StampaQuotidiana ,
Caro
Portioli
,
pubblico
la
sua
lettera
perché
è
una
delle
pochissime
che
mi
rimproverano
di
aver
posto
ai
lettori
un
quesito
elettorale
che
serva
ad
illuminare
loro
e
me
.
Lascio
ad
essi
il
giudizio
sui
suoi
argomenti
.
Io
mi
limito
ad
alcune
considerazioni
pregiudiziali
.
1
)
Non
ho
nulla
in
contrario
che
lei
mi
consideri
digiuno
di
«
scienza
politica
»
,
per
il
semplice
motivo
che
io
non
considero
la
politica
una
«
scienza
»
.
Se
lo
fosse
,
non
ci
resterebbe
che
lasciarla
in
appalto
ad
alcuni
specialisti
,
come
avviene
nei
Paesi
totalitari
,
dove
la
politica
consiste
nell
'
impedire
alla
gente
di
ficcare
il
naso
negli
affari
che
la
riguardano
.
Io
mi
rivolgo
a
dei
lettori
che
,
pur
non
essendo
,
come
non
sono
io
,
«
scienziati
»
di
politica
,
il
naso
negli
affari
che
li
riguardano
vogliono
ficcarcelo
,
e
cerco
di
aiutarli
mettendo
a
loro
disposizione
il
poco
che
ne
so
.
Se
lei
si
sente
«
scienziato
»
,
ci
lasci
al
nostro
colloquio
tra
profani
.
Ma
badi
che
la
sua
«
scienza
»
è
un
po
'
arretrata
perché
la
legge
tedesca
,
cui
lei
accenna
a
proposito
dei
comunisti
,
è
stata
revocata
da
un
pezzo
.
In
Germania
il
partito
comunista
non
è
riconosciuto
in
grazia
di
un
'
altra
legge
:
quella
che
condiziona
la
legittimità
di
un
partito
al
fatto
ch
'
esso
ottenga
almeno
il
5
per
cento
dei
voti
.
Il
Pc
tedesco
non
esiste
perché
non
raggiunge
questo
minimo
,
non
perché
è
proibito
.
Dopodiché
vorrei
chiederle
chi
,
in
Italia
,
avrebbe
avuto
la
forza
di
mettere
fuori
legge
il
Pci
,
e
a
cosa
questo
sarebbe
servito
.
Ma
lasciamo
andare
.
2
)
Lei
è
anche
l
'
unico
ad
attribuirmi
l
'
intenzione
di
spalleggiare
,
alle
prossime
elezioni
,
la
Dc
.
E
non
capisco
proprio
come
faccia
,
avendo
io
testualmente
scritto
nell
'
articolo
che
lei
cita
come
esempio
di
somaraggine
politica
:
«
In
queste
condizioni
è
chiaro
che
noi
non
potremo
rinnovare
l
'
invito
ai
nostri
lettori
a
votare
Dc
neanche
turandosi
il
naso
»
:
parole
che
non
mi
sembrano
equivocabii
.
E
'
vero
che
subito
dopo
mi
chiedevo
,
e
invitavo
il
lettore
a
chiedersi
,
se
l
'
indebolimento
della
Dc
servirà
a
trattenerla
o
a
spingerla
all
'
abbraccio
col
Pci
.
Ma
questa
domanda
la
ponevo
al
lettore
perché
la
pongo
a
me
stesso
,
e
perché
ritengo
che
qualsiasi
persona
dotata
di
un
minimo
di
coscienza
civica
debba
,
prima
di
fare
una
scelta
,
prospettarsene
le
conseguenze
.
Questo
non
sarà
da
scienziato
,
ma
mi
pare
che
sia
da
galantuomo
.
O
no
?
3
)
Lei
mi
richiama
ai
valori
della
liberal
-
democrazia
.
E
io
mi
appello
al
lettore
per
chiedergli
quale
giornale
in
Italia
ha
difeso
più
del
nostro
questi
valori
,
non
solo
sul
piano
della
politica
,
ma
anche
su
quello
della
cultura
,
contro
la
marea
montante
del
marxismo
,
ora
in
reflusso
,
ma
in
reflusso
grazie
a
noi
,
che
abbiamo
rotto
il
coro
e
tenuto
botta
quando
l
'
impresa
sembrava
disperata
,
e
bisognava
pagarla
di
persona
,
come
abbiamo
fatto
,
e
come
rischiamo
di
dover
continuare
a
fare
.
Lei
dice
che
io
sono
al
seguito
del
gregge
.
Di
quale
gregge
?
Il
gregge
è
tutto
dall
'
altra
parte
,
la
parte
marxista
:
lo
vedono
anche
i
ciechi
.
E
aggiunge
:
«
Non
oso
azzardare
per
questioni
di
biada
»
,
ma
lo
insinua
,
adombrando
un
'
accusa
che
nemmeno
il
mio
persecutore
Fortebraccio
mi
ha
mai
lanciato
:
lui
sa
benissimo
che
da
questo
lato
non
mi
si
può
attaccare
.
4
)
Lei
mi
addita
l
'
esempio
del
giornalismo
protestante
,
quasi
facendo
credere
che
il
protestantesimo
sia
nato
da
quel
giornalismo
.
Guardi
che
è
proprio
l
'
opposto
.
Io
ho
scritto
-
non
da
«
scienziato
»
-
due
libri
,
L
'
Italia
della
Controriforma
e
L
'
Italia
del
Seicento
,
per
cercar
di
dimostrare
quale
rivoluzione
la
riforma
protestante
provocò
non
nel
campo
della
teologia
-
che
mi
è
estraneo
-
,
ma
in
quello
della
cultura
,
del
costume
,
della
mentalità
,
del
civismo
,
e
quale
jattura
fu
per
l
'
Italia
,
compresa
quella
cattolica
,
l
'
esservi
rimasta
estranea
.
Non
le
chiedo
di
leggerli
.
Ma
lei
non
chieda
a
me
di
comportarmi
come
se
avessi
Calvino
alle
spalle
.
Non
ce
l
'
ho
.
E
se
mi
mettessi
a
parlare
come
se
ce
l
'
avessi
,
parlerei
al
vuoto
.
Io
mi
rivolgo
,
da
povero
italiano
,
ad
altri
poveri
italiani
.
Fra
noi
ci
conosciamo
.
Sappiamo
i
nostri
difetti
e
debolezze
.
Ma
sappiamo
anche
le
nostre
qualità
,
che
non
sono
da
buttar
via
.
Cerchiamo
di
capirci
e
di
aiutarci
.
Lei
non
ci
sta
?
Pazienza
.
Ma
,
scusi
,
se
ci
considera
un
giornale
da
gregge
,
perché
ci
legge
?
Delle
due
,
l
'
una
:
o
nemmeno
noi
siamo
pecore
,
o
anche
lei
lo
è
.
StampaPeriodica ,
La
stagione
automobilistica
è
ormai
a
metà
del
suo
cammino
e
non
si
può
negare
che
nel
complesso
del
bilancio
internazionale
accusi
degli
...
ammanchi
di
attività
.
La
rete
delle
varie
competizioni
nella
vicina
terra
di
Francia
qua
e
là
si
rompe
e
si
dirada
.
Si
tratta
in
ogni
modo
di
un
fenomeno
in
relazione
anche
ad
una
situazione
di
irrequietezza
e
di
crisi
interna
.
L
'
ultima
rinunzia
è
quella
del
G
.
P
.
di
Comminges
.
Restano
a
tener
duro
nel
loro
ben
fornito
calendario
,
Italia
e
Germania
.
È
già
deciso
,
è
vero
,
che
la
ormai
tradizionale
«
Mille
Miglia
»
non
avrà
più
luogo
sulle
strade
nazionali
;
ma
non
è
detto
che
non
debba
ripresentarsi
convenientemente
trasformata
,
oppure
addirittura
trasferita
,
armi
e
bagagli
,
sulle
strade
coloniali
.
Che
se
ne
direbbe
di
una
«
Mille
Miglia
»
abbondante
,
per
esempio
,
sulla
nostra
maravigliosa
litoranea
nord
-
africana
?
Ma
lasciamo
pur
lavorare
l
'
estro
e
la
fiera
volontà
degli
organizzatori
bresciani
(
ai
figli
della
«
Leonessa
»
una
escursione
libica
non
dovrebbe
dispiacere
)
e
riportiamo
l
'
occhio
al
momento
attuale
.
Di
competizioni
nostre
,
d
'
ambito
limitato
o
di
carattere
nazionale
ed
internazionale
,
ne
abbiamo
molte
e
tutte
affollate
di
concorrenti
.
Soltanto
che
ci
si
pronuncia
sempre
più
verso
le
piccole
cilindrate
,
dalla
minuscola
500
sino
alla
1500
,
dove
l
'
industria
nazionale
presenta
tutta
una
gamma
di
gioielli
veramente
insuperabili
e
dove
si
registra
una
affermazione
assoluta
,
costante
,
autoritaria
.
Tutte
macchine
del
resto
che
rientrano
nel
tipo
rispondente
alle
nostre
strade
,
ai
nostri
gusti
e
...
alle
disponibilità
finanziarie
della
clientela
media
che
in
Italia
rappresenta
l'80
per
cento
del
complesso
acquirente
o
probabile
acquirente
.
E
con
ciò
si
spiega
il
perfezionamento
e
il
rendimento
raggiunti
dalle
piccole
e
medie
cilindrate
della
produzione
italiana
:
è
una
risposta
alla
richiesta
.
Nei
riguardi
poi
delle
competizioni
che
esigano
l
'
intervento
dei
grossi
calibri
e
dei
voluminosi
cavalli
-
potenza
,
queste
,
in
Italia
,
mantengono
intatto
il
loro
calendario
e
molto
probabilmente
avrà
luogo
anche
il
G
.
P
.
di
Monza
sulla
cui
effettuazione
si
erano
fatte
recentemente
delle
riserve
.
E
sono
intanto
nel
periodo
conclusivo
della
preparazione
la
Coppa
Ciano
a
Livorno
il
7
agosto
,
e
la
Coppa
Acerbo
a
Pescara
il
14
:
due
prove
d
'
alto
bordo
a
una
sola
settimana
di
distacco
!
È
la
prima
volta
che
si
verifica
una
vicinanza
così
perentoria
di
due
prove
di
superiore
importanza
internazionale
.
È
giovevole
ai
fini
dello
sport
una
coincidenza
del
genere
,
e
oltre
che
dello
sport
,
dell
'
organizzazione
e
dell
'
industria
?
Non
si
vengono
a
sottoporre
le
Case
ad
uno
sforzo
finanziario
gravoso
e
i
corridori
a
un
carosello
logorante
?
C
'
è
il
pro
e
il
contro
.
Il
pro
è
certamente
rappresentato
da
un
crescendo
vertiginoso
di
tifo
automobilistico
che
mobilitato
in
circuiti
chiusi
e
ampiamente
forniti
di
tribune
non
mancherà
di
fare
molto
bene
al
...
fisico
e
al
morale
delle
organizzazioni
.
Quanto
a
spese
c
'
è
il
caso
di
trovarci
la
convenienza
,
poiché
appena
fatte
le
loro
cose
a
Livorno
,
Case
e
piloti
interessati
infileranno
l
'
itinerario
di
Pescara
senza
intervallo
,
ma
anche
senza
le
necessità
relative
del
ricominciare
tutto
da
capo
.
Una
settimana
gaudiosa
di
sagre
del
motore
con
finale
di
Ferragosto
sulle
rive
di
un
Adriatico
fascinoso
.
Una
estate
memoranda
,
questa
,
nella
storia
dell
'
automobilismo
.
È
dal
lato
vetture
delle
maggiori
cilindrate
che
abbiamo
le
nostre
preoccupazioni
;
siamo
in
magra
,
da
un
paio
d
'
anni
a
questa
parte
,
in
tema
di
successi
internazionali
.
