StampaQuotidiana ,
In
realtà
,
i
cosiddetti
"
guai
giudiziari
"
di
Silvio
Berlusconi
non
appartengono
tutti
al
medesimo
ceppo
(
da
intendersi
come
blocco
...
)
.
Berlusconi
infatti
,
ha
molteplici
e
differenti
fronti
aperti
con
la
giustizia
-
più
qualcuno
appena
chiuso
con
pesanti
condanne
-
che
in
qualche
modo
rappresentano
,
dal
punto
di
vista
del
codice
penale
,
la
sua
intera
carriera
di
imprenditore
.
Andiamo
a
ritroso
.
RICICLAGGIO
SOLDI
DELLA
MAFIA
Attualmente
Silvio
Berlusconi
è
sotto
inchiesta
da
parte
della
Procura
della
Repubblica
di
Palermo
-
magistrato
delegato
alle
indagini
il
sostituto
procuratore
Domenico
Gozzo
-
per
l
'
ipotesi
di
reato
di
riciclaggio
di
capitali
provenienti
dalla
mafia
siciliana
,
la
meglio
nota
Cosa
Nostra
.
Questa
indagine
nasce
,
per
così
dire
,
come
"
costola
"
del
processo
in
corso
sempre
a
Palermo
contro
Marcello
Dell
'
Utri
,
a
sua
volta
accusato
di
connivenza
con
questa
organizzazione
criminale
(
vedi
articolo
in
pagina
).Stando
alle
scarne
informazioni
raccolte
in
ambienti
giudiziari
palermitani
,
a
dare
impulso
a
quest
'
azione
della
magistratura
contro
il
Cavaliere
è
stato
un
testimone
,
Filippo
Alberto
Rapisarda
,
potente
finanziere
siciliano
operante
a
Milano
dai
primi
anni
Settanta
.
Rapisarda
-
hanno
riferito
alcuni
giornali
fra
luglio
e
agosto
-
avrebbe
reso
a
più
riprese
testimonianze
il
cui
contenuto
sarebbe
di
estrema
gravità
.
Avrebbe
riferito
di
miliardi
ottenuti
da
Berlusconi
dalla
"
famiglia
"
(
in
senso
mafioso
)
dei
Salvo
,
boss
di
Salemi
.
Nino
e
Ignazio
Salvo
,
oggi
entrambi
deceduti
,
entrarono
nel
mirino
di
Giovanni
Falcone
già
a
metà
degli
anni
Ottanta
,
tanto
che
vennero
rinviati
a
giudizio
nel
primo
maxi
processo
alla
mafia
istruito
proprio
da
Falcone
.
Nino
non
fece
a
tempo
a
vedere
la
fine
del
dibattimento
,
morì
di
cancro
in
un
ospedale
di
Bellinzona
,
in
Svizzera
,
la
notte
del
18
gennaio
1986
.
Ignazio
verrà
ucciso
in
un
agguato
teso
da
Leoluca
Bagarella
e
altri
sicari
,
tra
i
quali
-
pensate
-
anche
Gaetano
Sangiorgi
,
marito
di
sua
nipote
,
Angela
Salvo
,
la
sera
del
17
settembre
1992.Ebbene
,
stando
alle
dichiarazioni
di
Rapisarda
,
sentito
-
ripeto
-
in
qualità
di
testimone
dalla
Procura
palermitana
,
il
Cavalier
Berlusconi
avrebbe
ottenuto
dai
cugini
Salvo
tramite
i
"
buoni
uffici
"
di
Marcello
Dell
'
Utri
un
ingentissimo
capitale.Il
"
prestito
"
,
sempre
che
si
possa
chiamare
così
,
sarebbe
stato
erogato
a
cavallo
tra
il
1977
e
il
1978
,
la
somma
era
di
5
miliardi
(
25
miliardi
e
353
milioni
di
oggi
-
fonte
Istat
)
.
Vero
,
falso
?
I
magistrati
,
coadiuvati
dalla
Direzione
Investigativa
Antimafia
e
da
esperti
della
Guardia
di
Finanza
,
stanno
verificando
.
Sempre
quest
'
estate
,
la
Procura
di
Palermo
ha
sequestrato
i
libri
societari
delle
22
Holding
(
Dalla
Holding
Italiana
Prima
alla
Ventiduesima
)
che
detengono
il
capitale
della
Fininvest
.
Anche
in
questo
caso
,
sono
in
corso
accertamenti
.
Soprattutto
,
si
cerca
di
capire
la
ragione
per
la
quale
Silvio
Berlusconi
per
una
larga
parte
degli
anni
Settanta
e
Ottanta
fece
amministrare
in
maniera
fiduciaria
forti
quote
di
queste
società
-
cassaforte
alla
finanziaria
Par.Ma.Fid
di
Milano
,
società
che
contemporaneamente
amministrava
parte
dei
beni
di
pericolosi
gangster
e
finanzieri
di
mafia
operanti
all
'
ombra
della
Madonnina
.
Come
vedete
,
al
di
là
delle
parole
di
molti
"
pentiti
"
,
non
ultimo
Francesco
Di
Carlo
,
che
ha
"
narrato
"
di
incontri
diretti
avvenuti
a
Milano
fra
Silvio
Berlusconi
,
Stefano
Bontate
e
Mimmo
Teresi
,
-
questi
ultimi
due
all
'
epoca
dei
fatti
(
metà
-
fine
anni
Settanta
)
ai
vertici
dell
'
organizzazione
mafiosa
-
c
'
è
ben
altro
su
cui
i
magistrati
vogliono
fare
chiarezza
.
E
per
la
verità
,
anche
noi
.
CORRUZIONE
DI
MAGISTRATI
ROMANI
Naturalmente
non
sono
solo
questi
-
come
si
diceva
-
i
"
guai
giudiziari
"
del
Cavaliere
di
Arcore
.
Ricordate
il
clamoroso
caso
Previti
,
Squillante
,
Pacifico
,
Acampora
?
Ebbene
,
a
Milano
i
magistrati
sospettano
fortemente
-
anzi
,
hanno
carte
bancarie
in
tal
senso
-
che
le
ingentissime
somme
"
girate
"
da
Cesare
Previti
ad
"
amici
"
magistrati
romani
(
leggermente
corrotti
...
)
in
realtà
provenissero
non
dai
"
risparmi
"
dell
'
avvocato
della
Fininvest
,
bensì
dalle
tasche
di
Berlusconi
tramite
la
vasta
ragnatela
societaria
estera
nelle
sue
mani
.
Anche
in
questo
caso
specifico
,
la
posta
è
altissima
.
Se
venisse
dimostrato
processualmente
il
ruolo
di
"
mandante
"
di
Berlusconi
nei
confronti
di
Previti
,
l
'
impero
finanziario
del
Cavaliere
crollerebbe
di
schianto
.
In
ballo
c
'
è
-
niente
di
meno
che
-
la
Mondadori
,
rimasta
per
un
lungo
periodo
al
centro
di
una
ferocissima
battaglia
legale
fra
De
Benedetti
e
il
Signore
della
Fininvest.Se
Previti
agì
per
corrompere
-
riuscendoci
-
i
magistrati
capitolini
che
alla
fine
in
effetti
diedero
"
ragione
"
al
Cavaliere
,
e
per
farlo
usò
proprio
i
soldi
del
Cavaliere
,
sarebbe
un
disastro
immane
per
Silvio
.
Dal
punto
di
vista
economico
,
si
innescherebbe
una
causa
per
danni
che
in
pratica
lo
porterebbe
diritto
alla
rovina
,
dal
punto
di
vista
dell
'
immagine
neanche
a
parlarne
,
sotto
il
profilo
strettamente
giudiziario
poi
,
nel
caso
venisse
condannato
,
il
reato
di
corruzione
di
magistrati
ha
una
rilevanza
assai
pesante
,
quanto
ad
anni
di
carcere
.
VIOLAZIONE
LEGGI
ANTITRUST
IN
SPAGNA
Se
questi
due
eventi
giudiziari
già
bastano
per
capire
quale
"
futuro
"
potrebbe
aspettare
Berlusconi
in
Italia
,
c
'
è
da
aggiungere
che
perfino
in
Spagna
i
giudici
vogliono
vederci
molto
chiaro
sulla
gestione
patrimoniale
della
televisione
impiantata
in
quella
nazione
dal
signor
Fininvest
.
L
'
ipotesi
al
vaglio
dei
giudici
spagnoli
circa
le
"
azioni
"
di
Berlusconi
è
di
aver
bellamente
violato
le
leggi
sia
sull
'
antitrust
,
sia
per
ciò
che
attiene
più
semplicemente
alla
tassazione
.
Tra
l
'
altro
,
Berlusconi
deve
prestare
la
massima
attenzione
a
quello
che
fa
,
rispetto
la
magistratura
iberica
.
Là
,
l
'
immunità
parlamentare
italiana
non
vale
,
sia
ben
chiaro
.
In
ogni
caso
,
questi
sono
solo
i
primi
nodi
che
stanno
venendo
al
pettine
.
CAPITOLO
BANCA
RASINI
Quando
qualcuno
si
prenderà
la
briga
di
"
aprire
"
il
capitolo
Banca
Rasini
,
magari
sequestrandone
l
'
archivio
tutt
'
oggi
esistente
,
magari
interrogando
alcuni
dei
suoi
ex
funzionari
tutt
'
oggi
in
pensione
(
non
al
cimitero
)
,
e
magari
anche
ponendo
qualche
domanda
a
qualcuno
degli
ex
correntisti
tutt
'
oggi
facilmente
rintracciabili
,
si
scriverebbero
pagine
davvero
inedite
della
storia
di
Silvio
Berlusconi
e
famiglia
.
Certi
comportamenti
,
certa
spregiudicatezza
,
certe
amicizie
non
si
inventano
dalla
sera
alla
mattina
.
Bisogna
avere
dei
maestri
,
e
il
giovane
Silvio
di
allora
ne
ebbe
più
d
'
uno
,
nella
banca
dove
lavorò
suo
padre
per
vent
'
anni
.
E
LUI
?
A
tutto
ciò
,
comunque
,
Berlusconi
risponde
in
maniera
scomposta
.
A
chi
gli
domanda
pubblicamente
spiegazioni
-
ad
esempio
il
sottoscritto
-
,
oppone
l
'
ira
dei
suoi
fedelissimi
e
l
'
azione
dei
suoi
legali
.
A
chi
testimonia
presso
i
magistrati
,
vedi
Rapisarda
,
querele
amplificate
da
potenti
campagne
televisive
e
della
carta
stampata
(
tutti
mezzi
da
lui
controllati
)
e
infine
direttamente
ai
giudici
impressionanti
pressioni
concentriche
a
cui
portano
man
forte
"
legioni
"
di
deputati
e
senatori
di
Forza
Italia
in
Parlamento
.
Di
fronte
a
questo
esercito
formidabile
,
che
dire
?
Golia
sembrava
invincibile
.
StampaQuotidiana ,
Una
delle
più
tristi
giornate
oggi
per
il
cronista
!
I
disordini
ordinari
erano
naturalmente
preveduti
.
poiché
la
deliberazione
presa
ieri
nei
locali
della
società
Ignazio
e
Vincenzo
Florio
,
di
mantenere
cioè
vivissima
l
'
agitazione
,
non
poteva
che
preludere
ai
gravi
tumulti
che
tutti
dobbiamo
deplorare
.
Ma
agli
operai
marittimi
si
unirono
anche
gli
agrumari
,
i
quali
perciò
si
astennero
pure
dal
lavoro
.
Anche
le
incassatrici
furono
invitate
ad
abbandonare
il
lavoro
,
e
dinanzi
un
magazzino
in
via
Principe
Belmonte
,
il
cui
proprietario
sig
.
Barba
si
era
opposto
a
che
le
sue
lavoranti
smettessero
dal
lavorare
,
accadde
il
primo
tafferuglio
nel
quale
si
distinsero
specialmente
le
donne
.
Verso
le
ore
7,30
tutte
le
incassatrici
e
gli
impiegati
alla
manifattura
delle
casse
di
agrumi
,
sbucando
dalla
via
Emerico
Amari
,
via
Principe
Belmonte
,
via
Stabile
,
via
Polacchi
gridando
,
anzi
imprecando
,
accorsero
in
via
Borgo
,
ove
si
riunivano
agli
operai
marittimi
.
Verso
le
ore
8
tutta
quella
massa
imponente
invase
i
locali
dell
'
officina
elettrica
e
dell
'
officina
dei
trams
,
gridando
sempre
a
squarciagola
,
invitando
quegli
operai
a
lasciare
il
lavoro
.
I
dimostranti
,
così
ingrossati
,
tornarono
in
via
Borgo
.
Quivi
diedero
l
'
assalto
ai
trams
elettrici
,
chiedendo
che
fosse
sospeso
il
servizio
e
poiché
guidatori
e
bigliettari
naturalmente
si
opposero
,
cominciarono
a
tirar
sassi
contro
le
vetture
,
frantumando
i
cristalli
.
Ma
i
guidatori
proseguirono
ciò
nonostante
il
loro
cammino
,
prima
lentamente
,
poi
a
tutta
velocità
,
riuscendo
così
a
sfuggire
agli
assalitori
che
continuarono
ad
inseguirli
per
un
buon
tratto
,
lanciando
sassi
.
