StampaQuotidiana ,
Si
parla
a
sufficienza
della
Chiesa
,
ma
considerando
soltanto
la
sua
azione
sociale
o
politica
;
una
minima
parte
di
quanto
si
è
scritto
anche
su
religiosi
di
grande
prestigio
,
don
Mazzolari
,
padre
Bevilacqua
,
don
Milani
,
non
analizza
l
'
essenza
della
loro
fede
.
È
quasi
un
luogo
comune
che
la
Chiesa
con
Giovanni
XXIII
e
Paolo
VI
ha
subìto
una
svolta
,
ma
questa
svolta
consisterebbe
nel
non
pretendere
più
privilegi
,
rivolgersi
ai
popoli
più
che
ai
governi
,
soprattutto
prospettare
in
primo
piano
la
questione
sociale
,
essere
la
Chiesa
dei
poveri
,
abbandonare
,
come
si
è
fatto
con
la
Populorum
progressio
,
il
secolare
concetto
della
proprietà
privata
diritto
naturale
,
che
il
legislatore
doveva
rispettare
.
Non
mi
consta
che
si
analizzi
mai
ciò
ch
'
è
mutato
nella
religione
non
solo
degl
'
italiani
,
ma
direi
di
tutti
gli
occidentali
;
né
se
ne
troverebbe
traccia
in
documenti
ufficiali
;
dove
come
in
passato
è
raccomandato
non
solo
il
culto
a
Maria
,
ma
la
devozione
al
S
.
Cuore
,
la
recita
del
Rosario
,
celebrate
le
rivelazioni
di
Fatima
.
Eppure
chi
sia
abbastanza
vecchio
per
ricordare
quella
ch
'
era
al
principio
del
secolo
la
fede
diffusa
nella
massa
dei
credenti
(
che
forse
neppure
allora
costituivano
la
maggioranza
degl
'
italiani
)
,
soprattutto
quella
ch
'
era
la
fede
degli
umili
,
si
accorge
dei
cambiamenti
.
Era
un
cattolicesimo
in
cui
il
Dio
Padre
era
lontano
,
poco
invocato
,
cui
si
parlava
attraverso
gl
'
intermediari
,
soprattutto
la
Vergine
ed
un
gran
numero
di
santi
,
tra
cui
era
dato
scegliere
il
proprio
intercessore
.
Una
fede
semplice
,
cui
non
a
torto
si
rimproverava
molto
antropomorfismo
;
si
credeva
in
una
sopravvivenza
,
ma
come
una
continuazione
della
vita
presente
;
un
cattolico
credeva
nelle
sofferenze
sensibili
e
senza
fine
dell
'
Inferno
,
nelle
anime
purganti
per
cui
si
prega
e
che
pregano
per
noi
,
in
un
Paradiso
in
cui
ci
si
ritrova
ancora
con
gli
affetti
della
vita
terrena
;
quando
si
consolava
chi
piangeva
sulla
salma
di
una
persona
cara
,
dicendogli
:
«
Tra
qualche
anno
vi
ricongiungerete
»
,
si
pensava
proprio
al
figlio
che
ritrova
la
madre
,
e
conversa
con
lei
,
ed
ancora
le
chiede
perdono
dei
suoi
mancamenti
,
allo
sposo
che
ritrova
la
sposa
,
i
genitori
,
il
figlio
.
L
'
intimo
sentire
non
era
un
confondersi
in
Dio
,
ma
un
ritrovare
proprio
le
persone
care
;
qualche
anno
,
e
poi
di
nuovo
la
famiglia
riunita
.
Un
aldilà
,
lo
si
concepiva
ancora
con
i
colori
,
le
forme
,
i
suoni
che
ci
sono
noti
;
in
un
culmine
di
bellezza
cui
non
possiamo
arrivare
,
ma
sempre
forme
,
sempre
colori
,
sempre
suoni
.
I
veri
credenti
erano
certi
che
le
indulgenze
abbreviano
l
'
espiazione
nel
Purgatorio
,
che
l
'
assoluzione
riporta
nello
stato
di
grazia
,
che
il
sacerdote
ha
dei
poteri
carismatici
e
può
quindi
quello
che
nessun
altro
uomo
può
,
rimettere
i
peccati
;
gli
ortodossi
ritenevano
esservi
una
sola
via
,
quella
della
Chiesa
cattolica
per
giungere
a
Dio
.