E
tuttavia
riteniamo
che
si
tratti
piuttosto
di
preoccupazioni
relative
ad
un
periodo
di
transizione
,
che
come
tale
non
può
passare
d
'
un
colpo
.
E
del
resto
fa
parte
di
una
crisi
di
sviluppo
.
Di
uno
sviluppo
che
ha
preso
molta
cura
delle
cilindrate
minori
per
ovvie
ragioni
economiche
e
preferenziali
già
accennate
;
e
per
le
cilindrate
maggiori
per
un
po
'
ha
voluto
non
buttare
subito
alle
ortiche
il
materiale
eccellente
già
specializzato
e
per
un
po
'
ha
soprasseduto
alquanto
sul
nuovo
orientamento
da
prendere
.
Forse
ha
soprasseduto
troppo
?
Eh
,
si
vedrà
in
appresso
,
dai
risultati
che
non
saranno
per
mancare
.
Anzi
,
per
molti
segni
,
una
ripresa
vigorosa
appare
in
gestazione
.
Il
fatto
si
è
che
una
brillante
situazione
europea
quanto
dire
mondiale
la
si
è
raggiunta
con
le
1500
Maserati
bene
affiancate
anche
dalle
analoghe
Alfa
Romeo
,
Aprilia
,
con
le
500
e
750
Fiat
,
ecc
.
,
e
nelle
3000
Si
lavora
con
alacrità
e
spirito
critico
per
il
quale
si
vogliono
evitare
certe
delusioni
spiacevoli
sofferte
.
Trasformazioni
essenziali
e
creazioni
ex
novo
non
possono
farsi
sotto
l
'
assillo
della
fretta
.
La
Maserati
,
per
esempio
,
aveva
presentato
a
Tripoli
una
eccellente
vettura
nuova
formula
,
di
certo
non
meno
veloce
della
Mercedes
vittoriosa
.
La
rottura
del
ponte
posteriore
come
è
noto
ne
troncò
le
chiare
possibilità
.
È
stata
rimessa
in
cantiere
e
le
due
monoposto
tre
litri
di
Varzi
e
di
Trossi
,
accuratamente
revisionate
,
irrobustite
nel
telaio
e
col
ponte
nuovo
,
saranno
in
lizza
sul
Circuito
dell
'
Ardenza
,
nella
Coppa
Ciano
.
Nella
quale
competizione
porterà
la
sua
battaglia
anche
la
francese
Delahaye
con
due
monoposto
4500
cmc
.
senza
compressore
,
affidate
a
Dreyfus
e
Comotti
.
Anche
l
'
edizione
di
queste
è
superiore
a
quella
presentata
a
Tripoli
.
E
l
'
Alfa
corse
?
Sono
a
punto
veramente
le
due
macchine
tanto
attese
e
che
a
Tripoli
risultarono
del
tutto
...
fuori
forma
?
In
un
primo
momento
era
stata
annunciata
la
loro
presenza
al
G
.
P
.
di
Germania
con
la
guida
di
Nuvolari
.
Poi
tale
intervento
viene
disdetto
e
troviamo
Nuvolari
passato
a
capo
pilota
dell
'
Auto
Union
per
la
corsa
in
parola
.
Però
ci
viene
data
per
certa
la
prossima
presenza
delle
Alfa
,
una
dodici
e
la
nuovissima
sedici
cilindri
,
affidate
a
Biondetti
e
a
Farina
.
C
'
è
della
febbre
in
giro
.
Febbre
del
successo
possibile
o
della
incertezza
ancora
opprimente
?
Alla
Coppa
Ciano
il
primo
parere
in
proposito
,
nel
mentre
possiamo
sin
d
'
ora
nutrire
una
sola
fiducia
nella
prova
che
le
1500
Maserati
ci
sapranno
offrire
anche
nei
confronti
delle
nuove
E.R.A.
Circa
le
macchine
tedesche
,
la
loro
gradita
quanto
pericolosa
presenza
è
sempre
permanente
.
A
Livorno
la
partecipazione
della
Mercedes
è
sicura
e
si
sta
concretando
ora
anche
la
certezza
del
ritorno
dell
'
Auto
Union
che
in
officina
e
sul
Nurnburgring
ha
provato
e
riprovato
e
,
sembra
,
con
risultati
tali
da
deciderla
ad
accaparramenti
dei
migliori
piloti
disponibili
:
presenterebbe
un
terzetto
Nuvolari
-
Stuck
-
Chiron
...
Il
primo
appuntamento
è
a
Livorno
.
La
rivincita
poi
il
14
agosto
a
Pescara
.
Questo
illustre
Circuito
,
come
abbiamo
già
avuto
occasione
di
dire
,
è
stato
trasformato
,
reso
del
tutto
autonomo
e
qui
la
Coppa
Acerbo
,
insieme
alle
altre
prove
del
programma
,
assurgerà
ai
fastigi
cui
è
abituata
.
Avremo
una
competizione
con
Maserati
,
Alfa
Romeo
,
Mercedes
,
Auto
Union
,
Delahaye
in
piena
efficienza
?
oppure
la
tirata
di
collo
dell
'
Ardenza
farà
sentire
a
qualche
,
concorrente
,
e
magari
a
tutti
il
suo
peso
?
Quasi
quasi
le
indimenticabili
Alfa
della
vecchia
formula
vi
potrebbero
cogliere
il
destro
di
una
ampia
dimostrazione
della
loro
irriducibile
vitalità
...
Questa
breve
rassegna
automobilistica
fatta
a
piè
sospeso
poiché
siamo
soltanto
alla
vigilia
di
avvenimenti
capitali
,
non
può
trascurare
un
'
occhiata
al
capitolo
piloti
.
Qualche
astro
di
prima
grandezza
,
purtroppo
,
è
scomparso
,
qualche
altro
n
'
è
uscito
per
il
rotto
della
cuffia
.
L
'
augurio
a
Nuvolari
e
a
Farina
,
ritornati
in
piena
efficienza
,
di
far
valere
in
pieno
la
loro
classe
,
nel
mentre
sta
maturando
per
i
nuovi
fasti
dell
'
automobilismo
nazionale
una
schiera
di
giovani
di
alto
valore
,
quali
Marazza
,
Rocco
,
Villoresi
,
Baravelli
,
Bertani
,
Spotorno
,
Barbieri
,
Ruggeri
Arialdo
ed
altri
.
È
da
questa
schiera
che
emergeranno
gli
assi
del
volante
necessari
a
proseguire
la
tradizione
gioriosa
dei
maestri
che
da
Nazzaro
,
Cagno
e
Lancia
ha
mantenuto
sino
ad
oggi
il
suo
scettro
prestigioso
.
Nel
campo
motociclistico
,
dobbiamo
rammaricarci
di
aver
perduto
primo
e
secondo
posto
sicuri
al
G
.
P
.
della
Svizzera
.
Già
dalle
prove
si
era
constatata
a
base
di
tempi
e
di
tenuta
,
la
netta
superiorità
delle
Gilera
quattro
cilindri
affidate
ad
Aldrighetti
e
a
Serafini
,
nei
confronti
di
tutte
le
altre
marche
presenti
.
Indubbiamente
,
la
nostra
superiorità
nella
500
,
che
sino
allo
scorso
anno
era
soltanto
un
miraggio
né
la
sbarazzina
superiorità
delle
Guzzi
250
era
una
consolazione
sufficiente
agli
interessi
dell
'
industria
a
Ginevra
stava
per
avere
,
per
merito
della
Gilera
e
dei
suoi
due
centauri
,
una
consacrazione
memorabile
.
La
sfortuna
,
soltanto
la
sfortuna
,
ci
ha
vietato
il
trionfo
.
La
nuovissima
creazione
di
Taruffi
e
di
Gilera
non
soltanto
è
oggi
la
moto
più
veloce
che
esista
,
ma
ha
raggiunto
la
perfezione
in
fatto
di
stabilità
,
di
tenuta
e
di
manovra
.
Dimostrazione
palmare
di
ciò
,
superando
anche
ogni
più
favorevole
aspettativa
degli
stessi
costruttori
,
era
stata
offerta
-
oltre
che
sul
Circuito
del
Lario
,
irradiato
della
luce
e
della
bellezza
fascinosa
del
Lago
di
Como
nei
giorni
precedenti
il
Circuito
di
Ginevra
,
da
Aldrighetti
e
Serafini
,
specie
il
primo
,
che
sotto
gli
occhi
di
un
pubblico
stupefatto
,
si
era
prodigato
in
velocità
ed
in
acrobazie
inedite
per
le
difficili
giravolte
del
percorso
.
E
forse
,
proprio
la
eccessiva
sicurezza
ha
tradito
i
nostri
piloti
su
quel
Circuito
delle
Nazioni
che
ha
visto
in
lizza
le
più
veloci
e
più
note
macchine
europee
.
Al
Lario
invece
era
andata
come
doveva
andare
.
La
quattro
cilindri
con
compressore
non
vi
ha
conosciuto
rivali
,
nemmeno
la
Guzzi
,
che
sin
dall
'
inizio
vedeva
con
la
caduta
di
Tenni
sfumare
le
sue
possibilità
,
del
resto
non
troppo
accentuate
.
Ma
Serafini
correva
sul
Lario
precettore
Taruffi
dopo
aver
imparato
a
memoria
in
tutti
i
minimi
particolari
,
sulla
carta
e
sulla
strada
,
il
percorso
,
e
aveva
avuto
ordini
di
andare
piano
.
E
andando
piano
sentiva
che
su
un
circuito
del
genere
si
possono
,
con
la
Gilera
,
anche
sfiorare
i
100
orari
...
Comunque
vittoria
pacifica
a
specchio
di
quella
gemma
del
Lago
di
Como
,
così
orgogliosa
del
castone
che
la
racchiude
,
di
ville
,
di
cime
,
di
luoghi
di
paradiso
,
legati
dal
filo
di
platino
d
'
una
strada
prodigiosa
di
arditezza
e
di
perfezione
costruttiva
.
Venivano
anche
battuti
tutti
i
primati
precedenti
.
Ed
eziandio
questo
ha
valso
a
dare
a
Serafini
e
Aldrighetti
quel
senso
di
sicurezza
di
sé
stessi
e
del
mezzo
,
che
a
Ginevra
avrebbe
dovuto
starsene
invece
a
guinzaglio
.
Ma
,
in
definitiva
,
è
ormai
incontroverso
che
il
nuovo
gioiello
della
produzione
italiana
,
la
quattro
cilindri
Gilera
,
è
a
punto
nella
risposta
a
tutte
le
esigenze
e
sta
trovando
l
'
apice
del
suo
rendimento
.
Con
ciò
prendendo
un
meritato
posto
d
'
onore
per
il
completamento
della
formidabile
tradizione
instaurata
dalla
Bianchi
,
dalla
Guzzi
e
appoggiata
dalle
altre
giovani
quanto
intraprendenti
marche
italiane
.
StampaQuotidiana ,
Sono
uno
dei
pochissimi
romani
che
hanno
imbandierato
le
finestre
il
primo
giorno
del
'61
.
Non
per
conformismo
,
ma
per
schietta
adesione
alla
celebrazione
del
centenario
di
questo
Stato
italiano
che
ho
servito
e
servo
;
che
prima
di
me
servirono
mio
padre
,
prima
ancora
figure
sbiadite
nel
ricordo
di
zii
e
prozii
lontani
nel
tempo
;
che
tutti
i
miei
vecchi
amarono
,
non
sentendolo
il
datore
di
lavoro
alle
cui
vicende
il
prestatore
d
'
opera
partecipa
solo
per
quel
che
possano
riflettersi
su
lui
,
ma
come
l
'
azienda
familiare
di
cui
si
è
parte
,
pure
se
si
occupi
in
essa
il
posto
più
modesto
.
Centenario
.