Intanto
una
buona
parte
dei
dimostranti
volendo
ad
ogni
costo
impedire
che
circolassero
i
trams
,
servendosi
delle
barche
che
erano
a
secco
al
Sammuzzo
,
cominciarono
a
costruire
delle
barricate
,
nella
via
Borgo
,
all
'
altezza
di
via
Stabile
,
per
impedire
così
il
passaggio
alle
vetture
elettriche
.
Uomini
e
donne
trasportavano
le
barche
e
le
ponevano
una
sull
'
altra
gridando
:
Le
barricate
!
le
barricate
!
Vengono
suonati
gli
squilli
di
tromba
,
si
viene
a
colluttazione
fra
dimostranti
e
forza
pubblica
;
i
soldati
inastano
le
bajonette
,
ed
allora
il
capitano
ordina
la
carica
.
I
dimostranti
dapprincipio
resistono
,
e
qualche
sasso
vien
lanciato
contro
la
truppa
.
Donne
,
bambini
,
vecchi
,
cadono
trascinati
dalla
folla
,
spinti
,
urtati
,
stramazzano
a
terra
ed
i
contusi
non
son
pochi
.
La
situazione
è
davvero
emozionante
;
si
ha
la
prova
oramai
che
i
dimostranti
non
vogliono
fare
una
delle
solite
innocenti
proteste
:
essi
non
temono
le
bajonette
e
tentano
di
procedere
innanzi
,
rompendo
i
cordoni
della
truppa
.
Finalmente
militari
ed
agenti
di
pubblica
sicurezza
riescono
a
fare
indietreggiare
i
dimostranti
che
si
dividono
allora
in
due
grandi
colonne
,
una
delle
quali
si
avvia
per
la
via
Principe
Scordia
,
e
l
'
altra
è
spinta
fino
in
piazza
Ucciardone
.
Agli
operai
frattanto
s
'
erano
uniti
una
quantità
di
monelli
,
dalle
faccie
patibolari
,
che
sogliono
profittare
delle
tristi
circostanze
per
sfogare
il
loro
odio
contro
gli
agenti
dell
'
ordine
.
La
via
Maqueda
,
dal
tratto
di
Sant
'
Agostino
fino
ai
Quattro
Canti
è
addirittura
gremita
di
dimostranti
.
L
'
ispettore
cav
.
Marzullo
intima
loro
di
sciogliersi
,
ma
naturalmente
.
non
viene
obbedito
,
e
allora
vengono
suonati
i
soliti
squilli
di
tromba
che
echeggiano
questa
volta
sinistramente
.
Nessuno
però
si
mosse
e
i
soldati
vennero
allora
spinti
alla
carica
.
Neanco
questo
giovò
.
I
dimostranti
contendendo
il
terreno
passo
a
passo
,
cominciarono
a
lanciare
dei
sassi
contro
la
truppa
,
e
i
soldati
,
i
carabinieri
,
gli
agenti
,
tentando
di
schivare
quei
proiettili
che
spesso
però
colpivano
il
segno
,
continuarono
a
procedere
innanzi
,
armati
,
più
che
di
altro
,
di
pazienza
e
di
rassegnazione
.
Intanto
i
bersaglieri
respingono
i
dimostranti
fino
all
'
angolo
della
via
Celso
,
mentre
a
rinforzarli
sopraggiungono
due
compagnie
del
14°
fanteria
le
quali
si
dispongono
in
doppio
cordone
avanti
la
discesa
di
Piazza
Nuova
,
in
via
Maqueda
.
Vengono
suonati
gli
squilli
di
tromba
ma
i
dimostranti
inveiscono
contro
le
guardie
lanciando
grossissimi
sassi
.
È
un
momento
di
grande
trepidazione
.
Militari
ed
agenti
stanno
fermi
ai
loro
posti
,
apparentemente
tranquilli
,
e
spesso
vengono
colpiti
da
proiettili
più
o
meno
grossi
.
Il
maresciallo
dei
carabinieri
Pittaluga
viene
ferito
da
una
sassata
alla
tempia
destra
.
Vengono
frantumati
i
vetri
di
un
fanale
e
allora
il
desiderio
di
distruggere
spinge
la
folla
ad
atti
deplorevoli
.
I
vetri
di
tutti
i
fanali
che
sono
nella
via
Maqueda
cadono
infranti
;
il
fragore
dei
vetri
che
si
rompono
dà
alla
selvaggia
scena
un
aspetto
triste
.
Si
ripetono
gli
squilli
di
tromba
di
tanto
in
tanto
,
si
torna
a
fare
delle
cariche
,
ma
la
folla
dei
dimostranti
non
indietreggia
.
Per
un
momento
sembra
che
le
cose
debbano
calmarsi
,
ma
la
folla
ingrossa
sempre
più
,
e
diventa
più
pericolosa
.
Vengono
suonati
ancora
una
volta
gli
squilli
di
tromba
ma
i
dimostranti
inveiscono
contro
le
guardie
lanciando
grossissimi
sassi
.
È
un
momento
di
grande
trepidazione
.
Militari
ed
agenti
stanno
fermi
ai
loro
posti
,
apparentemente
tranquilli
,
e
spesso
vengono
colpiti
da
proiettili
più
o
meno
grossi
.
Il
maresciallo
dei
carabinieri
Pittaluga
viene
ferito
da
una
sassata
alla
tempia
destra
.
Vengono
frantumati
i
vetri
di
un
fanale
e
allora
il
desiderio
di
distruggere
spinge
la
folla
ad
atti
deplorevoli
.
Intanto
i
Quattro
Canti
di
città
,
tutta
la
via
Maqueda
,
il
corso
Vittorio
Emanuele
sano
occupati
militarmente
.
I
balconi
sono
addirittura
gremiti
,
grande
folla
tumultuante
fa
ressa
dietro
i
cordoni
della
truppa
.
Le
botteghe
sono
chiuse
,
gli
uffici
pubblici
,
alcuni
chiusi
,
alcuni
altri
,
come
il
Municipio
,
il
Palazzo
delle
Finanze
,
sono
custoditi
da
compagnie
di
soldati
.
Una
gran
folla
di
dimostranti
occupa
la
piazza
Pretoria
e
comincia
a
lanciar
sassi
contro
i
fanali
e
contro
le
finestre
del
Municipio
,
la
cui
porta
d
'
ingresso
è
chiusa
e
custodita
anche
da
cantonieri
municipali
.
Verso
le
ore
14
,
la
grande
maggioranza
degli
operai
dimostranti
si
ritira
e
prende
il
sopravvento
la
ciurmaglia
dei
malviventi
,
monelli
,
giovinastri
,
brutti
ceffi
,
tutto
insomma
il
più
putrescente
strato
sociale
.
Verso
le
ore
16
,
l
'
aspetto
della
città
è
caratteristicamente
triste
.
La
gente
si
affaccia
ai
balconi
,
guardando
in
fondo
alle
strade
,
dove
,
di
tanto
in
tanto
,
si
destano
dei
pànici
,
e
si
vede
la
gente
che
corre
per
ripararsi
da
un
qualche
guaio
.
Nei
quartieri
popolari
,
specialmente
nel
rione
Capo
,
per
quei
vicoletti
angusti
,
tortuosi
e
popolosi
,
squadre
di
monelli
e
di
giovani
di
aspetto
molto
dubbio
,
scorazzano
ogni
tanto
vociando
e
lanciando
sassi
ai
fanali
,
ai
balconi
e
alle
vetrine
dei
negozi
.
Le
botteghe
che
fin
da
stamane
si
erano
chiuse
,
poi
si
sono
man
mano
riaperte
;
ma
ad
ogni
irruzione
vandalica
che
si
annunzia
da
lontano
si
richiudono
rapidamente
.
StampaPeriodica ,
Il
Partito
Socialista
è
stato
per
trent
'
anni
(
1892-1921
)
il
centro
propulsivo
e
organizzativo
di
tutta
la
lotta
proletaria
in
Italia
.
Furono
prima
i
tempi
dell
'
apostolato
e
della
intransigenza
ideale
,
quando
la
gioventù
accorreva
al
partito
,
la
predicazione
elementare
risvegliava
le
folle
e
la
persecuzione
in
forme
ben
più
blande
delle
attuali
eccitava
l
'
energia
dei
militanti
.
Poi
,
dopo
il
1900
,
furono
i
tempi
del
lavoro
positivo
,
paziente
,
di
organizzazione
e
di
lotta
sul
terreno
elettorale
,
sindacale
,
cooperativo
,
diretto
non
già
a
rivoluzionare
il
sistema
sociale
,
ma
a
strappare
,
nel
nuovo
clima
democratico
,
il
massimo
di
vantaggi
compatibili
con
la
esistenza
di
un
regime
borghese
progressivo
.
Ma
la
possibilità
di
un
riformismo
fruttuoso
,
che
non
degenerasse
in
mero
opportunismo
,
non
durò
che
pochi
anni
.
Ben
presto
si
toccarono
i
limiti
dell
'
azione
riformatrice
e
il
partito
,
paralizzato
dal
dissidio
tra
riformismo
e
rivoluzionarismo
,
e
tra
azione
politica
e
azione
sindacale
,
decadde
.
Con
la
guerra
di
Libia
ritornò
alla
intransigenza
,
ma
il
suo
risveglio
fu
blanquista
,
verbale
,
demagogico
piuttosto
che
seriamente
,
rivoluzionario
.
Lo
si
vedrà
nella
grande
guerra
quando
il
neutralismo
trionfò
con
la
formula
del
non
appoggiare
né
sabotare
.
Le
masse
si
radicalizzarono
e
la
fine
della
guerra
segna
per
il
partito
un
formidabile
ritorno
di
popolarità
e
di
adesione
di
popolo
.
Ma
lo
spirito
,
i
metodi
e
i
quadri
non
sono
all
'
altezza
.
Il
partito
socialista
aveva
troppa
parte
nella
vita
quotidiana
del
paese
,
era
appesantito
da
troppi
interessi
e
preoccupazioni
immediate
,
era
troppo
legato
,
nonostante
il
suo
massimalismo
rumoroso
,
al
clima
liberale
ed
elettorale
prebellico
,
per
assumere
una
iniziativa
rivoluzionaria
alla
quale
,
oltretutto
,
era
tecnicamente
impreparato
.
Subì
le
circostanze
,
in
luogo
di
dominarle
,
lasciando
passare
il
periodo
favorevole
così
ad
una
grande
politica
riformatrice
di
governo
,
come
ad
un
tentativo
di
sovversione
violenta
.
In
sostanza
prolungò
nel
dopoguerra
il
neutralismo
di
guerra
,
sempre
più
dilaniato
dalle
aspre
lotte
di
tendenza
.
Cosicché
quando
la
reazione
fascista
,
col
favore
della
violenta
crisi
economica
del
'20-21
,
si
abbatté
sudi
lui
,
non
trovò
un
organismo
vivo
,
agile
e
combattivo
,
ma
una
armatura
pesante
utile
solo
a
fini
elettorali
e
propagandistici
.
Il
partito
si
scompose
,
mentre
alla
base
solo
delle
minoranze
,
sempre
più
isolate
,
e
non
di
rado
sconfessate
,
si
batterono
eroicamente
.
Nel
gennaio
1921
fu
la
secessione
comunista
.
Nell
'
ottobre
1922
fu
la
scissione
tra
massimalisti
e
riformisti
.
Il
partito
socialista
,
organo
politico
unitario
di
tutto
il
proletariato
italiano
,
era
finito
.
Una
nuova
fase
si
apriva
nella
vita
italiana
e
nelle
lotte
proletarie
.
Per
quanto
dolorosa
e
negativa
ne
sia
stata
la
conclusione
,
l
'
azione
trentennale
del
partito
socialista
ha
lasciato
tuttavia
un
solco
indelebile
nella
storia
del
nostro
paese
.
Per
opera
sua
una
plebe
,
specie
nel
Nord
e
nel
Centro
,
si
trasformò
in
popolo
,
migliorò
grandemente
,
con
sforzo
autonomo
,
le
proprie
condizioni
di
vita
,
acquistò
dignità
civile
e
coscienza
di
classe
.
Una
nuova
generazione
di
capi
politici
e
sindacali
,
per
la
maggior
parte
saliti
dalle
officine
e
dai
campi
,
portò
nel
piccolo
e
privilegiato
mondo
della
politica
italiana
un
soffio
rinnovatore
.
L
'
Italia
,
sino
allora
campo
di
preda
di
piccole
cricche
parassitarie
e
retrograde
,
conobbe
,
per
merito
del
partito
socialista
,
le
prime
esperienze
di
democrazia
e
di
lotta
politica
autentiche
.
Più
ci
si
allontana
nel
tempo
e
più
,
vista
nel
suo
assieme
,
la
sua
opera
grandeggia
.
Lo
stesso
fascismo
,
per
la
penna
dei
suoi
rari
scrittori
(
vedi
ad
esempio
:
Volpe
,
Storia
d
'
Italia
)
è
forzato
ad
ammettere
il
molto
che
il
popolo
italiano
deve
al
partito
socialista
,
almeno
sino
alla
guerra
.
Che
cosa
resta
oggi
,
dopo
quattordici
anni
di
fascismo
,
del
vecchio
partito
socialista
?
Non
è
facile
rispondere
alla
domanda
.
L
'
Italia
è
un
mistero
.
La
nuova
generazione
cresce
nell
'
ignoranza
o
si
orienta
in
base
a
oscure
intuizioni
.
