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Caro Portioli ( Montanelli Indro , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Caro Portioli , pubblico la sua lettera perché è una delle pochissime che mi rimproverano di aver posto ai lettori un quesito elettorale che serva ad illuminare loro e me . Lascio ad essi il giudizio sui suoi argomenti . Io mi limito ad alcune considerazioni pregiudiziali . 1 ) Non ho nulla in contrario che lei mi consideri digiuno di « scienza politica » , per il semplice motivo che io non considero la politica una « scienza » . Se lo fosse , non ci resterebbe che lasciarla in appalto ad alcuni specialisti , come avviene nei Paesi totalitari , dove la politica consiste nell ' impedire alla gente di ficcare il naso negli affari che la riguardano . Io mi rivolgo a dei lettori che , pur non essendo , come non sono io , « scienziati » di politica , il naso negli affari che li riguardano vogliono ficcarcelo , e cerco di aiutarli mettendo a loro disposizione il poco che ne so . Se lei si sente « scienziato » , ci lasci al nostro colloquio tra profani . Ma badi che la sua « scienza » è un po ' arretrata perché la legge tedesca , cui lei accenna a proposito dei comunisti , è stata revocata da un pezzo . In Germania il partito comunista non è riconosciuto in grazia di un ' altra legge : quella che condiziona la legittimità di un partito al fatto ch ' esso ottenga almeno il 5 per cento dei voti . Il Pc tedesco non esiste perché non raggiunge questo minimo , non perché è proibito . Dopodiché vorrei chiederle chi , in Italia , avrebbe avuto la forza di mettere fuori legge il Pci , e a cosa questo sarebbe servito . Ma lasciamo andare . 2 ) Lei è anche l ' unico ad attribuirmi l ' intenzione di spalleggiare , alle prossime elezioni , la Dc . E non capisco proprio come faccia , avendo io testualmente scritto nell ' articolo che lei cita come esempio di somaraggine politica : « In queste condizioni è chiaro che noi non potremo rinnovare l ' invito ai nostri lettori a votare Dc neanche turandosi il naso » : parole che non mi sembrano equivocabii . E ' vero che subito dopo mi chiedevo , e invitavo il lettore a chiedersi , se l ' indebolimento della Dc servirà a trattenerla o a spingerla all ' abbraccio col Pci . Ma questa domanda la ponevo al lettore perché la pongo a me stesso , e perché ritengo che qualsiasi persona dotata di un minimo di coscienza civica debba , prima di fare una scelta , prospettarsene le conseguenze . Questo non sarà da scienziato , ma mi pare che sia da galantuomo . O no ? 3 ) Lei mi richiama ai valori della liberal - democrazia . E io mi appello al lettore per chiedergli quale giornale in Italia ha difeso più del nostro questi valori , non solo sul piano della politica , ma anche su quello della cultura , contro la marea montante del marxismo , ora in reflusso , ma in reflusso grazie a noi , che abbiamo rotto il coro e tenuto botta quando l ' impresa sembrava disperata , e bisognava pagarla di persona , come abbiamo fatto , e come rischiamo di dover continuare a fare . Lei dice che io sono al seguito del gregge . Di quale gregge ? Il gregge è tutto dall ' altra parte , la parte marxista : lo vedono anche i ciechi . E aggiunge : « Non oso azzardare per questioni di biada » , ma lo insinua , adombrando un ' accusa che nemmeno il mio persecutore Fortebraccio mi ha mai lanciato : lui sa benissimo che da questo lato non mi si può attaccare . 4 ) Lei mi addita l ' esempio del giornalismo protestante , quasi facendo credere che il protestantesimo sia nato da quel giornalismo . Guardi che è proprio l ' opposto . Io ho scritto - non da « scienziato » - due libri , L ' Italia della Controriforma e L ' Italia del Seicento , per cercar di dimostrare quale rivoluzione la riforma protestante provocò non nel campo della teologia - che mi è estraneo - , ma in quello della cultura , del costume , della mentalità , del civismo , e quale jattura fu per l ' Italia , compresa quella cattolica , l ' esservi rimasta estranea . Non le chiedo di leggerli . Ma lei non chieda a me di comportarmi come se avessi Calvino alle spalle . Non ce l ' ho . E se mi mettessi a parlare come se ce l ' avessi , parlerei al vuoto . Io mi rivolgo , da povero italiano , ad altri poveri italiani . Fra noi ci conosciamo . Sappiamo i nostri difetti e debolezze . Ma sappiamo anche le nostre qualità , che non sono da buttar via . Cerchiamo di capirci e di aiutarci . Lei non ci sta ? Pazienza . Ma , scusi , se ci considera un giornale da gregge , perché ci legge ? Delle due , l ' una : o nemmeno noi siamo pecore , o anche lei lo è .
StampaPeriodica ,
La stagione automobilistica è ormai a metà del suo cammino e non si può negare che nel complesso del bilancio internazionale accusi degli ... ammanchi di attività . La rete delle varie competizioni nella vicina terra di Francia qua e là si rompe e si dirada . Si tratta in ogni modo di un fenomeno in relazione anche ad una situazione di irrequietezza e di crisi interna . L ' ultima rinunzia è quella del G . P . di Comminges . Restano a tener duro nel loro ben fornito calendario , Italia e Germania . È già deciso , è vero , che la ormai tradizionale « Mille Miglia » non avrà più luogo sulle strade nazionali ; ma non è detto che non debba ripresentarsi convenientemente trasformata , oppure addirittura trasferita , armi e bagagli , sulle strade coloniali . Che se ne direbbe di una « Mille Miglia » abbondante , per esempio , sulla nostra maravigliosa litoranea nord - africana ? Ma lasciamo pur lavorare l ' estro e la fiera volontà degli organizzatori bresciani ( ai figli della « Leonessa » una escursione libica non dovrebbe dispiacere ) e riportiamo l ' occhio al momento attuale . Di competizioni nostre , d ' ambito limitato o di carattere nazionale ed internazionale , ne abbiamo molte e tutte affollate di concorrenti . Soltanto che ci si pronuncia sempre più verso le piccole cilindrate , dalla minuscola 500 sino alla 1500 , dove l ' industria nazionale presenta tutta una gamma di gioielli veramente insuperabili e dove si registra una affermazione assoluta , costante , autoritaria . Tutte macchine del resto che rientrano nel tipo rispondente alle nostre strade , ai nostri gusti e ... alle disponibilità finanziarie della clientela media che in Italia rappresenta l'80 per cento del complesso acquirente o probabile acquirente . E con ciò si spiega il perfezionamento e il rendimento raggiunti dalle piccole e medie cilindrate della produzione italiana : è una risposta alla richiesta . Nei riguardi poi delle competizioni che esigano l ' intervento dei grossi calibri e dei voluminosi cavalli - potenza , queste , in Italia , mantengono intatto il loro calendario e molto probabilmente avrà luogo anche il G . P . di Monza sulla cui effettuazione si erano fatte recentemente delle riserve . E sono intanto nel periodo conclusivo della preparazione la Coppa Ciano a Livorno il 7 agosto , e la Coppa Acerbo a Pescara il 14 : due prove d ' alto bordo a una sola settimana di distacco ! È la prima volta che si verifica una vicinanza così perentoria di due prove di superiore importanza internazionale . È giovevole ai fini dello sport una coincidenza del genere , e oltre che dello sport , dell ' organizzazione e dell ' industria ? Non si vengono a sottoporre le Case ad uno sforzo finanziario gravoso e i corridori a un carosello logorante ? C ' è il pro e il contro . Il pro è certamente rappresentato da un crescendo vertiginoso di tifo automobilistico che mobilitato in circuiti chiusi e ampiamente forniti di tribune non mancherà di fare molto bene al ... fisico e al morale delle organizzazioni . Quanto a spese c ' è il caso di trovarci la convenienza , poiché appena fatte le loro cose a Livorno , Case e piloti interessati infileranno l ' itinerario di Pescara senza intervallo , ma anche senza le necessità