Non
hanno
valore
i
dubbi
che
talora
si
affacciano
,
di
distinzione
tra
nascita
dello
Stato
e
formazione
dell
'
unità
.
L
'
Italia
una
e
lo
Stato
nacquero
ad
un
tempo
nel
'60-'61
.
Allora
si
ebbe
il
grande
problema
,
di
fare
convivere
insieme
popolazioni
che
parlavano
la
medesima
lingua
,
avevano
la
stessa
religione
,
tradizioni
in
gran
parte
comuni
,
ma
istituzioni
,
coscienza
di
ciò
che
sia
vita
associata
,
forma
statale
,
economie
,
profondamente
diverse
.
Allora
sorsero
i
grossi
problemi
.
L
'
annessione
del
Veneto
nel
'66
non
ne
pose
alcuno
;
quella
di
Roma
nel
'70
,
la
questione
delle
relazioni
con
la
S
.
Sede
,
problema
mondiale
,
ma
nessuna
difficoltà
di
amalgamare
altri
italiani
allo
Stato
già
formatosi
;
Trento
e
Trieste
posero
problemi
di
popolazioni
alloglotte
,
della
vita
economica
di
Trieste
,
ma
non
c
'
era
alcuna
difficoltà
di
fare
convivere
italiani
con
altri
italiani
.
Nel
'60-'61
si
era
affrontato
il
punto
cruciale
dell
'
unificazione
.
Anche
per
questo
penso
che
a
torto
nelle
celebrazioni
si
consideri
sempre
Massimo
d
'
Azeglio
come
personalità
di
secondo
piano
:
lui
ch
'
era
il
piemontese
che
più
si
era
preoccupato
,
quando
ancora
nessuno
pensava
alla
unificazione
come
a
qualcosa
di
prossimo
,
di
scrutare
gl
'
italiani
di
regioni
lontane
,
di
comprenderli
ed
amarli
;
e
quegli
che
nel
'49
aprì
la
strada
fra
gli
sterpi
,
sorresse
il
re
,
anche
non
più
ministro
,
nella
crisi
del
'55
,
contro
le
spinte
molteplici
ad
abbandonare
prima
il
regime
costituzionale
,
poi
la
strada
liberale
.
Sento
dunque
questo
centenario
come
una
solennità
familiare
,
ciò
che
non
significa
che
il
cuore
sia
lieto
.
Nel
bilancio
dei
cento
anni
,
molti
elementi
favorevoli
.
Indubbia
ascesa
in
tutti
gli
strati
,
in
tutti
i
ceti
:
anche
se
non
sia
agevole
istituire
la
comparazione
che
sarebbe
più
interessante
,
con
la
contemporanea
ascesa
degli
altri
popoli
d
'
Europa
.
Ascesa
non
solo
economica
,
ma
nella
gentilezza
dei
costumi
,
nella
cultura
,
nell
'
allargamento
degli
orizzonti
,
e
direi
anche
-
se
pure
sappia
d
'
incontrare
parecchi
dissensi
-
nel
fondo
vero
della
religiosità
,
il
ricordarsi
di
essere
inseriti
in
una
collettività
e
di
avere
gli
altri
uomini
come
fratelli
che
occorre
aiutare
,
anche
quando
sia
difficile
amarli
.
Replicatissimi
collaudi
dell
'
unità
.
Sì
che
mi
offende
come
una
troppo
palese
falsità
ogni
spunto
polemico
che
accenni
a
possibilità
di
sue
incrinature
,
ad
esempio
per
l
'
istituzione
delle
regioni
.
Un
affermarsi
continuo
di
nostre
attività
in
paesi
ed
in
campi
nuovi
,
una
spinta
vitale
,
per
cui
chi
parla
di
popoli
invecchiati
ed
esausti
(
e
sono
espressioni
su
cui
fo
sempre
ampie
riserve
)
,
non
include
mai
tra
questi
il
nostro
.
Ma
se
direi
rafforzato
un
senso
di
solidarietà
umana
,
il
senso
cristiano
,
tanto
non
ripeterei
per
quella
solidarietà
-
di
minor
valore
agli
occhi
di
Dio
,
ma
che
è
il
cemento
delle
costruzioni
terrene
-
che
chiamo
economico
-
giuridica
,
e
che
permette
il
costituirsi
di
una
società
civile
.
Cento
anni
or
sono
ci
si
poteva
dilaniare
intorno
ai
principi
ed
alle
leggi
che
dovessero
reggere
lo
Stato
,
intorno
alla
forma
monarchica
o
repubblicana
,
e
c
'
era
ancora
chi
avrebbe
voluto
vedere
rinascere
i
vecchi
Stati
come
i
soli
legittimi
;
ma
tutti
erano
d
'
accordo
su
certi
principi
.
Che
le
leggi
dovessero
essere
chiare
e
comprensibili
a
tutti
,
ed
una
volta
emesse
dovessero
venire
rispettate
;
che
chi
mancava
avesse
ad
essere
punito
;
che
fosse
compito
dei
governanti
far
obbedire
alle
leggi
,
proporne
il
mutamento
quando
apparissero
vecchie
o
inadeguate
,
ma
non
consentire
mai
fossero
eluse
;
che
i
magistrati
dovessero
applicarle
secondo
il
loro
spirito
;
che
chi
spontaneamente
s
'
inquadrava
nei
ranghi
delle
amministrazioni
pubbliche
assumesse
con
ciò
un
più
intenso
obbligo
di
fedeltà
,
promettesse
di
servire
attivamente
,
avendo
in
mente
il
bene
dello
Stato
,
ed
accettasse
altresì
una
obbedienza
più
austera
di
quella
degli
altri
cittadini
;
che
si
dovessero
pagare
le
imposte
e
non
fosse
lecito
mentire
allo
Stato
:
erano
punti
su
cui
convenivano
Solaro
della
Margarita
come
Cavour
,
D
'
Azeglio
come
Garibaldi
,
Minghetti
come
Mazzini
.
E
tutti
credevano
negli
elettori
che
devono
scegliere
il
più
degno
,
nei
capi
di
un
'
amministrazione
,
pubblica
o
privata
,
tenuti
a
chiamare
il
più
capace
,
anche
a
scapito
dei
propri
figli
(
c
'
è
una
commovente
lettera
di
Quintino
Sella
indignato
per
ciò
che
,
in
una
società
privata
,
si
è
nominato
ad
alto
posto
un
amico
)
.
Sarebbe
falso
creare
una
immagine
agiografica
del
Risorgimento
,
in
cui
tutti
i
grandi
della
politica
o
dell
'
amministrazione
apparissero
puri
,
non
tocchi
da
debolezze
umane
.
Ma
credo
possa
dirsi
che
non
mancava
la
fede
nei
principi
;
i
meno
buoni
erano
nella
posizione
del
prete
che
pecca
,
senza
che
al
peccato
si
accompagni
alcun
dubbio
intorno
al
valore
delle
leggi
della
Chiesa
.
E
questa
fede
nei
principi
che
mi
sembra
venuta
meno
.
Direi
che
oggi
si
sentano
perfettamente
a
posto
con
la
coscienza
i
potenti
dell
'
economia
che
chiedono
trattati
internazionali
e
leggi
guardando
solo
al
loro
ramo
,
incuranti
degli
altri
;
i
burocrati
che
allestiscono
disegni
di
legge
volutamente
oscuri
,
i
quali
saranno
approvati
senza
che
si
comprenda
ciò
che
nascondono
tra
le
righe
,
gli
ampissimi
poteri
che
lasciano
a
chi
applicherà
quelle
norme
;
i
grandi
capi
che
preferiscono
l
'
amico
,
il
compagno
di
partito
,
quegli
che
può
dare
qualcosa
in
contraccambio
,
al
più
meritevole
,
e
che
chiudono
gli
occhi
,
perché
l
'
interesse
di
partito
lo
vuole
,
su
mancamenti
gravissimi
,
che
sfiorano
la
legge
penale
;
i
gruppi
che
vogliono
imporre
il
loro
interesse
allo
Stato
anche
con
l
'
arma
dello
sciopero
,
noncuranti
se
il
Parlamento
non
ritenga
che
quell
'
interesse
possa
venire
anteposto
ad
altri
;
gli
infiniti
evasori
dell
'
obbligo
della
testimonianza
,
o
di
quello
dell
'
imposta
;
quanti
irridono
alle
norme
di
circolazione
stradale
.
Ci
sono
molti
credenti
,
per
cui
lo
Stato
è
ciò
ch
'
era
la
casa
chiusa
nella
mente
di
parecchi
benpensanti
:
il
luogo
dove
si
deve
dare
sfogo
al
peccato
,
per
non
commetterlo
poi
altrove
.
Tutto
muta
,
e
non
mi
allarmerebbe
che
pure
lo
Stato
,
forma
storica
,
s
'
indebolisse
ed
invecchiasse
,
ove
sorgessero
altre
istituzioni
che
ne
prendessero
il
posto
.
Ma
nessuna
se
ne
delinea
;
non
si
profila
un
ideale
teocratico
,
né
uno
anarchico
.
C
'
è
un
diffuso
egoismo
,
una
diffusa
volontà
'
di
non
sacrificarsi
;
e
su
questa
nulla
si
costruisce
.
Tale
la
meditazione
che
mi
sembra
vada
fatta
nell
'
anno
del
centenario
.
Gli
economisti
insegnano
che
non
possono
esserci
investimenti
non
preceduti
da
risparmio
.
Anche
nell
'
ambito
delle
istituzioni
,
nulla
si
può
lasciare
di
sano
ai
propri
figli
,
se
si
è
dato
ad
ogni
ora
sfogo
ai
nostri
egoismi
.
Prima
di
affermare
(
come
mi
sento
ripetere
irosamente
ogni
volta
che
tocco
questo
argomento
)
che
non
si
ha
alcuna
ragione
di
amare
lo
Stato
,
di
servirlo
con
animo
diverso
da
quello
di
chi
porge
riluttante
le
spalle
al
duro
giogo
che
non
può
evitare
,
occorrerebbe
chiedersi
se
non
sia
dato
migliorarlo
,
se
per
migliorarlo
non
necessiti
un
po
'
di
amore
.
E
se
ancora
la
risposta
sia
negativa
,
avvisare
ad
un
'
altra
forma
di
solidarietà
(
non
vaga
,
non
tutta
interiore
)
che
lo
possa
sostituire
.
StampaQuotidiana ,
Caro
Maldini
,
il
suo
appello
è
un
po
'
superato
dagli
avvenimenti
in
quanto
il
responsabile
dello
sciagurato
episodio
Di
Sarro
è
già
stato
deferito
all
'
autorità
giudiziaria
,
cui
dovrà
rispondere
del
suo
gesto
.
Per
il
resto
,
la
sua
argomentazione
non
fa
una
grinza
.
Si
capisce
che
,
normalmente
,
un
carabiniere
deve
operare
in
divisa
perché
è
la
divisa
che
conferisce
a
chi
la
riveste
il
diritto
di
fermare
il
cittadino
,
e
al
cittadino
il
dovere
di
obbedirgli
.
Ma
a
lei
sembra
,
caro
Maldini
,
che
viviamo
in
tempi
normali
?
A
me
,
no
.
Quella
che
stiamo
vivendo
è
una
guerriglia
in
cui
gli
uomini
in
divisa
,
che
rispettano
gli
obblighi
connessi
alla
divisa
,
si
trovano
in
condizione
di
netta
inferiorità
nei
confronti
di
un
avversario
che
può
occultarsi
e
mimetizzarsi
come
vuole
,
spesso
addirittura
nelle
divise
dei
carabinieri
.
Contro
un
avversario
di
questo
genere
,
che
attacca
alle
spalle
e
di
sorpresa
,
che
si
camuffa
come
vuole
,
che
insomma
non
rispetta
nessuna
regola
,
come
possono
le
forze
dell
'
ordine
attenersi
alle
loro
?