Occorre
distinguere
il
socialismo
come
ideale
,
come
movimento
,
che
abbraccia
correnti
molteplici
e
si
può
dire
fornisca
la
piattaforma
indeclinabile
di
ogni
antifascismo
d
'
avvenire
,
dal
socialismo
come
partito
,
bandito
in
patria
,
scisso
all
'
estero
,
non
più
in
grado
di
assicurare
nel
suo
seno
l
'
unità
politica
del
proletariato
.
In
Italia
certo
sopravvivono
centinaia
di
migliaia
di
lavoratori
che
per
anni
e
decenni
hanno
conosciuto
e
seguito
il
partito
,
votato
per
lui
alle
elezioni
,
obbedito
alle
sue
parole
più
popolari
un
Turati
,
un
Prampolini
,
un
Treves
,
per
il
suo
glorioso
giornale
,
l
'
«
Avanti
!
»
,
conservano
un
attaccamento
nostalgico
.
Si
tratta
generalmente
di
uomini
maturi
inadatti
alla
lotta
clandestina
e
a
una
opposizione
di
attacco
,
orientati
piuttosto
verso
soluzioni
moderate
della
crisi
italiana
(
di
compromesso
,
si
suol
dire
)
,
ma
sui
quali
un
futuro
partito
socialista
,
specie
per
un
'
attività
legale
ed
elettorale
,
potrebbe
sempre
contare
.
Tra
loro
si
annoverano
migliaia
di
antichi
dirigenti
,
grandi
e
piccoli
,
ex
deputati
,
funzionari
,
organizzatori
di
leghe
e
cooperative
,
intellettuali
,
alquanto
stanchi
e
scettici
,
ma
sicuri
e
competenti
,
che
al
partito
hanno
molto
sacrificato
e
che
domani
specie
se
il
domani
sarà
vicino
gli
assicurerebbero
dei
quadri
.
Le
nuove
reclute
sono
poche
,
di
provenienza
piuttosto
intellettuale
che
operaia
;
sentono
pochissimo
il
partito
;
il
loro
socialismo
è
critico
,
marxista
umanistico
,
spesso
con
venature
libertarie
antistatali
.
I
rapporti
che
hanno
all
'
interno
con
i
vecchi
quadri
del
partito
sono
scarsi
;
ma
non
per
loro
colpa
.
Nell
'
esilio
si
sono
riorganizzati
e
vivono
da
dieci
anni
i
due
partiti
:
il
Partito
Socialista
dei
Lavoratori
Italiani
,
aderente
alla
II
Internazionale
,
e
il
Partito
Socialista
Italiano
(
massimalista
)
.
La
loro
consistenza
e
influenza
reale
è
tuttavia
assai
diversa
.
Il
primo
può
dirsi
un
partito
.
Il
secondo
,
nelle
sue
proporzioni
attuali
,
non
è
che
un
gruppo
superstite
.
Sino
ad
alcuni
anni
fa
i
quadri
,
anche
all
'
estero
,
del
Partito
Socialista
dei
Lavoratori
Italiani
erano
forniti
esclusivamente
dall
'
antica
ala
riformista
.
Turati
,
Treves
(
mancati
nel
1932
e
1933
)
,
Modigliani
,
Buozzi
,
Baldini
,
Rugginenti
,
Faraboli
,
Rondani
,
Piemonte
,
Morgari
sono
i
nomi
più
noti
.
Ma
nel
1930
il
partito
si
rinforza
e
modifica
alquanto
la
sua
fisionomia
con
l
'
ingresso
di
un
gruppo
di
massimalisti
capeggiato
da
Nenni
,
oggi
attivo
segretario
del
partito
.
Più
tardi
vi
aderirono
alla
spicciolata
alcuni
ex
comunisti
,
tra
i
quali
Tasca
e
Santini
,
ed
alcuni
trotzkisti
.
Talché
oggi
è
difficile
fissare
la
posizione
precisa
del
partito
e
il
peso
delle
varie
correnti
,
anche
se
si
può
con
sicurezza
affermare
che
esso
non
è
più
identificabile
col
vecchio
riformismo
.
Un
miglioramento
rispetto
al
passato
non
si
può
negare
.
In
alcuni
suoi
membri
segnatamente
Tasca
,
Saragat
,
Joseph
il
partito
mostra
preoccupazioni
di
cultura
e
di
rinnovamento
;
non
monta
la
guardia
irosa
al
passato
;
e
pare
disposto
a
favorire
una
«
ricostruzione
»
del
partito
che
avvenga
in
base
a
motivi
ed
esperienze
attuali
,
spinto
a
ciò
anche
dalla
collaborazione
libera
di
un
limitato
ma
serio
gruppo
di
giovani
socialisti
residenti
in
Italia
.
Ma
la
sua
adesione
alla
II
Internazionale
,
mentre
gli
assicura
una
risonanza
e
degli
appoggi
non
indifferenti
,
lo
costringe
a
molta
diplomazia
in
materie
che
richiederebbero
invece
,
in
periodi
come
gli
attuali
,
la
massima
spregiudicatezza
.
Non
si
è
ancora
liberato
,
e
forse
,
fintanto
che
resterà
in
esilio
nella
formazione
odierna
,
non
si
libererà
mai
,
dalla
preoccupazione
di
conservare
,
anche
formalmente
,
la
continuità
con
l
'
antico
partito
socialista
,
a
cui
si
illude
che
un
giorno
,
rinsaviti
i
comunisti
e
caduti
i
fascisti
,
si
possa
tornare
.
Ciò
gli
vieta
quel
riesame
a
fondo
delle
condizioni
e
dei
metodi
della
lotta
proletaria
senza
del
quale
la
ricostruzione
socialista
è
un
'
utopia
,
inducendolo
a
tollerare
,
all
'
interno
,
in
omaggio
alla
anzianità
delle
tessere
e
a
una
male
intesa
democrazia
,
un
tono
fiacco
e
amministrativo
di
esistenza
.
Nel
suo
seno
esiste
indubbiamente
una
minoranza
di
rivoluzionari
.
Ma
il
partito
,
nel
suo
insieme
,
rivoluzionario
non
è
né
,
se
se
ne
eccettuano
pochi
elementi
,
si
è
mostrato
sinora
capace
di
un
organico
sforzo
di
azione
.
Saprà
compiere
un
deciso
passo
innanzi
,
facendosi
centro
di
una
rinascita
effettiva
,
non
solo
ideologica
,
ma
pratica
,
cioè
di
lotta
vissuta
e
combattuta
,
del
socialismo
?
A
giugno
è
annunciato
il
Congresso
dal
quale
dovrebbe
sortire
precisata
la
sua
fisionomia
.
Dubitiamo
però
che
un
partito
socialista
inquadrato
nella
II
Internazionale
riesca
a
sfuggire
alla
linea
classica
di
evoluzione
propria
a
tutti
i
partiti
socialisti
europei
.
Il
partito
massimalista
italiano
,
per
cause
varie
,
ma
di
cui
la
principale
è
la
deficienza
di
quadri
,
è
quello
in
cui
più
forte
si
mantiene
,
nonostante
i
dinieghi
,
il
culto
delle
memorie
,
assieme
alla
sicurezza
assiomatica
che
esso
,
e
non
altri
,
dovrà
necessariamente
tornare
ad
avere
un
giorno
in
Italia
il
posto
e
la
funzione
del
vecchio
partito
.
Nel
suo
seno
le
questioni
di
rappresentanza
e
di
forma
assumono
una
importanza
davvero
eccessiva
.
Peccato
,
perché
esso
comprende
alcuni
gruppi
di
operai
seri
e
attivi
che
,
se
non
fossero
ostacolati
e
deviati
da
una
polemica
spicciola
continua
,
parteciperebbero
con
slancio
a
una
lotta
rivoluzionaria
.
La
lettura
dell
'
organo
quindicinale
del
massimalismo
l
'
«
Avanti
!
»
(
il
«
Nuovo
Avanti
»
è
invece
il
settimanale
del
Partito
Socialista
dei
Lavoratori
)
richiama
irresistibilmente
alla
mente
l
'
atmosfera
e
i
motivi
del
1919
,
nonostante
l
'
avversione
violenta
perla
Russia
sovietica
.
La
critica
massimalista
ha
soprattutto
uno
scopo
:
dimostrare
che
il
massimalismo
fu
,
è
e
sempre
sarà
nel
giusto
e
nel
vero
.
Perisca
il
mondo
,
sopravvengano
pure
esperienze
decisive
come
quelle
dei
diciotto
anni
che
passano
dal
1919
ai
giorni
nostri
,
si
riduca
pure
il
partito
a
un
gruppo
chiuso
,
ma
che
mai
si
smentiscano
le
classiche
formule
massimalistiche
.
La
sua
intransigenza
è
negativa
.
Non
è
il
prodotto
di
un
'
azione
vigorosa
,
che
dalla
sua
stessa
nettezza
deriva
la
ripugnanza
a
cadere
in
posizioni
generiche
e
in
alleanze
incerte
;
sembra
nascere
,
al
contrario
,
piuttosto
da
una
deficienza
d
'
azione
.
Anche
il
massimalismo
si
riunirà
presto
a
Congresso
;
ma
la
lotta
interna
,
condotta
sulla
falsariga
delle
antiche
lotte
di
tendenza
del
'19-20
,
non
offre
nessun
tema
vivo
.
Gli
uni
accusano
gli
altri
,
e
gli
altri
accusano
gli
uni
,
di
peccare
per
infedeltà
alle
vecchie
tavole
,
di
«
liquidare
»
il
partito
.
Il
partito
non
sarà
«
liquidato
»
,
almeno
come
nome
.
E
così
si
andrà
avanti
.
Non
è
che
non
comprendiamo
l
'
attaccamento
al
partito
da
parte
di
chi
per
venti
,
trent
'
anni
gli
ha
tutto
sacrificato
,
o
al
partito
deve
d
'
essere
sortito
dall
'
inferno
sociale
e
dal
limbo
politico
in
cui
viveva
.
Ma
una
cosa
è
rispettarlo
per
il
suo
effettivo
valore
e
vigore
strumentale
;
un
'
altra
cosa
è
idolatrarlo
quasi
fine
a
sé
.
Una
cosa
è
ricordare
con
rispetto
,
esaltare
gli
episodi
della
storia
passata
del
partito
e
le
battaglie
che
onorano
il
proletariato
italiano
;
un
'
altra
cosa
è
immaginarsi
che
il
vecchio
partito
sia
sopravvissuto
alla
crisi
e
costituisca
ancora
una
realtà
attuale
.
No
.
Il
partito
socialista
del
1892-1921
è
finito
.
Vive
nella
storia
appunto
perché
non
vive
più
nella
politica
.
Appartiene
ad
un
'
altra
epoca
.
Quanto
più
ci
si
sforzerà
di
prolungarne
artificialmente
l
'
eco
,
tanto
più
ci
si
voterà
all
'
accademia
.
Ogni
epoca
,
ogni
lotta
offre
,
confeziona
,
i
suoi
strumenti
di
azione
.
Il
partito
socialista
fu
l
'
organo
di
azione
e
di
educazione
politica
del
proletariato
italiano
nella
fase
della
democrazia
prebellica
.
Il
dopoguerra
spalanca
una
fase
nuova
decisiva
,
della
lotta
proletaria
in
tutta
Europa
,
e
soprattutto
nei
paesi
che
stanno
subendo
l
'
esperienza
del
fascismo
.
Si
convincano
inoltre
i
socialisti
di
tutte
le
scuole
che
oggi
,
sulla
base
del
solo
partito
socialista
,
per
quanto
ringiovanito
,
allargato
,
ricostruito
,
non
si
arriverà
mai
a
mettere
in
piedi
un
movimento
veramente
forte
,
né
si
conseguirà
l
'
unità
proletaria
.
Il
partito
comunista
,
cui
noi
non
risparmiamo
le
critiche
,
è
e
resta
una
realtà
con
la
quale
dobbiamo
tutti
fare
i
conti
.
La
scissione
comunista
ha
mutilato
non
solo
il
socialismo
italiano
,
ma
il
socialismo
europeo
,
spostando
a
destra
l
'
asse
dei
partiti
socialisti
e
irrigidendoli
su
posizioni
arretrate
o
inefficaci
.
Per
fortuna
la
nuova
svolta
comunista
,
ancor
troppo
confinata
al
piano
tattico
,
favorisce
la
rottura
delle
cristallizzazioni
,
anzi
impone
a
tutti
un
riesame
spregiudicato
dei
problemi
della
lotta
proletaria
,
non
base
1919
,
ma
base
1937
.
Meno
preoccupazioni
di
partito
,
dunque
,
e
più
di
politica
socialista
e
proletaria
.
Meno
disegni
di
ideali
ricostruzioni
socialiste
,
e
più
di
pratiche
unioni
di
tutte
le
forze
e
correnti
vive
proletarie
,
la
comunista
inclusa
.
E
quando
si
discute
,
si
discuta
sui
temi
centrali
dell
'
oggi
e
del
domani
,
non
dell
'
ieri
.
Altrimenti
il
pensiero
e
l
'
azione
socialista
,
per
quanto
universali
siano
i
motivi
che
l
'
animano
,
resteranno
sempre
sezionali
,
polemici
,
prigionieri
delle
fatali
divisioni
che
vogliamo
cancellare
,
che
dobbiamo
cancellare
,
che
cancelleremo
,
non
a
profitto
di
questa
o
quella
chiesa
,
ma
a
profitto
della
rinascita
proletaria
in
Italia
e
nel
mondo
,
della
rivoluzione
alla
quale
tutti
siamo
votati
e
per
la
quale
da
tanti
anni
e
con
tanti
sacrifici
lavoriamo
.
