StampaQuotidiana ,
La
prima
di
cui
si
abbia
notizia
è
la
donna
lombarda
dela
celebre
canzone
,
quella
che
attossica
il
marito
col
velen
del
serpen
.
Moglie
,
dobbiamo
intendere
,
e
non
donna
,
perché
fu
coeva
,
forse
,
dire
Totila
,
e
in
ogni
caso
,
secondo
la
prima
redazione
di
quel
canto
«
domina
longobarda
»
.
Ma
queste
sono
cose
successe
tanto
tempo
fa
,
come
diceva
il
parroco
di
Travale
,
e
lasciamo
perdere
anche
Lucia
Mondella
in
Tramaglino
e
la
bella
pigotta
,
per
venire
alle
più
ordinarie
e
contemporanee
.
Il
catalogo
è
vasto
:
c
'
era
la
moglie
,
anzi
la
sposa
bambina
di
Alfonso
Gatto
,
e
c
'
è
la
moglie
di
Giorgio
Soavi
,
che
notoriamente
dorme
,
mentre
lui
persegue
nelle
sue
fughe
letterarie
la
ragazza
-
cane
e
la
ragazza
-
da
-
corsa
.
E
per
la
verità
ci
sono
anche
mogli
da
corsa
,
per
esempio
quella
di
Giorgio
De
Gaspari
,
che
va
in
giro
vestita
come
Malabrocca
,
e
con
la
macchina
da
autocross
.
Poi
c
'
è
tutt
'
altra
categoria
-
la
moglie
di
Vigevano
:
l
'
ha
sposata
il
pittore
siciliano
Edoardo
Franceschini
.
Costei
legge
Proust
e
soffre
di
liftofobia
,
cioè
d
'
una
irrazionale
paura
degli
ascensori
,
e
perciò
è
capace
di
fare
otto
piani
di
scale
.
Viene
quindi
la
categoria
delle
mogli
-
record
(
intendi
«
disco
»
)
;
quella
a
quarantacinque
giri
,
legittimamente
coniugata
con
Vittorio
Metz
,
e
quella
prebellica
,
normale
,
tranquillante
e
protettiva
,
insomma
a
settantotto
giri
.
È
il
caso
della
moglie
di
Marcello
Marchesi
,
che
sta
a
sentire
indulgente
il
marito
(
a
trentatré
giri
)
quando
attacca
la
filza
delle
ultime
trovate
:
brodo
scaccia
brodo
,
Oreste
Del
Buono
c
'
è
ma
è
sempre
quello
,
nella
libreria
del
finanziere
non
manchi
il
dizionario
delle
buone
maniere
,
la
cioccolata
è
una
cosa
seria
,
mangiare
è
un
diritto
,
digerire
un
dovere
,
ho
fatto
battezzare
il
gatto
,
è
peccato
?
Ci
sono
le
mogli
portatili
,
come
quella
del
play
-
boy
sanremese
Mario
Acquarone
,
le
mogli
alte
e
le
mogli
basse
,
le
mogli
retroattive
e
le
mogli
ipotetiche
,
le
mogli
calde
,
le
fredde
e
le
scozzesi
,
che
fan
venire
il
raffreddore
se
prese
con
poca
cautela
.
Ci
sono
infine
le
mogli
incomunicabili
.
La
più
perfetta
l
'
ho
vista
sabato
scorso
non
in
un
film
di
Antonioni
,
ma
in
un
bar
di
piazzale
Baracca
.
Sopra
i
sessanta
,
modesta
nel
vestire
ma
ben
ravversata
,
alla
moda
dei
suoi
tempi
.
Sedeva
tacita
e
immobile
accanto
a
lui
,
settantenne
,
ovvio
pensionato
,
coi
calzoni
lisi
ma
stirati
bene
e
uno
spillo
alla
cravatta
.
Immobile
e
tacito
anche
lui
.
Hanno
aperto
bocca
soltanto
alle
ordinazioni
:
lei
un
tè
,
lui
un
caffè
.
Hanno
bevuto
,
appena
i
gesti
indispensabili
,
poi
di
nuovo
silenzio
e
rigore
.
Poi
,
finalmente
,
il
colloquio
,
due
battute
.
Lei
:
«
Il
tè
non
fa
male
,
il
caffè
sì
»
.
Lui
:
«
Mavadaviaipè
»
.
StampaQuotidiana ,
Si
sa
che
l
'
evasione
fiscale
è
arrivata
«
di
slancio
»
(
così
si
esprimono
sportivamente
gli
ispettori
del
fisco
)
alla
cifra
pazzesca
di
250
000
miliardi
.
