l ' opinione pubblica per prepararla a un programma di intervento sempre più ampio in Europa . Il secondo è l ' ammonimento alla Russia che qualsiasi passo in certe direzioni incontrerebbe opposizione aperta e porterebbe a conseguenze incalcolabili . Il terzo è quello di agire indirettamente sopra i negoziati di Mosca rafforzando la mano al generale Marshall e convincendo la Russia che , ove non si trovi una base d ' accordo , l ' America è pronta a creare in Europa un sistema di equilibrio decisamente antirusso . Quanto alle reazioni del Congresso , mentre si prevede che non mancheranno critiche , tuttavia i leaders di ambedue i partiti sembrano decisi ad appoggiare il programma del Presidente e non si crede che esso avrà troppe difficoltà a passare . Oltre alla richiesta di 250 milioni di dollari per aiuti alla Grecia e di 150 milioni per aiuti alla Turchia Truman ha chiesto che il Congresso autorizzi , dietro domanda dei Governi interessati , l ' invio in Grecia e in Turchia di personale militare e civile degli Stati Uniti , perché assista i due Paesi nelle attività della ricostruzione ; ha raccomandato inoltre che sia anche conferita la potestà di istruire e allenare elementi scelti greci e turchi . « La gravità della situazione » ha detto testualmente Truman « è tale da rendere necessaria la mia comparsa davanti al Congresso in sessione plenaria . » Il Presidente ha quindi fatto una rapida disamina della situazione greca e dei motivi che hanno spinto il Governo di Atene a chiedere d ' urgenza l ' aiuto degli Stati Uniti . « La stessa esistenza dello Stato ellenico » ha detto Truman « è messa oggi in pericolo dalla attività terroristica di molte migliaia di armati , guidati da comunisti , che sfidano l ' autorità del Governo in numerosi luoghi e specialmente lungo le zone di frontiera settentrionali . » Truman ha quindi messo in rilievo lo stato di impotenza in cui si trova attualmente il Governo di Atene ed ha anche fatto notare come , dopo la dichiarazione della Gran Bretagna relativa alla sua impossibilità di continuare a prestare aiuto alla Grecia oltre i131 marzo , solo gli Stati Uniti possano rispondere all ' appello del Governo di Atene . « E gli Stati Uniti » ha affermato il Presidente « devono dare questo aiuto alla Grecia . » Truman è passato quindi a parlare della Turchia ed ha messo in rilievo come questa Nazione abbia chiesto aiuto e assistenza alla Gran Bretagna e agli Stati Uniti per il mantenimento della sua « integrità nazionale » . « Tale integrità è essenziale per il mantenimento dell ' ordine nel Medio Oriente . E poiché , anche in tal caso , la Gran Bretagna ha dichiarato di non essere oltre in grado di prestare assistenza alla Turchia tocca agli Stati Uniti provvedere . » « Mi rendo perfettamente conto » ha detto testualmente Truman « delle conseguenze che comporta l ' aiuto degli Stati Uniti alla Grecia e alla Turchia . Uno tra i principali obiettivi della politica estera degli Stati Uniti consiste nella creazione di condizioni tali da consentire a noi e alle altre Nazioni di sceglierci la nostra forma di vita senza subire coercizione alcuna . Per questo motivo fondamentale noi abbiamo combattuto contro la Germania e il Giappone . Proprio per garantire tali condizioni di libertà a tutte le Nazioni gli Stati Uniti hanno assunto un ruolo di primo piano nella creazione dell ' Organizzazione delle Nazioni Unite . Ma noi non realizzeremo i nostri obiettivi se non sapremo aiutare i popoli liberi a mantenere libere le loro istituzioni e la loro integrità da quei movimenti che mirano ad imporre ad essi regimi totalitari . I regimi totalitari imposti a popoli liberi attraverso aggressioni dirette oppure indirette minacciano la pace e quindi la sicurezza degli Stati Uniti . Molti popoli del mondo si sono visti in tempi recenti imporre regimi totalitari contro la loro volontà . Il Governo degli Stati Uniti ha più volte protestato energicamente contro le violazioni degli accordi di Yalta commesse in Polonia , Romania e Bulgaria . Ma io devo oggi constatare che in molti altri Paesi si sono verificati sviluppi di tale natura . In questo momento della storia del mondo quasi tutte le Nazioni devono scegliere tra due forme di vita . Questa scelta troppo spesso non è libera . Una forma di vita è basata sulla volontà della maggioranza e si distingue per liberi istituti , Governo rappresentativo , elezioni libere , garanzie delle libertà individuali e delle libertà di parola e di religione nonché della libertà dalla oppressione politica . La seconda forma di vita si basa sulla volontà di una minoranza coercitivamente imposta alla maggioranza . Si fonda sul terrore e l ' oppressione , su stampa e radio controllate , su elezioni addomesticate e sulla soppressione delle libertà personali . Ritengo che la linea di condotta degli Stati Uniti debba sostenere i popoli liberi che resistono ai tentativi di asservimento da parte di minoranze armate e a pressioni esterne . Ritengo sia nostro dovere aiutare popoli liberi a forgiarsi i propri destini secondo la loro volontà . Ritengo che il nostro aiuto debba estrinsecarsi anzitutto a mezzo di soccorsi economici e finanziari , indispensabili alla stabilità economica e alla vita politica regolare . » Truman ha così concluso : « Questa è una grave strada sulla quale ci incamminiamo . Non farei queste raccomandazioni se non vi fosse un ' alternativa molto più grave . I liberi popoli del mondo guardano a noi perché noi li assistiamo nel mantenimento della loro libertà . Se noi esitiamo ad assumere tale responsabilità , rischiamo di mettere in pericolo la pace del mondo e metteremo certamente in pericolo il benessere della nostra Nazione » .