relative del ricominciare tutto da capo . Una settimana gaudiosa di sagre del motore con finale di Ferragosto sulle rive di un Adriatico fascinoso . Una estate memoranda , questa , nella storia dell ' automobilismo . È dal lato vetture delle maggiori cilindrate che abbiamo le nostre preoccupazioni ; siamo in magra , da un paio d ' anni a questa parte , in tema di successi internazionali . E tuttavia riteniamo che si tratti piuttosto di preoccupazioni relative ad un periodo di transizione , che come tale non può passare d ' un colpo . E del resto fa parte di una crisi di sviluppo . Di uno sviluppo che ha preso molta cura delle cilindrate minori per ovvie ragioni economiche e preferenziali già accennate ; e per le cilindrate maggiori per un po ' ha voluto non buttare subito alle ortiche il materiale eccellente già specializzato e per un po ' ha soprasseduto alquanto sul nuovo orientamento da prendere . Forse ha soprasseduto troppo ? Eh , si vedrà in appresso , dai risultati che non saranno per mancare . Anzi , per molti segni , una ripresa vigorosa appare in gestazione . Il fatto si è che una brillante situazione europea quanto dire mondiale la si è raggiunta con le 1500 Maserati bene affiancate anche dalle analoghe Alfa Romeo , Aprilia , con le 500 e 750 Fiat , ecc . , e nelle 3000 Si lavora con alacrità e spirito critico per il quale si vogliono evitare certe delusioni spiacevoli sofferte . Trasformazioni essenziali e creazioni ex novo non possono farsi sotto l ' assillo della fretta . La Maserati , per esempio , aveva presentato a Tripoli una eccellente vettura nuova formula , di certo non meno veloce della Mercedes vittoriosa . La rottura del ponte posteriore come è noto ne troncò le chiare possibilità . È stata rimessa in cantiere e le due monoposto tre litri di Varzi e di Trossi , accuratamente revisionate , irrobustite nel telaio e col ponte nuovo , saranno in lizza sul Circuito dell ' Ardenza , nella Coppa Ciano . Nella quale competizione porterà la sua battaglia anche la francese Delahaye con due monoposto 4500 cmc . senza compressore , affidate a Dreyfus e Comotti . Anche l ' edizione di queste è superiore a quella presentata a Tripoli . E l ' Alfa corse ? Sono a punto veramente le due macchine tanto attese e che a Tripoli risultarono del tutto ... fuori forma ? In un primo momento era stata annunciata la loro presenza al G . P . di Germania con la guida di Nuvolari . Poi tale intervento viene disdetto e troviamo Nuvolari passato a capo pilota dell ' Auto Union per la corsa in parola . Però ci viene data per certa la prossima presenza delle Alfa , una dodici e la nuovissima sedici cilindri , affidate a Biondetti e a Farina . C ' è della febbre in giro . Febbre del successo possibile o della incertezza ancora opprimente ? Alla Coppa Ciano il primo parere in proposito , nel mentre possiamo sin d ' ora nutrire una sola fiducia nella prova che le 1500 Maserati ci sapranno offrire anche nei confronti delle nuove E.R.A. Circa le macchine tedesche , la loro gradita quanto pericolosa presenza è sempre permanente . A Livorno la partecipazione della Mercedes è sicura e si sta concretando ora anche la certezza del ritorno dell ' Auto Union che in officina e sul Nurnburgring ha provato e riprovato e , sembra , con risultati tali da deciderla ad accaparramenti dei migliori piloti disponibili : presenterebbe un terzetto Nuvolari - Stuck - Chiron ... Il primo appuntamento è a Livorno . La rivincita poi il 14 agosto a Pescara . Questo illustre Circuito , come abbiamo già avuto occasione di dire , è stato trasformato , reso del tutto autonomo e qui la Coppa Acerbo , insieme alle altre prove del programma , assurgerà ai fastigi cui è abituata . Avremo una competizione con Maserati , Alfa Romeo , Mercedes , Auto Union , Delahaye in piena efficienza ? oppure la tirata di collo dell ' Ardenza farà sentire a qualche , concorrente , e magari a tutti il suo peso ? Quasi quasi le indimenticabili Alfa della vecchia formula vi potrebbero cogliere il destro di una ampia dimostrazione della loro irriducibile vitalità ... Questa breve rassegna automobilistica fatta a piè sospeso poiché siamo soltanto alla vigilia di avvenimenti capitali , non può trascurare un ' occhiata al capitolo piloti . Qualche astro di prima grandezza , purtroppo , è scomparso , qualche altro n ' è uscito per il rotto della cuffia . L ' augurio a Nuvolari e a Farina , ritornati in piena efficienza , di far valere in pieno la loro classe , nel mentre sta maturando per i nuovi fasti dell ' automobilismo nazionale una schiera di giovani di alto valore , quali Marazza , Rocco , Villoresi , Baravelli , Bertani , Spotorno , Barbieri , Ruggeri Arialdo ed altri . È da questa schiera che emergeranno gli assi del volante necessari a proseguire la tradizione gioriosa dei maestri che da Nazzaro , Cagno e Lancia ha mantenuto sino ad oggi il suo scettro prestigioso . Nel campo motociclistico , dobbiamo rammaricarci di aver perduto primo e secondo posto sicuri al G . P . della Svizzera . Già dalle prove si era constatata a base di tempi e di tenuta , la netta superiorità delle Gilera quattro cilindri affidate ad Aldrighetti e a Serafini , nei confronti di tutte le altre marche presenti . Indubbiamente , la nostra superiorità nella 500 , che sino allo scorso anno era soltanto un miraggio né la sbarazzina superiorità delle Guzzi 250 era una consolazione sufficiente agli interessi dell ' industria a Ginevra stava per avere , per merito della Gilera e dei suoi due centauri , una consacrazione memorabile . La sfortuna , soltanto la sfortuna , ci ha vietato il trionfo . La nuovissima creazione di Taruffi e di Gilera non soltanto è oggi la moto più veloce che esista , ma ha raggiunto la perfezione in fatto di stabilità , di tenuta e di manovra . Dimostrazione palmare di ciò , superando anche ogni più favorevole aspettativa degli stessi costruttori , era stata offerta - oltre che sul Circuito del Lario , irradiato della luce e della bellezza fascinosa del Lago di Como nei giorni precedenti il Circuito di Ginevra , da Aldrighetti e Serafini , specie il primo , che sotto gli occhi di un pubblico stupefatto , si era prodigato in velocità ed in acrobazie inedite per le difficili giravolte del percorso . E forse , proprio la eccessiva sicurezza ha tradito i nostri piloti su quel Circuito delle Nazioni che ha visto in lizza le più veloci e più note macchine europee . Al Lario invece era andata come doveva andare . La quattro cilindri con compressore non vi ha conosciuto rivali , nemmeno la Guzzi , che sin dall ' inizio vedeva con la caduta di Tenni sfumare le sue possibilità , del resto non troppo accentuate . Ma Serafini correva sul Lario precettore Taruffi dopo aver imparato a memoria in tutti i minimi particolari , sulla carta e sulla strada , il percorso , e aveva avuto ordini di andare piano . E andando piano sentiva che su un circuito del genere si possono , con la Gilera , anche sfiorare i 100 orari ... Comunque vittoria pacifica a specchio di quella gemma del Lago di Como , così orgogliosa del castone che la racchiude , di ville , di cime , di luoghi di paradiso , legati dal filo di platino d ' una strada prodigiosa di arditezza e di perfezione costruttiva . Venivano anche battuti tutti i primati precedenti . Ed eziandio questo ha valso a dare a Serafini e Aldrighetti quel senso di sicurezza di sé stessi e del mezzo , che a Ginevra avrebbe dovuto starsene invece a guinzaglio . Ma , in definitiva , è ormai incontroverso che il nuovo gioiello della produzione italiana , la quattro cilindri Gilera , è a punto nella risposta a tutte le esigenze e sta trovando l ' apice del suo rendimento . Con ciò prendendo un meritato posto d ' onore per il completamento della formidabile tradizione instaurata dalla Bianchi , dalla Guzzi e appoggiata dalle altre giovani quanto intraprendenti marche italiane .