StampaQuotidiana ,
Washington
,
12
marzo
,
notte
-
La
giornata
di
oggi
a
Washington
è
una
di
quelle
in
cui
la
parola
dominante
è
l
'
aggettivo
«
storico
»
.
La
si
sentiva
dovunque
:
nei
corridoi
del
Capitol
,
nelle
tribune
del
pubblico
,
tra
il
ticchettio
delle
macchine
per
scrivere
nella
sala
stampa
.
Il
discorso
che
Truman
ha
tenuto
al
Congresso
riunito
in
seduta
straordinaria
,
quali
che
siano
i
giudizi
sopra
il
programma
da
lui
esposto
e
le
premesse
che
spiegano
questo
programma
segna
indubbiamente
una
svolta
molto
importante
nella
storia
degli
Stati
Uniti
.
Ci
si
spiega
benissimo
come
non
pochi
colleghi
americani
siano
arrivati
a
chiamarlo
«
la
più
importante
decisione
di
politica
estera
dal
tempo
della
dichiarazione
di
Monroe
»
.
Il
discorso
di
oggi
significa
questo
:
Truman
ha
annunciato
ufficialmente
che
le
frontiere
dell
'
America
sono
in
Europa
e
più
precisamente
nel
Mediterraneo
.
La
richiesta
di
aiuti
alla
Grecia
e
alla
Turchia
di
per
sé
non
era
una
sorpresa
.
Ma
quello
che
dal
discorso
è
apparso
ormai
evidente
è
anzitutto
che
i
casi
della
Grecia
e
della
Turchia
sono
esempi
particolari
di
una
situazione
più
generale
e
che
essi
costituiscono
,
per
così
dire
,
la
pietra
di
paragone
per
quella
che
sarà
la
politica
americana
se
la
crisi
dovesse
spostarsi
in
altri
punti
.
Indubbiamente
il
Presidente
era
deciso
a
mettere
i
dati
del
problema
di
fronte
all
'
attenzione
del
Paese
non
senza
una
certa
voluta
rudezza
.
Gli
obiettivi
principali
del
drammatico
discorso
di
Truman
appaiono
tre
.
Uno
è
l
'
azione
sopra
l
'
opinione
pubblica
per
prepararla
a
un
programma
di
intervento
sempre
più
ampio
in
Europa
.
Il
secondo
è
l
'
ammonimento
alla
Russia
che
qualsiasi
passo
in
certe
direzioni
incontrerebbe
opposizione
aperta
e
porterebbe
a
conseguenze
incalcolabili
.
Il
terzo
è
quello
di
agire
indirettamente
sopra
i
negoziati
di
Mosca
rafforzando
la
mano
al
generale
Marshall
e
convincendo
la
Russia
che
,
ove
non
si
trovi
una
base
d
'
accordo
,
l
'
America
è
pronta
a
creare
in
Europa
un
sistema
di
equilibrio
decisamente
antirusso
.
Quanto
alle
reazioni
del
Congresso
,
mentre
si
prevede
che
non
mancheranno
critiche
,
tuttavia
i
leaders
di
ambedue
i
partiti
sembrano
decisi
ad
appoggiare
il
programma
del
Presidente
e
non
si
crede
che
esso
avrà
troppe
difficoltà
a
passare
.
Oltre
alla
richiesta
di
250
milioni
di
dollari
per
aiuti
alla
Grecia
e
di
150
milioni
per
aiuti
alla
Turchia
Truman
ha
chiesto
che
il
Congresso
autorizzi
,
dietro
domanda
dei
Governi
interessati
,
l
'
invio
in
Grecia
e
in
Turchia
di
personale
militare
e
civile
degli
Stati
Uniti
,
perché
assista
i
due
Paesi
nelle
attività
della
ricostruzione
;
ha
raccomandato
inoltre
che
sia
anche
conferita
la
potestà
di
istruire
e
allenare
elementi
scelti
greci
e
turchi
.
«
La
gravità
della
situazione
»
ha
detto
testualmente
Truman
«
è
tale
da
rendere
necessaria
la
mia
comparsa
davanti
al
Congresso
in
sessione
plenaria
.
»
Il
Presidente
ha
quindi
fatto
una
rapida
disamina
della
situazione
greca
e
dei
motivi
che
hanno
spinto
il
Governo
di
Atene
a
chiedere
d
'
urgenza
l
'
aiuto
degli
Stati
Uniti
.
«
La
stessa
esistenza
dello
Stato
ellenico
»
ha
detto
Truman
«
è
messa
oggi
in
pericolo
dalla
attività
terroristica
di
molte
migliaia
di
armati
,
guidati
da
comunisti
,
che
sfidano
l
'
autorità
del
Governo
in
numerosi
luoghi
e
specialmente
lungo
le
zone
di
frontiera
settentrionali
.
»
Truman
ha
quindi
messo
in
rilievo
lo
stato
di
impotenza
in
cui
si
trova
attualmente
il
Governo
di
Atene
ed
ha
anche
fatto
notare
come
,
dopo
la
dichiarazione
della
Gran
Bretagna
relativa
alla
sua
impossibilità
di
continuare
a
prestare
aiuto
alla
Grecia
oltre
i131
marzo
,
solo
gli
Stati
Uniti
possano
rispondere
all
'
appello
del
Governo
di
Atene
.
«
E
gli
Stati
Uniti
»
ha
affermato
il
Presidente
«
devono
dare
questo
aiuto
alla
Grecia
.
»
Truman
è
passato
quindi
a
parlare
della
Turchia
ed
ha
messo
in
rilievo
come
questa
Nazione
abbia
chiesto
aiuto
e
assistenza
alla
Gran
Bretagna
e
agli
Stati
Uniti
per
il
mantenimento
della
sua
«
integrità
nazionale
»
.
«
Tale
integrità
è
essenziale
per
il
mantenimento
dell
'
ordine
nel
Medio
Oriente
.
E
poiché
,
anche
in
tal
caso
,
la
Gran
Bretagna
ha
dichiarato
di
non
essere
oltre
in
grado
di
prestare
assistenza
alla
Turchia
tocca
agli
Stati
Uniti
provvedere
.
»
«
Mi
rendo
perfettamente
conto
»
ha
detto
testualmente
Truman
«
delle
conseguenze
che
comporta
l
'
aiuto
degli
Stati
Uniti
alla
Grecia
e
alla
Turchia
.
Uno
tra
i
principali
obiettivi
della
politica
estera
degli
Stati
Uniti
consiste
nella
creazione
di
condizioni
tali
da
consentire
a
noi
e
alle
altre
Nazioni
di
sceglierci
la
nostra
forma
di
vita
senza
subire
coercizione
alcuna
.
Per
questo
motivo
fondamentale
noi
abbiamo
combattuto
contro
la
Germania
e
il
Giappone
.
Proprio
per
garantire
tali
condizioni
di
libertà
a
tutte
le
Nazioni
gli
Stati
Uniti
hanno
assunto
un
ruolo
di
primo
piano
nella
creazione
dell
'
Organizzazione
delle
Nazioni
Unite
.
Ma
noi
non
realizzeremo
i
nostri
obiettivi
se
non
sapremo
aiutare
i
popoli
liberi
a
mantenere
libere
le
loro
istituzioni
e
la
loro
integrità
da
quei
movimenti
che
mirano
ad
imporre
ad
essi
regimi
totalitari
.
I
regimi
totalitari
imposti
a
popoli
liberi
attraverso
aggressioni
dirette
oppure
indirette
minacciano
la
pace
e
quindi
la
sicurezza
degli
Stati
Uniti
.
Molti
popoli
del
mondo
si
sono
visti
in
tempi
recenti
imporre
regimi
totalitari
contro
la
loro
volontà
.
Il
Governo
degli
Stati
Uniti
ha
più
volte
protestato
energicamente
contro
le
violazioni
degli
accordi
di
Yalta
commesse
in
Polonia
,
Romania
e
Bulgaria
.
Ma
io
devo
oggi
constatare
che
in
molti
altri
Paesi
si
sono
verificati
sviluppi
di
tale
natura
.
In
questo
momento
della
storia
del
mondo
quasi
tutte
le
Nazioni
devono
scegliere
tra
due
forme
di
vita
.
Questa
scelta
troppo
spesso
non
è
libera
.
Una
forma
di
vita
è
basata
sulla
volontà
della
maggioranza
e
si
distingue
per
liberi
istituti
,
Governo
rappresentativo
,
elezioni
libere
,
garanzie
delle
libertà
individuali
e
delle
libertà
di
parola
e
di
religione
nonché
della
libertà
dalla
oppressione
politica
.
La
seconda
forma
di
vita
si
basa
sulla
volontà
di
una
minoranza
coercitivamente
imposta
alla
maggioranza
.
Si
fonda
sul
terrore
e
l
'
oppressione
,
su
stampa
e
radio
controllate
,
su
elezioni
addomesticate
e
sulla
soppressione
delle
libertà
personali
.
Ritengo
che
la
linea
di
condotta
degli
Stati
Uniti
debba
sostenere
i
popoli
liberi
che
resistono
ai
tentativi
di
asservimento
da
parte
di
minoranze
armate
e
a
pressioni
esterne
.
Ritengo
sia
nostro
dovere
aiutare
popoli
liberi
a
forgiarsi
i
propri
destini
secondo
la
loro
volontà
.
Ritengo
che
il
nostro
aiuto
debba
estrinsecarsi
anzitutto
a
mezzo
di
soccorsi
economici
e
finanziari
,
indispensabili
alla
stabilità
economica
e
alla
vita
politica
regolare
.
»
Truman
ha
così
concluso
:
«
Questa
è
una
grave
strada
sulla
quale
ci
incamminiamo
.
Non
farei
queste
raccomandazioni
se
non
vi
fosse
un
'
alternativa
molto
più
grave
.
I
liberi
popoli
del
mondo
guardano
a
noi
perché
noi
li
assistiamo
nel
mantenimento
della
loro
libertà
.
Se
noi
esitiamo
ad
assumere
tale
responsabilità
,
rischiamo
di
mettere
in
pericolo
la
pace
del
mondo
e
metteremo
certamente
in
pericolo
il
benessere
della
nostra
Nazione
»
.
StampaQuotidiana ,
Basta
.
Basta
con
questa
indicibile
manfrina
messa
in
piedi
dai
mezzi
di
comunicazione
di
massa
sulle
vicende
giudiziarie
-
specialmente
quelle
palermitane
-
di
Silvio
Berlusconi
.
È
arrivata
l
'
ora
delle
certezze
definitive
.
Di
seguito
presento
al
signor
Berlusconi
una
serie
di
domande
invitandolo
pubblicamente
a
rispondere
nel
merito
con
cristallina
chiarezza
affinché
una
volta
per
tutte
sia
lui
in
prima
persona
a
dimostrare
-
se
ne
è
capace
-
che
con
Cosa
Nostra
non
ha
e
non
ha
mai
avuto
nulla
a
che
fare
.
A
scanso
di
equivoci
e
strumentalizzazioni
,
già
da
ora
-
signor
Berlusconi
-
le
annuncio
che
nessuna
delle
notizie
sul
suo
conto
che
leggerà
in
questo
articolo
è
frutto
di
"
pentimenti
"
,
e
nessuna
delle
domande
che
le
sto
per
porre
si
basa
o
prende
spunto
anche
fosse
in
modo
marginale
dalle
parole
dei
cosiddetti
"
pentiti
"
.
Tutto
al
contrario
,
esse
si
basano
su
personali
indagini
e
su
documenti
amministrativi
che
in
ogni
momento
-
se
lo
riterrà
-
potrò
inviarle
perché
si
sinceri
della
loro
autenticità
.
Detto
questo
,
prego
,
legga
,
e
mi
sappia
poi
dire.Partiamo
da
lontano
,
perché
lontano
inizia
la
sua
storia
imprenditoriale
,
signor
Berlusconi.Primo
quesito
:
lei
certamente
ricorda
che
il
26
settembre
1968
la
sua
società
-
l
'
Edilnord
Sas
-
acquistò
dal
conte
Bonzi
l
'
intera
area
dove
di
lì
a
breve
lei
costruirà
il
quartiere
di
Milano2
.
Lei
pagò
l
'
area
circa
4.250
lire
al
metro
quadrato
,
per
un
totale
di
oltre
3
miliardi
.
Questa
somma
,
nel
1968
quando
lei
aveva
appena
32
anni
e
nessun
patrimonio
familiare
alle
spalle
,
è
di
enorme
portata
.
Oggi
,
tabelle
Istat
alla
mano
,
equivarrebbe
a
38
miliardi
,
739
milioni
e
spiccioli
.
Dopo
l
'
acquisto
-
intendo
dire
nei
mesi
successivi
-
lei
aprì
un
gigantesco
cantiere
edilizio
,
il
cui
costo
arriverà
a
sfiorare
500
milioni
al
giorno
,
che
in
circa
4-5
anni
porterà
all
'
edificazione
di
Milano2
così
come
è
oggi
.