StampaQuotidiana ,
Basta . Basta con questa indicibile manfrina messa in piedi dai mezzi di comunicazione di massa sulle vicende giudiziarie - specialmente quelle palermitane - di Silvio Berlusconi . È arrivata l ' ora delle certezze definitive . Di seguito presento al signor Berlusconi una serie di domande invitandolo pubblicamente a rispondere nel merito con cristallina chiarezza affinché una volta per tutte sia lui in prima persona a dimostrare - se ne è capace - che con Cosa Nostra non ha e non ha mai avuto nulla a che fare . A scanso di equivoci e strumentalizzazioni , già da ora - signor Berlusconi - le annuncio che nessuna delle notizie sul suo conto che leggerà in questo articolo è frutto di " pentimenti " , e nessuna delle domande che le sto per porre si basa o prende spunto anche fosse in modo marginale dalle parole dei cosiddetti " pentiti " . Tutto al contrario , esse si basano su personali indagini e su documenti amministrativi che in ogni momento - se lo riterrà - potrò inviarle perché si sinceri della loro autenticità . Detto questo , prego , legga , e mi sappia poi dire.Partiamo da lontano , perché lontano inizia la sua storia imprenditoriale , signor Berlusconi.Primo quesito : lei certamente ricorda che il 26 settembre 1968 la sua società - l ' Edilnord Sas - acquistò dal conte Bonzi l ' intera area dove di lì a breve lei costruirà il quartiere di Milano2 . Lei pagò l ' area circa 4.250 lire al metro quadrato , per un totale di oltre 3 miliardi . Questa somma , nel 1968 quando lei aveva appena 32 anni e nessun patrimonio familiare alle spalle , è di enorme portata . Oggi , tabelle Istat alla mano , equivarrebbe a 38 miliardi , 739 milioni e spiccioli . Dopo l ' acquisto - intendo dire nei mesi successivi - lei aprì un gigantesco cantiere edilizio , il cui costo arriverà a sfiorare 500 milioni al giorno , che in circa 4-5 anni porterà all ' edificazione di Milano2 così come è oggi . Ecco la prima domanda : signor Berlusconi , a lei , quando aveva 32 anni , gli oltre 30 miliardi per comprare l ' area , chi li diede ? Inoltre : che garanzie offrì e a chi per ricevere tale ingentissimo credito ? In ultimo : il denaro per avviare e portare a conclusione il super - cantiere , chi glielo fornì ? Vede , se lei non chiarisce questi punti , si è autorizzati a credere che le due misteriose finanziarie svizzere amministrate dall ' avvocato di Lugano Renzo Rezzonico " sue finanziatrici " , così come altre finanziarie elvetiche che entreranno in scena al suo fianco e che tra poco incontreremo , sono paraventi dietro i quali si sono nascosti soggetti tutt ' altro che raccomandabili . Sì , perché - mi creda signor Berlusconi - nel 1998 , oggi , se lei chiarisse una volta per tutte , con nomi e cognomi , chi le prestò tale gigantesca fortuna facendo con questo crollare ogni genere di sospetto e insinuazione sul suo conto , nessuno e dico nessuno si alzerebbe per criticarla sostenendo che lei operò con capitali sfuggiti , per esempio , al fisco italiano e riparati in Svizzera , poi rientrati in Italia grazie alla sua attività imprenditoriale . Sarei il primo ad applaudirla , signor Berlusconi , se la realtà fosse questa . Se invece di denaro frutto di attività illecite , si trattò di risparmi onestamente guadagnati e quindi sottratti dai rispettivi proprietari al fisco assassino italiota che grazie a lei ridiventarono investimenti , lei sarebbe da osannare . Parli , signor Berlusconi , faccia i nomi e il castello di accuse di riciclaggio cadrà di schianto . Secondo quesito : il 22 maggio 1974 - certamente lo ricorda , signor Berlusconi - la sua società " Edilnord Centri Residenziali Sas " compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni ( 4,8 miliardi di oggi , fonte Istat ) . Il 22 luglio 1975 la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti 600 milioni a 2 miliardi ( 14 miliardi di oggi , fonte Istat ) . Anche in questo caso , vorrei sapere da dove e da chi sono arrivati queste forti somme di denaro in contanti . Terzo quesito : il 2 febbraio 1973 lei fondò un ' altra società , la Italcantieri Srl . Il 18 luglio 1975 questa sua piccola impresa diventò una Spa con un aumento di capitale a 500 milioni . In seguito , quei 500 milioni diventeranno 2 miliardi e lei farà in modo di emettere anche un prestito obbligazionario per altri 2 miliardi . Signor Berlusconi , anche in questo caso le chiedo : il denaro in contanti per queste forti operazioni finanziarie , chi glielo diede ? Fuori i nomi.Quarto quesito : lei non può essersi scordato che il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord cedette alla neo - costituita " Milano2 Spa " tutto il costruito del nuovo quartiere residenziale nel Comune di Segrate battezzato " Milano2 " più alcune aree ancora da edificare di quell ' immenso terreno che lei comperò nel '68 per l ' equivalente di più di 32 miliardi in contanti . Tuttavia quel 15 settembre di tanti anni fa , accadde un altro fatto : lei , signor Berlusconi , decise il contemporaneo cambiamento di nome della società acquirente . Infatti l ' impresa Milano2 Spa iniziò a chiamarsi così proprio da quella data . Il giorno della sua fondazione a Roma , il 16 settembre 1974 , la futura Milano2 Spa - come lei senza dubbio rammenta - viceversa rispondeva al nome di Immobiliare San Martino Spa , " forte " di un capitale di lire 1 ( un ) milione , il cui amministratore era Marcello Dell ' Utri . Lo stesso Dell ' Utri che lei , signor Berlusconi , sostiene fosse a quell ' epoca un « mio semplice