Nel centenario ( Jemolo Arturo Carlo , 1961 )
StampaQuotidiana ,
Sono uno dei pochissimi romani che hanno imbandierato le finestre il primo giorno del '61 . Non per conformismo , ma per schietta adesione alla celebrazione del centenario di questo Stato italiano che ho servito e servo ; che prima di me servirono mio padre , prima ancora figure sbiadite nel ricordo di zii e prozii lontani nel tempo ; che tutti i miei vecchi amarono , non sentendolo il datore di lavoro alle cui vicende il prestatore d ' opera partecipa solo per quel che possano riflettersi su lui , ma come l ' azienda familiare di cui si è parte , pure se si occupi in essa il posto più modesto . Centenario . Non hanno valore i dubbi che talora si affacciano , di distinzione tra nascita dello Stato e formazione dell ' unità . L ' Italia una e lo Stato nacquero ad un tempo nel '60-'61 . Allora si ebbe il grande problema , di fare convivere insieme popolazioni che parlavano la medesima lingua , avevano la stessa religione , tradizioni in gran parte comuni , ma istituzioni , coscienza di ciò che sia vita associata , forma statale , economie , profondamente diverse . Allora sorsero i grossi problemi . L ' annessione del Veneto nel '66 non ne pose alcuno ; quella di Roma nel '70 , la questione delle relazioni con la S . Sede , problema mondiale , ma nessuna difficoltà di amalgamare altri italiani allo Stato già formatosi ; Trento e Trieste posero problemi di popolazioni alloglotte , della vita economica di Trieste , ma non c ' era alcuna difficoltà di fare convivere italiani con altri italiani . Nel '60-'61 si era affrontato il punto cruciale dell ' unificazione . Anche per questo penso che a torto nelle celebrazioni si consideri sempre Massimo d ' Azeglio come personalità di secondo piano : lui ch ' era il piemontese che più si era preoccupato , quando ancora nessuno pensava alla unificazione come a qualcosa di prossimo , di scrutare gl ' italiani di regioni lontane , di comprenderli ed amarli ; e quegli che nel '49 aprì la strada fra gli sterpi , sorresse il re , anche non più ministro , nella crisi del '55 , contro le spinte molteplici ad abbandonare prima il regime costituzionale , poi la strada liberale . Sento dunque questo centenario come una solennità familiare , ciò che non significa che il cuore sia lieto . Nel bilancio dei cento anni , molti elementi favorevoli . Indubbia ascesa in tutti gli strati , in tutti i ceti : anche se non sia agevole istituire la comparazione che sarebbe più interessante , con la contemporanea ascesa degli altri popoli d ' Europa . Ascesa non solo economica , ma nella gentilezza dei costumi , nella cultura , nell ' allargamento degli orizzonti , e direi anche - se pure sappia d ' incontrare parecchi dissensi - nel fondo vero della religiosità , il ricordarsi di essere inseriti in una collettività e di avere gli altri uomini come fratelli che occorre aiutare , anche quando sia difficile amarli . Replicatissimi collaudi dell ' unità . Sì che mi offende come una troppo palese falsità ogni spunto polemico che accenni a possibilità di sue incrinature , ad esempio per l ' istituzione delle regioni . Un affermarsi continuo di nostre attività in paesi ed in campi nuovi , una spinta vitale , per cui chi parla di popoli invecchiati ed esausti ( e sono espressioni su cui fo sempre ampie riserve ) , non include mai tra questi il nostro . Ma se direi rafforzato un senso di solidarietà umana , il senso cristiano , tanto non ripeterei per quella solidarietà - di minor valore agli occhi di Dio , ma che è il cemento delle costruzioni terrene - che chiamo economico - giuridica , e che permette il costituirsi di una società civile . Cento anni or sono ci si poteva dilaniare intorno ai principi ed alle leggi che dovessero reggere lo Stato , intorno alla forma monarchica o repubblicana , e c ' era ancora chi avrebbe voluto vedere rinascere i vecchi Stati come i soli legittimi ; ma tutti erano d ' accordo su certi principi . Che le leggi dovessero essere chiare e comprensibili a tutti , ed una volta emesse dovessero venire rispettate ; che chi mancava avesse ad essere punito ; che fosse compito dei governanti far obbedire alle leggi , proporne il mutamento quando apparissero vecchie o inadeguate , ma non consentire mai fossero eluse ; che i magistrati dovessero applicarle secondo il loro spirito ; che chi spontaneamente s ' inquadrava nei ranghi delle amministrazioni pubbliche assumesse con ciò un più intenso obbligo di fedeltà , promettesse di servire attivamente , avendo in mente il bene dello Stato , ed accettasse altresì una obbedienza più austera di quella degli altri cittadini ; che si dovessero pagare le imposte e non fosse lecito mentire allo Stato : erano punti su cui convenivano Solaro della Margarita come Cavour , D ' Azeglio come Garibaldi , Minghetti come Mazzini . E tutti credevano negli elettori che devono scegliere il più degno , nei capi di un ' amministrazione , pubblica o privata , tenuti a chiamare il più capace , anche a scapito dei propri figli ( c ' è una commovente lettera di Quintino Sella indignato per ciò che , in una società privata , si è nominato ad alto posto un amico ) . Sarebbe falso creare una immagine agiografica del Risorgimento , in cui tutti i grandi della politica o dell ' amministrazione apparissero puri , non tocchi da debolezze umane . Ma credo possa dirsi che non mancava la fede nei principi ; i meno buoni erano nella posizione del prete che pecca , senza che al peccato si accompagni alcun dubbio intorno al valore delle leggi della Chiesa . E questa fede nei principi che mi sembra venuta meno . Direi che oggi si sentano perfettamente a posto con la coscienza i potenti dell ' economia che chiedono trattati internazionali e leggi guardando solo al loro ramo , incuranti degli altri ; i burocrati che allestiscono disegni di legge volutamente oscuri , i quali saranno approvati senza che si comprenda ciò che nascondono tra le righe , gli ampissimi poteri che lasciano a chi applicherà quelle norme ; i grandi capi che preferiscono l ' amico , il compagno di partito , quegli che può dare qualcosa in contraccambio , al più meritevole , e che chiudono gli occhi , perché l ' interesse di partito lo vuole , su mancamenti gravissimi , che sfiorano la legge penale ; i gruppi che vogliono imporre il loro interesse allo Stato anche con l ' arma dello sciopero , noncuranti se il Parlamento non ritenga che quell ' interesse possa venire anteposto ad altri ; gli infiniti evasori dell ' obbligo della testimonianza , o di quello dell ' imposta ; quanti irridono alle norme di circolazione stradale . Ci sono molti credenti , per cui lo Stato è ciò ch ' era la casa chiusa nella mente di parecchi benpensanti : il luogo dove si deve dare sfogo al peccato , per non commetterlo poi altrove . Tutto muta , e non mi allarmerebbe che pure lo Stato , forma storica , s ' indebolisse ed invecchiasse , ove sorgessero altre istituzioni che ne prendessero il posto . Ma nessuna se ne delinea ; non si profila un ideale teocratico , né uno anarchico . C ' è un diffuso egoismo , una diffusa volontà ' di non sacrificarsi ; e su questa nulla si costruisce . Tale la meditazione che mi sembra vada fatta nell ' anno del centenario . Gli economisti insegnano che non possono esserci investimenti non preceduti da risparmio . Anche nell ' ambito delle istituzioni , nulla si può lasciare di sano ai propri figli , se si è dato ad ogni ora sfogo ai nostri egoismi . Prima di affermare ( come mi sento ripetere irosamente ogni volta che tocco questo argomento ) che non si ha alcuna ragione di amare lo Stato , di servirlo con animo diverso da quello di chi porge riluttante le spalle al duro giogo che non può evitare , occorrerebbe chiedersi se non sia dato migliorarlo , se per migliorarlo non necessiti un po ' di amore . E se ancora la risposta sia negativa , avvisare ad un ' altra forma di solidarietà ( non vaga , non tutta interiore ) che lo possa sostituire .