Cosa
rimane
di
questo
,
anche
in
un
giovane
iscritto
all
'
Azione
cattolica
?
Non
gli
darebbe
molestia
vedere
una
di
quelle
immaginette
,
tanto
diffuse
allorché
ero
bambino
,
le
anime
purganti
che
emergono
con
metà
del
corpo
da
un
mare
di
fiamme
,
giungendo
le
mani
e
levando
gli
occhi
'
al
cielo
?
O
ritrovare
in
un
vecchio
libro
una
delle
storie
edificanti
che
si
leggevano
allora
,
il
bambino
morto
che
alla
domanda
pressante
dei
genitori
se
è
in
Paradiso
,
risponde
che
è
all
'
Inferno
perché
è
morto
dopo
aver
commesso
un
atto
impuro
?
Ripeto
,
nulla
è
cambiato
nel
dogma
,
nell
'
insegnamento
ufficiale
;
ancora
pochi
giorni
fa
una
signora
mi
diceva
che
un
confessore
le
aveva
negato
l
'
assoluzione
s
'
ella
persisteva
nel
non
credere
nell
'
Inferno
(
non
gliel
'
avrebbe
negata
se
lo
accettava
,
ma
pensava
ad
un
carcere
senza
detenuti
)
.
Ma
anche
nel
Credo
non
si
parla
più
di
discesa
di
Cristo
all
'
Inferno
,
e
quando
sento
da
ottimi
sacerdoti
le
spiegazioni
del
Vangelo
odo
parlare
sì
di
vita
eterna
,
di
ricongiungersi
con
Dio
,
ma
non
già
quel
ritrovarsi
proprio
in
una
continuità
degli
affetti
terreni
,
anziché
come
scintille
che
ritornino
ad
una
grande
fiamma
;
e
se
pure
continuino
ad
annunciarsi
certe
indulgenze
,
come
quella
della
Porziuncola
,
non
sento
mai
accennare
alle
indulgenze
che
abbrevierebbero
le
pene
delle
anime
purganti
;
mentre
la
facilità
delle
riduzioni
allo
stato
laicale
,
il
non
considerare
più
il
sacerdote
che
gettava
la
veste
e
passava
al
matrimonio
come
un
disertore
,
un
reietto
,
non
può
(
accompagnata
all
'
abbandono
dell
'
abito
talare
,
alla
stessa
trasandatezza
frequente
del
rito
;
non
più
il
chierichetto
in
cotta
,
che
faceva
suonare
ad
un
certo
momento
il
campanellino
)
non
avere
diminuito
un
po
'
la
figura
del
sacerdote
cui
si
baciava
la
mano
.
Una
purificazione
del
cattolicesimo
da
troppe
scorie
inseritesi
nei
secoli
,
d
'
accordo
;
direi
anche
cattolicesimo
più
consono
alla
ragione
umana
,
che
se
qualcosa
può
proclamare
è
il
proprio
limite
;
non
può
né
provare
né
negare
l
'
esistenza
di
un
mondo
fuori
dell
'
ambito
dell
'
uomo
chiuso
nei
suoi
sensi
(
gli
argomenti
dimostrativi
di
questa
esistenza
poggiano
tutti
sempre
nella
cerchia
della
ragione
,
cioè
della
presumibilità
che
l
'
ordinamento
umano
in
cui
viviamo
abbia
caratteri
che
non
possono
essere
non
comuni
a
quello
in
cui
resusciteremo
:
effetto
che
richiama
una
causa
,
sviluppo
che
deve
portare
ad
una
mèta
,
niente
senza
una
ragion
d
'
essere
)
,
e
meno
che
mai
conoscere
quale
sarebbe
la
condizione
dell
'
uomo
che
più
non
fosse
tale
;
il
credente
è
tale
per
la
fede
,
e
già
Dante
ammoniva
sui
limiti
del
conoscibile
,
sulla
non
sostituibilità
della
fede
,
ché
se
no
,
d
'
uopo
non
era
partorir
Maria
.