Ecco
la
prima
domanda
:
signor
Berlusconi
,
a
lei
,
quando
aveva
32
anni
,
gli
oltre
30
miliardi
per
comprare
l
'
area
,
chi
li
diede
?
Inoltre
:
che
garanzie
offrì
e
a
chi
per
ricevere
tale
ingentissimo
credito
?
In
ultimo
:
il
denaro
per
avviare
e
portare
a
conclusione
il
super
-
cantiere
,
chi
glielo
fornì
?
Vede
,
se
lei
non
chiarisce
questi
punti
,
si
è
autorizzati
a
credere
che
le
due
misteriose
finanziarie
svizzere
amministrate
dall
'
avvocato
di
Lugano
Renzo
Rezzonico
"
sue
finanziatrici
"
,
così
come
altre
finanziarie
elvetiche
che
entreranno
in
scena
al
suo
fianco
e
che
tra
poco
incontreremo
,
sono
paraventi
dietro
i
quali
si
sono
nascosti
soggetti
tutt
'
altro
che
raccomandabili
.
Sì
,
perché
-
mi
creda
signor
Berlusconi
-
nel
1998
,
oggi
,
se
lei
chiarisse
una
volta
per
tutte
,
con
nomi
e
cognomi
,
chi
le
prestò
tale
gigantesca
fortuna
facendo
con
questo
crollare
ogni
genere
di
sospetto
e
insinuazione
sul
suo
conto
,
nessuno
e
dico
nessuno
si
alzerebbe
per
criticarla
sostenendo
che
lei
operò
con
capitali
sfuggiti
,
per
esempio
,
al
fisco
italiano
e
riparati
in
Svizzera
,
poi
rientrati
in
Italia
grazie
alla
sua
attività
imprenditoriale
.
Sarei
il
primo
ad
applaudirla
,
signor
Berlusconi
,
se
la
realtà
fosse
questa
.
Se
invece
di
denaro
frutto
di
attività
illecite
,
si
trattò
di
risparmi
onestamente
guadagnati
e
quindi
sottratti
dai
rispettivi
proprietari
al
fisco
assassino
italiota
che
grazie
a
lei
ridiventarono
investimenti
,
lei
sarebbe
da
osannare
.
Parli
,
signor
Berlusconi
,
faccia
i
nomi
e
il
castello
di
accuse
di
riciclaggio
cadrà
di
schianto
.
Secondo
quesito
:
il
22
maggio
1974
-
certamente
lo
ricorda
,
signor
Berlusconi
-
la
sua
società
"
Edilnord
Centri
Residenziali
Sas
"
compì
un
aumento
di
capitale
che
così
arrivò
a
600
milioni
(
4,8
miliardi
di
oggi
,
fonte
Istat
)
.
Il
22
luglio
1975
la
medesima
società
eseguì
un
altro
aumento
di
capitale
passando
dai
suddetti
600
milioni
a
2
miliardi
(
14
miliardi
di
oggi
,
fonte
Istat
)
.
Anche
in
questo
caso
,
vorrei
sapere
da
dove
e
da
chi
sono
arrivati
queste
forti
somme
di
denaro
in
contanti
.
Terzo
quesito
:
il
2
febbraio
1973
lei
fondò
un
'
altra
società
,
la
Italcantieri
Srl
.
Il
18
luglio
1975
questa
sua
piccola
impresa
diventò
una
Spa
con
un
aumento
di
capitale
a
500
milioni
.
In
seguito
,
quei
500
milioni
diventeranno
2
miliardi
e
lei
farà
in
modo
di
emettere
anche
un
prestito
obbligazionario
per
altri
2
miliardi
.
Signor
Berlusconi
,
anche
in
questo
caso
le
chiedo
:
il
denaro
in
contanti
per
queste
forti
operazioni
finanziarie
,
chi
glielo
diede
?
Fuori
i
nomi.Quarto
quesito
:
lei
non
può
essersi
scordato
che
il
15
settembre
1977
la
sua
società
Edilnord
cedette
alla
neo
-
costituita
"
Milano2
Spa
"
tutto
il
costruito
del
nuovo
quartiere
residenziale
nel
Comune
di
Segrate
battezzato
"
Milano2
"
più
alcune
aree
ancora
da
edificare
di
quell
'
immenso
terreno
che
lei
comperò
nel
'68
per
l
'
equivalente
di
più
di
32
miliardi
in
contanti
.
Tuttavia
quel
15
settembre
di
tanti
anni
fa
,
accadde
un
altro
fatto
:
lei
,
signor
Berlusconi
,
decise
il
contemporaneo
cambiamento
di
nome
della
società
acquirente
.
Infatti
l
'
impresa
Milano2
Spa
iniziò
a
chiamarsi
così
proprio
da
quella
data
.
Il
giorno
della
sua
fondazione
a
Roma
,
il
16
settembre
1974
,
la
futura
Milano2
Spa
-
come
lei
senza
dubbio
rammenta
-
viceversa
rispondeva
al
nome
di
Immobiliare
San
Martino
Spa
,
"
forte
"
di
un
capitale
di
lire
1
(
un
)
milione
,
il
cui
amministratore
era
Marcello
Dell
'
Utri
.
Lo
stesso
Dell
'
Utri
che
lei
,
signor
Berlusconi
,
sostiene
fosse
a
quell
'
epoca
un
«
mio
semplice
segretario
personale
»
.
Sempre
il
15
settembre
1977
,
quel
milione
venne
portato
a
500
e
la
sede
trasferita
da
Roma
a
Segrate
.
Il
19
luglio
1978
,
i
500
milioni
diventeranno
2
miliardi
di
capitale
sociale
.
Ecco
,
anche
in
questo
caso
,
vorrei
sapere
dove
ha
preso
e
chi
le
ha
fornito
tanto
denaro
contante
e
in
base
a
quali
garanzie.Quinto
quesito
:
signor
Berlusconi
,
il
cuore
del
suo
impero
,
la
notissima
Fininvest
,
certamente
ricorda
che
nacque
in
due
tappe
.
Partiamo
dalle
seconda
:
l'8
giugno
1978
lei
fondò
a
Roma
la
"
Finanziaria
d
'
Investimento
Srl
"
-
in
sigla
Fininvest
-
dotandola
di
un
capitale
di
20
milioni
e
di
un
amministratore
che
rispondeva
al
nome
di
Umberto
Previti
,
padre
del
noto
Cesare
di
questi
tempi
grami
(
per
lui
)
.
Il
30
giugno
1978
il
capitale
sociale
di
questa
sua
creatura
venne
portato
a
50
milioni
,
il
7
dicembre
1978
a
18
miliardi
,
che
al
valore
d
'
oggi
sarebbero
81
miliardi
,
167
milioni
e
400
mila
lire
.
In
6
mesi
,
quindi
,
lei
passò
dall
'
avere
avuto
in
tasca
20
milioni
per
fondare
la
Fininvest
Srl
a
Roma
,
a
18
miliardi
.
Fra
l
'
altro
,
come
lei
certamente
ricorda
,
la
società
in
questo
periodo
non
possedeva
alcun
dipendente
.
Nel
luglio
del
1979
la
Fininvest
Srl
,
con
tutti
quei
soldi
in
cassa
,
venne
trasferita
a
Milano
.
Poco
prima
,
il
26
gennaio
1979
era
stata
"
fusa
"
con
un
'
altra
sua
società
dall
'
identico
nome
,
signor
Berlusconi
:
la
Fininvest
Spa
di
Milano
.
Questa
società
fu
la
prima
delle
due
tappe
fondamentali
di
cui
dicevo
poc
'
anzi
alla
base
dell
'
edificazione
del
suo
impero
,
e
in
realtà
di
milanese
aveva
ben
poco
,
come
lei
ben
sa
.
Infatti
la
Fininvest
Spa
venne
anch
'
essa
fondata
a
Roma
il
21
marzo
del
1975
come
Srl
,
l'11
novembre
dello
stesso
anno
trasformata
in
Spa
con
2
miliardi
di
capitale
,
e
quindi
trasferita
nel
capoluogo
lombardo
.
Tutte
operazioni
,
queste
,
che
pensò
,
decise
e
attuò
proprio
lei
,
signor
Berlusconi.Dopo
la
fusione
,
ricorda
?
,
il
capitale
sociale
verrà
ulteriormente
aumentato
a
52
miliardi
(
al
valore
dell
'
epoca
,
equivalenti
a
più
di
166
miliardi
di
oggi
,
fonte
Istat
)
.
Bene
,
fermiamoci
qui
.
Signor
Berlusconi
,
i
17
miliardi
e
980
milioni
di
differenza
della
Fininvest
Srl
di
Roma
(
anno
1978
)
chi
glieli
fornì
?
Vorrei
conoscere
nomi
e
cognomi
di
questi
suoi
munifici
amici
e
anche
il
contenuto
delle
garanzie
che
lei
,
signor
Berlusconi
,
offrì
loro
.
Lo
stesso
dicasi
per
l
'
aumento
,
di
poco
successivo
,
a
52
miliardi
.
Naturalmente
le
chiedo
anche
notizie
sull
'
origine
dei
fondi
,
altri
2
miliardi
,
della
"
gemella
"
Fininvest
Spa
di
Milano
che
lei
fondò
nel
1975
,
anno
pessimo
per
ciò
che
attiene
al
credito
bancario
e
ancor
peggio
per
i
fondamentali
dell
'
economia
del
Paese
.
Sesto
quesito
:
lei
,
signor
Berlusconi
,
almeno
una
volta
in
passato
tentò
di
chiarire
il
motivo
dell
'
esistenza
delle
22
(
ma
c
'
è
chi
scrive
,
come
Giovanni
Ruggeri
,
autore
di
"
Berlusconi
,
gli
affari
del
Presidente
"
siano
molte
di
più
,
addirittura
38
)
"
Holding
Italiane
"
che
detengono
tuttora
il
capitale
della
Fininvest
,
esattamente
l
'
elenco
che
inizia
con
Holding
Italiana
Prima
e
termina
con
Holding
Italiana
Ventiduesima
.
Lei
sostenne
che
la
ragione
di
tale
castello
societario
sta
nell
'
aver
inventato
un
meccanismo
per
pagare
meno
tasse
allo
Stato
.
Così
pure
,
signor
Berlusconi
,
lei
ha
dichiarato
che
l
'
inventore
del
marchingegno
finanziario
,
che
ripeto
detiene
-
sono
sue
parole
-
l
'
intero
capitale
del
Gruppo
,
fu
Umberto
Previti
e
l
'
unico
scopo
per
il
quale
l
'
inventò
consisteva
-
e
consiste
tutt
'
oggi
-
nell
'
aver
abbattuto
di
una
considerevole
percentuale
le
tasse
,
ovvero
il
bottino
del
rapinoso
fisco
italiota
ai
suoi
danni
,
con
un
meccanismo
assolutamente
legale
.
Queste
,
mi
corregga
se
sbaglio
,
furono
le
ragioni
che
addusse
a
suo
tempo
,
signor
Berlusconi
,
per
spiegare
il
motivo
per
cui
il
capitale
della
Fininvest
è
suddiviso
così
.
È
una
motivazione
,
però
,
che
a
molti
appare
quanto
meno
curiosa
,
se
raffrontata
-
ad
esempio
-
con
l
'
assetto
patrimoniale
di
un
altro
big
dell
'
imprenditoria
nazionale
,
Giovanni
Agnelli
,
che
viceversa
ha
optato
da
molti
anni
per
una
trasparentissima
società
in
accomandita
per
detenere
e
definire
i
propri
beni
e
quote
del
Gruppo
Fiat
.
In
sostanza
lei
,
signor
Berlusconi
,
più
volte
ha
ribadito
che
"
dietro
"
le
22
Holding
c
'
è
soltanto
la
sua
persona
e
la
sua
famiglia
.
Non
avrò
mai
più
motivo
di
dubitare
di
questa
sua
affermazione
quando
lei
spiegherà
con
assoluta
chiarezza
le
ragioni
di
una
sua
scelta
a
dir
poco
stupefacente
.
Questa
:
c
'
è
un
indirizzo
-
a
Milano
-
che
lei
,
signor
Berlusconi
conosce
molto
bene
.
Si
tratta
di
via
Sant
'
Orsola
3
,
pieno
centro
cittadino
.
A
questo
indirizzo
nel
1978
nacque
una
società
fiduciaria
-
ovvero
dedita
alla
gestione
di
patrimoni
altrui
-
denominata
Par.Ma.Fid
.
A
fondarla
furono
due
commercialisti
,
Roberto
Massimo
Filippa
e
Michela
Patrizia
Natalini
.
Detto
questo
,
certo
rammenta
,
signor
Berlusconi
,
che
importanti
quote
di
diverse
delle
suddette
22
Holding
verranno
da
lei
intestate
proprio
alla
Par
.
Ma.Fid
.
Esattamente
il
10
%
della
Holding
Italiana
Seconda
,
Terza
,
Quarta
,
Quinta
,
Ventunesima
e
Ventiduesima
,
più
il
49%
della
Holding
Italiana
Prima
,
la
quale
-
in
un
perfetto
gioco
di
scatole
cinesi
-
a
sua
volta
detiene
il
100%
del
capitale
della
Holding
Italiana
Sesta
e
Settima
e
il
51%
della
Holding
Italiana
Ventiduesima
.
Vede
,
signor
Berlusconi
,
dovrebbe
chiarirmi
per
conto
di
chi
la
Par.Ma.Fid
.
gestirà
questa
grande
fetta
del
Gruppo
Fininvest
e
perché
lei
decise
di
affidare
proprio
a
questa
società
tale
immensa
fortuna
.