È
quasi
il
doppio
del
disavanzo
statale
che
fa
piangere
i
governanti
.
Moltiplicata
per
vent
'
anni
(
dura
da
sempre
e
durerà
sempre
)
supera
il
totale
del
debito
pubblico
che
turba
i
nostri
sogni
europei
.
Questa
notizia
lascia
tutti
indifferenti
.
I
giornali
non
commentano
.
Gli
esperti
non
intervengono
.
Il
professor
Modigliani
non
è
apparso
in
televisione
.
L
'
avvocato
Agnelli
non
ci
ha
dato
i
suoi
consigli
.
Il
presidente
Scalfaro
non
ha
esternato
.
Il
parlamento
distilla
gli
emendamenti
autonomi
alla
legge
finanziaria
.
Eppure
è
una
notizia
affascinante
.
Vuol
dire
che
una
metà
della
ricchezza
nazionale
,
detta
anche
base
imponibile
,
sfugge
al
fisco
.
Vuoi
dire
che
una
buona
parte
della
popolazione
non
paga
come
dovrebbe
o
non
paga
affatto
,
né
direttamene
né
indirettamente
.
Vuoi
dire
che
solo
i
cittadini
a
reddito
fisso
pagano
senza
scampo
,
gli
stessi
a
cui
si
tagliano
le
pensioni
e
i
servizi
per
tappare
il
buco
aperto
nei
conti
pubblici
dall
'
evasione
dei
ceti
abbienti
.
È
un
meccanismo
geniale
,
che
non
merita
scandalo
ma
compiacimento
.
Siccome
il
carico
fiscale
è
teoricamente
eccessivo
,
l
'
evasione
serve
a
ridurlo
empiricamente
.
È
un
meccanismo
molto
più
sbrigativo
ed
efficiente
di
quanto
non
sarebbe
una
riforma
che
riequilibrasse
e
redistribuisse
il
carico
fiscale
con
misura
ed
equità
.
È
un
meccanismo
che
privatizza
,
per
così
dire
,
anche
le
tasse
,
lasciando
250
00o
miliardi
nelle
mani
di
chi
sa
farne
buon
uso
.
È
un
meccanismo
perfettamente
in
regola
con
la
filosofia
dominante
nell
'
economia
,
nella
società
e
nella
politica
nazionale
.
L
'
evasione
,
in
queste
proporzioni
,
cessa
di
essere
un
reato
o
un
danno
per
la
comunità
,
o
per
uno
Stato
castrato
e
immeritevole
.
Diventa
un
regolatore
e
un
incentivo
,
un
record
che
nessun
paese
europeo
può
vantare
e
che
ci
pone
all
'
avanguardia
del
liberismo
continentale
,
garantendo
consenso
e
stabilità
di
governo
.
È
perfino
strano
che
si
sia
fermata
a
quota
250
,
visto
che
non
è
in
alcun
modo
perseguita
e
non
si
rischiano
fotografie
in
flagranza
di
reato
.
È
perfino
strano
che
non
si
azzeri
ogni
prelievo
,
salvo
che
sulle
buste
paga
,
come
si
invoca
nelle
piazze
.
Proporrei
una
Commissione
bicamerale
.
L
'
articolo
53
della
Costituzione
dice
che
«
tutti
sono
tenuti
a
concorrere
alle
spese
pubbliche
in
ragione
della
loro
capacità
contributiva
»
,
e
che
«
il
sistema
tributario
è
informato
a
criteri
di
progressività
»
.
È
tempo
di
abrogarlo
,
con
larghissima
intesa
.
AI MIEI STUDENTI ( BRUSCHETTINI ARNALDO, RETTORE MAGNIFICO DELLA R. UNIVERSITÀ DI NAPOLI , 1929 )
StampaPeriodica ,
...
Quando
voi
,
giovani
camerati
(
sia
lode
al
Fascismo
che
mi
consente
di
chiamarvi
così
)
,
lasciate
l
'
Università
,
rimane
in
noi
un
senso
di
malinconia
.
Ma
il
nostro
pensiero
e
la
nostra
memoria
vi
seguono
.
Consentite
,
giovani
camerati
,
che
io
vi
ripeta
quello
che
dissi
la
prima
volta
che
vi
parlai
come
Rettore
:
Amate
,
o
studenti
,
questa
Scuola
madre
,
che
infonde
nelle
vostre
coscienze
le
visioni
alate
di
tutto
ciò
che
è
buono
,
di
tutto
ciò
che
è
giusto
,
di
tutto
ciò
che
è
bello
;
perché
essa
,
anche
nella
agitata
vita
del
domani
,
vi
considererà
come
figli
suoi
.