Certo
,
per
il
povero
cittadino
il
non
sapere
se
il
delinquente
che
lo
insegue
è
proprio
un
delinquente
o
un
carabiniere
vestito
da
delinquente
,
e
se
il
carabiniere
che
lo
blocca
è
proprio
un
carabiniere
o
un
delinquente
vestito
da
carabiniere
,
la
vita
diventa
difficile
.
Ma
è
appunto
questo
che
rende
orribile
la
guerriglia
:
il
fatto
che
nessuno
è
più
sicuro
di
nulla
e
deve
temere
di
tutto
:
del
pacco
che
gli
recapita
la
posta
e
che
potrebbe
contenere
una
bomba
,
del
trombaio
che
gli
entra
in
casa
e
che
potrebbe
essere
un
terrorista
,
e
nemmeno
del
figlio
in
cui
qualunque
padre
può
scoprire
d
'
un
tratto
un
pistolero
.
In
queste
condizioni
,
onestamente
,
io
non
mi
sento
di
chiedere
a
poliziotti
e
carabinieri
lo
scrupoloso
rispetto
del
regolamento
,
che
fa
obbligo
di
sparare
solo
dopo
i
tre
squilli
di
tromba
.
Sarebbe
come
spingere
un
pugile
con
un
braccio
legato
contro
un
avversario
che
picchia
anche
coi
piedi
.
Si
capisce
che
di
questo
tipo
di
lotta
senza
esclusione
di
colpi
e
a
chi
spara
per
primo
,
è
il
cittadino
che
poi
paga
qualche
volta
le
spese
,
com
'
è
successo
al
povero
Di
Sarro
.
Ma
la
lotta
al
terrorismo
,
o
la
si
fa
così
,
o
è
meglio
rinunziare
a
farla
.
Cerchiamo
dunque
di
ragionare
non
con
gli
occhi
fissi
alle
nuvole
,
ma
coi
piedi
piantati
nella
realtà
,
che
è
quella
che
è
,
e
non
quella
che
noi
vorremmo
che
fosse
.
Se
vogliamo
difenderci
dal
terrorismo
,
dobbiamo
sospendere
-
sia
pure
temporaneamente
-
quelle
misure
cautelative
e
garantistiche
che
caratterizzano
e
costituiscono
il
blasone
delle
società
bene
ordinate
,
ma
che
rappresentano
un
lusso
insostenibile
in
quelle
dissestate
e
periclitanti
come
la
nostra
.
Nelle
condizioni
in
cui
versiamo
,
contentiamoci
di
esigere
dalle
forze
dell
'
ordine
ciò
che
possono
darci
senza
danno
per
la
loro
efficienza
:
e
cioè
un
addestramento
individuale
e
collettivo
che
riduca
al
minimo
i
pericoli
per
il
cittadino
.
Ma
non
illudiamoci
che
si
possano
del
tutto
eliminare
.
Per
concludere
.
Un
discorso
come
il
suo
,
caro
Maldini
,
applicato
al
tempo
di
Giolitti
,
sarebbe
stato
perfetto
.
Applicato
al
tempo
delle
Brigate
rosse
,
diventa
utopistico
.
Il
buon
Dio
mi
ha
condannato
a
vivere
al
tempo
delle
Brigate
rosse
.
Non
è
stato
,
da
parte
sua
,
un
gesto
di
amicizia
.
Ma
lei
si
trova
nelle
stesse
condizioni
.
Questo
è
il
nostro
tempo
,
questa
è
la
nostra
società
.
Essi
ci
espongono
a
un
'
infinità
di
pericoli
.
Ma
il
più
grosso
ce
lo
costruiremmo
con
le
nostre
mani
pretendendo
di
viverci
come
se
fossimo
in
un
altro
tempo
e
in
un
'
altra
società
.
StampaPeriodica ,
Tutti
i
viaggiatori
che
visitano
Napoli
si
scandalizzano
alla
quantità
dei
pregiudizi
napoletani
che
abbrutiscono
tanta
parte
della
popolazione
:
tutti
i
forestieri
che
spendono
tempo
e
danaro
in
Napoli
s
instizziscono
alla
grettezza
dei
pregiudizi
napoletani
che
scemano
di
tanto
la
libertà
e
i
piaceri
della
vita
e
del
soggiorno
:
i
letterati
che
meravigliano
in
Napoli
l
immensità
di
Grecia
e
di
Roma
notano
nei
loro
libretti
e
scrivono
ai
loro
paesi
la
pigmea
servilità
dei
pregiudizi
napoletani
che
incerchiano
di
notte
e
di
paura
le
intelligenze
di
loro
natura
le
più
acute
e
vivaci
:
i
magistrati
stessi
destinati
al
governo
di
Napoli
si
lamentano
della
feroce
irrequietudine
dei
pregiudizi
napoletani
,
che
privano
spesso
la
legge
della
sua
forza
,
della
sua
influenza
benefica
,
e
perpetuano
al
popolo
la
lebbra
secolare
delle
sue
miserie
:
che
più
?
i
Napoletani
medesimi
educati
allo
studio
ed
ai
viaggi
,
si
vergognano
alla
fedele
tradizione
dei
pregiudizi
del
loro
paese
,
che
nell
atto
di
degradarlo
all
ultimo
posto
della
civiltà
europea
,
lo
rendono
pressocché
inabitabile
a
suoi
stessi
cittadini
non
perduti
della
mente
e
del
cuore
dietro
alle
stupide
fole
del
prete
,
e
della
balia
.
I
pregiudizi
dunque
vi
sono
,
dacché
tutti
li
ammettono
:
ebbene
,
che
si
fa
per
isdradicarli
?
Nulla
.
Tutti
se
ne
lagnano
e
se
ne
risentono
come
di
pubblica
calamità
:
ebbene
,
perché
non
toglierli
?
Si
avrà
dunque
a
continuare
in
tanta
tristizia
sino
alla
fine
del
mondo
?
Non
si
vorrà
dunque
mai
mai
mai
cominciarne
la
vendemmia
,
per
poi
farne
un
brindisi
al
diavolo
che
ce
li
regalava
?
A
questo
punto
però
tutto
il
coro
dei
vili
,
dei
timidi
,
degli
ingordi
,
dei
pagnottisti
intuona
una
litania
di
ma
da
disgradare
quella
del
breviario
romano
,
inchiusi
i
suoi
libera
nos
,
Domino
.
Ed
il
maestro
che
batte
solfa
in
questa
musica
di
talpe
e
di
conigli
è
per
lo
appunto
lo
stesso
governo
.
Ma
bisogna
andar
bel
bello
;
ma
conviene
agire
con
infinita
prudenza
;
ma
necessita
usarvi
il
tatto
di
una
mano
in
guanti
di
velluto
;
ma
il
popolo
non
ci
è
preparato
;
ma
non
si
può
urtar
così
di
fronte
alle
consuetudini
popolari
;
ma
non
si
dee
correre
il
rischio
di
qualche
cicaleggio
e
forse
anche
di
qualche
scalfiatura
misurandosi
a
corpo
con
le
favorite
enormezze
popolane
;
ma
non
si
vuole
scontentare
tanta
parte
di
popolazione
che
di
queste
sue
popolesche
stupidità
si
beatifica
,
e
ciò
per
solo
cessare
da
Napoli
la
riputazione
di
barbara
,
che
sì
giustamente
le
accattarono
i
pregiudizi
del
suo
popolo
,
ma
eh
!
andate
al
fistolo
voi
e
i
vostri
ma
;
che
non
sono
buoni
ad
altro
che
per
servirli
in
insalata
agli
eunuchi
.
Se
le
cose
buone
si
dovessero
fare
per
ma
,
il
mondo
sarebbe
ancora
nella
mente
del
Creatore
.
Chi
non
ha
coraggio
di
riparare
ad
un
male
che
ei
deplora
,
e
per
togliere
il
quale
può
disporre
di
ogni
mezzo
;
e
quei
vada
a
far
la
balia
ai
trovatelli
,
ovvero
a
biasciar
Paternostri
alla
Mecca
,
ma
non
deturpi
colla
sua
irresoluzione
,
e
la
sua
connivenza
il
nome
ed
il
seggio
di
un
governo
italianamente
costituzionale
.
Cosa
è
dunque
che
c
impedisce
vedere
in
Napoli
iniziata
la
grande
crociata
contro
i
pregiudizi
?
Mancanza
,
o
di
volontà
,
o
di
onestà
,
o
di
coraggio
.
Gl
impiegati
di
qualunque
grado
che
vedendo
il
danno
che
deriva
da
questi
pregiudizi
alla
moralità
,
alla
civilezza
,
al
progresso
del
popolo
,
non
se
ne
danno
per
intesi
,
o
tutto
al
più
vi
rispondono
col
darvi
ragione
stringendosi
nelle
spalle
,
sono
impiegati
disonesti
che
non
vogliono
avere
la
volontà
del
bene
per
l
egoistica
ragione
che
vale
ben
meglio
beccarsi
i
mensili
dell
impiego
senza
fiorirselo
di
brighe
e
di
spine
.
Ed
il
governo
li
apprezzerà
come
savi
,
come
prudenti
,
come
discreti
?
Evviva
la
pagnotta
ed
il
suo
fedel
sacerdozio
!
Altri
invece
non
mancherebbero
di
buona
volontà
o
di
sufficiente
onestà
,
che
mancano
poi
al
tutto
di
coraggio
per
bravare
il
mostro
e
per
atterrarlo
.
E
qui
un
altra
sfilza
di
ma
;
ma
ci
si
pericola
del
posto
,
ma
ci
si
rischia
la
pelle
,
ma
ci
si
pone
a
repentaglio
la
riputazione
.
La
riputazione
!
Ma
quale
uomo
volle
mai
in
Napoli
il
bene
del
popolo
che
non
ci
perdesse
la
sua
riputazione
?
Il
popolo
che
non
risparmiò
il
suo
stesso
Masaniello
,
potrebbe
rispettare
il
nome
di
chi
vuole
felicitarlo
,
ma
correggendone
le
male
abitudini
?
Il
proverbio
che
corre
di
Napoli
in
Italia
è
per
lo
appunto
che
Napoli
è
la
tomba
d
ogni
immacolata
riputazione
.
Perciò
chi
fa
il
bene
,
non
debbe
già
riguardare
se
in
facendolo
perderà
in
Napoli
la
sua
riputazione
;
bensì
,
se
in
non
facendolo
perderà
in
Italia
e
fuori
questa
sua
tanto
cara
riputazione
.
L
uomo
che
partendo
da
Napoli
potrà
con
sé
recare
il
vanto
di
aver
tentato
di
ammegliarne
il
popolo
,
riceverà
dovunque
la
civilezza
è
in
pregio
accoglienze
e
riguardi
,
che
lo
compenseranno
della
fama
in
Napoli
ingiustamente
perduta
.
Che
anzi
Napoli
stessa
a
suo
tempo
gli
renderà
giustizia
,
restaurandolo
agli
affetti
e
alle
laudi
della
sua
troppo
vivace
cittadinanza
.
Non
è
dunque
per
la
riputazione
che
l
onesto
uomo
debbe
agire
ma
per
la
coscienza
:
ed
una
volta
trovato
e
confessato
che
i
pregiudizi
incagliano
,
immiseriscono
,
deturpano
Napoli
,
conviene
che
ei
ponga
la
mano
allo
svellerli
.
Non
dico
già
che
tutto
d
un
tratto
si
debba
arrivarne
allo
sradicamento
:
dico
che
non
si
deve
tardare
,
non
tentennare
di
porsi
all
opera
:
dico
che
ogni
esitanza
è
colpa
,
ogni
ritardo
è
delitto
per
parte
di
chi
ne
governa
:
dico
che
l
aspettare
a
domani
è
un
rendersi
rei
di
lesa
opportunità
,
questo
essendo
il
momento
più
propizio
alle
radicali
riforme
:
dico
che
chi
non
fa
oggi
,
rimettendolo
a
più
avanti
,
è
uomo
in
lega
coi
nemici
del
popolo
,
di
cui
vuole
così
perpetuare
l
abbiettezza
e
la
ferocità
.