Infatti
lei
-
che
è
un
attento
lettore
di
giornali
e
ha
a
sua
disposizione
un
ferratissimo
nonché
informatissimo
staff
di
legali
civilisti
e
penalisti
-
non
può
non
sapere
che
la
Par.Ma.Fid
.
è
la
medesima
società
fiduciaria
che
ha
gestito
-
esattamente
nello
stesso
periodo
-
tutti
i
beni
di
Antonio
Virgilio
,
finanziere
di
Cosa
Nostra
e
grande
riciclatore
di
capitali
per
conto
dei
clan
di
Giuseppe
e
Alfredo
Bono
,
Salvatore
Enea
,
Gaetano
Fidanzati
,
Gaetano
Carollo
,
Carmelo
Gaeta
e
altri
boss
-
di
area
corleonese
e
non
-
operanti
a
Milano
nel
traffico
di
stupefacenti
a
livello
mondiale
e
nei
sequestri
di
persona
.
Quindi
,
signor
Berlusconi
,
a
chi
finivano
gli
utili
della
Fininvest
relativi
alle
quote
delle
Holding
in
mano
alla
Par.Ma.Fid
.
?
Per
conto
di
chi
la
Par.Ma.Fid
.
incassava
i
dividendi
e
gestiva
le
quote
in
suo
possesso
?
Chi
erano
-
mi
passi
il
termine
-
i
suoi
"
soci
"
,
signor
Berlusconi
,
nascosti
dietro
lo
schermo
anonimo
della
fiduciaria
di
via
Sant
'
Orsola
civico
3
?
Capisce
che
in
assenza
di
una
sua
precisa
quanto
chiarificatrice
risposta
che
faccia
apparire
il
volto
-
o
i
volti
-
di
coloro
che
per
anni
incasseranno
fior
di
quattrini
grazie
alla
Par.Ma.Fid
.
,
ovvero
alle
quote
della
Fininvest
detenute
dalla
Par.Ma.Fid
.
non
si
sa
per
conto
di
chi
,
sono
autorizzato
a
pensare
che
costoro
non
fossero
estranei
all
'
altro
"
giro
"
di
clienti
contemporaneamente
gestiti
da
questa
fiduciaria
,
clienti
i
cui
nomi
rimandano
direttamente
ai
vertici
di
Cosa
Nostra.Settimo
quesito
:
è
universalmente
noto
che
lei
,
signor
Berlusconi
,
come
imprenditore
è
"
nato
col
mattone
"
per
poi
approdare
alla
televisione
.
Proprio
sull
'
edificazione
del
network
tivù
è
incentrato
questo
punto
.
Lei
,
signor
Berlusconi
,
certamente
ricorda
che
sul
finire
del
1979
diede
incarico
ad
Adriano
Galliani
di
girare
l
'
Italia
ad
acquistare
frequenze
tivù
.
Lo
scopo
-
del
tutto
evidente
-
fu
quello
di
costituire
una
rete
di
emittenti
sotto
il
suo
controllo
,
signor
Berlusconi
,
in
modo
da
poter
trasmettere
programmi
,
ma
soprattutto
pubblicità
,
che
così
sarebbe
stata
"
nazionale
"
e
non
più
locale
.
La
differenza
dal
punto
di
vista
dei
fatturati
pubblicitari
,
ovviamente
,
era
enorme
.
Fu
un
piano
perfetto
.
Se
non
che
,
Adriano
Galliani
invece
di
buttarsi
a
capofitto
nell
'
acquisto
di
emittenti
al
Nord
,
iniziò
dal
Sud
e
precisamente
dalla
Sicilia
,
dove
entrò
in
società
con
i
fratelli
Inzaranto
di
Misilmeri
(
frazione
di
Palermo
)
nella
loro
Retesicilia
Srl
,
che
dal
13
novembre
1980
vedrà
nel
proprio
consiglio
di
amministrazione
Galliani
in
persona
a
fianco
di
Antonio
Inzaranto
.
Ora
lei
,
signor
Berlusconi
,
da
imprenditore
avveduto
qual
è
,
non
può
non
avere
preso
informazioni
all
'
epoca
sui
suoi
nuovi
soci
palermitani
,
personaggi
molto
noti
da
quelle
parti
per
ben
altre
questioni
,
oltre
la
tivù
.
Infatti
Giuseppe
Inzaranto
,
fratello
di
Antonio
nonché
suo
partner
,
è
marito
della
nipote
prediletta
di
Tommaso
Buscetta
.
No
,
sia
chiaro
,
non
mi
riferisco
al
"
pentito
Buscetta
"
del
1984
,
ma
al
super
boss
che
nel
'79
è
ancora
braccio
destro
di
Pippo
Calò
e
amico
intimo
di
Stefano
Bontate
,
il
capo
dei
capi
della
mafia
siciliana
.
Quindi
,
signor
Berlusconi
,
perché
entrò
in
affari
-
tramite
Adriano
Galliani
-
con
gente
di
questa
risma
?
C
'
è
da
notare
,
oltre
tutto
,
che
i
fratelli
Inzaranto
sono
di
Misilmeri
.
Le
dice
niente
,
signor
Berlusconi
,
questo
nome
?
Guardi
che
glielo
sto
chiedendo
con
grande
serietà
.
Infatti
proprio
di
Misilmeri
sono
originari
i
soci
siciliani
della
nobile
famiglia
Rasini
che
assieme
alla
famiglia
Azzaretto
-
nativa
di
Misilmeri
,
appunto
-
fondò
nel
1955
la
banca
di
Piazza
Mercanti
,
la
Banca
Rasini
.
Giuseppe
Azzaretto
e
suo
figlio
,
Dario
Azzaretto
,
sono
persone
delle
quali
lei
,
signor
Berlusconi
,
con
ogni
probabilità
sentiva
parlare
addirittura
in
casa
da
suo
padre
.
Gli
Azzaretto
erano
-
con
i
Rasini
-
i
diretti
superiori
di
suo
padre
Luigi
,
signor
Berlusconi
.
Gli
Azzaretto
di
Misilmeri
davano
ordini
a
suo
padre
,
signor
Berlusconi
,
che
per
molti
anni
fu
loro
procuratore
,
il
primo
procuratore
della
Banca
Rasini
.
Certo
non
le
vengo
a
chiedere
con
quali
capitali
-
e
di
chi
-
Giuseppe
Azzaretto
riuscì
ad
affiancarsi
nel
1955
ai
potenti
Rasini
di
Milano
,
tenuto
conto
che
Misilmeri
è
tutt
'
oggi
una
tragica
periferia
della
peggiore
Palermo
,
però
che
a
lei
Misilmeri
possa
risultare
del
tutto
sconosciuta
,
mi
appare
inverosimile
.
Ora
le
ripeto
la
domanda
:
si
informò
sulla
"
serietà
"
e
la
"
moralità
"
dei
nuovi
soci
-
il
clan
Inzaranto
-
quando
tra
il
1979
e
l'80
diverranno
parte
fondamentale
della
sua
rete
tivù
nazionale
?
Ottavo
quesito
:
certo
a
lei
,
signor
Berlusconi
,
il
nome
della
società
Immobiliare
Romana
Paltano
non
può
risultare
sconosciuto
.
È
impossibile
non
ricordi
che
nel
1974
la
suddetta
,
12
milioni
di
capitale
,
finì
sotto
il
suo
controllo
amministrata
da
Marcello
Dell
'
Utri
,
perché
proprio
sui
terreni
di
questa
società
lei
darà
corso
all
'
iniziativa
edilizia
denominata
Milano3
.
Così
pure
ricorderà
che
nel
1976
l
'
esiguo
capitale
di
12
milioni
aumenterà
a
500
,
e
che
il
12
maggio
del
1977
salirà
ulteriormente
a
1
(
un
)
miliardo
,
e
che
cambierà
anche
la
sua
denominazione
in
Cantieri
Riuniti
Milanesi
Spa
.
Come
al
solito
,
vengo
subito
al
dunque
:
anche
in
questo
ennesimo
caso
,
chi
le
fornì
,
signor
Berlusconi
,
questi
forti
capitali
per
aumentare
la
portata
finanziaria
di
quella
che
era
una
modestissima
impresa
del
valore
di
soli
12
milioni
quando
la
acquistò
?
Nono
quesito
:
lei
,
signor
Berlusconi
,
certamente
rammenta
che
il
4
maggio
1977
a
Roma
fondò
l
'
Immobiliare
Idra
col
capitale
di
1
(
un
)
milione
.
Questa
società
,
che
oggi
possiede
beni
immobili
pregiatissimi
in
Sardegna
,
l
'
anno
successivo
-
era
il
1978
-
aumentò
il
proprio
capitale
a
900
milioni
.
Signor
Berlusconi
,
da
dove
arrivarono
gli
899
milioni
(
4
miliardi
e
45
milioni
d
'
oggi
,
fonte
Istat
)
che
fecero
la
differenza
?
Decimo
quesito
:
signor
Berlusconi
,
in
più
occasioni
lei
ha
usato
per
mettere
in
porto
affari
di
vario
genere
-
l
'
acquisto
dell
'
attaccante
Lentini
dal
Torino
Calcio
,
ad
esempio
-
la
finanziaria
di
Chiasso
denominata
Fimo
.
Anche
in
questo
caso
,
come
nel
precedente
riferito
alla
Par.Ma
.
Fid
.
,
lei
ha
scelto
una
società
fiduciaria
-
questa
volta
domiciliata
in
Svizzera
-
al
cui
riguardo
le
cronache
giudiziarie
si
erano
largamente
espresse
.
Tenuto
conto
della
potenza
dello
staff
informativo
che
la
circonda
,
signor
Berlusconi
,
mi
appare
del
tutto
inverosimile
che
lei
non
abbia
saputo
,
circa
la
Fimo
di
Chiasso
,
che
è
stata
per
lungo
tempo
il
canale
privilegiato
di
riciclaggio
usato
da
Giuseppe
Lottusi
,
arrestato
il
15
novembre
del
1991
mentre
"
esportava
"
forti
capitali
della
temibile
cosca
palermitana
dei
Madonia
.
Così
pure
non
le
sarà
sfuggito
che
Lottusi
venne
condannato
a
20
anni
di
reclusione
per
quei
reati
.
Tuttora
è
in
carcere
a
scontare
la
pena
.
Ebbene
,
signor
Berlusconi
,
se
quel
gangster
finì
in
galera
il
15
novembre
del
'91
,
nella
primavera
del
1992
-
cioè
pochi
mesi
dopo
quel
fatto
che
campeggiò
con
dovizia
di
particolari
,
anche
circa
la
Fimo
,
sulle
prime
pagine
di
tutti
i
giornali
-
il
suo
Milan
"
pagò
"
una
forte
somma
"
in
nero
"
-
estero
su
estero
-
per
la
cessione
di
Gianluigi
Lentini
,
e
usò
per
la
transazione
proprio
la
screditatissima
Fimo
,
fiduciaria
di
narcotrafficanti
internazionali
.
Perché
,
signor
Berlusconi
?
Ecco
,
queste
sono
le
domande
.
Risponda
,
signor
Berlusconi
.
Presto
.
Come
ha
visto
,
di
"
pentiti
"
veri
o
presunti
non
c
'
è
traccia
negli
11
quesiti
.
Semmai
c
'
è
il
profumo
di
centinaia
di
miliardi
che
tra
il
1968
e
il
1979
finirono
nelle
sue
mani
,
signor
Berlusconi
.
E
tuttora
non
si
sa
da
dove
arrivarono
.
Poiché
c
'
è
chi
l
'
accusa
che
quell
'
oceano
di
quattrini
provenne
dalle
casse
di
Cosa
Nostra
e
sta
indagando
proprio
su
questo
,
prego
,
schianti
ogni
possibile
infamia
dicendo
semplicemente
la
verità
.
Punto
per
punto
,
nome
per
nome
.
È
un
'
occasione
d
'
oro
per
farla
finita
una
volta
per
tutte
.
Sappia
che
d
'
ora
in
poi
il
silenzio
non
le
è
più
consentito
né
come
imprenditore
,
né
come
politico
,
né
come
uomo
.
StampaQuotidiana ,
Tariffa
dei
pedaggi
da
riscuotersi
alle
barriere
instituite
nello
interesse
della
Provincia
di
Palermo
lungo
le
strade
e
nelle
località
indicate
nel
R
.
Decreto
del
7.5
gennaio
1870
.
1
.
Ogni
asino
da
soma
carico
pagherà
L.0,05
2
.
Più
asini
da
soma
pagheranno
per
cadauno
»
0,05
3.Per
ogni
cavallo
giumenta
o
mulo
da
sella
o
da
soma
si
pagheranno
»
0,10
4
.
Per
ogni
carretta
da
trasporto
scarica
tirata
da
un
asino
»
0,10
5
.
Per
ogni
carretta
carica
tirata
da
un
asino
»
0,15
6
.
Per
ogni
carretta
tirata
da
un
cavallo
o
mulo
»
0,20
7
.
Detta
scarica
»
0,15
8
.
Per
ogni
carretta
o
carro
tirato
da
due
bovi
,
o
due
cavalli
o
due
muli
»
0,30
9
.
Detti
scarichi
tirati
da
due
bovi
o
due
cavalli
o
due
muli
»
0,20
10
.