Non
vi
distaccate
da
lei
,
perché
attraverso
i
dolori
,
le
fatiche
,
le
battaglie
,
i
disinganni
,
il
ricordo
di
essa
avrà
sempre
la
virtù
di
temprare
il
vostro
carattere
per
affrontare
i
cimenti
della
vita
.
Essa
guarda
i
suoi
figli
,
pur
quando
se
ne
sono
distaccati
,
li
guarda
con
trepido
amore
,
segue
i
loro
trionfi
e
ne
esulta
.
E
come
l
'
Università
o
giovani
,
si
ricorda
di
voi
,
ricordate
l
'
insegnamento
supremo
che
essa
vi
ha
dato
:
oggi
specialmente
,
che
a
tutti
incombe
il
dovere
e
la
fatica
di
secondare
l
'
opera
grandiosa
del
Duce
,
materiata
d
'
intelletto
e
d
'
amore
,
e
che
non
è
soltanto
la
ricostruzione
dello
Stato
,
ma
ancora
più
:
rinnovamento
delle
coscienze
e
dei
cuori
,
esaltazione
della
fede
!
StampaQuotidiana ,
Pace
in
terra
agli
uomini
,
ma
ai
bambini
un
po
'
meno
:
il
primo
regalo
degli
amici
al
pupo
è
stato
un
bel
completino
da
bersagliere
,
con
trombetta
,
mitra
,
cinturone
,
due
bombe
a
mano
,
l
'
elmo
e
il
piumetto
.
Mancava
soltanto
la
cartolina
rosa
del
richiamo
alle
armi
.
Tenaci
i
dolciari
coi
loro
grappoli
di
lumi
e
le
vetrate
a
colori
,
per
il
resto
nessuna
luminaria
.
I
vigili
condonavano
qualche
ammenda
,
e
gli
autisti
di
tassì
erano
meno
protervi
nella
loro
rabbia
contro
una
donna
al
volante
anziché
come
sogliono
«
Genuvefa
»
,
la
chiamavano
semplicemente
«
Befana
»
,
che
è
in
fondo
immagine
gentile
e
festiva
.
Più
scarsi
i
doni
,
ma
concreti
e
spiritosi
.
Cioè
,
bottiglie
,
oppure
storielle
buffe
.
Per
esempio
,
Bruno
Munari
ha
spedito
un
suo
breve
saggio
,
nel
quale
tra
le
altre
cose
descrive
i
piselli
,
così
come
li
vedrebbe
un
«
industrial
designer
»
,
pillole
alimentari
di
diversi
diametri
,
confezionate
in
astucci
bivalve
molto
eleganti
per
forma
,
colore
,
materia
,
semitrasparenza
e
semplicità
di
apertura
.
Basta
premere
coi
polpastrelli
e
le
pillole
non
cadono
,
perché
trattenute
da
una
puntina
di
adesivo
.
Non
occorre
restituire
l
'
involucro
,
lo
si
può
senz
'
altro
gettare
.
Emilio
Tolaini
invece
ha
regalato
un
suo
bel
gioco
pisano
dell
'
oca
:
alle
varie
caselle
s
'
incontrano
Kinzica
,
Bonanno
,
Vittorio
Alfieri
furibondo
per
la
pioggia
incessante
ed
Enrico
Fermi
,
che
fu
già
scolaro
alla
Normale
e
aveva
imparato
sin
da
quei
tempi
a
distinguere
i
funghi
buoni
dai
velenosi
.
A
proposito
di
Pisa
,
in
casa
di
Alfredo
Pigna
a
mezzanotte
in
punto
s
'
era
sparsa
la
voce
che
era
caduto
il
campanile
(
la
metà
alta
)
:
smentita
poi
la
brutta
notizia
,
Dino
Buzzati
,
Tony
Dallara
e
Rosalina
Neri
hanno
intonato
in
coro
cogli
amici
la
vecchia
canzone
della
torre
che
pende
e
mai
non
vien
giù
.
Prima
di
tornarsene
a
Roma
i
cinematografari
sono
stati
prodighi
di
abbracci
e
di
baci
,
tutti
quanti
,
dalla
primadonna
all
'
ultimo
macchinista
.
Soltanto
strette
di
mano
,
all
'
opposto
,
fra
i
colleghi
più
tranquilli
e
pensosi
disposti
alle
confidenze
,
ai
buoni
propositi
,
agli
esami
di
coscienza
.