Ed
ancora
esortazione
all
'
uomo
che
il
vero
modo
di
onorare
Dio
è
operare
bene
,
prodigarsi
per
i
fratelli
,
non
pensare
a
sé
,
che
è
la
spiegazione
dell
'
evangelico
e
misterioso
-
chi
ama
la
sua
vita
la
perde
,
e
chi
odia
la
sua
vita
in
questo
mondo
,
la
conserverà
per
la
vita
eterna
-
;
esortazione
ad
un
comportamento
che
è
certo
d
'
interesse
generale
,
che
permette
di
collaborare
credenti
e
non
credenti
;
e
già
i
migliori
sacerdoti
da
tempo
predicavano
contro
il
voler
ridurre
la
religione
a
«
sentimento
»
.
Tutto
questo
è
vero
;
prendiamo
atto
di
questo
tacito
mutamento
anche
con
soddisfazione
;
ma
non
disconosciamo
che
quella
che
pare
scomparsa
era
la
religione
dei
poveri
in
spirito
prediletti
nel
Vangelo
,
e
che
non
è
dato
supporre
un
Dio
che
non
accogliesse
come
una
preghiera
innalzata
a
lui
quella
diretta
al
santo
protettore
da
una
data
malattia
,
o
il
rosario
recitato
,
storpiando
le
parole
latine
,
dalla
povera
vecchietta
.
Né
so
pensare
ad
un
Cristo
che
amando
i
poveri
in
spirito
,
non
sia
stato
l
'
intercessore
presso
il
Padre
quale
fosse
la
loro
preghiera
,
non
gradisse
il
cuore
d
'
argento
che
appendevano
per
la
grazia
ricevuta
.
StampaQuotidiana ,
Ho
accennato
al
Croce
la
lugubre
visione
di
alcuni
che
considerano
assai
pericoloso
il
momento
politico
-
elettorale
,
al
quale
ci
avviciniamo
.
Pericoloso
?
(
mi
ha
risposto
)
.
Non
mi
pare
.
E
certamente
non
mi
pare
che
sia
più
pericoloso
di
altri
che
abbiamo
vissuti
da
un
decennio
in
qua
.
Del
resto
,
la
mia
capacità
di
commozioni
si
è
assai
attutita
dopo
il
novembre
del
1917
.
Niente
di
quanto
è
accaduto
poi
,
mi
è
parso
degno
di
muovermi
nelle
più
intime
fibre
come
l
'
irruzione
dello
straniero
in
Italia
:
tutto
mi
è
parso
lieve
a
sopportare
,
riportandomi
a
quel
termine
di
confronto
.
Ma
che
cosa
prevede
circa
l
'
effetto
del
prossimo
movimento
elettorale
?
Lascio
le
previsioni
a
chi
si
diletta
a
questa
sorta
di
giuoco
,
e
formo
invece
un
augurio
:
l
'
augurio
che
sia
largamente
sentita
la
necessità
di
non
compromettere
l
'
opera
intrapresa
di
restaurazione
politica
.
Il
governo
presente
,
col
fatto
,
come
i
precedenti
col
desiderio
e
col
lamento
,
fa
intendere
che
non
si
può
governare
senza
una
maggioranza
,
e
chiede
che
il
paese
gli
dia
una
compatta
maggioranza
.
Bisogna
procurare
di
dargliela
.
Pure
,
il
nuovo
sistema
elettorale
sembra
ad
alcuni
cercar
di
desumere
dagli
atti
del
fascismo
la
filosofia
,
o
almeno
la
tendenza
morale
nuova
,
che
si
dice
implicita
in
esso
,
e
,
quantunque
abbia
qualche
pratica
e
qualche
abilità
in
coteste
analisi
e
sintesi
logiche
,
in
coteste
riduzioni
ai
principi
,
questa
volta
non
sono
venuto
a
capo
di
nulla
.
Temo
che
il
nuovo
pensiero
non
ci
sia
,
e
credo
che
non
ci
sia
perché
non
possa
esserci
.
Insomma
,
Ella
,
piuttosto
che
alle
ideologie
,
guarda
alla
novità
dei
fatti
.
E
ciò
particolarmente
trattandosi
di
giovani
...
Proprio
così
.
E
la
gioventù
è
bella
e
feconda
di
bene
.
Vorrei
concludere
:
«
Peccato
non
essere
tutti
giovani
!
»
,
se
non
avvertissi
che
questa
sarebbe
un
'
esclamazione
rettorica
.