Detti
tirati
da
quattro
bovi
,
da
quattro
cavalli
o
da
quattro
muli
»
0,50
11
.
Detti
scarichi
»
0,35
12
.
Detti
tirati
da
sei
bovi
,
o
dai
sei
muli
o
più
»
0,85
13
.
Detti
scarichi
»
0,50
14
.
Per
ogni
calesse
ad
un
cavallo
»
0,20
15
.
Per
ogni
carrozza
a
quattro
ruote
ad
un
cavallo
»
0,30
16
.
Detta
a
due
cavalli
»
0,40
17
.
Detta
a
tre
cavalli
»
0,50
18
.
Detta
a
quattro
cavalli
o
più
»
0,85
ESENZIONI
-
Saranno
eccettuati
ed
esenti
dal
diritto
di
pedaggio
le
persone
Reali
,
ed
il
loro
accompagnamento
,
i
Prefetti
,
Sottoprefetti
e
Consiglieri
di
Prefettura
,
gli
Ispettori
,
Ingegneri
,
Aiutanti
ed
Assistenti
del
Genio
Civile
,
e
deputati
Provinciali
,
e
locali
delle
opere
pubbliche
,
gl
'
Ispettori
e
Guardie
Generali
di
acque
e
foreste
,
gli
agenti
postali
e
telegrafici
,
i
guardia
boschi
e
guardacaccia
,
gli
uffiziali
del
R
.
esercito
sia
a
cavallo
,
sia
in
carrozza
,
e
la
truppa
in
servizio
e
con
uniforme
,
non
che
i
cavalli
,
carri
,
treni
ed
ogni
altro
addetto
di
ogni
corpo
di
esercito
,
i
Carabinieri
ed
i
Militi
,
le
Guardie
doganali
,
e
Direttori
provinciali
,
gli
Agenti
di
Questura
,
gli
appaltatori
delle
strade
,
anche
ferrate
,
che
pure
si
trovano
esentati
nei
contratti
in
vigore
,
e
gli
appaltatori
di
tutte
le
altre
opere
pubbliche
comunali
,
provinciali
e
nazionali
per
il
trasporto
di
materiali
necessarii
alla
costruzione
e
conservazione
delle
strade
e
delle
altre
opere
suddette
;
tutti
quei
proprietarii
che
per
la
contiguità
dei
loro
fondi
colle
barriere
sono
stati
esenti
finora
;
le
carrette
cariche
ed
i
bagagli
militari
;
le
vetture
ed
i
carri
appartenenti
ai
Frati
mendicanti
;
i
cavalli
da
posta
attaccati
alle
vetture
corriere
anche
per
tornare
da
qualunque
servizio
al
loro
rilievo
,
le
carrozze
che
conducono
corrieri
straordinarii
,
ed
i
cavalli
che
andranno
per
servizio
delle
staffette
;
e
finalmente
le
carrette
dei
procacci
pel
trasporto
dei
fondi
nazionali
,
provinciali
e
comunali
.
Sono
però
obbligati
al
pagamento
del
dazio
tutti
i
viandanti
con
carrozze
proprie
,
ancorché
facessero
uso
dei
cavalli
da
posta
.
StampaQuotidiana ,
Lina
Cavalieri
,
fanciulla
,
era
una
di
quelle
deliziose
ciociare
di
Piazza
di
Spagna
a
Roma
le
quali
con
gli
occhi
grandi
e
neri
,
le
guancie
rosee
,
il
corpo
slanciato
,
invitano
con
insistenza
il
forestiere
ed
il
passante
ad
acquistare
un
fiorellino
,
oppure
fanno
da
modelle
ai
pittori
della
via
del
Babbuino
.
Ella
venne
poscia
educata
alla
musica
e
debuttò
applauditissima
nei
cafés
chantants
.
Cantò
anche
a
Parigi
,
ove
grande
grido
sollevò
la
sua
bellezza
,
tanto
che
ora
,
insieme
alla
Belle
Otéro
,
alla
Liane
de
Pugy
,
e
alla
Cléo
de
Mèrode
,
la
Cavalieri
è
annoverata
fra
le
beautés
mondiali
.
Dai
cafés
chantants
ella
passò
all
'
opera
seria
onde
ha
già
cantato
applaudita
al
S
.
Carlo
di
Napoli
,
a
Madrid
ed
in
altri
importanti
teatri
.
Adesso
il
pubblico
palermitano
avrà
il
piacere
di
applaudirla
nella
Bohème
.
Infatti
Lina
Cavalieri
è
arrivata
ieri
a
Palermo
,
e
incomincerà
presto
le
prove
dell
'
opera
del
maestro
Puccini
.
StampaQuotidiana ,
In
che
consiste
l
'
amicizia
?
Può
esistere
l
'
amicizia
nel
male
?
È
lecito
attendersi
dall
'
amicizia
benefici
e
vantaggi
e
in
quale
misura
?
Sono
questi
i
problemi
che
i
filosofi
hanno
dibattuto
intorno
all
'
amicizia
e
sono
queste
le
domande
che
a
ciascuno
vengono
in
mente
nelle
vicende
che
essa
presenta
nella
vita
di
ogni
giorno
.
Per
rispondere
a
tali
domande
,
i
filosofi
si
sono
soffermati
a
delineare
la
forma
perfetta
o
ideale
dell
'
amicizia
,
quel
che
l
'
amicizia
dovrebbe
essere
ma
non
è
o
non
è
mai
completamente
.
E
ciò
è
accaduto
perché
hanno
considerato
l
'
amicizia
come
una
manifestazione
o
una
condizione
della
vita
morale
.
Aristotele
diceva
che
l
'
amicizia
è
una
virtù
o
si
accompagna
con
la
virtù
e
che
perciò
sussiste
veramente
solo
tra
persone
virtuose
.
Kant
affermava
che
l
'
amicizia
è
un
dovere
morale
e
che
i
suoi
limiti
e
le
sue
condizioni
sono
quelli
stessi
della
moralità
.
Ma
entrambi
questi
filosofi
sottolineavano
anche
la
molteplicità
delle
forme
che
l
'
amicizia
può
assumere
nella
realtà
:
molteplicità
che
dipende
sia
dalla
diversità
delle
basi
che
si
possono
dare
all
'
amicizia
,
sia
dalla
diversità
delle
persone
tra
le
quali
essa
può
stabilirsi
.
Aristotele
riteneva
che
l
'
amicizia
può
essere
fondata
sul
piacere
,
sull
'
utilità
o
sulla
virtù
per
quanto
solo
quella
fondata
sulla
virtù
è
autentica
e
duratura
perché
le
altre
vengono
meno
quando
cessano
il
piacere
e
l
'
utilità
che
se
ne
possono
ricavare
.
Diceva
pure
che
ci
può
essere
amicizia
tra
persone
che
fanno
lo
stesso
lavoro
o
che
appartengono
alla
stessa
comunità
,
nonché
tra
il
padre
e
il
figlio
,
tra
il
giovane
e
il
vecchio
,
tra
il
marito
e
la
moglie
,
e
persino
tra
il
padrone
e
lo
schiavo
se
quest
'
ultimo
è
considerato
non
più
solo
come
«
strumento
animato
»
ma
come
un
uomo
.
Kant
privilegiava
l
'
amicizia
morale
,
intesa
come
la
fiducia
assoluta
che
due
persone
si
dimostrano
confidandosi
i
pensieri
e
i
sentimenti
più
segreti
;
perché
in
essa
vedeva
realizzata
l
'
uscita
dalla
prigione
delle
proprie
idee
in
cui
ogni
uomo
vive
solitamente
chiuso
,
e
la
libertà
di
esprimerle
senza
il
timore
di
indiscrezione
o
di
danno
.
Queste
notazioni
sull
'
amicizia
sono
rimaste
classiche
e
i
filosofi
moderni
hanno
trovato
poco
o
nulla
da
aggiungervi
.
Raramente
,
anzi
,
essi
si
occupano
dell
'
amicizia
e
non
considerano
più
lo
studio
di
essa
come
parte
fondamentale
dell
'
etica
.
Aristotele
dedicava
all
'
amicizia
due
dei
dieci
libri
della
sua
maggiore
opera
morale
:
oggi
è
molto
se
si
dedicano
ad
essa
cenni
distratti
e
fuggevoli
anche
nelle
più
imponenti
e
dettagliate
trattazioni
di
etica
.
Esistono
certamente
motivi
che
spiegano
questa
diversità
di
atteggiamenti
.
Gli
antichi
ritenevano
che
fossero
fondate
sull
'
amicizia
,
cioè
su
un
rapporto
personale
di
fiducia
,
tutte
le
istituzioni
fondamentali
della
vita
civile
:
Aristotele
afferma
che
nessuno
può
conservare
né
potere
,
né
ricchezza
,
né
cariche
senza
amici
e
chiama
«
amicizia
civile
»
la
concordia
politica
dei
cittadini
.
Ma
nel
mondo
moderno
rapporti
puramente
impersonali
,
diversi
e
indipendenti
da
ogni
legame
di
amicizia
,
sono
alla
base
delle
istituzioni
che
reggono
la
vita
civile
.
I
rapporti
di
lavoro
o
di
affari
,
le
clientele
,
le
solidarietà
politiche
e
di
classe
,
la
collaborazione
scientifica
,
le
comunità
religiose
,
i
clubs
e
perfino
i
nuclei
familiari
si
reggono
su
meccanismi
o
condizioni
che
non
hanno
niente
a
che
fare
con
l
'
amicizia
personale
dei
loro
membri
.
Le
gerarchie
sociali
e
politiche
,
la
fedeltà
dei
subordinati
,
l
'
efficienza
delle
istituzioni
,
sono
garantite
da
benefici
o
vantaggi
che
non
sono
offerti
dalla
benevolenza
amichevole
ma
dal
funzionamento
impersonale
di
regole
,
leggi
o
tecniche
disciplinari
.
La
scelta
delle
persone
destinate
a
un
compito
qualsiasi
è
effettuata
sulla
base
della
loro
abilità
,
del
loro
talento
,
della
loro
fedeltà
al
lavoro
o
della
loro
capacità
di
prestarsi
come
docili
strumenti
per
certi
fini
;
e
l
'
amicizia
personale
vi
interviene
solo
di
straforo
e
vi
si
trova
a
mal
partito
.
A
volte
,
infatti
,
può
essere
un
limite
o
un
ostacolo
,
coi
diritti
che
accampa
,
all
'
efficienza
dell
'
attività
comune
;
e
si
rompe
o
spezza
malamente
contro
lo
scoglio
degli
interessi
bene
o
male
intesi
.
La
società
moderna
sembra
non
aver
bisogno
dell
'
amicizia
;
o
per
dir
meglio
sembra
respingerla
nel
dominio
dei
rapporti
privati
tra
individuo
e
individuo
.
In
questo
dominio
,
tuttavia
,
il
bisogno
dell
'
amicizia
rimane
pressante
.
Aristotele
diceva
che
l
'
amicizia
consiste
nel
comportarsi
verso
l
'
amico
come
verso
se
stesso
;
e
Montaigne
,
amplificando
Aristotele
,
asseriva
che
essa
consiste
nel
dare
più
di
quanto
si
riceve
,
nel
preferire
di
far
del
bene
all
'
altro
più
che
riceverne
.
Questa
è
certo
la
forma
perfetta
dell
'
amicizia
e
non
per
nulla
l
'
espressione
aristotelica
fu
utilizzata
da
San
Tommaso
per
definire
lo
stesso
amore
cristiano
.
Ma
l
'
amicizia
è
selettiva
e
individuale
(
«
Molti
amici
,
nessun
amico
»
,
diceva
Aristotele
)
;
può
quindi
avere
i
fondamenti
più
disparati
e
i
gradi
più
diversi
.
E
solo
un
'
equa
considerazione
di
questa
disparità
di
fondamenti
e
diversità
di
gradi
rende
possibile
la
valutazione
di
essa
nel
mondo
moderno
.
In
tutti
i
suoi
gradi
e
forme
,
l
'
amicizia
è
una
condizione
indispensabile
dell
'
equilibrio
e
della
felicità
della
vita
individuale
.
Un
'
amicizia
per
cui
l
'
altro
è
come
noi
stessi
o
più
di
noi
stessi
,
è
certamente
difficile
a
realizzarsi
e
si
realizza
(
quando
accade
)
una
volta
sola
nella
vita
.
Ma
l
'
amicizia
come
comunanza
di
intenti
o
di
atteggiamenti
,
sia
pure
parziale
,
come
confidenza
,
cura
o
sollecitudine
reciproca
,
è
ciò
che
rende
sopportabili
o
sereni
i
difficili
rapporti
che
pesano
oggi
sugli
uomini
e
ne
garantisce
la
continuità
e
la
durata
.
L
'
amicizia
introduce
nell
'
amore
sessuale
quella
confidenza
,
quella
certezza
di
aiuto
che
ne
fa
un
autentico
amore
umano
;
ed
è
l
'
unica
base
possibile
dei
rapporti
tra
genitori
e
figli
che
si
prolunghino
oltre
le
necessità
dell
'
allevamento
e
del
sostentamento
.
Senza
amicizia
,
la
famiglia
tende
a
rompersi
per
la
disparità
delle
aspirazioni
,
dei
gusti
,
delle
abitudini
,
e
per
l
'
antagonismo
tra
vecchia
e
nuova
generazione
.