Uno
m
'
ha
detto
che
vuole
scrivere
un
libro
sperimentale
,
leggibile
in
due
chiavi
:
sia
come
storia
delle
deviazioni
sentimentali
d
'
un
giovane
nei
nostri
tempi
,
sia
come
vademecum
dell
'
automobilista
nel
traffico
urbano
.
Anche
il
titolo
dovrebbe
essere
a
doppio
taglio
:
I
sensi
vietati
.
StampaQuotidiana ,
Quando
scoppiò
la
seconda
guerra
mondiale
(
che
non
è
mai
finita
)
pochi
se
l
'
aspettavano
.
Credevano
che
si
sarebbe
fermata
,
prima
,
in
Spagna
oppure
in
Austria
o
in
Cecoslovacchia
.
Poi
credevano
che
la
pugnalata
di
Mussolini
alla
Francia
si
sarebbe
conclusa
con
tremila
morti
da
gettare
sul
tavolo
della
pace
.
E
gli
americani
tutto
potevano
immaginare
meno
che
l
'
attacco
giapponese
a
Pearl
Harbour
.
Non
è
per
dire
che
siamo
alla
vigilia
della
terza
guerra
mondiale
e
non
ce
ne
accorgiamo
.
I
rapporti
di
forza
mondiali
e
continentali
sono
cambiati
e
l
'
eventualità
di
un
conflitto
generalizzato
appartiene
ancora
al
futuro
.
Ma
siamo
già
entrati
e
viviamo
,
nel
presente
,
dentro
una
guerra
che
coinvolge
l
'
Europa
,
il
suo
territorio
e
le
sue
popolazioni
.
Quindici
giorni
fa
non
Io
sospettavamo
,
tra
quindici
giorni
che
cosa
accadrà
che
non
sospettiamo
?
Non
è
un
'
operazione
punitiva
o
di
dissuasione
,
è
una
guerra
che
vuole
l
'
avversario
in
ginocchio
.
Non
è
una
guerra
dichiarata
da
un
organismo
internazionale
né
dai
parlamenti
nazionali
ma
decisa
da
grandi
potenze
associate
in
un
patto
militare
che
scavalca
i
suoi
compiti
istituzionali
.
È
una
guerra
diretta
contro
un
paese
sovrano
,
una
nazione
,
a
cui
si
nega
sovranità
perché
ne
fa
cattivo
uso
.
È
una
guerra
che
dichiara
il
fine
umanitario
di
impedire
il
massacro
in
Kosovo
ma
non
lo
impedisce
e
somma
massacro
a
massacro
.
Mi
domando
come
i
serbi
giudichino
questa
guerra
che
devasta
le
loro
città
.
Probabilmente
hanno
un
ricordo
del
1939
più
preciso
del
nostro
.
Per
chiamare
alla
mobilitazione
e
alla
resistenza
,
la
propaganda
del
regime
di
Milosevi
?
diffonde
filmati
antinazisti
e
non
fa
appello
solo
al
sentimento
patriottico
ma
a
questa
memoria
.
Clinton
e
i
suoi
generali
d
'
acciaio
paragonano
a
Hitler
qualunque
nemico
,
ma
per
i
serbi
Hitler
pilota
oggi
i
bombardieri
tedeschi
ed
euroamericani
che
volano
sulle
loro
teste
.
Lo
pensano
solo
i
serbi
o
tutto
il
mondo
slavo
?
Non
si
sa
,
a
questo
punto
,
quale
sia
il
retroterra
mentale
degli
strateghi
americani
.
Se
la
Serbia
non
cadrà
in
ginocchio
a
implorare
pietà
,
fino
a
quando
e
fino
a
dove
porteranno
l
'
escalation
?
È
difficile
che
incassino
una
sconfitta
militare
e
politica
,
c
'
è
una
megalomania
e
un
impulso
di
onnipotenza
biblica
nel
loro
modo
di
agire
,
soprattutto
c
'
è
l
'
interesse
a
menomare
in
culla
l
'
Unione
Europea
,
dove
non
abita
nessun
De
Gaulle
.
Sbarcheranno
e
sbarcheremo
nei
Balcani
come
in
Normandia
?
L
'
Italia
è
in
prima
linea
in
questa
avventura
,
non
solo
per
ragioni
geografiche
ma
perché
ha
una
storia
nei
Balcani
(
non
una
bella
storia
)
.
Non
è
più
«
solo
»
una
portaerei
e
qualche
suo
ministro
si
spinge
a
ipotizzare
un
coinvolgimento
di
truppe
.