Crede
forse
l
attuale
governo
che
tutti
lo
somiglino
?
Argomenta
forse
da
se
stesso
che
tutti
in
Napoli
pensino
solo
a
conservarsi
posto
e
stipendio
,
scansando
di
correggere
i
brutali
istinti
del
volgo
!
E
se
il
numero
dei
volenti
e
degli
ardimentosi
non
è
al
tutto
scarso
,
perché
di
questi
non
si
avvale
il
governo
onde
della
penna
,
e
specialmente
della
parola
parlata
spantaccino
il
popolo
dal
lezzo
dei
suoi
pregiudizi
?
È
al
clero
specialmente
che
Napoli
va
debitore
di
questa
turpe
eredità
di
credula
barbarie
,
e
di
farnetica
superstizione
;
tocca
quindi
al
governo
giovarsi
di
quella
piccola
eletta
di
clero
liberale
che
può
e
vuole
sbuiar
le
menti
popolari
dagli
errori
addensativi
dai
suoi
falsi
fratelli
di
sacerdozio
.
Soprattutto
che
la
turba
dei
codardi
non
mi
venga
in
campo
collo
specioso
pretesto
della
educazione
infantile
,
come
l
unico
rimedio
per
guarire
in
meno
di
tre
generazioni
il
popolo
dal
cancro
de
suoi
pregiudizi
.
Ma
in
nome
del
cielo
come
educherete
questi
bimbi
senza
urtar
di
fronte
i
pregiudizi
del
popolo
,
che
non
vorreste
toccare
?
Il
popolo
osteggia
le
scuole
,
amando
meglio
la
sozza
ignoranza
dei
figli
,
anziché
perderli
ad
un
solo
grano
di
turpe
speculazione
:
o
tutto
al
più
contentandosi
alla
semiasineria
del
figlio
prete
,
da
esso
impretato
per
nobilitare
il
fango
da
cui
sverminò
.
Il
popolo
osteggia
le
scuole
o
non
condotte
da
un
qualche
cappellone
alla
Don
Basilio
,
o
dove
almeno
un
basilisco
di
cappellone
non
insegna
in
nome
del
cardinale
arcivescovo
il
catechismo
della
menzogna
e
della
negazione
della
patria
.
Il
popolo
osteggia
le
scuole
ove
a
furia
di
bocconi
rubbati
agli
stessi
fanciulli
non
s
incampiona
o
s
incandela
una
qualche
goffa
caricatura
,
che
ei
crede
santo
o
madonna
,
per
la
sola
ragione
che
per
tale
la
battezzò
un
qualche
guasta
mestieri
.
Come
potrete
dunque
vincere
i
pregiudizi
mercè
le
scuole
,
se
il
primo
pregiudizio
del
popolo
esiste
appunto
contro
queste
vostre
scuole
?
E
badate
bene
a
che
dico
,
se
le
scuole
non
saranno
le
vostre
,
ma
invece
saranno
le
scuole
del
cardinale
,
dei
frati
,
dei
preti
,
delle
monache
,
o
dei
laici
che
recitano
l
uffizio
divino
,
non
solo
non
saranno
corretti
í
pregiudizi
del
volgo
,
ma
per
due
volte
altrettanto
in
numero
e
qualità
gli
saranno
ribaditi
nella
mente
e
nel
cuore
dai
fabri
della
sua
ignoranza
.
Fateci
dunque
animo
,
Governo
di
Re
Galantuomo
,
e
voi
culti
cittadini
di
una
patria
emancipata
:
e
colla
stampa
,
col
pulpito
,
colla
tribuna
,
al
crocchio
,
al
teatro
,
nella
piazza
,
nel
tempio
,
gli
uomini
che
amano
il
proprio
paese
inizino
fin
d
oggi
l
opera
santissima
di
spregiudicare
il
popolo
napoletano
dalla
sua
vecchia
scorza
,
ringiovanendolo
a
civilezza
,
ad
onestà
,
a
pensare
degni
di
una
libera
Italia
.
I
pregiudizi
,
di
qualunque
genere
sieno
,
non
faranno
mai
lieta
di
progresso
e
di
prosperità
la
cittadinanza
che
vive
di
essi
.
Siccome
l
ellera
che
s
abbarbarica
ad
albero
fiorente
di
vita
,
e
lo
intisichisce
e
lo
soffoca
:
così
i
pregiudizi
prendendo
il
posto
del
vero
mano
mano
annientano
in
cuor
del
popolo
la
religione
,
la
morale
,
la
civiltà
,
per
sostituirvi
la
superstizione
,
l
ipocrisia
,
la
barbarie
.
Ecco
di
qual
guisa
e
a
quale
intento
noi
ci
dobbiamo
avvalere
delle
nuove
libertà
italiane
,
che
dopo
tanti
secoli
di
servitù
e
di
catene
,
di
despoti
e
di
preti
,
oggi
per
la
prima
volta
infiorano
di
nazionalità
la
terra
del
sorriso
di
Dio
!
StampaPeriodica ,
I
maestri
nella
scienza
della
Yoga
dichiarano
che
la
religione
non
è
solamente
basata
sopra
l
'
esperienza
dei
tempi
antichi
,
ma
che
nessun
uomo
può
essere
religioso
finché
non
abbia
egli
stesso
le
medesime
percezioni
(
sopranormali
)
.
La
Yoga
è
la
scienza
che
insegna
come
ottenere
queste
percezioni
.
È
inutile
parlare
di
religione
prima
di
averle
provate
...
Quale
diritto
ha
l
'
uomo
di
affermare
ch
'
egli
ha
una
anima
se
non
la
sente
,
o
di
dire
che
vi
ha
un
Dio
s
'
egli
non
lo
vede
?
Se
vi
è
un
Dio
egli
deve
vederlo
,
se
vi
è
un
'
anima
egli
deve
percepirla
;
altrimenti
è
meglio
non
credere
.
È
meglio
essere
un
ateo
dichiarato
che
un
ipocrita
...
L
'
uomo
ha
bisogno
della
verità
,
di
sperimentare
la
verità
da
sé
medesimo
,
afferrarla
,
di
realizzarla
,
di
sentirla
entro
il
suo
intimo
cuore
.
Allora
solo
,
dichiarano
i
Veda
,
tutti
i
dubbi
dilegueranno
,
ogni
oscurità
sarà
spazzata
via
,
ogni
tortuosità
raddrizzata
.
"
Oh
voi
,
figli
dell
'
immortalità
,
anche
voi
che
vivete
nella
sfera
più
alta
,
la
via
è
trovata
;
vi
ha
una
via
d
'
uscita
da
tutta
questa
oscurità
,
e
sta
nel
percepire
Colui
che
è
oltre
ogni
oscurità
;
e
non
vi
è
altra
via
"
.
La
scienza
della
Raja
Yoga
si
propone
di
presentare
alla
umanità
un
metodo
pratico
e
scientificamente
elaborato
per
raggiungere
questa
verità
.
In
primo
luogo
,
ogni
scienza
deve
avere
il
suo
metodo
speciale
di
ricerca
.
Se
voi
desiderate
divenire
un
astronomo
,
e
vi
sedete
e
gridate
"
Astronomia
,
astronomia
"
essa
non
vi
verrà
incontro
.
Lo
stesso
dicasi
per
la
chimica
.
Deve
seguirsi
un
certo
metodo
...
S
'
io
vi
facessi
centinaia
di
discorsi
,
essi
non
vi
renderebbero
religiosi
,
fino
a
che
prima
non
praticaste
il
metodo
.
Queste
sono
le
verità
dei
savii
di
tutti
i
tempi
e
di
tutti
i
paesi
,
degli
uomini
puri
ed
altruisti
,
che
non
ebbero
altro
scopo
che
di
fare
del
bene
al
mondo
.
Essi
affermarono
tutti
di
avere
trovato
una
verità
più
elevata
di
quella
che
i
sensi
possono
darci
,
ed
invitano
alla
verifica
.
Essi
vi
dicono
:
prendete
il
metodo
ed
osservatelo
accuratamente
,
e
se
non
troverete
allora
questa
più
alta
verità
,
sarete
in
diritto
di
dichiarare
falsa
l
'
asserzione
;
ma
prima
di
avere
fatto
questo
il
negare
la
verità
di
queste
asserzioni
sarebbe
irragionevole
.
Nell
'
acquisto
della
conoscenza
noi
facciamo
uso
della
generalizzazione
,
e
la
generalizzazione
è
basata
sopra
l
'
osservazione
.
Prima
osserviamo
i
fatti
,
poi
generalizziamo
,
e
quindi
tiriamo
le
nostre
conclusioni
o
principi
.
Non
possiamo
avere
la
conoscenza
della
mente
,
della
natura
interna
umana
,
del
pensiero
,
finché
non
abbiamo
il
potere
di
osservare
i
fatti
che
hanno
luogo
internamente
.
È
molto
facile
osservare
i
fatti
del
mondo
esteriore
e
centinaia
di
strumenti
sono
stati
inventati
per
osservare
ogni
punto
della
natura
,
ma
nel
mondo
interiore
non
troviamo
strumenti
che
ci
soccorrano
.
Pure
noi
sappiamo
che
bisogna
osservare
una
vera
scienza
.
Senza
una
analisi
proporzionata
,
ogni
scienza
sarà
vana
,
pura
teorica
,
ed
è
per
questo
che
tutti
gli
psicologi
hanno
disputato
fra
di
loro
dal
principio
dei
tempi
,
eccettuati
i
pochi
che
trovarono
i
mezzi
di
osservazione
.
La
scienza
della
Raja
Yoga
si
propone
di
dare
agli
uomini
i
mezzi
appropriati
per
osservare
gli
stati
interiori
,
e
lo
strumento
è
la
stessa
mente
.
Il
potere
di
attenzione
della
mente
,
ben
guidato
e
rivolto
verso
il
mondo
interno
,
analizzerà
la
mente
e
ci
illuminerà
i
fatti
.
I
poteri
della
mente
sono
come
i
raggi
di
luce
diffusa
;
quando
vengono
concentrati
essi
illuminano
ogni
cosa
.
Questa
è
la
sola
sorgente
di
conoscenza
che
noi
abbiamo
.
Ognuno
la
adopera
,
tanto
nel
mondo
esterno
,
quanto
nell
'
interno
,
ma
per
lo
psicologo
,
la
osservazione
minuta
che
l
'
uomo
scientifico
apporta
sopra
il
mondo
esterno
,
deve
essere
portata
sopra
il
mondo
interno
,
e
questo
richiede
una
buona
dose
di
pratica
.
Da
bambini
in
poi
ci
è
stato
insegnato
a
fare
attenzione
solo
alle
cose
esterne
,
mai
a
quelle
interne
,
e
la
maggior
parte
di
noi
ha
quasi
perduto
la
facoltà
di
osservare
il
meccanismo
interno
.
Rivolgere
la
mente
,
per
così
dire
,
in
dentro
,
farla
smettere
di
andare
al
di
fuori
,
e
quindi
concentrare
tutti
i
suoi
poteri
,
e
ripiegarli
sopra
la
mente
stessa
,
perché
possa
conoscere
la
sua
propria
natura
,
analizzare
sé
stessa
,
è
duro
lavoro
.
Pure
è
il
solo
mezzo
per
avvicinare
scientificamente
questo
soggetto
.
Vi
è
un
solo
metodo
per
raggiungere
questa
conoscenza
e
si
chiama
concentrazione
...
Quanto
più
concentro
i
miei
pensieri
sopra
l
'
argomento
di
cui
vi
parlo
,
tanta
più
luce
vi
getterò
sopra
.