segretario personale » . Sempre il 15 settembre 1977 , quel milione venne portato a 500 e la sede trasferita da Roma a Segrate . Il 19 luglio 1978 , i 500 milioni diventeranno 2 miliardi di capitale sociale . Ecco , anche in questo caso , vorrei sapere dove ha preso e chi le ha fornito tanto denaro contante e in base a quali garanzie.Quinto quesito : signor Berlusconi , il cuore del suo impero , la notissima Fininvest , certamente ricorda che nacque in due tappe . Partiamo dalle seconda : l'8 giugno 1978 lei fondò a Roma la " Finanziaria d ' Investimento Srl " - in sigla Fininvest - dotandola di un capitale di 20 milioni e di un amministratore che rispondeva al nome di Umberto Previti , padre del noto Cesare di questi tempi grami ( per lui ) . Il 30 giugno 1978 il capitale sociale di questa sua creatura venne portato a 50 milioni , il 7 dicembre 1978 a 18 miliardi , che al valore d ' oggi sarebbero 81 miliardi , 167 milioni e 400 mila lire . In 6 mesi , quindi , lei passò dall ' avere avuto in tasca 20 milioni per fondare la Fininvest Srl a Roma , a 18 miliardi . Fra l ' altro , come lei certamente ricorda , la società in questo periodo non possedeva alcun dipendente . Nel luglio del 1979 la Fininvest Srl , con tutti quei soldi in cassa , venne trasferita a Milano . Poco prima , il 26 gennaio 1979 era stata " fusa " con un ' altra sua società dall ' identico nome , signor Berlusconi : la Fininvest Spa di Milano . Questa società fu la prima delle due tappe fondamentali di cui dicevo poc ' anzi alla base dell ' edificazione del suo impero , e in realtà di milanese aveva ben poco , come lei ben sa . Infatti la Fininvest Spa venne anch ' essa fondata a Roma il 21 marzo del 1975 come Srl , l'11 novembre dello stesso anno trasformata in Spa con 2 miliardi di capitale , e quindi trasferita nel capoluogo lombardo . Tutte operazioni , queste , che pensò , decise e attuò proprio lei , signor Berlusconi.Dopo la fusione , ricorda ? , il capitale sociale verrà ulteriormente aumentato a 52 miliardi ( al valore dell ' epoca , equivalenti a più di 166 miliardi di oggi , fonte Istat ) . Bene , fermiamoci qui . Signor Berlusconi , i 17 miliardi e 980 milioni di differenza della Fininvest Srl di Roma ( anno 1978 ) chi glieli fornì ? Vorrei conoscere nomi e cognomi di questi suoi munifici amici e anche il contenuto delle garanzie che lei , signor Berlusconi , offrì loro . Lo stesso dicasi per l ' aumento , di poco successivo , a 52 miliardi . Naturalmente le chiedo anche notizie sull ' origine dei fondi , altri 2 miliardi , della " gemella " Fininvest Spa di Milano che lei fondò nel 1975 , anno pessimo per ciò che attiene al credito bancario e ancor peggio per i fondamentali dell ' economia del Paese . Sesto quesito : lei , signor Berlusconi , almeno una volta in passato tentò di chiarire il motivo dell ' esistenza delle 22 ( ma c ' è chi scrive , come Giovanni Ruggeri , autore di " Berlusconi , gli affari del Presidente " siano molte di più , addirittura 38 ) " Holding Italiane " che detengono tuttora il capitale della Fininvest , esattamente l ' elenco che inizia con Holding Italiana Prima e termina con Holding Italiana Ventiduesima . Lei sostenne che la ragione di tale castello societario sta nell ' aver inventato un meccanismo per pagare meno tasse allo Stato . Così pure , signor Berlusconi , lei ha dichiarato che l ' inventore del marchingegno finanziario , che ripeto detiene - sono sue parole - l ' intero capitale del Gruppo , fu Umberto Previti e l ' unico scopo per il quale l ' inventò consisteva - e consiste tutt ' oggi - nell ' aver abbattuto di una considerevole percentuale le tasse , ovvero il bottino del rapinoso fisco italiota ai suoi danni , con un meccanismo assolutamente legale . Queste , mi corregga se sbaglio , furono le ragioni che addusse a suo tempo , signor Berlusconi , per spiegare il motivo per cui il capitale della Fininvest è suddiviso così . È una motivazione , però , che a molti appare quanto meno curiosa , se raffrontata - ad esempio - con l ' assetto patrimoniale di un altro big dell ' imprenditoria nazionale , Giovanni Agnelli , che viceversa ha optato da molti anni per una trasparentissima società in accomandita per detenere e definire i propri beni e quote del Gruppo Fiat . In sostanza lei , signor Berlusconi , più volte ha ribadito che " dietro " le 22 Holding c ' è soltanto la sua persona e la sua famiglia . Non avrò mai più motivo di dubitare di questa sua affermazione quando lei spiegherà con assoluta chiarezza le ragioni di una sua scelta a dir poco stupefacente . Questa : c ' è un indirizzo - a Milano - che lei , signor Berlusconi conosce molto bene . Si tratta di via Sant ' Orsola 3 , pieno centro cittadino . A questo indirizzo nel 1978 nacque una società fiduciaria - ovvero dedita alla gestione di patrimoni altrui - denominata Par.Ma.Fid . A fondarla furono due commercialisti , Roberto Massimo Filippa e Michela Patrizia Natalini . Detto questo , certo rammenta , signor Berlusconi , che importanti quote di diverse delle suddette 22 Holding verranno da lei intestate proprio alla Par . Ma.Fid . Esattamente il 10 % della Holding Italiana Seconda , Terza , Quarta , Quinta , Ventunesima e Ventiduesima , più il 49% della Holding Italiana Prima , la quale - in un perfetto gioco di scatole cinesi - a sua volta detiene il 100% del capitale della Holding Italiana Sesta e Settima e il 51% della Holding Italiana Ventiduesima . Vede , signor Berlusconi , dovrebbe chiarirmi per conto di chi la Par.Ma.Fid . gestirà questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società tale immensa fortuna . Infatti lei - che è un attento lettore di giornali e ha a sua disposizione un ferratissimo nonché informatissimo staff di legali civilisti e penalisti - non può non sapere che la Par.Ma.Fid . è la medesima società fiduciaria che ha gestito - esattamente nello stesso periodo - tutti i beni di Antonio Virgilio , finanziere di Cosa Nostra e grande riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono , Salvatore Enea , Gaetano Fidanzati , Gaetano Carollo , Carmelo Gaeta e altri boss - di area corleonese e non - operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona . Quindi , signor Berlusconi , a chi finivano gli utili della Fininvest relativi alle quote delle Holding in mano alla Par.Ma.Fid . ? Per conto di chi la Par.Ma.Fid . incassava i dividendi e gestiva le quote in suo possesso ? Chi erano - mi passi il termine - i suoi " soci " , signor Berlusconi , nascosti dietro lo schermo anonimo della fiduciaria di via Sant ' Orsola civico 3 ? Capisce che in assenza di una sua precisa quanto chiarificatrice risposta che faccia apparire il volto - o i volti - di coloro che per anni incasseranno fior di quattrini grazie alla Par.Ma.Fid . , ovvero alle quote della Fininvest detenute dalla Par.Ma.Fid . non si sa per conto di chi , sono autorizzato a pensare che costoro non fossero estranei all ' altro " giro " di clienti contemporaneamente gestiti da questa fiduciaria , clienti i cui nomi rimandano direttamente ai vertici di Cosa Nostra.Settimo quesito : è universalmente noto che lei , signor Berlusconi , come imprenditore è " nato col mattone " per poi approdare alla televisione . Proprio sull ' edificazione del network tivù è incentrato questo punto . Lei , signor Berlusconi , certamente ricorda che sul finire del 1979 diede incarico ad Adriano Galliani di girare l ' Italia ad acquistare frequenze tivù . Lo scopo - del tutto evidente - fu quello di costituire una rete di emittenti sotto il suo controllo , signor Berlusconi , in modo da poter trasmettere programmi , ma soprattutto pubblicità , che così sarebbe stata " nazionale " e non più locale . La differenza dal punto di vista dei fatturati pubblicitari , ovviamente , era enorme . Fu un piano perfetto . Se non che , Adriano Galliani invece di buttarsi a capofitto nell ' acquisto di emittenti al Nord , iniziò dal Sud e precisamente dalla Sicilia , dove entrò in società con i fratelli Inzaranto di Misilmeri ( frazione di Palermo ) nella loro Retesicilia Srl , che dal 13 novembre 1980 vedrà nel proprio consiglio di amministrazione Galliani in persona a fianco di Antonio Inzaranto . Ora lei , signor Berlusconi , da imprenditore avveduto qual è , non può non avere preso informazioni all ' epoca sui suoi nuovi soci palermitani , personaggi molto noti da quelle parti per ben altre questioni , oltre la tivù . Infatti Giuseppe Inzaranto , fratello di Antonio nonché suo partner , è marito della nipote prediletta di Tommaso Buscetta . No , sia chiaro , non mi riferisco al " pentito Buscetta " del 1984 , ma al super boss che nel '79 è ancora braccio destro di Pippo Calò e amico intimo di Stefano Bontate , il capo dei capi della mafia siciliana . Quindi , signor Berlusconi , perché entrò in affari - tramite Adriano Galliani - con gente di questa risma ? C ' è da notare , oltre tutto , che i fratelli Inzaranto sono di Misilmeri . Le dice niente , signor Berlusconi , questo nome ? Guardi che glielo sto chiedendo con grande serietà . Infatti proprio di Misilmeri sono originari i soci siciliani della nobile famiglia Rasini che assieme alla famiglia Azzaretto - nativa di Misilmeri , appunto - fondò nel 1955 la banca di Piazza Mercanti , la Banca Rasini . Giuseppe Azzaretto e suo figlio , Dario Azzaretto , sono persone delle quali lei , signor Berlusconi , con ogni probabilità sentiva parlare addirittura in casa da suo padre . Gli Azzaretto erano - con i Rasini - i diretti superiori di suo padre Luigi , signor Berlusconi . Gli Azzaretto di Misilmeri davano ordini a suo padre , signor Berlusconi , che per molti anni fu loro procuratore , il primo procuratore della Banca Rasini . Certo non le vengo a chiedere con quali capitali - e di chi - Giuseppe Azzaretto riuscì ad affiancarsi nel 1955 ai potenti Rasini di Milano , tenuto conto che Misilmeri è tutt ' oggi una tragica periferia della peggiore Palermo , però che a lei Misilmeri possa risultare del tutto sconosciuta , mi appare inverosimile . Ora le ripeto la domanda : si informò sulla " serietà " e la " moralità " dei nuovi soci - il clan Inzaranto - quando tra il 1979 e l'80 diverranno parte fondamentale della sua rete tivù nazionale ? Ottavo quesito : certo a lei , signor Berlusconi , il nome della società Immobiliare Romana Paltano non può risultare sconosciuto . È impossibile non ricordi che nel 1974 la suddetta , 12 milioni di capitale , finì sotto il suo controllo amministrata da Marcello Dell ' Utri , perché proprio sui terreni di questa società lei darà corso all ' iniziativa edilizia denominata Milano3 . Così pure ricorderà che nel 1976 l ' esiguo capitale di 12 milioni aumenterà a 500 , e che il 12 maggio del 1977 salirà ulteriormente a 1 ( un ) miliardo , e che cambierà anche la sua denominazione in Cantieri Riuniti Milanesi Spa . Come al solito , vengo subito al dunque : anche in questo ennesimo caso , chi le fornì , signor Berlusconi , questi forti capitali per aumentare la portata finanziaria di quella che era una modestissima impresa