Ma
non
è
l
'
Italia
fascista
,
è
l
'
Italia
repubblicana
:
ecco
un
'
evoluzione
storica
che
non
immaginavamo
.
No
,
la
mozione
della
maggioranza
di
governo
non
tratterrà
i
Cruise
per
la
coda
:
forse
è
peggio
di
niente
,
perché
ci
attribuisce
un
protagonismo
che
ha
come
presupposto
il
consenso
incondizionato
alla
scelleratezza
della
guerra
.
Solo
un
'
insorgenza
dell
'
opinione
pubblica
può
cambiare
il
corso
delle
cose
e
impedire
che
finisca
in
un
inferno
per
tutti
.
È
difficile
,
ma
favorire
questa
presa
di
coscienza
è
l
'
unica
possibilità
che
abbiamo
.
StampaPeriodica ,
Il
Segretario
del
Partito
Fascista
ha
diramato
di
recente
alle
Federazioni
provinciali
una
circolare
nella
quale
è
detto
tra
l
'
altro
:
"
Ho
notato
con
disappunto
il
fiorire
di
inni
,
canzoni
e
marce
fascisti
destinati
ai
Balilla
,
alle
Avanguardie
,
ai
fascisti
,
a
tutte
le
organizzazioni
del
Regime
.
"
Valore
artistico
:
nullo
assolutamente
.
"
Ricordo
che
gli
inni
approvati
ufficialmente
dal
Partito
e
composti
dal
maestro
Giuseppe
Blanc
,
autore
di
'
Giovinezza
'
e
interprete
dell
'
anima
rivoluzionaria
delle
Camicie
Nere
,
sono
i
seguenti
:
'
Giovinezza
,
'
l
'
inno
dei
Balilla
,
la
marcia
delle
Legioni
,
l
'
inno
degli
studenti
universitari
,
delle
Piccole
italiane
,
e
l
'
inno
delle
Giovani
italiane
del
maestro
Pettinato
.
"
Invito
a
comunicare
a
tutte
le
organizzazioni
dipendenti
che
nessun
'
altra
composizione
può
essere
autorizzata
,
come
neanche
ne
è
permessa
l
'
esecuzione
in
cerimonie
ufficiali
e
di
Partito
.
"
La
disposizione
del
Segretario
del
Partito
non
soltanto
viene
a
dare
un
carattere
di
maggiore
serietà
alle
cerimonie
fasciste
nelle
quali
,
alle
volte
,
specialmente
in
provincia
,
troppi
inni
e
poesiole
avevano
addirittura
un
carattere
di
parodia
,
che
spesso
era
mancanza
di
rispetto
bella
e
buona
verso
le
nostre
gerarchie
e
verso
il
Duce
,
ma
colpisce
anche
delle
speculazioni
assolutamente
indecorose
.
"
Non
sempre
l
'
inno
dedicato
al
Duce
o
una
musica
per
Balilla
erano
dei
semplici
e
puri
atti
di
omaggio
al
Regime
,
anche
se
compiuti
con
soverchia
ingenuità
artistica
:
spesso
,
in
nome
del
Fascismo
,
purtroppo
se
ne
tentava
la
diffusione
in
contanti
e
non
tutte
le
volte
le
autorità
riuscivano
a
colpire
.
"
Così
è
stato
messo
un
punto
fermo
.
Il
Fascismo
ne
guadagna
in
dignità
.
Non
parliamo
poi
di
quanto
ci
guadagna
l
'arte."
StampaQuotidiana ,
Cominciarono
a
mitragliare
subito
dopo
Natale
:
Cosa
fate
l
'
ultimo
dell
'
anno
?
Chi
vedete
?
Con
chi
uscite
?
Avete
qualche
idea
?
E
subito
sotto
con
le
idee
:
si
potrebbe
cenare
giù
da
Enrico
,
un
po
'
caro
,
quindicimila
a
testa
,
oppure
andarci
,
già
cenati
,
e
consumare
,
diecimila
a
testa
,
un
po
'
caro
,
ma
l
'
ultimo
dell
'
anno
viene
una
volta
all
'
anno
,
o
magari
un
posticino
fuori
porta
,
alla
buona
,
un
'
ora
di
macchina
,
due
ore
di
macchina
,
o
sennò
da
Ubezio
,
ci
viene
anche
Salerno
,
ci
viene
anche
Cesarina
la
Pazza
,
ci
viene
anche
...
ma
voi
insomma
cosa
fate
l
'
ultimo
dell
'
anno
?
Non
facciamo
niente
.