Voi
mi
seguite
,
ed
afferrate
ciò
che
vi
dico
tanto
più
chiaramente
,
quanto
più
concentrate
i
vostri
pensieri
.
Come
è
stata
acquistata
tutta
la
scienza
del
mondo
,
se
non
con
la
concentrazione
dei
poteri
della
mente
?
La
natura
è
pronta
a
darci
i
suoi
segreti
,
se
noi
sapremo
soltanto
come
bussare
,
come
darle
la
spinta
necessaria
;
ed
il
vigore
e
la
forza
della
spinta
vengono
per
mezzo
della
concentrazione
.
Non
vi
è
limite
al
potere
della
mente
umana
.
Quanto
più
è
concentrata
,
tanto
più
potere
è
apportato
per
influire
su
di
un
punto
;
e
questo
è
il
segreto
.
È
più
facile
concentrare
la
mente
su
cose
esteriori
,
la
mente
va
naturalmente
al
di
fuori
;
ma
nel
caso
di
religione
,
o
psicologia
o
metafisica
,
il
soggetto
e
l
'
oggetto
sono
tutt
'
uno
.
L
'
oggetto
è
interno
,
la
mente
stessa
è
l
'
oggetto
,
ed
è
necessario
studiare
la
mente
stessa
,
con
la
mente
studiare
la
mente
.
Noi
sappiamo
che
esiste
il
potere
della
mente
chiamato
riflessivo
.
lo
vi
parlo
,
ed
intanto
sto
in
disparte
come
se
fossi
un
'
altra
persona
,
e
conosco
e
ascolto
quello
che
dico
.
Voi
lavorate
e
pensate
contemporaneamente
,
e
un
'
altra
parte
della
vostra
mente
sta
allato
e
vede
quello
che
pensate
.
I
poteri
della
mente
dovrebbero
essere
concentrati
e
rivoltati
sopra
di
sé
,
e
come
i
luoghi
più
oscuri
svelano
i
loro
segreti
sotto
i
penetranti
raggi
solari
,
così
questa
mente
concentrata
penetrerà
i
suoi
più
intimi
segreti
.
Così
arriveremo
alla
base
della
credenza
,
alla
vera
genuina
religione
.
Percepiremo
da
noi
stessi
se
abbiamo
un
'
anima
,
se
la
vita
è
di
cinque
minuti
,
oppure
eterna
,
se
vi
è
o
non
vi
è
un
Dio
nell
'
universo
.
Tutto
questo
ci
sarà
rivelato
.
Questo
è
quanto
la
Raja
Yoga
si
propone
di
insegnare
.
La
meta
di
tutti
i
suoi
insegnamenti
sta
nel
come
concentrare
la
mente
e
poi
come
scoprire
i
fatti
nelle
stesse
nostre
menti
,
e
poi
come
generalizzare
questi
fatti
,
e
trarre
da
essi
le
nostre
proprie
conclusioni
.
Essa
non
vi
chiede
quindi
quale
sia
la
vostra
religione
,
se
siate
deisti
o
ateisti
,
cristiani
,
ebrei
,
o
buddisti
.
Noi
siamo
esseri
umani
,
e
tanto
basta
.
Ogni
essere
umano
ha
il
diritto
ed
il
potere
di
andare
in
cerca
di
religione
;
ogni
essere
umano
ha
il
diritto
di
chiedere
alla
ragione
il
perché
,
e
di
darsi
da
se
stesso
una
risposta
alla
domanda
,
se
vorrà
solo
darsene
la
pena
.
ProsaGiuridica ,
Vittorio
Emanuele
III
per
Grazia
di
Dio
e
per
la
Volontà
della
Nazione
Re
d
'
Italia
e
di
Albania
Imperatore
d
'
Etiopia
Il
Senato
e
la
Camera
dei
Fasci
e
delle
Corporazioni
,
a
mezzo
delle
loro
Commissioni
legislative
,
hanno
approvato
;
Noi
abbiamo
sanzionato
e
promulghiamo
quanto
segue
:
Art
.
1
.
Nel
ruolo
del
personale
dell
'
Amministrazione
civile
del
Ministero
dell
'
interno
è
istituito
un
posto
di
grado
7°
di
gruppo
A
,
con
la
qualifica
di
capo
ufficio
studi
per
i
servizi
della
demografia
e
della
razza
,
da
conferire
,
mediante
concorso
per
titoli
,
a
persona
fornita
di
libera
docenza
in
materie
attinenti
alla
demografia
e
alla
razza
.
Il
titolare
del
posto
anzidetto
potrà
conseguire
la
promozione
ai
gradi
6°
e
5°
,
su
parere
favorevole
del
Consiglio
di
amministrazione
,
dopo
la
permanenza
di
3
e
8
anni
rispettivamente
nei
gradi
7°
e
6°
.
Art
.
2
.
E
'
aumentato
di
due
posti
di
grado
11°
il
ruolo
di
gruppo
A
dell
'
Amministrazione
civile
del
Ministero
dell
'
interno
.
Art
.
3
.
Nella
prima
attuazione
della
presente
legge
,
il
posto
di
grado
7°
di
cui
all
'
art
.
1
potrà
essere
conferito
dal
Ministro
per
l
'
interno
mediante
scelta
,
su
parere
favorevole
del
consiglio
d
'
amministrazione
dello
stesso
Ministero
,
a
persona
in
possesso
di
del
titolo
di
cui
all
'
articolo
medesimo
,
che
abbia
particolare
competenza
e
rinomanza
in
materia
di
demografia
e
di
razza
.
Con
le
stesse
modalità
di
potrà
provvedere
al
primo
conferimento
dei
posti
di
grado
11°
di
cui
all
'
art
.
2
,
mediante
scelta
fra
persone
di
età
non
superiore
ai
35
anni
e
in
possesso
degli
altri
requisiti
prescritti
per
l
'
ammissione
nel
ruolo
di
gruppo
A
dell
'
Amministrazione
civile
del
Ministero
dell
'
interno
,
che
dimostrino
di
essere
versate
nella
materia
anzidetta
.
Art
.
4
.
Con
decreti
del
Ministro
per
le
finanze
saranno
disposte
le
variazioni
di
bilancio
necessarie
per
l
'
attuazione
della
presente
legge
.
Ordiniamo
che
la
presente
,
munita
del
sigillo
dello
Stato
,
sia
inserta
nella
Raccolta
ufficiale
delle
leggi
e
dei
decreti
del
Regno
d
'
Italia
,
mandando
a
chiunque
spetti
di
osservarla
e
di
farla
osservare
come
legge
dello
Stato
.
Dato
a
San
Rossore
,
addì
13
luglio
1939-XVII
Vittorio
Emanuele
Mussolini
,
Solmi
Visto
il
Guardasigilli
:
Grandi
StampaQuotidiana ,
A
New
York
è
stato
finalmente
arrestato
il
famigerato
brigante
Giuseppe
Esposito
,
detto
Randazzo
,
che
fu
per
molti
anni
,
insieme
al
capo
brigante
Leone
,
il
terrore
della
Sicilia
.
Preso
ed
incarcerato
,
insieme
a
due
suoi
compagni
,
dopo
accanito
combattimento
con
la
forza
pubblica
,
il
Randazzo
,
mentre
il
5
settembre
1878
dalle
carceri
di
Palermo
veniva
condotto
nella
carrozza
cellulare
alla
corte
d
'
assise
per
essere
giudicato
,
trovò
modo
di
fuggire
e
di
render
vane
le
ricerche
fatte
dall
'
autorità
di
pubblica
sicurezza
d
'
Italia
.
Si
pensò
allora
che
poteva
essersi
rifugiato
all
'
estero
,
e
più
probabilmente
in
America
.
Si
mandò
il
ritratto
del
feroce
quanto
audace
malfattore
a
tutte
le
autorità
estere
di
polizia
,
alle
quali
non
si
cessò
mai
di
raccomandare
la
pratica
.
Il
Randazzo
.
veniva
finalmente
arrestato
circa
quindici
giorni
or
sono
a
New
York
.
Il
ministero
dell
'
interno
,
informatone
tosto
,
ha
disposto
perché
due
carabinieri
si
rechino
in
America
per
prendervi
in
consegna
il
famoso
brigante
e
lo
riconducano
in
Palermo
,
ove
sarà
giudicato
.
La
spesa
che
costerà
al
Governo
l
'
arresto
ed
il
ritorno
in
Italia
del
Randazzo
.
non
sarà
minore
di
L
.
30.000
.
I
due
carabinieri
s
'
imbarcheranno
nella
settimana
per
New
York
.
StampaPeriodica ,
Ad
ogni
estate
il
calcio
prende
le
sue
vacanze
,
e
tanto
più
meritate
sono
quest
'
anno
in
quanto
ha
sostenuto
anche
la
fatica
e
gloriosamente
risposto
all
'
impegno
della
difesa
e
della
riconferma
del
massimo
titolo
mondiale
.
Ma
sono
vacanze
più
apparenti
che
sostanziali
.
La
parentesi
è
tale
per
il
pubblico
che
non
ha
più
di
che
gridare
e
gesticolare
dalle
scalee
degli
stadi
,
ed
intanto
si
pasce
di
quel
che
accade
o
si
presume
nei
retroscena
delle
trattative
e
delle
cessioni
.
La
parentesi
è
poi
piuttosto
relativa
per
squadre
e
giuocatori
,
che
sì
e
no
hanno
un
mese
di
autentico
intervallo
,
e
gli
attori
di
Coppa
Europa
anche
meno
.
Non
esiste
poi
affatto
per
dirigenti
di
società
e
federali
,
poiché
hanno
tanto
di
quel
lavoro
a
tavolino
e
in
viaggio
che
neanche
un
«
brasseur
d
'
affaires
»
di
trust
bancario
.
Del
resto
,
in
cassetti
e
cartelle
,
federali
o
sociali
che
siano
,
circolano
e
ballano
milioni
ad
oltranza
...
A
sostegno
,
dobbiamo
pure
riconoscerlo
,
di
vasti
e
chiari
interessi
sportivi
.
La
Federazione
Italiana
Giuoco
Calcio
lavora
con
lena
anche
sotto
la
canicola
e
soltanto
sotto
Ferragosto
si
permette
il
lusso
di
riprendere
un
po
'
di
fiato
.
Per
contro
,
quest
'
anno
le
squadre
di
Nazionale
A
e
B
hanno
già
fissato
la
diana
della
raccolta
con
i
primi
di
agosto
.
Nessun
rispetto
più
per
la
tradizione
!
Si
comincia
presto
adesso
con
la
preparazione
fisica
,
tecnica
e
morale
per
l
'
individuo
e
per
la
compagine
.
Del
resto
a
che
servivano
certi
ozii
estivi
in
piena
indipendenza
personale
e
senza
alcun
controllo
?
A
far
tornare
in
sede
,
un
mese
prima
dell
'
inizio
del
campionato
,
degli
atleti
che
per
troppe
settimane
dedicatisi
alla
spensieratezza
se
non
alla
pazza
gioia
,
apparivano
in
condizioni
fisiche
tutt
'
altro
che
brillanti
o
addirittura
deplorevoli
e
tali
da
compromettere
sin
dall
'
inizio
utilità
di
allenamento
ed
efficienza
futura
di
giuocatori
e
di
squadra
.
Il
rimedio
acconcio
,
è
stato
trovato
dal
Presidente
del
Napoli
,
una
delle
squadre
più
esposte
alle
traditrici
lusinghe
delle
vacanze
estive
.
Ha
già
radunato
,
con
da
fine
di
luglio
,
i
suoi
«
polli
»
e
confinatili
in
un
suo
delizioso
eremo
,
dove
tra
esercizi
...
spirituali
e
atletici
e
lo
studio
assiduo
dei
segreti
della
sfera
di
cuoio
avranno
modo
di
che
corroborarsi
a
dovere
e
presentarsi
alla
competizione
forti
di
un
accumulo
di
energie
vergini
e
squillanti
come
mai
per
il
passato
.