Caro Maldini ( Montanelli Indro , 1979 )
StampaQuotidiana ,
Caro Maldini , il suo appello è un po ' superato dagli avvenimenti in quanto il responsabile dello sciagurato episodio Di Sarro è già stato deferito all ' autorità giudiziaria , cui dovrà rispondere del suo gesto . Per il resto , la sua argomentazione non fa una grinza . Si capisce che , normalmente , un carabiniere deve operare in divisa perché è la divisa che conferisce a chi la riveste il diritto di fermare il cittadino , e al cittadino il dovere di obbedirgli . Ma a lei sembra , caro Maldini , che viviamo in tempi normali ? A me , no . Quella che stiamo vivendo è una guerriglia in cui gli uomini in divisa , che rispettano gli obblighi connessi alla divisa , si trovano in condizione di netta inferiorità nei confronti di un avversario che può occultarsi e mimetizzarsi come vuole , spesso addirittura nelle divise dei carabinieri . Contro un avversario di questo genere , che attacca alle spalle e di sorpresa , che si camuffa come vuole , che insomma non rispetta nessuna regola , come possono le forze dell ' ordine attenersi alle loro ? Certo , per il povero cittadino il non sapere se il delinquente che lo insegue è proprio un delinquente o un carabiniere vestito da delinquente , e se il carabiniere che lo blocca è proprio un carabiniere o un delinquente vestito da carabiniere , la vita diventa difficile . Ma è appunto questo che rende orribile la guerriglia : il fatto che nessuno è più sicuro di nulla e deve temere di tutto : del pacco che gli recapita la posta e che potrebbe contenere una bomba , del trombaio che gli entra in casa e che potrebbe essere un terrorista , e nemmeno del figlio in cui qualunque padre può scoprire d ' un tratto un pistolero . In queste condizioni , onestamente , io non mi sento di chiedere a poliziotti e carabinieri lo scrupoloso rispetto del regolamento , che fa obbligo di sparare solo dopo i tre squilli di tromba . Sarebbe come spingere un pugile con un braccio legato contro un avversario che picchia anche coi piedi . Si capisce che di questo tipo di lotta senza esclusione di colpi e a chi spara per primo , è il cittadino che poi paga qualche volta le spese , com ' è successo al povero Di Sarro . Ma la lotta al terrorismo , o la si fa così , o è meglio rinunziare a farla . Cerchiamo dunque di ragionare non con gli occhi fissi alle nuvole , ma coi piedi piantati nella realtà , che è quella che è , e non quella che noi vorremmo che fosse . Se vogliamo difenderci dal terrorismo , dobbiamo sospendere - sia pure temporaneamente - quelle misure cautelative e garantistiche che caratterizzano e costituiscono il blasone delle società bene ordinate , ma che rappresentano un lusso insostenibile in quelle dissestate e periclitanti come la nostra . Nelle condizioni in cui versiamo , contentiamoci di esigere dalle forze dell ' ordine ciò che possono darci senza danno per la loro efficienza : e cioè un addestramento individuale e collettivo che riduca al minimo i pericoli per il cittadino . Ma non illudiamoci che si possano del tutto eliminare . Per concludere . Un discorso come il suo , caro Maldini , applicato al tempo di Giolitti , sarebbe stato perfetto . Applicato al tempo delle Brigate rosse , diventa utopistico . Il buon Dio mi ha condannato a vivere al tempo delle Brigate rosse . Non è stato , da parte sua , un gesto di amicizia . Ma lei si trova nelle stesse condizioni . Questo è il nostro tempo , questa è la nostra società . Essi ci espongono a un ' infinità di pericoli . Ma il più grosso ce lo costruiremmo con le nostre mani pretendendo di viverci come se fossimo in un altro tempo e in un ' altra società .
I PREGIUDIZI ( GAVAZZI P. A. , 1861 )
StampaPeriodica ,
Tutti i viaggiatori che visitano Napoli si scandalizzano alla quantità dei pregiudizi napoletani che abbrutiscono tanta parte della popolazione : tutti i forestieri che spendono tempo e danaro in Napoli s ’ instizziscono alla grettezza dei pregiudizi napoletani che scemano di tanto la libertà e i piaceri della vita e del soggiorno : i letterati che meravigliano in Napoli l ’ immensità di Grecia e di Roma notano nei loro libretti e scrivono ai loro paesi la pigmea servilità dei pregiudizi napoletani che incerchiano di notte e di paura le intelligenze di loro natura le più acute e vivaci : i magistrati stessi destinati al governo di Napoli si lamentano della feroce irrequietudine dei pregiudizi napoletani , che privano spesso la legge della sua forza , della sua influenza benefica , e perpetuano al popolo la lebbra secolare delle sue miserie : che più ? i Napoletani medesimi educati allo studio ed ai viaggi , si vergognano alla fedele tradizione dei pregiudizi del loro paese , che nell ’ atto di degradarlo all ’ ultimo posto della civiltà europea , lo rendono pressocché inabitabile a ’ suoi stessi cittadini non perduti della mente e del cuore dietro alle stupide fole del prete , e della balia . I pregiudizi dunque vi sono , dacché tutti li ammettono : ebbene , che si fa per isdradicarli ? Nulla . Tutti se ne lagnano e se ne risentono come di pubblica calamità : ebbene , perché non toglierli ? Si avrà dunque a continuare in tanta tristizia sino alla fine del mondo ? Non si vorrà dunque mai mai mai cominciarne la vendemmia , per poi farne un brindisi al diavolo che ce li regalava ? A questo punto però tutto il coro dei vili , dei timidi , degli ingordi , dei pagnottisti intuona una litania di ma da disgradare quella del breviario romano , inchiusi i suoi libera nos , Domino . Ed il maestro che batte solfa in questa musica di talpe e di conigli è per lo appunto lo stesso governo . Ma bisogna andar bel bello ; ma conviene agire con infinita prudenza ; ma necessita usarvi il tatto di una mano in guanti di velluto ; ma il popolo non ci è preparato ; ma non si può urtar così di fronte alle consuetudini popolari ; ma non si dee correre il rischio di qualche cicaleggio e forse anche di qualche scalfiatura misurandosi a corpo con le favorite enormezze popolane ; ma non si vuole scontentare tanta parte di popolazione che di queste sue popolesche stupidità si beatifica , e ciò per solo cessare da Napoli la riputazione di barbara , che sì giustamente le accattarono i pregiudizi del suo popolo , ma … eh ! andate al fistolo voi e i vostri ma ; che non sono buoni ad altro che per servirli in insalata agli eunuchi . Se le cose buone si dovessero fare per ma , il mondo sarebbe ancora nella mente del Creatore . Chi non ha coraggio di riparare ad un male che ei deplora , e per togliere il quale può disporre di ogni mezzo ; e quei vada a far la balia ai trovatelli , ovvero a biasciar Paternostri alla Mecca , ma non deturpi colla sua irresoluzione , e la sua connivenza il nome ed il seggio di un governo italianamente costituzionale . Cosa è dunque che c ’ impedisce vedere in Napoli iniziata la grande crociata contro i pregiudizi ? Mancanza , o di volontà , o di onestà , o di coraggio . Gl ’ impiegati di qualunque grado che vedendo il danno che deriva da questi pregiudizi alla moralità , alla civilezza , al progresso del popolo , non se ne danno per intesi , o tutto al più vi rispondono col darvi ragione stringendosi nelle spalle , sono impiegati disonesti che non vogliono avere la volontà del bene per l ’ egoistica ragione che vale ben meglio beccarsi i mensili dell ’ impiego senza fiorirselo di brighe e di spine . Ed il governo li apprezzerà come savi , come prudenti , come discreti ? Evviva la pagnotta ed il suo fedel sacerdozio ! Altri invece non mancherebbero di buona volontà o di sufficiente onestà , che mancano poi al tutto di coraggio per bravare il mostro e per atterrarlo . E qui un ’ altra sfilza di ma ; ma ci si pericola del posto , ma ci si rischia la pelle , ma ci si pone a repentaglio la riputazione . La riputazione ! Ma quale uomo