Si
mette
al
fuoco
la
pentola
grossa
,
con
dentro
gallina
,
mezzo
chilo
di
biancostato
e
gli
odori
,
a
cuocere
pian
piano
,
così
per
cena
c
'
è
lesso
e
fior
di
brodo
e
avanza
anche
per
rifarci
i
tortellini
domani
.
Come
panettone
si
prende
quello
che
costa
meno
,
tanto
sono
tutti
eguali
,
e
il
formato
da
mezzo
chilo
,
tanto
mezzo
il
panettone
avanza
sempre
e
rinseccolito
farà
forse
bene
alla
gola
,
ma
più
giù
della
gola
,
non
scende
.
Si
guarda
la
televisione
,
un
programmino
in
stretta
economia
,
spezzoni
di
roba
vecchia
,
con
un
presentatore
anche
lui
in
economia
.
E
si
fanno
i
conti
,
dare
e
avere
,
fatto
e
malfatto
,
rammentato
e
scordato
.
Non
c
'
è
forse
un
amico
,
oramai
,
al
ministero
del
Bilancio
?
A
mezzanotte
si
suona
il
campanello
dei
coinquilini
,
anzi
dei
casigliani
,
e
si
stappa
con
loro
una
bottiglia
di
spumante
da
700
lire
.
E
si
fiondano
dalla
finestra
le
lampadine
fulminate
.
Come
botto
basta
e
avanza
.
Poi
a
dormire
.
Sarebbe
ora
di
chiudere
ragazzi
,
dice
pressappoco
uno
dei
nostri
più
valenti
poeti
nuovissimi
.
Sicuro
,
è
finito
il
miracolo
,
anzi
non
c
'
era
mai
stato
,
perché
i
miracoli
,
se
va
bene
,
li
fanno
i
santi
.
Comincia
l
'
anno
dell
'
austerità
e
della
programmazione
,
anche
spicciola
.
Allora
ragazzi
,
intesi
,
non
buttate
quattrini
dalla
finestra
,
dalla
finestra
casomai
si
buttano
le
lampadine
fulminate
.
State
buoni
e
fermi
.
Chi
ha
una
bella
casa
non
la
cambi
,
e
se
la
goda
,
non
ne
fugga
come
un
forsennato
a
ogni
festa
del
lunario
.
Chi
vuol
viaggiare
viaggi
,
ma
sul
serio
:
non
già
tutte
le
domeniche
ai
laghi
,
o
in
montagna
,
o
in
Riviera
,
bensì
un
mese
filato
a
Tokio
.
E
poi
un
mese
immobili
,
a
pensare
com
'
era
Tokio
,
perché
se
non
viaggia
il
cervello
è
come
se
non
viaggiasse
niente
.
Usate
pure
l
'
automobile
,
ma
ricordatevi
che
è
una
macchina
non
una
persona
.
Sentimenti
e
passioni
tornate
a
trasferirli
sul
giusto
oggetto
,
sulla
donna
vostra
,
che
se
lo
merita
.
E
lasciate
stare
le
donne
degli
altri
,
soprattutto
non
cercate
di
prenderle
a
prestito
.
A
prestito
anzi
,
se
vi
riesce
,
non
prendete
e
non
date
nulla
.
Andateci
piano
,
con
le
rate
,
e
basta
con
le
cambiali
.
Avete
mai
letto
bene
come
ci
è
scritto
?
Pagherò
.
Tempo
futuro
.
Gran
brutto
tempo
.
StampaQuotidiana ,
Vorrei
sapere
se
il
pilota
americano
del
Cermis
,
il
boy
di
cui
abbiamo
dimenticato
il
nome
e
la
faccia
,
sta
in
queste
ore
bombardando
o
mitragliando
a
bassa
quota
Belgrado
.
Sarebbe
giusto
,
è
un
esperto
nei
voli
radenti
,
lo
abbiamo
addestrato
nelle
nostre
basi
,
e
ora
la
nostra
dignità
nazionale
offesa
dalla
sua
assoluzione
verrebbe
ripagata
se
quel
veterano
guidasse
questa
guerra
umanitaria
a
fianco
del
generale
Clark
e
del
ministro
Scognamiglio
.
Il
quale
ultimo
ha
un
pregio
,
quello
di
aver
detto
apertamente
una
verità
che
D
'
Alema
ancora
tace
goffamente
ma
che
era
chiara
fin
dall
'
inizio
:
che
anche
noi
pagheremo
presto
un
prezzo
di
sangue
,
come
ogni
paese
europeo
,
un
prezzo
incalcolabile
se
la
guerra
sfocerà
in
un
'
invasione
del
Kosovo
e
quindi
della
Serbia
e
dei
Balcani
,
da
parte
della
Nato
.