E
,
posto
che
la
compagine
è
stata
seriamente
rinforzata
di
elementi
,
quali
giovani
e
quali
di
carriera
,
chi
sa
che
questa
volta
il
Napoli
non
riesca
a
correre
la
giostra
in
qualità
di
temibile
aspirante
al
titolo
.
Tuttavia
l
'
esempio
del
Comandante
Lauro
non
resta
isolato
.
Anche
le
altre
quindici
squadre
fanno
lo
stesso
:
tutto
sta
a
vedere
quale
saprà
farlo
con
maggiore
e
più
fedele
convinzione
.
Ma
torniamo
ai
nostri
bravi
dirigenti
federali
.
Che
prima
di
riprendere
il
fiato
accennato
lo
sappiamo
,
sì
e
no
,
per
i
rituali
tre
giorni
del
mezz
'
agosto
-
hanno
provveduto
alla
riunione
dei
Presidenti
di
Nazionale
A
e
B
nella
sede
del
C.O.N.I.
per
esposizione
e
considerazione
di
problemi
generali
,
del
regolamento
organico
e
varie
cosa
questa
mai
fatta
in
passato
di
«
varie
»
e
per
la
compilazione
del
calendario
,
che
questa
volta
è
stato
formato
col
procedimento
della
estrazione
a
sorte
.
Sarà
stato
indovinato
questo
ricorrere
alla
sorte
?
Ai
fini
del
crescente
interesse
del
torneo
forse
no
;
ma
d
'
altra
parte
la
scelta
degli
incontri
secondo
un
criterio
selettivo
previsionale
aveva
suscitato
recriminazioni
e
malcontenti
.
Ora
se
non
le
recriminazioni
,
i
malcontenti
sia
pure
postumi
,
ci
saranno
lo
stesso
;
ma
insomma
la
buona
fede
resta
fuori
causa
,
come
certamente
doveva
essere
ineccepibile
anche
per
l
'
innanzi
.
In
ogni
modo
,
arrivederci
dal
17
settembre
in
poi
.
L
'
altra
cosa
fatta
importantissima
è
la
sistemazione
delle
iscrizioni
per
la
Serie
C
:
107
squadre
avremo
quest
'
anno
in
lizza
,
suddivise
in
8
gironi
di
14
squadre
.
Nuove
energie
...
E
bene
si
è
fatto
a
rinunziare
al
«
goal
-
average
»
nei
casi
di
parità
in
classifica
finale
e
tornare
alla
disputa
delle
qualificazioni
:
si
eviterà
così
di
spegnere
anzi
tempo
entusiasmi
e
appassionamento
,
di
rinunziare
a
notevoli
incassi
e
nel
contempo
sarà
rispettato
il
principio
sportivo
assoluto
del
risultato
sul
campo
.
Deliberazione
di
Direttorio
questa
che
fa
parte
di
tutto
un
complesso
importantissimo
trattato
e
definito
subito
dopo
le
succitate
assemblee
di
A
e
B
.
Un
complesso
invero
di
vasta
portata
,
e
colmo
di
un
soffio
vitale
fresco
e
rinnovatore
.
Si
è
incominciato
col
ricordare
che
la
Federazione
è
al
400
anno
di
vita
quasi
mezzo
secolo
di
autentica
storia
sportiva
,
per
mille
guise
addentellata
e
ingranante
con
quella
della
Nazione
!
anniversario
che
la
seconda
vittoria
ai
Campionati
del
mondo
ha
degnamente
,
e
senza
altre
cerimonie
che
l
'
innalzamento
del
tricolore
italiano
sullo
Stadio
di
Parigi
celebrato
.
Per
suo
conto
la
Federazione
ha
voluto
dare
una
prova
di
clemenza
,
dimostrando
che
non
si
vuole
la
morte
del
...
peccatore
,
ma
il
suo
ravvedimento
e
ha
concesso
un
condono
di
due
anni
per
le
punizioni
a
tempo
indeterminato
e
la
riammissione
nelle
file
federali
dopo
un
intervallo
di
quattro
anni
degli
squalificati
a
vita
.
E
forse
sarà
un
condono
che
ridurrà
all
'
ovile
molte
pecore
pentite
,
ferma
restando
però
in
noi
la
convinzione
della
necessità
di
mai
deflettere
a
parte
eccezionalità
di
ben
fausti
eventi
da
processo
di
epurazione
sempre
in
permanenza
,
sempre
il
più
oculato
e
rigoroso
possibile
.
Il
calcio
come
tutti
gli
sport
è
per
i
galantuomini
...
In
tema
di
attività
internazionale
,
la
prossima
stagione
vedremo
i
nostri
azzurri
impegnati
con
Svizzera
,
Ungheria
,
Francia
e
Germania
;
non
sarebbe
troppo
,
ma
sono
in
programma
altri
incontri
per
la
B
ed
uno
,
il
28
maggio
,
per
la
Nazionale
A
da
disputarsi
all
'
estero
.
Fosse
questa
volta
con
la
Nazionale
inglese
!
E
'
pur
necessario
identificare
a
che
punto
la
squadra
Campione
del
Mondo
si
trovi
oggi
in
fatto
di
potenzialità
e
di
tecnica
precisamente
espresse
nei
confronti
dei
maestri
d
'
oltre
Manica
che
dalla
massima
competizione
mondiale
si
sono
finora
astenuti
...
Fa
parte
dell
'
attività
internazionale
anche
la
Coppa
Europa
,
di
cui
parliamo
a
parte
in
questa
breve
scorribanda
sul
calcio
estivo
;
ma
pare
che
una
certa
domenica
di
luglio
l
'
Ambrosiana
,
Campione
d
'
Italia
,
se
ne
fosse
dimenticata
,
recandosi
a
Praga
ad
incontrarvi
in
Coppa
Europa
lo
Slavia
forse
con
la
stessa
disposizione
con
cui
si
giuoca
una
partita
amichevole
con
una
squadra
...
balneare
.
L
'
ondata
di
goal
ricevuta
a
Praga
è
certo
un
infortunio
,
tanto
che
lo
Slavia
a
Milano
dovette
poi
incassare
a
sua
volta
una
sconfitta
,
molto
meno
vistosa
ma
assai
più
probativa
circa
la
reale
forza
delle
due
compagini
.
Ciò
che
rappresenta
azione
di
rinnovamento
e
di
rassodamento
e
anche
di
chiarificazione
amministrativa
sono
l
'
adozione
per
le
società
di
un
libro
amministrativo
contabile
,
fornito
e
bollato
dalla
stessa
Federazione
:
è
un
controllo
amministrativo
in
piena
regola
specificamente
normativo
,
che
in
molti
casi
sarà
utile
alle
stesse
società
nei
confronti
dei
loro
stipendiati
.
Si
è
pensato
finalmente
anche
alla
tenuta
in
ordine
dei
campi
di
giuoco
,
sia
del
terreno
,
sia
degli
annessi
.
Sarà
preferibile
per
tutti
provvedere
a
sistemazioni
complete
piuttosto
che
vedersi
decurtati
ogni
volta
gli
incassi
per
maggiorazione
percentuale
a
società
ospiti
a
disagio
su
campo
non
in
ordine
...
E
speriamo
che
nella
definizione
e
non
in
ordine
n
rientri
lo
stato
di
terreni
troppo
duri
e
sconnessi
,
così
esiziali
per
gli
arti
dei
giuocatori
.
Degne
di
rilievo
,
inoltre
,
modifiche
a
carattere
moralizzatore
,
quali
la
limitazione
della
percentuale
spettante
al
giocatore
in
caso
di
passaggio
di
società
(
avremo
un
po
'
meno
passaggi
desiderati
e
architettati
dal
giocatore
!
)
;
e
invece
consentimento
alle
società
di
migliorare
le
condizioni
ai
giuocatori
che
dimostrino
attaccamento
alla
propria
società
:
veri
e
propri
premi
di
fedeltà
che
varranno
a
rendere
felici
molti
bravi
atleti
,
a
rinforzare
le
compagini
e
stabilire
sempre
più
cordiali
rapporti
tra
giuocatori
,
società
e
pubblico
.
Si
è
inoltre
ribadito
il
divieto
di
trattative
o
cessioni
durante
il
Campionato
;
tassativamente
vietate
trattative
dirette
con
giocatori
e
soltanto
riservate
tra
le
società
;
e
per
i
militari
non
più
automaticamente
il
diritto
alla
lista
di
trasferimento
,
ma
prima
nulla
osta
della
società
di
appartenenza
.
Incidenti
e
casi
diversi
verranno
così
eliminati
.
E
'
stato
delimitato
al
31
marzo
precedente
l
'
inizio
del
Campionato
il
periodo
di
residenza
fisica
per
i
giocatori
provenienti
da
Federazione
estera
.
Quanto
mai
interessante
la
revisione
delle
norme
regolanti
i
rapporti
tra
società
e
giuocatori
.
Insomma
la
F.I.G.C.
insiste
e
con
chiarezza
di
vedute
e
precisione
di
provvedimenti
su
un
processo
di
normalizzazione
e
di
epurazione
psicologica
e
condizionale
del
calcio
come
sport
,
come
spettacolo
,
come
organizzazione
e
come
organizzati
;
intende
ottenere
la
completa
sanità
dell
'
ambiente
,
la
serenità
e
l
'
equilibrio
in
tutte
le
sue
manifestazioni
,
dove
entusiasmo
e
passione
devono
aver
sì
libero
corso
,
ma
dentro
argini
ben
definiti
e
solidi
.
Opera
da
quarant
'
anni
bene
intrapresa
e
d
'
anno
in
anno
,
di
giorno
in
giorno
sempre
meglio
condotta
e
vigilata
.
Ed
ora
uno
sguardo
alla
Coppa
Europa
,
dove
il
Milan
cominciava
col
trovare
nella
compagine
romena
del
Ripensia
uno
squadrone
dal
quale
s
'
è
fatto
sorprendere
senza
possibilità
di
riscatto
.
Ma
dove
l
'
Ambrosiana
ha
giuocato
quel
brutto
scherzo
che
tutti
sanno
.
Non
è
autentica
squadra
da
combattimento
,
si
dice
;
non
è
da
Coppa
Europa
;
troppa
tecnica
e
anche
troppa
classe
...
Per
noi
è
anche
squadra
da
combattimento
,
altrimenti
non
avrebbe
guadagnato
il
titolo
di
fronte
a
compagini
gladiatorie
oltre
che
tecniche
,
tipo
Juventus
,
Bologna
,
Genova
.
ecc
.
Gli
è
che
troppo
presto
si
è
smobilitata
nello
spirito
e
nel
regime
atletico
.
In
piena
efficienza
non
avrebbe
defezionato
da
un
trio
dove
sarebbe
stata
la
compagna
della
Juventus
e
del
Genova
.
Gagliardamente
s
'
è
invece
comportata
la
Juventus
,
la
cui
prima
linea
è
tuttavia
in
gestazione
e
in
seconda
il
miracolo
della
resurrezione
di
Monti
non
sappiamo
quanto
durerà
.
Forse
quanto
la
stagione
estiva
,
che
è
di
solito
propizia
ai
giuocatori
anziani
?
Quest
'
uomo
sta
ripetendo
nel
calcio
il
fenomeno
Facelli
in
atletica
.
Il
nostro
entusiasmo
salirebbe
al
colmo
se
ci
fosse
dato
di
vedere
Monti
funzionare
in
pieno
anche
nel
prossimo
inverno
...
Intanto
Monti
e
la
sua
squadra
,
agli
ordini
di
un
Rosetta
che
fremerebbe
tuttavia
di
tornare
in
campo
,
è
già
molto
quello
che
hanno
fatto
.