volle mai in Napoli il bene del popolo che non ci perdesse la sua riputazione ? Il popolo che non risparmiò il suo stesso Masaniello , potrebbe rispettare il nome di chi vuole felicitarlo , ma correggendone le male abitudini ? Il proverbio che corre di Napoli in Italia è per lo appunto che Napoli è la tomba d ’ ogni immacolata riputazione . Perciò chi fa il bene , non debbe già riguardare se in facendolo perderà in Napoli la sua riputazione ; bensì , se in non facendolo perderà in Italia e fuori questa sua tanto cara riputazione . L ’ uomo che partendo da Napoli potrà con sé recare il vanto di aver tentato di ammegliarne il popolo , riceverà dovunque la civilezza è in pregio accoglienze e riguardi , che lo compenseranno della fama in Napoli ingiustamente perduta . Che anzi Napoli stessa a suo tempo gli renderà giustizia , restaurandolo agli affetti e alle laudi della sua troppo vivace cittadinanza . Non è dunque per la riputazione che l ’ onesto uomo debbe agire ma per la coscienza : ed una volta trovato e confessato che i pregiudizi incagliano , immiseriscono , deturpano Napoli , conviene che ei ponga la mano allo svellerli . Non dico già che tutto d ’ un tratto si debba arrivarne allo sradicamento : dico che non si deve tardare , non tentennare di porsi all ’ opera : dico che ogni esitanza è colpa , ogni ritardo è delitto per parte di chi ne governa : dico che l ’ aspettare a domani è un rendersi rei di lesa opportunità , questo essendo il momento più propizio alle radicali riforme : dico che chi non fa oggi , rimettendolo a più avanti , è uomo in lega coi nemici del popolo , di cui vuole così perpetuare l ’ abbiettezza e la ferocità . Crede forse l ’ attuale governo che tutti lo somiglino ? Argomenta forse da se stesso che tutti in Napoli pensino solo a conservarsi posto e stipendio , scansando di correggere i brutali istinti del volgo ! E se il numero dei volenti e degli ardimentosi non è al tutto scarso , perché di questi non si avvale il governo onde della penna , e specialmente della parola parlata spantaccino il popolo dal lezzo dei suoi pregiudizi ? È al clero specialmente che Napoli va debitore di questa turpe eredità di credula barbarie , e di farnetica superstizione ; tocca quindi al governo giovarsi di quella piccola eletta di clero liberale che può e vuole sbuiar le menti popolari dagli errori addensativi dai suoi falsi fratelli di sacerdozio . Soprattutto che la turba dei codardi non mi venga in campo collo specioso pretesto della educazione infantile , come l ’ unico rimedio per guarire in meno di tre generazioni il popolo dal cancro de ’ suoi pregiudizi . Ma in nome del cielo come educherete questi bimbi senza urtar di fronte i pregiudizi del popolo , che non vorreste toccare ? Il popolo osteggia le scuole , amando meglio la sozza ignoranza dei figli , anziché perderli ad un solo grano di turpe speculazione : o tutto al più contentandosi alla semiasineria del figlio prete , da esso impretato per nobilitare il fango da cui sverminò . Il popolo osteggia le scuole o non condotte da un qualche cappellone alla Don Basilio , o dove almeno un basilisco di cappellone non insegna in nome del cardinale arcivescovo il catechismo della menzogna e della negazione della patria . Il popolo osteggia le scuole ove a furia di bocconi rubbati agli stessi fanciulli non s ’ incampiona o s ’ incandela una qualche goffa caricatura , che ei crede santo o madonna , per la sola ragione che per tale la battezzò un qualche guasta mestieri . Come potrete dunque vincere i pregiudizi mercè le scuole , se il primo pregiudizio del popolo esiste appunto contro queste vostre scuole ? E badate bene a che dico , se le scuole non saranno le vostre , ma invece saranno le scuole del cardinale , dei frati , dei preti , delle monache , o dei laici che recitano l ’ uffizio divino , non solo non saranno corretti í pregiudizi del volgo , ma per due volte altrettanto in numero e qualità gli saranno ribaditi nella mente e nel cuore dai fabri della sua ignoranza . Fateci dunque animo , Governo di Re Galantuomo , e voi culti cittadini di una patria emancipata : e colla stampa , col pulpito , colla tribuna , al crocchio , al teatro , nella piazza , nel tempio , gli uomini che amano il proprio paese inizino fin d ’ oggi l ’ opera santissima di spregiudicare il popolo napoletano dalla sua vecchia scorza , ringiovanendolo a civilezza , ad onestà , a pensare degni di una libera Italia . I pregiudizi , di qualunque genere sieno , non faranno mai lieta di progresso e di prosperità la cittadinanza che vive di essi . Siccome l ’ ellera che s ’ abbarbarica ad albero fiorente di vita , e lo intisichisce e lo soffoca : così i pregiudizi prendendo il posto del vero mano mano annientano in cuor del popolo la religione , la morale , la civiltà , per sostituirvi la superstizione , l ’ ipocrisia , la barbarie . Ecco di qual guisa e a quale intento noi ci dobbiamo avvalere delle nuove libertà italiane , che dopo tanti secoli di servitù e di catene , di despoti e di preti , oggi per la prima volta infiorano di nazionalità la terra del sorriso di Dio !
LA RAJA YOGA ( VIVEKANANDA SWAMI , 1906 )
StampaPeriodica ,
I maestri nella scienza della Yoga dichiarano che la religione non è solamente basata sopra l ' esperienza dei tempi antichi , ma che nessun uomo può essere religioso finché non abbia egli stesso le medesime percezioni ( sopranormali ) . La Yoga è la scienza che insegna come ottenere queste percezioni . È inutile parlare di religione prima di averle provate ... Quale diritto ha l ' uomo di affermare ch ' egli ha una anima se non la sente , o di dire che vi ha un Dio s ' egli non lo vede ? Se vi è un Dio egli deve vederlo , se vi è un ' anima egli deve percepirla ; altrimenti è meglio non credere . È meglio essere un ateo dichiarato che un ipocrita ... L ' uomo ha bisogno della verità , di sperimentare la verità da sé medesimo , afferrarla , di realizzarla , di sentirla entro il suo intimo cuore . Allora solo , dichiarano i Veda , tutti i dubbi dilegueranno , ogni oscurità sarà spazzata via , ogni tortuosità raddrizzata . " Oh voi , figli dell ' immortalità , anche voi che vivete nella sfera più alta , la via è trovata ; vi ha una via d ' uscita da tutta questa oscurità , e sta nel percepire Colui che è oltre ogni oscurità ; e non vi è altra via " . La scienza della Raja Yoga si propone di presentare alla umanità un metodo pratico e scientificamente elaborato per raggiungere questa verità . In primo luogo , ogni scienza deve avere il suo metodo speciale di ricerca . Se voi desiderate divenire un astronomo , e vi sedete e gridate " Astronomia , astronomia " essa non vi verrà incontro . Lo stesso dicasi per la chimica . Deve seguirsi un certo metodo ... S ' io vi facessi centinaia di discorsi , essi non vi renderebbero religiosi , fino a che prima non praticaste il metodo . Queste sono le verità dei savii di tutti i tempi e di tutti i paesi , degli uomini puri ed altruisti , che non ebbero altro scopo che di fare del bene al mondo . Essi affermarono tutti di avere trovato una verità più elevata di quella che i sensi possono darci , ed invitano alla verifica . Essi vi dicono : prendete il metodo ed osservatelo accuratamente , e se non troverete allora questa più alta verità , sarete in diritto di dichiarare falsa l ' asserzione ; ma prima di avere fatto questo il negare la verità di queste asserzioni sarebbe irragionevole . Nell ' acquisto della conoscenza noi facciamo uso della generalizzazione , e la generalizzazione è basata sopra l ' osservazione . Prima osserviamo i fatti , poi generalizziamo , e quindi tiriamo le nostre conclusioni o principi . Non possiamo avere la conoscenza della mente , della natura interna umana , del pensiero , finché non abbiamo il potere di osservare i fatti che hanno luogo internamente . È molto facile osservare i fatti del mondo esteriore e centinaia di strumenti sono stati inventati per osservare ogni punto della natura , ma nel mondo interiore non troviamo strumenti che ci soccorrano . Pure noi sappiamo che bisogna osservare una vera scienza . Senza una analisi proporzionata , ogni scienza sarà vana , pura teorica , ed è per questo che tutti gli psicologi hanno disputato fra di loro dal principio dei tempi , eccettuati i pochi che trovarono i mezzi di osservazione . La scienza della Raja Yoga si propone di dare agli uomini i mezzi appropriati per osservare gli stati interiori , e lo strumento è la stessa mente . Il potere di attenzione della mente , ben guidato e rivolto verso il mondo interno , analizzerà la mente e ci illuminerà i fatti . I poteri della mente sono come i raggi di luce diffusa ; quando vengono concentrati essi illuminano ogni cosa . Questa è la sola sorgente di conoscenza che noi abbiamo . Ognuno la adopera , tanto nel mondo esterno , quanto nell ' interno , ma per lo psicologo , la osservazione minuta che l ' uomo scientifico apporta sopra il mondo esterno , deve essere portata sopra il mondo interno , e questo richiede una buona dose di pratica . Da bambini in poi ci è stato insegnato a fare attenzione solo alle cose esterne , mai a quelle interne , e la maggior parte di noi ha quasi perduto la facoltà di osservare il meccanismo interno . Rivolgere la mente , per così dire , in dentro , farla smettere di andare al di fuori , e quindi concentrare tutti i suoi poteri , e ripiegarli sopra la mente stessa , perché possa conoscere la sua propria natura , analizzare sé stessa , è duro lavoro . Pure è il solo mezzo per avvicinare scientificamente questo soggetto . Vi è un solo metodo per raggiungere questa conoscenza e si chiama concentrazione ... Quanto più concentro i miei pensieri sopra l ' argomento di cui vi parlo , tanta più luce vi getterò sopra . Voi mi seguite , ed afferrate ciò che vi dico tanto più chiaramente , quanto più concentrate i vostri pensieri . Come è stata acquistata tutta la scienza del mondo , se non con la concentrazione dei poteri della mente ? La natura è pronta a darci i suoi segreti , se noi sapremo soltanto come bussare , come darle la spinta necessaria ; ed il vigore e la forza della spinta vengono per mezzo della concentrazione . Non vi è limite al potere della mente umana . Quanto più è concentrata , tanto più potere è apportato per influire su di un punto ; e questo è il segreto . È più facile concentrare la mente su cose esteriori , la mente va naturalmente al di fuori ; ma nel caso di religione , o psicologia o metafisica , il soggetto e l ' oggetto sono tutt ' uno . L ' oggetto è interno , la mente stessa è l ' oggetto , ed è necessario studiare la mente stessa , con la mente studiare la mente . Noi sappiamo che esiste il potere della mente chiamato riflessivo . lo vi parlo , ed intanto sto in disparte come se fossi un ' altra persona , e conosco e ascolto quello che dico . Voi lavorate e pensate contemporaneamente , e un ' altra parte della vostra mente sta allato e vede quello che pensate . I poteri della mente dovrebbero essere concentrati e rivoltati sopra di sé , e come i luoghi più oscuri svelano i loro segreti sotto i penetranti raggi solari , così questa mente concentrata penetrerà i suoi più intimi segreti . Così arriveremo alla base della credenza , alla vera genuina religione . Percepiremo da noi stessi se abbiamo un ' anima , se la vita è di cinque minuti , oppure eterna , se vi è o non vi è un Dio nell ' universo . Tutto questo ci sarà rivelato . Questo è quanto la Raja Yoga si propone di insegnare . La meta di tutti i suoi insegnamenti sta nel come concentrare la mente e poi come scoprire i fatti nelle stesse nostre menti , e poi come generalizzare questi fatti , e trarre da essi le nostre proprie conclusioni . Essa non vi chiede quindi quale sia la vostra religione , se siate deisti o ateisti , cristiani , ebrei , o buddisti . Noi siamo esseri umani , e tanto basta . Ogni essere umano ha il diritto ed il potere di andare in cerca di religione ; ogni essere umano ha il diritto di chiedere alla ragione il perché , e di darsi da se stesso una risposta alla domanda , se vorrà solo darsene la pena .
ProsaGiuridica ,
Vittorio Emanuele III per Grazia di Dio e per la Volontà della Nazione Re d ' Italia e di Albania Imperatore d ' Etiopia Il Senato e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni , a mezzo delle loro Commissioni legislative , hanno approvato ; Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue : Art . 1 . Nel ruolo del personale dell ' Amministrazione civile del Ministero dell ' interno è istituito un posto di grado 7° di gruppo A , con la qualifica di capo ufficio studi per i servizi della demografia e della razza , da conferire , mediante concorso per titoli , a persona fornita di libera docenza in materie attinenti alla demografia e alla razza . Il titolare del posto anzidetto potrà conseguire la promozione ai gradi 6° e 5° , su parere favorevole del Consiglio di amministrazione , dopo la permanenza di 3 e 8 anni rispettivamente nei gradi 7° e 6° . Art . 2 . E ' aumentato di due posti di grado 11° il ruolo di gruppo A dell ' Amministrazione civile del Ministero dell ' interno . Art . 3 . Nella prima attuazione della presente legge , il posto di grado 7° di cui all ' art . 1 potrà essere conferito dal Ministro per l ' interno mediante scelta , su parere favorevole del consiglio d ' amministrazione dello stesso Ministero , a persona in possesso di del titolo di cui all ' articolo medesimo , che abbia particolare competenza e rinomanza in materia di demografia e di razza . Con le stesse modalità di potrà provvedere al primo conferimento dei posti di grado 11° di cui all ' art . 2 , mediante scelta fra persone di età non superiore ai 35 anni e in possesso degli altri requisiti prescritti per l ' ammissione nel ruolo di gruppo A dell ' Amministrazione civile del Ministero dell ' interno , che dimostrino di essere versate nella materia anzidetta . Art . 4 . Con decreti del Ministro per le finanze saranno disposte le variazioni di bilancio necessarie per l ' attuazione della presente legge . Ordiniamo che la presente , munita del sigillo dello Stato , sia inserta nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d ' Italia , mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato . Dato a San Rossore , addì 13 luglio 1939-XVII Vittorio Emanuele Mussolini , Solmi Visto il Guardasigilli : Grandi
StampaQuotidiana ,
A New York è stato finalmente arrestato il famigerato brigante Giuseppe Esposito , detto Randazzo , che fu per molti anni , insieme al capo brigante Leone , il terrore della Sicilia . Preso ed incarcerato , insieme a due suoi compagni , dopo accanito combattimento con la forza pubblica , il Randazzo , mentre il 5 settembre 1878 dalle carceri di Palermo veniva condotto nella carrozza cellulare alla corte d ' assise per essere giudicato , trovò modo di fuggire e di render vane le ricerche fatte dall ' autorità di pubblica sicurezza d ' Italia . Si pensò allora che poteva essersi rifugiato all ' estero , e più probabilmente in America . Si mandò il ritratto del feroce quanto audace malfattore a tutte le autorità estere di polizia , alle quali non si cessò mai di raccomandare la pratica . Il Randazzo . veniva finalmente arrestato circa quindici giorni or sono a New York . Il ministero dell ' interno , informatone tosto , ha disposto perché due carabinieri si rechino in America per prendervi in consegna il famoso brigante e lo riconducano in Palermo , ove sarà giudicato . La spesa che costerà al Governo l ' arresto ed il ritorno in Italia del Randazzo . non sarà minore di L . 30.000 . I due carabinieri s ' imbarcheranno nella settimana per New York .