del valore di soli 12 milioni quando la acquistò ? Nono quesito : lei , signor Berlusconi , certamente rammenta che il 4 maggio 1977 a Roma fondò l ' Immobiliare Idra col capitale di 1 ( un ) milione . Questa società , che oggi possiede beni immobili pregiatissimi in Sardegna , l ' anno successivo - era il 1978 - aumentò il proprio capitale a 900 milioni . Signor Berlusconi , da dove arrivarono gli 899 milioni ( 4 miliardi e 45 milioni d ' oggi , fonte Istat ) che fecero la differenza ? Decimo quesito : signor Berlusconi , in più occasioni lei ha usato per mettere in porto affari di vario genere - l ' acquisto dell ' attaccante Lentini dal Torino Calcio , ad esempio - la finanziaria di Chiasso denominata Fimo . Anche in questo caso , come nel precedente riferito alla Par.Ma . Fid . , lei ha scelto una società fiduciaria - questa volta domiciliata in Svizzera - al cui riguardo le cronache giudiziarie si erano largamente espresse . Tenuto conto della potenza dello staff informativo che la circonda , signor Berlusconi , mi appare del tutto inverosimile che lei non abbia saputo , circa la Fimo di Chiasso , che è stata per lungo tempo il canale privilegiato di riciclaggio usato da Giuseppe Lottusi , arrestato il 15 novembre del 1991 mentre " esportava " forti capitali della temibile cosca palermitana dei Madonia . Così pure non le sarà sfuggito che Lottusi venne condannato a 20 anni di reclusione per quei reati . Tuttora è in carcere a scontare la pena . Ebbene , signor Berlusconi , se quel gangster finì in galera il 15 novembre del '91 , nella primavera del 1992 - cioè pochi mesi dopo quel fatto che campeggiò con dovizia di particolari , anche circa la Fimo , sulle prime pagine di tutti i giornali - il suo Milan " pagò " una forte somma " in nero " - estero su estero - per la cessione di Gianluigi Lentini , e usò per la transazione proprio la screditatissima Fimo , fiduciaria di narcotrafficanti internazionali . Perché , signor Berlusconi ? Ecco , queste sono le domande . Risponda , signor Berlusconi . Presto . Come ha visto , di " pentiti " veri o presunti non c ' è traccia negli 11 quesiti . Semmai c ' è il profumo di centinaia di miliardi che tra il 1968 e il 1979 finirono nelle sue mani , signor Berlusconi . E tuttora non si sa da dove arrivarono . Poiché c ' è chi l ' accusa che quell ' oceano di quattrini provenne dalle casse di Cosa Nostra e sta indagando proprio su questo , prego , schianti ogni possibile infamia dicendo semplicemente la verità . Punto per punto , nome per nome . È un ' occasione d ' oro per farla finita una volta per tutte . Sappia che d ' ora in poi il silenzio non le è più consentito né come imprenditore , né come politico , né come uomo .
StampaQuotidiana ,
Tariffa dei pedaggi da riscuotersi alle barriere instituite nello interesse della Provincia di Palermo lungo le strade e nelle località indicate nel R . Decreto del 7.5 gennaio 1870 . 1 . Ogni asino da soma carico pagherà L.0,05 2 . Più asini da soma pagheranno per cadauno » 0,05 3.Per ogni cavallo giumenta o mulo da sella o da soma si pagheranno » 0,10 4 . Per ogni carretta da trasporto scarica tirata da un asino » 0,10 5 . Per ogni carretta carica tirata da un asino » 0,15 6 . Per ogni carretta tirata da un cavallo o mulo » 0,20 7 . Detta scarica » 0,15 8 . Per ogni carretta o carro tirato da due bovi , o due cavalli o due muli » 0,30 9 . Detti scarichi tirati da due bovi o due cavalli o due muli » 0,20 10 . Detti tirati da quattro bovi , da quattro cavalli o da quattro muli » 0,50 11 . Detti scarichi » 0,35 12 . Detti tirati da sei bovi , o dai sei muli o più » 0,85 13 . Detti scarichi » 0,50 14 . Per ogni calesse ad un cavallo » 0,20 15 . Per ogni carrozza a quattro ruote ad un cavallo » 0,30 16 . Detta a due cavalli » 0,40 17 . Detta a tre cavalli » 0,50 18 . Detta a quattro cavalli o più » 0,85 ESENZIONI - Saranno eccettuati ed esenti dal diritto di pedaggio le persone Reali , ed il loro accompagnamento , i Prefetti , Sottoprefetti e Consiglieri di Prefettura , gli Ispettori , Ingegneri , Aiutanti ed Assistenti del Genio Civile , e deputati Provinciali , e locali delle opere pubbliche , gl ' Ispettori e Guardie Generali di acque e foreste , gli agenti postali e telegrafici , i guardia boschi e guardacaccia , gli uffiziali del R . esercito sia a cavallo , sia in carrozza , e la truppa in servizio e con uniforme , non che i cavalli , carri , treni ed ogni altro addetto di ogni corpo di esercito , i Carabinieri ed i Militi , le Guardie doganali , e Direttori provinciali , gli Agenti di Questura , gli appaltatori delle strade , anche ferrate , che pure si trovano esentati nei contratti in vigore , e gli appaltatori di tutte le altre opere pubbliche comunali , provinciali e nazionali per il trasporto di materiali necessarii alla costruzione e conservazione delle strade e delle altre opere suddette ; tutti quei proprietarii che per la contiguità dei loro fondi colle barriere sono stati esenti finora ; le carrette cariche ed i bagagli militari ; le vetture ed i carri appartenenti ai Frati mendicanti ; i cavalli da posta attaccati alle vetture corriere anche per tornare da qualunque servizio al loro rilievo , le carrozze che conducono corrieri straordinarii , ed i cavalli che andranno per servizio delle staffette ; e finalmente le carrette dei procacci pel trasporto dei fondi nazionali , provinciali e comunali . Sono però obbligati al pagamento del dazio tutti i viandanti con carrozze proprie , ancorché facessero uso dei cavalli da posta .