Nessuno
pensi
che
,
trattandosi
di
una
follia
,
non
si
verificherà
.
Bili
Jefferson
Clinton
,
che
si
fa
fotografare
in
queste
ore
mentre
gioca
a
golf
per
rimettersi
da
altre
fatiche
,
si
è
assegnato
una
missione
da
demiurgo
e
,
se
la
follia
non
è
una
categoria
della
politica
,
la
volontà
di
potenza
lo
è
.
L
'
idea
guida
è
una
sola
,
è
il
primato
militare
e
produttivo
americano
a
cui
tutto
dev
'
essere
subordinato
.
Non
Milosevi
?
,
che
è
solo
un
nazionalista
(
folle
?
)
,
non
la
Russia
che
muove
le
navi
ma
è
al
guinzaglio
del
Fondo
monetario
internazionale
,
bensì
l
'
Europa
vecchia
e
neonata
e
il
suo
euro
da
soffocare
in
culla
:
questa
è
la
strategia
americana
.
Se
la
guerra
sfocerà
nell
'
invasione
e
nell
'
occupazione
permanente
del
Kosovo
,
un
vulcano
in
perenne
eruzione
oltre
l
'
Adriatico
,
questa
non
sarà
un
'
escalation
improvvisata
ma
pianificata
fin
dall
'
inizio
.
Sarà
presentata
come
«
inevitabile
»
,
come
clamorosa
rappresaglia
all
'
inaudito
sequestro
di
tre
marines
americani
in
Macedonia
?
Ma
sarà
invece
il
frutto
di
un
freddo
calcolo
.
Non
so
se
i
governanti
europei
siano
stati
infinocchiati
o
fossero
informati
fin
dall
'
inizio
di
questa
opzione
finale
e
abbiano
mentito
ai
loro
popoli
.
E
non
so
quale
tra
queste
due
sia
l
'
ipotesi
peggiore
.
Che
differenza
farebbe
se
avessimo
l
'
on.
Berlusconi
a
capo
del
governo
?
Forse
i
toni
delle
televisioni
sarebbero
ancora
più
bellicosi
e
anche
lo
spirito
umanitario
sarebbe
più
enfatico
(
ricordate
l
'
uomo
di
Arcore
in
pianto
tra
gli
emigranti
albanesi
sul
molo
di
Brindisi
)
.
Ma
non
farebbe
gran
differenza
,
il
Polo
ha
già
al
governo
i
ministri
della
Difesa
e
degli
Esteri
.
Una
differenza
ci
sarebbe
in
senso
opposto
:
nel
senso
che
l
'
opinione
di
sinistra
ritroverebbe
se
stessa
e
la
sua
unità
nella
lotta
per
la
pace
e
la
protesta
riempirebbe
le
piazze
.
Di
fronte
a
questo
paradosso
e
a
questo
orrore
che
cresce
su
se
stesso
è
difficile
sottrarsi
a
un
senso
di
stordimento
e
di
impotenza
.
Perfino
la
voce
del
Papa
,
così
ascoltata
nella
sua
veemenza
profetica
contro
l
'
impero
del
male
,
è
flebile
e
ignorata
adesso
che
implora
la
pace
nel
giorno
di
Pasqua
.
Ma
è
una
ragione
di
più
perché
ciascuno
faccia
sentire
la
propria
voce
come
può
sperando
che
diventi
un
coro
.
StampaPeriodica ,
...
L'11
giugno
1925
fu
presa
dal
Duce
la
decisione
di
affrontare
in
pieno
la
"
battaglia
del
grano
.
"
Il
4
luglio
lo
Stato
Maggiore
era
costituito
per
legge
,
con
la
formazione
in
linea
del
Comitato
Permanente
del
Grano
,
oggi
come
allora
organo
supremo
di
propulsione
e
di
coordinamento
delle
grandi
unità
impiegate
nella
battaglia
.
A
cinque
anni
di
distanza
ci
è
riservata
la
gioia
di
riprodurre
su
queste
pagine
,
che
seppero
le
ansie
della
vigilia
,
i
bollettini
delle
operazioni
,
le
tracce
delle
posizioni
conquistate
,
i
segni
dei
primi
successi
conseguiti
,
così
come
sono
dettati
dalle
incisive
parole
del
Capo
che
mai
non
ristette
,
alla
testa
della
valorosa
compagine
superbamente
concorde
nelle
opere
e
nei
giorni
.