StampaPeriodica ,
Ad ogni estate il calcio prende le sue vacanze , e tanto più meritate sono quest ' anno in quanto ha sostenuto anche la fatica e gloriosamente risposto all ' impegno della difesa e della riconferma del massimo titolo mondiale . Ma sono vacanze più apparenti che sostanziali . La parentesi è tale per il pubblico che non ha più di che gridare e gesticolare dalle scalee degli stadi , ed intanto si pasce di quel che accade o si presume nei retroscena delle trattative e delle cessioni . La parentesi è poi piuttosto relativa per squadre e giuocatori , che sì e no hanno un mese di autentico intervallo , e gli attori di Coppa Europa anche meno . Non esiste poi affatto per dirigenti di società e federali , poiché hanno tanto di quel lavoro a tavolino e in viaggio che neanche un « brasseur d ' affaires » di trust bancario . Del resto , in cassetti e cartelle , federali o sociali che siano , circolano e ballano milioni ad oltranza ... A sostegno , dobbiamo pure riconoscerlo , di vasti e chiari interessi sportivi . La Federazione Italiana Giuoco Calcio lavora con lena anche sotto la canicola e soltanto sotto Ferragosto si permette il lusso di riprendere un po ' di fiato . Per contro , quest ' anno le squadre di Nazionale A e B hanno già fissato la diana della raccolta con i primi di agosto . Nessun rispetto più per la tradizione ! Si comincia presto adesso con la preparazione fisica , tecnica e morale per l ' individuo e per la compagine . Del resto a che servivano certi ozii estivi in piena indipendenza personale e senza alcun controllo ? A far tornare in sede , un mese prima dell ' inizio del campionato , degli atleti che per troppe settimane dedicatisi alla spensieratezza se non alla pazza gioia , apparivano in condizioni fisiche tutt ' altro che brillanti o addirittura deplorevoli e tali da compromettere sin dall ' inizio utilità di allenamento ed efficienza futura di giuocatori e di squadra . Il rimedio acconcio , è stato trovato dal Presidente del Napoli , una delle squadre più esposte alle traditrici lusinghe delle vacanze estive . Ha già radunato , con da fine di luglio , i suoi « polli » e confinatili in un suo delizioso eremo , dove tra esercizi ... spirituali e atletici e lo studio assiduo dei segreti della sfera di cuoio avranno modo di che corroborarsi a dovere e presentarsi alla competizione forti di un accumulo di energie vergini e squillanti come mai per il passato . E , posto che la compagine è stata seriamente rinforzata di elementi , quali giovani e quali di carriera , chi sa che questa volta il Napoli non riesca a correre la giostra in qualità di temibile aspirante al titolo . Tuttavia l ' esempio del Comandante Lauro non resta isolato . Anche le altre quindici squadre fanno lo stesso : tutto sta a vedere quale saprà farlo con maggiore e più fedele convinzione . Ma torniamo ai nostri bravi dirigenti federali . Che prima di riprendere il fiato accennato lo sappiamo , sì e no , per i rituali tre giorni del mezz ' agosto - hanno provveduto alla riunione dei Presidenti di Nazionale A e B nella sede del C.O.N.I. per esposizione e considerazione di problemi generali , del regolamento organico e varie cosa questa mai fatta in passato di « varie » e per la compilazione del calendario , che questa volta è stato formato col procedimento della estrazione a sorte . Sarà stato indovinato questo ricorrere alla sorte ? Ai fini del crescente interesse del torneo forse no ; ma d ' altra parte la scelta degli incontri secondo un criterio selettivo previsionale aveva suscitato recriminazioni e malcontenti . Ora se non le recriminazioni , i malcontenti sia pure postumi , ci saranno lo stesso ; ma insomma la buona fede resta fuori causa , come certamente doveva essere ineccepibile anche per l ' innanzi . In ogni modo , arrivederci dal 17 settembre in poi . L ' altra cosa fatta importantissima è la sistemazione delle iscrizioni per la Serie C : 107 squadre avremo quest ' anno in lizza , suddivise in 8 gironi di 14 squadre . Nuove energie ... E bene si è fatto a rinunziare al « goal - average » nei casi di parità in classifica finale e tornare alla disputa delle qualificazioni : si eviterà così di spegnere anzi tempo entusiasmi e appassionamento , di rinunziare a notevoli incassi e nel contempo sarà rispettato il principio sportivo assoluto del risultato sul campo . Deliberazione di Direttorio questa che fa parte di tutto un complesso importantissimo trattato e definito subito dopo le succitate assemblee di A e B . Un complesso invero di vasta portata , e colmo di un soffio vitale fresco e rinnovatore . Si è incominciato col ricordare che la Federazione è al 400 anno di vita quasi mezzo secolo di autentica storia sportiva , per mille guise addentellata e ingranante con quella della Nazione ! anniversario che la seconda vittoria ai Campionati del mondo ha degnamente , e senza altre cerimonie che l ' innalzamento del tricolore italiano sullo Stadio di Parigi celebrato . Per suo conto la Federazione ha voluto dare una prova di clemenza , dimostrando che non si vuole la morte del ... peccatore , ma il suo ravvedimento e ha concesso un condono di due anni per le punizioni a tempo indeterminato e la riammissione nelle file federali dopo un intervallo di quattro anni degli squalificati a vita . E forse sarà un condono che ridurrà all ' ovile molte pecore pentite , ferma restando però in noi la convinzione della necessità di mai deflettere a parte eccezionalità di ben fausti eventi da processo di epurazione sempre in permanenza , sempre il più oculato e rigoroso possibile . Il calcio come tutti gli sport è per i galantuomini ... In tema di attività internazionale , la prossima stagione vedremo i nostri azzurri impegnati con Svizzera , Ungheria , Francia e Germania ; non sarebbe troppo , ma sono in programma altri incontri per la B ed uno , il 28 maggio , per la Nazionale A da disputarsi all ' estero . Fosse questa volta con la Nazionale inglese ! E ' pur necessario identificare a che punto la squadra Campione del Mondo si trovi oggi in fatto di potenzialità e di tecnica precisamente espresse nei confronti dei maestri d ' oltre Manica che dalla massima competizione mondiale si sono finora astenuti ... Fa parte dell ' attività internazionale anche la Coppa Europa , di cui parliamo a parte in questa breve scorribanda sul calcio estivo ; ma pare che una certa domenica di luglio l ' Ambrosiana , Campione d ' Italia , se ne fosse dimenticata , recandosi a Praga ad incontrarvi in Coppa Europa lo Slavia forse con la stessa disposizione con cui si giuoca una partita amichevole con una squadra ... balneare . L ' ondata di goal ricevuta a Praga è certo un infortunio , tanto che lo Slavia a Milano dovette poi incassare a sua volta una sconfitta , molto meno vistosa ma assai più probativa circa la reale forza delle due compagini . Ciò che rappresenta azione di rinnovamento e di rassodamento e anche di chiarificazione amministrativa sono l ' adozione per le società di un libro amministrativo contabile , fornito e bollato dalla stessa Federazione : è un controllo amministrativo in piena regola specificamente normativo , che in molti casi sarà utile alle stesse società nei confronti dei loro stipendiati . Si è pensato finalmente anche alla tenuta in ordine dei campi di giuoco , sia del terreno , sia degli annessi . Sarà preferibile per tutti provvedere a sistemazioni complete piuttosto che vedersi decurtati ogni volta gli incassi per maggiorazione percentuale a società ospiti a disagio su campo non in ordine ... E speriamo che nella definizione e non in ordine n rientri lo stato di terreni troppo duri e sconnessi , così esiziali per gli arti dei giuocatori . Degne di rilievo , inoltre , modifiche a carattere moralizzatore , quali la limitazione della percentuale spettante al giocatore in caso di passaggio di società ( avremo un po ' meno passaggi desiderati e architettati dal giocatore ! ) ; e invece consentimento alle società di migliorare le condizioni ai giuocatori che dimostrino attaccamento alla propria società : veri e propri premi di fedeltà che varranno a rendere felici molti bravi atleti , a rinforzare le compagini e stabilire sempre più cordiali rapporti tra giuocatori , società e pubblico . Si è inoltre ribadito il divieto di trattative o cessioni durante il Campionato ; tassativamente vietate trattative dirette con giocatori e soltanto riservate tra le società ; e per i militari non più automaticamente il diritto alla lista di trasferimento , ma prima nulla osta della società di appartenenza . Incidenti e casi diversi verranno così eliminati . E ' stato delimitato al 31 marzo precedente l ' inizio del Campionato il periodo di residenza fisica per i giocatori provenienti da Federazione estera . Quanto mai interessante la revisione delle norme regolanti i rapporti tra società e giuocatori . Insomma la F.I.G.C. insiste e con chiarezza di vedute e precisione di provvedimenti su un processo di normalizzazione e di epurazione psicologica e condizionale del calcio come sport , come spettacolo , come organizzazione e come organizzati ; intende ottenere la completa sanità dell ' ambiente , la serenità e l ' equilibrio in tutte le sue manifestazioni , dove entusiasmo e passione devono aver sì libero corso , ma dentro argini ben definiti e solidi . Opera da quarant ' anni bene intrapresa e d ' anno in anno , di giorno in giorno sempre meglio condotta e vigilata . Ed ora uno sguardo alla Coppa Europa , dove il Milan cominciava col trovare nella compagine romena del Ripensia uno squadrone dal quale s ' è fatto sorprendere senza possibilità di riscatto . Ma dove l ' Ambrosiana ha giuocato quel brutto scherzo che tutti sanno . Non è autentica squadra da combattimento , si dice ; non è da Coppa Europa ; troppa tecnica e anche troppa classe ... Per noi è anche squadra da combattimento , altrimenti non avrebbe guadagnato il titolo di fronte a compagini gladiatorie oltre che tecniche , tipo Juventus , Bologna , Genova . ecc . Gli è che troppo presto si è smobilitata nello spirito e nel regime atletico . In piena efficienza non avrebbe defezionato da un trio dove sarebbe stata la compagna della Juventus e del Genova . Gagliardamente s ' è invece comportata la Juventus , la cui prima linea è tuttavia in gestazione e in seconda il miracolo della resurrezione di Monti non sappiamo quanto durerà . Forse quanto la stagione estiva , che è di solito propizia ai giuocatori anziani ? Quest ' uomo sta ripetendo nel calcio il fenomeno Facelli in atletica . Il nostro entusiasmo salirebbe al colmo se ci fosse dato di vedere Monti funzionare in pieno anche nel prossimo inverno ... Intanto Monti e la sua squadra , agli ordini di un Rosetta che fremerebbe tuttavia di tornare in campo , è già molto quello che hanno fatto . Purtroppo l ' infortunio e l ' assenza di Gabetto al centro dell ' attacco hanno compromesso le ulteriori possibilità dei secondi campioni d ' Italia . E sì che la vittoria di Torino , per 3-2 sul Ferencvaros , benchè di minimo scarto , è stata invero augurale . Ancor più gladiatorio e rispondente allo spirito di Coppa è stato il comportamento del Genova , la cui compagine ormai , oltre alle qualità tecniche , dispone di risorse atletico - agonistiche di primissimo ordine . A Genova lo Slavia è stato battuto per 4-2 : andamento di semifinale quindi a pieno favore dei rosso - bleu della Superba . Gli incontri di ritorno sul terreno avversario hanno dato i risultati che sappiamo . Siamo ora in attesa della finale , il cui esito non si potrà sapere che a ... settembre . Ma intanto ricordiamoci che alla Coppa Europa non ci si può andare alla stracca . E ' un durissimo torneo dove le squadre d ' Europa centrale si giuocano ogni anno il loro diritto all ' esistenza ... E ' per gli incassi di essa , e con tanto maggior profitto per semifinaliste e iînaliste , che esse si assicurano la vita per l ' inverno . Per le nostre compagini la mentalità non è la medesima ; ma al torneo devono partecipare , e alla sua durezza abituarsi se vogliono corazzarsi contro tutte le sorprese del magnifico sì ma severo giuoco del calcio ed ai fini stessi del sempre aggiornato attrezzamento fisico e morale agli incontri internazionali , ivi compresi quelli che interessano il titolo di Campione del Mondo .