L
'
amicizia
può
togliere
dai
rapporti
di
collaborazione
di
qualsiasi
genere
l
'
invidia
e
la
rivalità
astiosa
mentre
consente
la
competizione
leale
.
Con
la
sua
sollecitudine
affettuosa
,
rende
più
sopportabili
le
sofferenze
e
le
contrarietà
che
sono
sempre
in
agguato
anche
nelle
vite
più
fortunate
,
e
toglie
la
noia
che
accompagna
tanta
parte
della
giornata
umana
e
incombe
anche
sui
divertimenti
più
rumorosi
.
Come
tutte
le
cose
umane
,
l
'
amicizia
è
sempre
imperfetta
,
limitata
e
ambivalente
.
Quest
'
ultimo
carattere
smentisce
la
credenza
di
antichi
e
moderni
che
l
'
amicizia
.
sia
condizionata
dalla
virtù
.
Ci
sono
amicizie
salde
e
autentiche
nel
bene
come
nel
male
ed
è
oggi
un
fatto
accertato
che
talvolta
la
spinta
a
delinquere
è
fornita
,
specialmente
nei
giovani
,
dal
bisogno
di
uscire
,
con
qualche
forma
di
amicizia
,
dall
'
isolamento
e
dalla
noia
.
Ma
rinunciare
all
'
amicizia
perché
essa
non
è
perfetta
,
perché
non
tutto
si
può
esigere
dagli
amici
,
perché
le
amicizie
si
possono
rompere
,
o
perché
non
sempre
danno
ciò
che
promettono
,
sarebbe
così
ragionevole
come
rinunciare
a
respirare
perché
l
'
aria
della
città
è
inquinata
dallo
smog
.
Ogni
amicizia
è
un
caso
a
sé
,
ha
limiti
e
condizioni
sue
proprie
che
dipendono
dal
fondamento
sul
quale
è
nata
e
dalla
qualità
delle
persone
che
la
intrattengono
.
Al
di
là
di
questi
limiti
,
l
'
amicizia
si
incrina
e
può
spezzarsi
.
Ma
questi
limiti
possono
anche
talvolta
essere
estesi
o
allontanati
:
l
'
amicizia
può
rafforzarsi
o
approfondirsi
,
prendere
nuove
radici
,
diventare
più
salda
.
Ogni
amicizia
può
riservare
sorprese
sia
positive
che
negative
.
Il
carattere
aleatorio
della
vita
umana
investe
anche
questo
suo
aspetto
essenziale
ma
non
ne
distrugge
il
valore
.
Certo
,
lo
scheletro
della
vita
sociale
moderna
non
è
costituito
dall
'
amicizia
.
Ma
che
cos
'
è
uno
scheletro
senza
la
carne
e
il
sangue
che
costituiscono
l
'
organismo
?
Senza
amicizia
,
la
competizione
civile
sarebbe
ridotta
alla
lotta
animale
per
l
'
esistenza
e
la
terra
a
una
giungla
.
StampaPeriodica ,
L
altro
giorno
mi
arrivò
un
dispaccio
telegrafico
direttomi
da
S
.
E
.
il
signor
Ministro
dell
Interno
,
il
quale
mi
invitava
a
recarmi
subito
a
Firenze
.
Io
ubbidii
all
istante
,
e
saltai
su
un
vagone
a
Bologna
e
dopo
cinque
ore
era
a
Firenze
.
Andai
difilato
al
palazzo
del
Ministero
dell
Interno
,
e
appena
mi
videro
fui
subito
introdotto
nel
gabinetto
di
S
.
E
.
Il
ministro
tosto
che
mi
vide
,
fece
un
bel
risolino
e
con
molta
grazia
mi
salutò
,
dicendomi
:
Ben
venuta
,
cara
Marmitta
,
vi
saluto
.
Eccellenza
,
me
le
inchino
devotamente
.
Brava
,
io
ho
molto
bisogno
di
voi
.
Eccomi
,
Eccellenza
,
sono
ai
suoi
ordini
.
Lasciamo
i
preamboli
e
veniamo
all
ergo
.
Come
sapete
,
fra
poco
si
faranno
le
elezioni
generali
in
Italia
.
Lo
so
,
Eccellenza
;
cioè
lo
so
,
almeno
così
sento
a
dire
.
Ebbene
:
bisogna
che
voi
mi
aiutate
.
Io
?
Voi
.
La
Marmitta
deve
avere
una
parte
principalissima
in
queste
elezioni
,
come
ha
sempre
avuto
in
tutte
le
altre
.
Eccomi
qua
,
farò
quanto
mi
dice
l
Eccellenza
Vostra
Bisogna
,
mia
cara
,
raddoppiare
razione
e
dare
buoni
bocconi
ai
vostri
e
miei
amici
.
Eh
!
non
mancherò
di
fare
il
mio
dovere
.
Ma
...
Ma...,
ho
capito
:
vi
vuole
il
cumquibus
.
Per
questo
non
ci
pensate
,
sono
qua
io
.
Ho
fondi
segreti
abbastanza
abbondanti
,
e
finora
ho
fatto
economia
per
avere
buone
somme
per
queste
elezioni
.
Sento
però
a
dire
che
le
casse
del
Regno
d
Italia
stanno
poco
bene
.
Stanno
anzi
male
:
ma
per
la
Marmitta
e
pei
marmittoni
ce
n
è
sempre
in
abbondanza
.
Dunque
all
opera
e
fate
che
le
elezioni
riescano
marmittonesche
su
tutta
la
linea
.
Non
dubiti
,
Eccellenza
,
colla
Marmitta
non
si
scherza
;
essa
ottiene
quello
che
vuole
.
Ma
guardate
bene
che
non
dovete
questa
volta
restringervi
ai
soli
marmittoni
:
bisogna
andare
fuori
di
casa
.
Come
sarebbe
a
dire
che
bisogna
conquistare
colla
Marmitta
anche
i
codini
.
I
codini
?
I
codini
,
sicuro
.
Ma
Eccellenza
,
mi
permetta
di
osservarle
che
costoro
non
si
comprano
nemmeno
colla
Marmitta
.
Sono
duri
peggio
dei
Tedeschi
.
Eppure
,
bisogna
fare
l
impossibile
perché
i
codini
vengano
anche
loro
a
votare
.
Ehm
!
Temo
che
...
Che
cosa
?
Temo
che
questo
sia
un
brutto
pensiero
.
Ma
perché
?
Ma
mi
perdoni
,
Eccellenza
.
I
codini
sono
i
primi
nemici
della
Marmitta
e
dei
marmittoni
;
se
costoro
la
spaventano
,
addio
,
è
fatta
,
bisogna
che
io
vada
a
casa
pigione
e
che
tutti
i
marmittoni
muoiano
di
fame
.
Questo
non
accadrà
sicuramente
.
Ma
come
mai
le
è
saltato
in
testa
,
Eccellenza
,
di
volere
i
codini
alle
elezioni
?
Eccomi
qua
.
Sappiate
prima
di
tutto
che
l
imperatore
Napoleone
vuole
che
i
codini
prendano
parte
ad
ogni
costo
a
queste
elezioni
.
Sapete
che
il
proverbio
dice
:
Comandi
chi
può
...
Obbedisca
chi
deve
,
ho
capito
.
Per
l
appunto.
Ma
perché
Napoleone
vuole
che
i
codini
vadano
alle
elezioni
?
Il
perché
c
è
benissimo
,
giustissimo
.
Sapete
,
pare
che
egli
vuole
far
credere
che
l
opera
sua
in
Italia
sia
bene
accetta
da
tutti
e
specialmente
dai
codini
,
che
gli
ultramontani
chiamano
cattolici
.
Se
questi
vanno
alle
elezioni
,
Napoleone
e
noi
con
lui
vinciamo
un
terno
al
lotto
.
Ma
in
che
modo
?
Oh
bella
!
Comincieremo
subito
a
dire
:
Vedete
mo
,
se
il
Regno
d
Italia
è
definitivamente
stabilito
.
Coloro
medesimi
che
meno
lo
credevano
,
cominciano
a
persuadersi
,
e
anche
i
cattolici
prendono
parte
alla
cosa
pubblica
.
E
poi
?
E
poi
diremo
che
adesso
tutti
i
partiti
sono
rappresentati
al
Parlamento
e
che
per
conseguenza
questo
rappresenta
legalmente
l
Italia.
E
poi
?
E
poi
avremo
così
i
cattolici
solidali
di
tutto
quello
che
noi
faremo
contro
di
loro
.
Ma
un
momento
,
Eccellenza
:
e
se
i
cattolici
vanno
in
buon
numero
al
Parlamento
,
come
si
fa
allora
?
Faremo
come
facevano
nel
1857
in
Piemonte
e
come
facciamo
adesso
in
Toscana
per
le
elezioni
municipali
.
Ne
ridurremo
il
numero
.
Ma
come
?
Quanto
siete
semplice
!
Annulleremo
alcune
elezioni
per
difetto
di
regolarità
:
scarteremo
deputati
perché
eletti
con
pressione
clericale
,
e
all
uopo
scarteremo
dei
canonici
,
per
la
ragione
che
hanno
cura
d
anime
,
come
facevano
nel
57
in
Piemonte
.
Ah
!
ho
capito
.
Dunque
...
Dunque
,
ci
torna
conto
che
i
cattolici
vadano
alle
urne
,
ma
non
già
che
i
cattolici
siano
eletti
in
molti
.
Per
impedir
questo
,
ricorreremo
ai
nostri
soliti
mezzi
morali
,
e
così
potremo
dire
che
i
cattolici
hanno
preso
parte
alle
elezioni
,
ma
vi
sono
stati
sconfitti
,
e
mostreremo
così
che
essi
sono
la
minoranza
e
non
la
maggioranza
del
popolo
italiano
.
Eh
!
la
cosa
è
ben
pensata
.
Ma
so
ancor
io
.
Quello
che
più
ci
spaventa
e
dà
fastidio
è
questa
astensione
generale
dei
codini
,
i
quali
si
sono
trincierati
in
una
terribile
resistenza
passiva
,
che
ci
uccide
a
colpi
di
spillo
.
Guai
a
noi
se
anche
questa
volta
i
codini
si
astengono
:
siamo
bell
e
rovinati
.
Eh
!
capisco
io
,
i
codini
avranno
sempre
il
grande
vantaggio
di
dirvi
in
faccia
che
fate
tutto
contro
di
loro
senza
ascoltare
le
loro
ragioni
perché
non
sono
rappresentati
al
Parlamento
,
e
poi
potranno
aggiungere
che
sono
al
tutto
irresponsabili
di
quello
che
la
rivoluzione
fa
in
Italia
.
Ma
certo
:
ecco
perché
Napoleone
e
noi
desideriamo
ardentemente
che
i
codini
prendano
parte
alle
elezioni
.
Dunque
mi
raccomando
;
fate
quello
che
potete
perché
i
così
detti
cattolici
vengano
a
votare
.
Non
dubitate
,
che
sarete
degnamente
ricompensata
.
Farò
quello
che
posso
,
ma
temo
di
non
riuscire
a
nulla
.
Speriamo
;
la
salute
della
Marmitta
e
dei
marmittoni
dipende
in
gran
parte
da
ciò
.
Addio
.
Serva
umilissima
di
Vostra
Eccellenza
.
E
me
ne
tornai
subito
a
Bologna
.
Ho
riferito
per
intero
questo
dialogo
,
perché
mi
pare
degno
di
molta
considerazione
,
specialmente
per
parte
dei
codini
.
StampaPeriodica ,
Da
molto
tempo
l
'
opinione
pubblica
italiana
invoca
una
riforma
della
scuola
secondaria
.
Padri
e
maestri
si
rivolsero
in
vario
modo
al
Parlamento
perché
qualcosa
si
facesse
.
Deputati
e
senatori
fecero
pressioni
al
ministro
dell
'
Istruzione
e
un
ministro
(
l
'
on
.
Bianchi
)
non
sapendo
cosa
fare
di
meglio
,
nominò
,
come
succede
sempre
,
una
Commissione
incaricata
di
preparare
questa
riforma
.
La
Commissione
(
della
quale
fanno
parte
due
cari
amici
nostri
)
si
è
già
radunata
ed
ha
lavorato
per
alcuni
mesi
e
il
resultato
di
questo
lavoro
è
stato
un
questionario
al
quale
sono
invitati
entro
il
15
maggio
a
rispondere
tutti
quelli
che
si
occupano
di
scuole
.
Il
giro
è
a
questo
punto
e
forse
continuerà
ma
possiamo
fin
da
ora
trarre
qualche
allegra
considerazione
sopra
l
'
ironico
funzionamento
della
nostra
civiltà
.
Pensate
un
momento
:
gl
'
interessati
domandano
una
riforma
al
Parlamento
,
il
Parlamento
la
domanda
al
Ministro
,
il
Ministro
la
domanda
a
una
Commissione
,
la
Commissione
non
sa
far
di
meglio
che
domandarla
agli
interessati
,
cioè
a
quelli
stessi
che
per
i
primi
la
domandavano
.
Si
chiede
a
chi
chiede
;
si
vuol
bere
in
casa
degli
assetati
.
E
questo
non
è
che
un
esempio
fra
diecimila
,
non
è
un
fatto
isolato
.
Lo
stato
moderno
vive
col
resultato
di
fabbricare
circoli
viziosi
.