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Lina Cavalieri , fanciulla , era una di quelle deliziose ciociare di Piazza di Spagna a Roma le quali con gli occhi grandi e neri , le guancie rosee , il corpo slanciato , invitano con insistenza il forestiere ed il passante ad acquistare un fiorellino , oppure fanno da modelle ai pittori della via del Babbuino . Ella venne poscia educata alla musica e debuttò applauditissima nei cafés chantants . Cantò anche a Parigi , ove grande grido sollevò la sua bellezza , tanto che ora , insieme alla Belle Otéro , alla Liane de Pugy , e alla Cléo de Mèrode , la Cavalieri è annoverata fra le beautés mondiali . Dai cafés chantants ella passò all ' opera seria onde ha già cantato applaudita al S . Carlo di Napoli , a Madrid ed in altri importanti teatri . Adesso il pubblico palermitano avrà il piacere di applaudirla nella Bohème . Infatti Lina Cavalieri è arrivata ieri a Palermo , e incomincerà presto le prove dell ' opera del maestro Puccini .
L'AMICIZIA ( Abbagnano Nicola , 1964 )
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In che consiste l ' amicizia ? Può esistere l ' amicizia nel male ? È lecito attendersi dall ' amicizia benefici e vantaggi e in quale misura ? Sono questi i problemi che i filosofi hanno dibattuto intorno all ' amicizia e sono queste le domande che a ciascuno vengono in mente nelle vicende che essa presenta nella vita di ogni giorno . Per rispondere a tali domande , i filosofi si sono soffermati a delineare la forma perfetta o ideale dell ' amicizia , quel che l ' amicizia dovrebbe essere ma non è o non è mai completamente . E ciò è accaduto perché hanno considerato l ' amicizia come una manifestazione o una condizione della vita morale . Aristotele diceva che l ' amicizia è una virtù o si accompagna con la virtù e che perciò sussiste veramente solo tra persone virtuose . Kant affermava che l ' amicizia è un dovere morale e che i suoi limiti e le sue condizioni sono quelli stessi della moralità . Ma entrambi questi filosofi sottolineavano anche la molteplicità delle forme che l ' amicizia può assumere nella realtà : molteplicità che dipende sia dalla diversità delle basi che si possono dare all ' amicizia , sia dalla diversità delle persone tra le quali essa può stabilirsi . Aristotele riteneva che l ' amicizia può essere fondata sul piacere , sull ' utilità o sulla virtù per quanto solo quella fondata sulla virtù è autentica e duratura perché le altre vengono meno quando cessano il piacere e l ' utilità che se ne possono ricavare . Diceva pure che ci può essere amicizia tra persone che fanno lo stesso lavoro o che appartengono alla stessa comunità , nonché tra il padre e il figlio , tra il giovane e il vecchio , tra il marito e la moglie , e persino tra il padrone e lo schiavo se quest ' ultimo è considerato non più solo come « strumento animato » ma come un uomo . Kant privilegiava l ' amicizia morale , intesa come la fiducia assoluta che due persone si dimostrano confidandosi i pensieri e i sentimenti più segreti ; perché in essa vedeva realizzata l ' uscita dalla prigione delle proprie idee in cui ogni uomo vive solitamente chiuso , e la libertà di esprimerle senza il timore di indiscrezione o di danno . Queste notazioni sull ' amicizia sono rimaste classiche e i filosofi moderni hanno trovato poco o nulla da aggiungervi . Raramente , anzi , essi si occupano dell ' amicizia e non considerano più lo studio di essa come parte fondamentale dell ' etica . Aristotele dedicava all ' amicizia due dei dieci libri della sua maggiore opera morale : oggi è molto se si dedicano ad essa cenni distratti e fuggevoli anche nelle più imponenti e dettagliate trattazioni di etica . Esistono certamente motivi che spiegano questa diversità di atteggiamenti . Gli antichi ritenevano che fossero fondate sull ' amicizia , cioè su un rapporto personale di fiducia , tutte le istituzioni fondamentali della vita civile : Aristotele afferma che nessuno può conservare né potere , né ricchezza , né cariche senza amici e chiama « amicizia civile » la concordia politica dei cittadini . Ma nel mondo moderno rapporti puramente impersonali , diversi e indipendenti da ogni legame di amicizia , sono alla base delle istituzioni che reggono la vita civile . I rapporti di lavoro o di affari , le clientele , le solidarietà politiche e di classe , la collaborazione scientifica , le comunità religiose , i clubs e perfino i nuclei familiari si reggono su meccanismi o condizioni che non hanno niente a che fare con l ' amicizia personale dei loro membri . Le gerarchie sociali e politiche , la fedeltà dei subordinati , l ' efficienza delle istituzioni , sono garantite da benefici o vantaggi che non sono offerti dalla benevolenza amichevole ma dal funzionamento impersonale di regole , leggi o tecniche disciplinari . La scelta delle persone destinate a un compito qualsiasi è effettuata sulla base della loro abilità , del loro talento , della loro fedeltà al lavoro o della loro capacità di prestarsi come docili strumenti per certi fini ; e l ' amicizia personale vi interviene solo di straforo e vi si trova a mal partito . A volte , infatti , può essere un limite o un ostacolo , coi diritti che accampa , all ' efficienza dell ' attività comune ; e si rompe o spezza malamente contro lo scoglio degli interessi bene o male intesi . La società moderna sembra non aver bisogno dell ' amicizia ; o per dir meglio sembra respingerla nel dominio dei rapporti privati tra individuo e individuo . In questo dominio , tuttavia , il bisogno dell ' amicizia rimane