Purtroppo
l
'
infortunio
e
l
'
assenza
di
Gabetto
al
centro
dell
'
attacco
hanno
compromesso
le
ulteriori
possibilità
dei
secondi
campioni
d
'
Italia
.
E
sì
che
la
vittoria
di
Torino
,
per
3-2
sul
Ferencvaros
,
benchè
di
minimo
scarto
,
è
stata
invero
augurale
.
Ancor
più
gladiatorio
e
rispondente
allo
spirito
di
Coppa
è
stato
il
comportamento
del
Genova
,
la
cui
compagine
ormai
,
oltre
alle
qualità
tecniche
,
dispone
di
risorse
atletico
-
agonistiche
di
primissimo
ordine
.
A
Genova
lo
Slavia
è
stato
battuto
per
4-2
:
andamento
di
semifinale
quindi
a
pieno
favore
dei
rosso
-
bleu
della
Superba
.
Gli
incontri
di
ritorno
sul
terreno
avversario
hanno
dato
i
risultati
che
sappiamo
.
Siamo
ora
in
attesa
della
finale
,
il
cui
esito
non
si
potrà
sapere
che
a
...
settembre
.
Ma
intanto
ricordiamoci
che
alla
Coppa
Europa
non
ci
si
può
andare
alla
stracca
.
E
'
un
durissimo
torneo
dove
le
squadre
d
'
Europa
centrale
si
giuocano
ogni
anno
il
loro
diritto
all
'
esistenza
...
E
'
per
gli
incassi
di
essa
,
e
con
tanto
maggior
profitto
per
semifinaliste
e
iînaliste
,
che
esse
si
assicurano
la
vita
per
l
'
inverno
.
Per
le
nostre
compagini
la
mentalità
non
è
la
medesima
;
ma
al
torneo
devono
partecipare
,
e
alla
sua
durezza
abituarsi
se
vogliono
corazzarsi
contro
tutte
le
sorprese
del
magnifico
sì
ma
severo
giuoco
del
calcio
ed
ai
fini
stessi
del
sempre
aggiornato
attrezzamento
fisico
e
morale
agli
incontri
internazionali
,
ivi
compresi
quelli
che
interessano
il
titolo
di
Campione
del
Mondo
.
StampaQuotidiana ,
Mi
ha
commosso
la
lettera
dei
monarchici
piemontesi
che
vorrebbero
esporre
la
bandiera
il
17
marzo
(
il
diciassette
,
non
il
27;
è
del
17
marzo
la
legge
con
cui
Vittorio
Emanuele
assume
per
sé
e
successori
il
titolo
di
re
d
'
Italia
)
,
ma
a
condizione
che
il
drappo
recasse
lo
stemma
sabaudo
.
Mi
auguro
che
la
loro
richiesta
sia
accolta
;
vi
scorgerei
soprattutto
la
tranquilla
coscienza
di
una
repubblica
che
non
ha
ancora
quindici
anni
di
vita
,
ma
che
sembra
ormai
alla
quasi
totalità
degl
'
italiani
la
sola
forma
statale
concepibile
,
sì
che
se
molti
altri
ritorni
del
passato
sono
da
temere
,
quello
al
capo
dello
Stato
che
è
tale
solo
perché
appartiene
ad
una
certa
famiglia
,
sia
tra
i
più
impensabili
.
Se
nutro
scarsa
simpatia
per
certi
monarchici
,
più
persuasi
che
mai
che
la
monarchia
non
ritornerà
,
senza
nessun
legame
con
la
tradizione
sabauda
,
senza
nessun
desiderio
di
provocare
crisi
di
regime
,
ma
che
costruiscono
piccoli
partiti
con
lo
stesso
accorgimento
con
cui
in
seno
alle
grandi
anonime
si
possono
creare
gruppi
omogenei
,
che
possedendo
un
dieci
per
cento
,
anche
meno
,
delle
azioni
,
possono
negoziare
un
apporto
decisivo
nelle
assemblee
-
questi
monarchici
piemontesi
,
tutti
volti
ancora
alle
glorie
sabaude
,
oltre
Vittorio
Emanuele
II
a
Vittorio
Amedeo
,
ad
Emanuele
Filiberto
,
mi
sono
veramente
simpatici
.
Così
come
a
Croce
finivano
di
essere
cari
gli
ultimi
nostalgici
borbonici
,
e
recensiva
con
qualche
compiacimento
un
dimenticato
romanzo
di
Amilcare
Lauria
,
che
raffigurava
due
antichi
ufficiali
di
Ferdinando
II
,
mai
riconciliati
con
l
'
Italia
,
ma
che
si
entusiasmavano
e
commuovevano
leggendo
sui
giornali
degli
eroismi
e
dei
sacrifici
italiani
nello
scontro
di
Dogali
.
In
un
mondo
ove
tutti
guardano
all
'
avvenire
e
dimenticano
ciò
ch
'
è
alle
spalle
(
salvo
per
la
piccola
parte
in
cui
glorie
o
rancori
siano
ancora
merce
utilizzabile
)
,
ove
il
disinteresse
delle
masse
per
la
storia
è
generale
,
a
chi
ritiene
che
questo
disinteresse
sia
imbarbarimento
non
può
dispiacere
certo
tenace
attaccamento
al
passato
.
Il
tricolore
!
Quando
io
nascevo
c
'
erano
ancora
,
particolarmente
a
Roma
e
nell
'
antico
Stato
pontificio
,
delle
famiglie
che
lo
rifiutavano
;
in
certi
palazzi
dell
'
aristocrazia
nera
non
apparve
che
con
1'11
febbraio
1929;
in
altri
una
prima
timida
apparizione
l
'
aveva
fatta
nel
1915
.
Nella
stessa
Torino
del
cinquantenario
sembrava
grosso
ardimento
che
qualche
istituto
religioso
,
dinanzi
alle
cui
finestre
sfilavano
cortei
,
l
'
inalberasse
.
Ma
nessun
confronto
con
ciò
ch
'
era
seguito
in
Francia
,
dove
per
un
buon
secolo
,
fino
alla
prima
guerra
mondiale
,
erano
rimasti
tenaci
gli
astii
contro
il
tricolore
;
dove
ancora
intorno
al
1890
vecchie
damigelle
chiuse
negli
aviti
castelli
di
provincia
guardavano
con
sbigottimento
i
nipoti
che
militavano
sotto
il
tricolore
;
il
conte
di
Chambord
aveva
rinunciato
al
trono
piuttosto
che
accettarlo
;
nella
striscia
rossa
del
suo
drappo
aristocratici
e
legittimisti
scorgevano
ancora
tutto
il
sangue
versato
dalla
Rivoluzione
francese
.
In
Italia
è
apparso
segno
di
convergenza
;
quando
ancora
non
era
ammesso
in
chiesa
e
nelle
processioni
,
i
circoli
cattolici
adornavano
con
nastri
tricolori
i
loro
stendardi
bianchi
od
azzurri
;
il
partito
comunista
lo
accettò
senza
esitare
,
sia
pure
affiancato
alla
bandiera
rossa
del
proletariato
mondiale
.
Il
fascismo
ebbe
senso
politico
sufficiente
per
comprendere
che
non
era
il
caso
di
modificare
la
bandiera
;
nello
stemma
dello
Stato
furono
inseriti
i
fasci
littori
;
la
bandiera
rimase
inalterata
.
Si
sovvertivano
tutte
le
istituzioni
,
l
'
eredità
risorgimentale
era
tutta
dispersa
,
ma
si
avvertiva
che
nei
cuori
degl
'
italiani
ancora
viveva
,
che
occorreva
celare
quanto
possibile
quella
dispersione
,
almeno
agli
occhi
dei
semplici
,
non
toccare
ai
simboli
.
Saggiamente
la
Repubblica
non
appose
sul
tricolore
né
berretti
frigi
,
né
croci
,
né
spade
,
né
libri
,
né
falci
;
volle
fosse
la
bandiera
di
tutti
.
E
tale
deve
restare
;
la
concessione
che
auspico
è
per
un
giorno
di
rievocazione
del
passato
;
non
dovrebbe
aprire
la
via
all
'
uso
di
due
bandiere
.
Certo
,
non
è
una
bandiera
,
non
un
simbolo
,
che
può
attenuare
le
divisioni
profonde
,
il
modo
radicalmente
diverso
di
guardare
alle
mète
da
raggiungere
,
al
nuovo
assetto
che
ci
si
deve
proporre
.
Un
abbraccio
in
un
giorno
di
festa
non
elimina
questi
distacchi
.
Può
solo
giovare
a
ricordare
,
anche
ai
più
remoti
da
ogni
senso
nazionalista
,
anche
a
chi
si
sente
cittadino
del
mondo
,
la
realtà
di
questa
famiglia
italiana
,
che
ha
suoi
problemi
,
sue
solidarietà
(
Torino
avverte
più
che
mai
,
attraverso
l
'
intensa
immigrazione
,
come
i
mali
di
altre
regioni
assurgano
a
mali
nazionali
,
come
certi
germi
infetti
allignino
più
prosperosi
in
un
tessuto
più
ricco
:
ingenua
e
fallace
speranza
,
quella
che
basti
il
benessere
economico
a
stroncare
certe
malattie
sociali
)
.
Anche
il
cittadino
del
mondo
che
sia
uomo
di
buona
volontà
comincerà
a
cercar
di
fare
il
bene
tra
coloro
cui
è
vicino
,
di
ripulire
il
giardinetto
della
sua
casa
.
Non
si
risolve
alcun
problema
con
abbracci
e
con
oblii
;
occorre
però
ben
distinguere
le
nostalgie
cui
non
possiamo
aderire
ma
che
non
recano
in
sé
alcun
pericolo
per
l
'
indomani
,
da
correnti
d
'
idee
gravide
di
minacce
,
soprattutto
da
quei
movimenti
irrazionalistici
,
fondati
sul
culto
della
razza
o
del
sangue
,
sulla
esaltazione
della
violenza
,
suscettibili
di
minare
il
mondo
della
ragione
,
del
lavoro
pacifico
,
che
ci
sforziamo
di
edificare
.
Mi
sembra
che
la
Repubblica
abbia
dato
segno
di
non
essere
afflitta
dai
complessi
d
'
inferiorità
,
dai
timori
senza
perché
,
che
troppa
parte
hanno
avuto
ed
hanno
nella
trama
della
vita
italiana
,
non
volendo
dimenticare
nelle
manifestazioni
,
nei
discorsi
del
centenario
,
l
'
apporto
che
diede
la
monarchia
alla
formazione
della
unità
.
I
sintetici
ed
equilibrati
articoli
di
Salvatorelli
hanno
rappresentato
il
giusto
terreno
su
cui
ci
si
deve
porre
.
I
riconoscimenti
del
passato
non
possono
avere
alcun
peso
sulla
realtà
del
presente
e
dell
'
avvenire
.
Tanto
più
,
come
nel
caso
,
quando
non
danno
vita
a
miti
;
se
Napoleone
ed
in
una
certa
misura
anche
Luigi
XIV
possono
essere
ombre
che
oltr
'
Alpe
déstino
qualche
apprensione
,
è
perché
il
predominio
del
potere
militare
,
la
divinizzazione
di
un
uomo
,
l
'
accentramento
dello
Stato
nelle
mani
di
uno
solo
,
costituiscono
pericoli
sempre
incombenti
.
La
figura
del
Re
Galantuomo
non
può
essere
invocata
a
dare
lustro
ad
alcuna
concezione
illiberale
,
ad
approntare
giustificazioni
storiche
a
qualsiasi
colpo
di
mano
ai
danni
della
legalità
democratica
.
Per
questo
,
mi
auguro
che
sia
concesso
ai
monarchici
piemontesi
,
per
la
celebrazione
torinese
del
centenario
,
quel
che
domandano
.