Date
e
documenti
ci
dispensano
dai
lunghi
commentari
di
prammatica
alle
constatazioni
di
quanto
prestigio
e
di
quanta
forza
sono
già
acquisiti
all
'
Italia
da
questi
primi
anni
di
lotta
tenace
e
di
realtà
operante
.
È
di
ieri
finanche
il
riconoscimento
straniero
del
carattere
nazionale
della
recente
manifestazione
rurale
al
Teatro
Argentina
di
Roma
...
Il
discorso
del
Duce
,
al
quale
gli
Italiani
sono
stretti
da
un
patto
sacro
e
solenne
di
obbedienza
e
di
lavoro
,
scolpisce
nelle
coscienze
di
tutto
un
popolo
la
serena
verità
dei
fatti
,
l
'
orgoglio
del
raggiungimento
,
la
fede
e
la
certezza
nelle
conquiste
del
domani
...
StampaQuotidiana ,
Un
tempo
la
Rosa
veniva
a
Milano
tutte
le
mattine
col
gamba
di
legno
,
a
lavorare
in
un
maglificio
.
Poi
il
maglificio
ha
chiuso
,
il
gamba
di
legno
non
cammina
più
,
ma
lei
a
Milano
viene
lo
stesso
,
tutte
le
mattine
presto
,
con
l
'
autobus
nuovo
.
Ora
fa
i
mestieri
nelle
case
dei
signori
al
grattacielo
,
e
forse
guadagna
di
più
,
pagata
un
tanto
a
ora
.
Va
dalla
signora
inglese
,
dal
proprietario
del
bar
napoletano
e
dal
signor
professore
.
In
realtà
,
la
signora
inglese
è
slava
(
inglese
semmai
è
suo
marito
)
,
quello
del
bar
non
è
di
Napoli
,
ma
di
Bitonto
,
il
professore
non
è
niente
,
ma
siccome
in
casa
ha
più
di
mille
libri
e
scrive
sempre
a
macchina
,
dev
'
essere
senz
'
altro
una
persona
istruita
.
Figuriamoci
che
,
quando
la
conobbe
e
seppe
da
dove
veniva
ogni
mattina
,
fece
:
«
To
'
ma
lo
sa
lei
,
signora
Rosa
,
che
a
Magenta
cento
anni
fa
fecero
una
grande
battaglia
?
»
.
Uno
che
senza
essere
di
Magenta
sa
queste
cose
,
dev
'
essere
senz
'
altro
un
professore
.
«
Lo
so
,
lo
so
»
,
rispose
lei
,
«
ma
poi
hanno
ricostruito
tutto
nuovo
.
»
Quando
arriva
nelle
case
,
suona
due
colpi
brevi
di
campanello
,
e
si
annuncia
:
«
La
Rosa
!
»
.
Poi
dà
anche
il
buongiorno
,
ma
il
professore
e
sua
moglie
sono
sempre
lì
che
battono
a
macchina
,
e
qualche
volta
si
dimenticano
di
rispondere
.
La
pagano
il
sabato
:
lei
arriva
puntuale
con
il
foglietto
,
il
conto
delle
ore
e
la
moltiplicazione
.
Ogni
tanto
alza
il
prezzo
,
senza
contrattarlo
,
per
conto
suo
.
Si
abbocca
con
le
altre
donne
,
cameriere
o
a
ore
come
lei
,
e
decidono
.
Decidono
di
non
dare
più
la
cera
a
mano
sui
pavimenti
:
fa
venire
il
«
prolascio
»
.
E
che
bisogna
comprare
il
«
respirapolvere
»
nuovo
.
O
il
nuovo
detersivo
:
lo
acquista
lei
stessa
dal
droghiere
e
fa
mettere
sul
conto
del
signor
professore
,
che
poverino
batte
sempre
su
quella
macchina
,
è
svelto
e
intelligente
,
ma
di
soldini
ne
vede
pochi
.
Bastano
appena
il
sabato
,
per
comprarsi
una
collanina
,
o
un
paio
di
pantofole
ricamate
,
ai
grandi
magazzini
.
E
così
ripiglia
l
'
autobus
per
Magenta
,
ben
vestita
come
una
signora
.
Fa
la
sua
figura
.
L
'
altro
giorno
un
signore
anziano
l
'
ha
fermata
per
strada
,
voleva
sapere
,
voleva
toccare
.
«
Signora
Mariuccia
,
una
donna
in
questi
casi
come
deve
comportarsi
?
È
vero
che
i
vecchi
danno
tanti
soldini
!
»
.