pressante . Aristotele diceva che l ' amicizia consiste nel comportarsi verso l ' amico come verso se stesso ; e Montaigne , amplificando Aristotele , asseriva che essa consiste nel dare più di quanto si riceve , nel preferire di far del bene all ' altro più che riceverne . Questa è certo la forma perfetta dell ' amicizia e non per nulla l ' espressione aristotelica fu utilizzata da San Tommaso per definire lo stesso amore cristiano . Ma l ' amicizia è selettiva e individuale ( « Molti amici , nessun amico » , diceva Aristotele ) ; può quindi avere i fondamenti più disparati e i gradi più diversi . E solo un ' equa considerazione di questa disparità di fondamenti e diversità di gradi rende possibile la valutazione di essa nel mondo moderno . In tutti i suoi gradi e forme , l ' amicizia è una condizione indispensabile dell ' equilibrio e della felicità della vita individuale . Un ' amicizia per cui l ' altro è come noi stessi o più di noi stessi , è certamente difficile a realizzarsi e si realizza ( quando accade ) una volta sola nella vita . Ma l ' amicizia come comunanza di intenti o di atteggiamenti , sia pure parziale , come confidenza , cura o sollecitudine reciproca , è ciò che rende sopportabili o sereni i difficili rapporti che pesano oggi sugli uomini e ne garantisce la continuità e la durata . L ' amicizia introduce nell ' amore sessuale quella confidenza , quella certezza di aiuto che ne fa un autentico amore umano ; ed è l ' unica base possibile dei rapporti tra genitori e figli che si prolunghino oltre le necessità dell ' allevamento e del sostentamento . Senza amicizia , la famiglia tende a rompersi per la disparità delle aspirazioni , dei gusti , delle abitudini , e per l ' antagonismo tra vecchia e nuova generazione . L ' amicizia può togliere dai rapporti di collaborazione di qualsiasi genere l ' invidia e la rivalità astiosa mentre consente la competizione leale . Con la sua sollecitudine affettuosa , rende più sopportabili le sofferenze e le contrarietà che sono sempre in agguato anche nelle vite più fortunate , e toglie la noia che accompagna tanta parte della giornata umana e incombe anche sui divertimenti più rumorosi . Come tutte le cose umane , l ' amicizia è sempre imperfetta , limitata e ambivalente . Quest ' ultimo carattere smentisce la credenza di antichi e moderni che l ' amicizia . sia condizionata dalla virtù . Ci sono amicizie salde e autentiche nel bene come nel male ed è oggi un fatto accertato che talvolta la spinta a delinquere è fornita , specialmente nei giovani , dal bisogno di uscire , con qualche forma di amicizia , dall ' isolamento e dalla noia . Ma rinunciare all ' amicizia perché essa non è perfetta , perché non tutto si può esigere dagli amici , perché le amicizie si possono rompere , o perché non sempre danno ciò che promettono , sarebbe così ragionevole come rinunciare a respirare perché l ' aria della città è inquinata dallo smog . Ogni amicizia è un caso a sé , ha limiti e condizioni sue proprie che dipendono dal fondamento sul quale è nata e dalla qualità delle persone che la intrattengono . Al di là di questi limiti , l ' amicizia si incrina e può spezzarsi . Ma questi limiti possono anche talvolta essere estesi o allontanati : l ' amicizia può rafforzarsi o approfondirsi , prendere nuove radici , diventare più salda . Ogni amicizia può riservare sorprese sia positive che negative . Il carattere aleatorio della vita umana investe anche questo suo aspetto essenziale ma non ne distrugge il valore . Certo , lo scheletro della vita sociale moderna non è costituito dall ' amicizia . Ma che cos ' è uno scheletro senza la carne e il sangue che costituiscono l ' organismo ? Senza amicizia , la competizione civile sarebbe ridotta alla lotta animale per l ' esistenza e la terra a una giungla .
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L ’ altro giorno mi arrivò un dispaccio telegrafico direttomi da S . E . il signor Ministro dell ’ Interno , il quale mi invitava a recarmi subito a Firenze . Io ubbidii all ’ istante , e saltai su un vagone a Bologna e dopo cinque ore era a Firenze . Andai difilato al palazzo del Ministero dell ’ Interno , e appena mi videro fui subito introdotto nel gabinetto di S . E . Il ministro tosto che mi vide , fece un bel risolino e con molta grazia mi salutò , dicendomi : “ Ben venuta , cara Marmitta , vi saluto . ” “ Eccellenza , me le inchino devotamente . ” “ Brava , io ho molto bisogno di voi . ” “ Eccomi , Eccellenza , sono ai suoi ordini . ” “ Lasciamo i preamboli e veniamo all ’ ergo . Come sapete , fra poco si faranno le elezioni generali in Italia . ” “ Lo so , Eccellenza ; cioè lo so , almeno così sento a dire . ” “ Ebbene : bisogna che voi mi aiutate . ” “ Io ? ” “ Voi . La Marmitta deve avere una parte principalissima in queste elezioni , come ha sempre avuto in tutte le altre . ” “ Eccomi qua , farò quanto mi dice l ’ Eccellenza Vostra ” “ Bisogna , mia cara , raddoppiare razione e dare buoni bocconi ai vostri e miei amici . ” “ Eh ! non mancherò di fare il mio dovere . Ma ... ” “Ma..., ho capito : vi vuole il cumquibus . Per questo non ci pensate , sono qua io . Ho fondi segreti abbastanza abbondanti , e finora ho fatto economia per avere buone somme per queste elezioni . ” “ Sento però a dire che le casse del Regno d ’ Italia stanno poco bene . ” “ Stanno anzi male : ma per la Marmitta e pei marmittoni ce n ’ è sempre in abbondanza . Dunque all ’ opera e fate che le elezioni riescano marmittonesche su tutta la linea . ” “ Non dubiti , Eccellenza , colla Marmitta non si scherza ; essa