La bandiera tricolore ( Jemolo Arturo Carlo , 1961 )
StampaQuotidiana ,
Mi ha commosso la lettera dei monarchici piemontesi che vorrebbero esporre la bandiera il 17 marzo ( il diciassette , non il 27; è del 17 marzo la legge con cui Vittorio Emanuele assume per sé e successori il titolo di re d ' Italia ) , ma a condizione che il drappo recasse lo stemma sabaudo . Mi auguro che la loro richiesta sia accolta ; vi scorgerei soprattutto la tranquilla coscienza di una repubblica che non ha ancora quindici anni di vita , ma che sembra ormai alla quasi totalità degl ' italiani la sola forma statale concepibile , sì che se molti altri ritorni del passato sono da temere , quello al capo dello Stato che è tale solo perché appartiene ad una certa famiglia , sia tra i più impensabili . Se nutro scarsa simpatia per certi monarchici , più persuasi che mai che la monarchia non ritornerà , senza nessun legame con la tradizione sabauda , senza nessun desiderio di provocare crisi di regime , ma che costruiscono piccoli partiti con lo stesso accorgimento con cui in seno alle grandi anonime si possono creare gruppi omogenei , che possedendo un dieci per cento , anche meno , delle azioni , possono negoziare un apporto decisivo nelle assemblee - questi monarchici piemontesi , tutti volti ancora alle glorie sabaude , oltre Vittorio Emanuele II a Vittorio Amedeo , ad Emanuele Filiberto , mi sono veramente simpatici . Così come a Croce finivano di essere cari gli ultimi nostalgici borbonici , e recensiva con qualche compiacimento un dimenticato romanzo di Amilcare Lauria , che raffigurava due antichi ufficiali di Ferdinando II , mai riconciliati con l ' Italia , ma che si entusiasmavano e commuovevano leggendo sui giornali degli eroismi e dei sacrifici italiani nello scontro di Dogali . In un mondo ove tutti guardano all ' avvenire e dimenticano ciò ch ' è alle spalle ( salvo per la piccola parte in cui glorie o rancori siano ancora merce utilizzabile ) , ove il disinteresse delle masse per la storia è generale , a chi ritiene che questo disinteresse sia imbarbarimento non può dispiacere certo tenace attaccamento al passato . Il tricolore ! Quando io nascevo c ' erano ancora , particolarmente a Roma e nell ' antico Stato pontificio , delle famiglie che lo rifiutavano ; in certi palazzi dell ' aristocrazia nera non apparve che con 1'11 febbraio 1929; in altri una prima timida apparizione l ' aveva fatta nel 1915 . Nella stessa Torino del cinquantenario sembrava grosso ardimento che qualche istituto religioso , dinanzi alle cui finestre sfilavano cortei , l ' inalberasse . Ma nessun confronto con ciò ch ' era seguito in Francia , dove per un buon secolo , fino alla prima guerra mondiale , erano rimasti tenaci gli astii contro il tricolore ; dove ancora intorno al 1890 vecchie damigelle chiuse negli aviti castelli di provincia guardavano con sbigottimento i nipoti che militavano sotto il tricolore ; il conte di Chambord aveva rinunciato al trono piuttosto che accettarlo ; nella striscia rossa del suo drappo aristocratici e legittimisti scorgevano ancora tutto il sangue versato dalla Rivoluzione francese . In Italia è apparso segno di convergenza ; quando ancora non era ammesso in chiesa e nelle processioni , i circoli cattolici adornavano con nastri tricolori i loro stendardi bianchi od azzurri ; il partito comunista lo accettò senza esitare , sia pure affiancato alla bandiera rossa del proletariato mondiale . Il fascismo ebbe senso politico sufficiente per comprendere che non era il caso di modificare la bandiera ; nello stemma dello Stato furono inseriti i fasci littori ; la bandiera rimase inalterata . Si sovvertivano tutte le istituzioni , l ' eredità risorgimentale era tutta dispersa , ma si avvertiva che nei cuori degl ' italiani ancora viveva , che occorreva celare quanto possibile quella dispersione , almeno agli occhi dei semplici , non toccare ai simboli . Saggiamente la Repubblica non appose sul tricolore né berretti frigi , né croci , né spade , né libri , né falci ; volle fosse la bandiera di tutti . E tale deve restare ; la concessione che auspico è per un giorno di rievocazione del passato ; non dovrebbe aprire la via all ' uso di due bandiere . Certo , non è una bandiera , non un simbolo , che può attenuare le divisioni profonde , il modo radicalmente diverso di guardare alle mète da raggiungere , al nuovo assetto che ci si deve proporre . Un abbraccio in un giorno di festa non elimina questi distacchi . Può solo giovare a ricordare , anche ai più remoti da ogni senso nazionalista , anche a chi si sente cittadino del mondo , la realtà di questa famiglia italiana , che ha suoi problemi , sue solidarietà ( Torino avverte più che mai , attraverso l ' intensa immigrazione , come i mali di altre regioni assurgano a mali nazionali , come certi germi infetti allignino più prosperosi in un tessuto più ricco : ingenua e fallace speranza , quella che basti il benessere economico a stroncare certe malattie sociali ) . Anche il cittadino del mondo che sia uomo di buona volontà comincerà a cercar di fare il bene tra coloro cui è vicino , di ripulire il giardinetto della sua casa . Non si risolve alcun problema con abbracci e con oblii ; occorre però ben distinguere le nostalgie cui non possiamo aderire ma che non recano in sé alcun pericolo per l ' indomani , da correnti d ' idee gravide di minacce , soprattutto da quei movimenti irrazionalistici , fondati sul culto della razza o del sangue , sulla esaltazione della violenza , suscettibili di minare il mondo della ragione , del lavoro pacifico , che ci sforziamo di edificare . Mi sembra che la Repubblica abbia dato segno di non essere afflitta dai complessi d ' inferiorità , dai timori senza perché , che troppa parte hanno avuto ed hanno nella trama della vita italiana , non volendo dimenticare nelle manifestazioni , nei discorsi del centenario , l ' apporto che diede la monarchia alla formazione della unità . I sintetici ed equilibrati articoli di Salvatorelli hanno rappresentato il giusto terreno su cui ci si deve porre . I riconoscimenti del passato non possono avere alcun peso sulla realtà del presente e dell ' avvenire . Tanto più , come nel caso , quando non danno vita a miti ; se Napoleone ed in una certa misura anche Luigi XIV possono essere ombre che oltr ' Alpe déstino qualche apprensione , è perché il predominio del potere militare , la divinizzazione di un uomo , l ' accentramento dello Stato nelle mani di uno solo , costituiscono pericoli sempre incombenti . La figura del Re Galantuomo non può essere invocata a dare lustro ad alcuna concezione illiberale , ad approntare giustificazioni storiche a qualsiasi colpo di mano ai danni della legalità democratica . Per questo , mi auguro che sia concesso ai monarchici piemontesi , per la celebrazione torinese del centenario , quel che domandano .