ottiene quello che vuole . ” “ Ma guardate bene che non dovete questa volta restringervi ai soli marmittoni : bisogna andare fuori di casa . Come sarebbe a dire che bisogna conquistare colla Marmitta anche i codini . ” “ I codini ? ” “ I codini , sicuro . ” “ Ma Eccellenza , mi permetta di osservarle che costoro non si comprano nemmeno colla Marmitta . Sono duri peggio dei Tedeschi . ” “ Eppure , bisogna fare l ’ impossibile perché i codini vengano anche loro a votare . ” “ Ehm ! Temo che ... ” “ Che cosa ? ” “ Temo che questo sia un brutto pensiero . ” “ Ma perché ? ” “ Ma mi perdoni , Eccellenza . I codini sono i primi nemici della Marmitta e dei marmittoni ; se costoro la spaventano , addio , è fatta , bisogna che io vada a casa pigione e che tutti i marmittoni muoiano di fame . ” “ Questo non accadrà sicuramente . ” “ Ma come mai le è saltato in testa , Eccellenza , di volere i codini alle elezioni ? ” “ Eccomi qua . Sappiate prima di tutto che l ’ imperatore Napoleone vuole che i codini prendano parte ad ogni costo a queste elezioni . Sapete che il proverbio dice : Comandi chi può ... ” “ Obbedisca chi deve , ho capito . ” “ Per l ’appunto.” “ Ma perché Napoleone vuole che i codini vadano alle elezioni ? ” “ Il perché c ’ è benissimo , giustissimo . Sapete , pare che egli vuole far credere che l ’ opera sua in Italia sia bene accetta da tutti e specialmente dai codini , che gli ultramontani chiamano cattolici . Se questi vanno alle elezioni , Napoleone e noi con lui vinciamo un terno al lotto . ” “ Ma in che modo ? ” “ Oh bella ! Comincieremo subito a dire : Vedete mo , se il Regno d ’ Italia è definitivamente stabilito . Coloro medesimi che meno lo credevano , cominciano a persuadersi , e anche i cattolici prendono parte alla cosa pubblica . ” “ E poi ? ” “ E poi diremo che adesso tutti i partiti sono rappresentati al Parlamento e che per conseguenza questo rappresenta legalmente l ’Italia.” “ E poi ? ” “ E poi avremo così i cattolici solidali di tutto quello che noi faremo contro di loro . ” “ Ma un momento , Eccellenza : e se i cattolici vanno in buon numero al Parlamento , come si fa allora ? ” “ Faremo come facevano nel 1857 in Piemonte e come facciamo adesso in Toscana per le elezioni municipali . Ne ridurremo il numero . ” “ Ma come ? ” “ Quanto siete semplice ! Annulleremo alcune elezioni per difetto di regolarità : scarteremo deputati perché eletti con pressione clericale , e all ’ uopo scarteremo dei canonici , per la ragione che hanno cura d ’ anime , come facevano nel ’57 in Piemonte . ” “ Ah ! ho capito . Dunque ... ” “ Dunque , ci torna conto che i cattolici vadano alle urne , ma non già che i cattolici siano eletti in molti . Per impedir questo , ricorreremo ai nostri soliti mezzi morali , e così potremo dire che i cattolici hanno preso parte alle elezioni , ma vi sono stati sconfitti , e mostreremo così che essi sono la minoranza e non la maggioranza del popolo italiano . ” “ Eh ! la cosa è ben pensata . ” “ Ma so ancor io . Quello che più ci spaventa e dà fastidio è questa astensione generale dei codini , i quali si sono trincierati in una terribile resistenza passiva , che ci uccide a colpi di spillo . Guai a noi se anche questa volta i codini si astengono : siamo bell ’ e rovinati . ” “ Eh ! capisco io , i codini avranno sempre il grande vantaggio di dirvi in faccia che fate tutto contro di loro senza ascoltare le loro ragioni perché non sono rappresentati al Parlamento , e poi potranno aggiungere che sono al tutto irresponsabili di quello che la rivoluzione fa in Italia . ” “ Ma certo : ecco perché Napoleone e noi desideriamo ardentemente che i codini prendano parte alle elezioni . Dunque mi raccomando ; fate quello che potete perché i così detti cattolici vengano a votare . Non dubitate , che sarete degnamente ricompensata . ” “ Farò quello che posso , ma temo di non riuscire a nulla . ” “ Speriamo ; la salute della Marmitta e dei marmittoni dipende in gran parte da ciò . Addio . ” “ Serva umilissima di Vostra Eccellenza . ” E me ne tornai subito a Bologna . Ho riferito per intero questo dialogo , perché mi pare degno di molta considerazione , specialmente per parte dei codini .
CIRCOLI VIZIOSI ( G.F. , 1906 )
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Da molto tempo l ' opinione pubblica italiana invoca una riforma della scuola secondaria . Padri e maestri si rivolsero in vario modo al Parlamento perché qualcosa si facesse . Deputati e senatori fecero pressioni al ministro dell ' Istruzione e un ministro ( l ' on . Bianchi ) non sapendo cosa fare di meglio , nominò , come succede sempre , una Commissione incaricata di preparare questa riforma . La Commissione ( della quale fanno parte due cari amici nostri ) si è già radunata ed ha lavorato per alcuni mesi e il resultato di questo lavoro è stato un questionario al quale sono invitati entro il 15 maggio a rispondere tutti quelli che si occupano di scuole . Il giro è a questo punto e forse continuerà ma possiamo fin da ora trarre qualche allegra considerazione sopra l ' ironico funzionamento della nostra civiltà . Pensate un momento : gl ' interessati domandano una riforma al Parlamento , il Parlamento la domanda al Ministro , il Ministro la domanda a una Commissione , la Commissione non sa far di meglio che domandarla agli interessati , cioè a quelli stessi che per i primi la domandavano . Si chiede a chi chiede ; si vuol bere in casa degli assetati . E questo non è che un esempio fra diecimila , non è un fatto isolato . Lo stato moderno vive col resultato di fabbricare circoli viziosi .