Ci
vuole
,
al
mondo
,
il
giovane
e
il
non
giovane
:
ci
vuole
l
'
impeto
e
la
riflessione
,
e
non
bisogna
temere
che
l
'
una
cosa
sia
per
nuocere
all
'
altra
.
StampaQuotidiana ,
I
dati
anagrafici
degli
artisti
di
statura
universale
hanno
sempre
un
interesse
relativo
.
I
grandi
ingegni
finiscono
con
l
'
appartenere
al
mondo
e
il
loro
luogo
di
nascita
o
di
morte
diventa
,
più
che
altro
,
materia
di
«
quiz
»
.
È
però
diritto
dei
loro
concittadini
non
soltanto
onorarne
la
memoria
,
ma
anche
andarne
orgogliosi
.
Può
essere
ingenuo
,
ma
è
umano
.
In
questi
giorni
í
livornesi
sono
in
fermento
perché
hanno
appreso
che
il
regista
francese
Jacques
Becker
,
lo
stesso
che
girò
il
bellissimo
Casque
d
'
or
,
ha
completamente
dimenticato
l
'
origine
livornese
di
Amedeo
Modigliani
,
nel
film
Montparnasse
19
.
Non
basta
.
Becker
non
ha
neppure
ricordato
che
il
«
pittore
dei
colli
lunghi
»
era
italiano
.
Alcuni
mesi
or
sono
,
il
bergamasco
Geo
Renato
Crippa
,
che
fu
il
braccio
destro
dell
'
onorevole
Pacciardi
e
oggi
si
presenta
candidato
repubblicano
nella
circoscrizione
Livorno
-
Pisa
-
Lucca
-
Carrara
,
fu
messo
alla
presidenza
dello
speciale
ente
turistico
che
dovrebbe
valorizzare
la
provincia
di
Livorno
,
con
particolare
riguardo
per
l
'
isola
d
'
Elba
.
Crippa
è
un
omone
dalla
voce
tonante
e
dalla
gesticolazione
fastosa
.
Sarebbe
un
perfetto
demagogo
ottocentesco
,
se
ogni
tanto
non
lasciasse
lampeggiare
faine
d
'
ironia
.
Ha
preso
molto
a
cuore
la
sua
missione
toscana
e
fu
lui
,
fra
l
'
altro
,
a
ottenere
dai
produttori
di
Montparnasse
19
che
il
film
venisse
presentato
a
Livorno
in
prima
mondiale
assoluta
.
Intanto
,
si
stava
organizzando
una
vasta
mostra
delle
opere
di
Modigliani
,
abbinata
a
quella
di
Giovanni
Fattori
,
della
cui
morte
ricorre
quest
'
anno
il
cinquantenario
.
Dimenticando
l
'
italianità
di
Modigliani
,
Becker
non
si
è
certamente
comportato
da
scrupoloso
biografo
.
D
'
altra
parte
,
si
sa
che
i
francesi
sono
maestri
nel
nazionalizzare
tutto
ciò
che
valorizzano
.
Ma
anche
i
livornesi
,
in
questa
circostanza
,
possono
strillare
fino
a
un
certo
punto
.
Hanno
dedicato
una
strada
della
loro
città
ad
un
artista
aulico
e
mediocre
come
Corcos
,
ma
non
hanno
mai
onorato
,
neppure
con
un
vicolo
,
la
memoria
di
Modigliani
.
Se
non
fu
possibile
farlo
negli
anni
della
campagna
antiebraica
,
era
doveroso
provvedervi
dopo
il
'45
.
Non
vi
ha
pensato
neppure
Furio
Diaz
,
marxista
di
vedute
piuttosto
larghe
,
che
fu
per
otto
anni
sindaco
della
città
.
Il
nuovo
regolamento
americano
per
il
pagamento
delle
imposte
contiene
un
paragrafo
di
212
parole
.
Un
senatore
ha
annunciato
che
pagherà
di
tasca
propria
le
imposte
del
cittadino
che
per
primo
dimostrerà
di
averne
capito
il
senso
.
StampaQuotidiana ,
L
'
art.
315
del
vigente
codice
civile
suona
:
«
Il
figlio
,
di
qualunque
età
sia
,
deve
onorare
e
rispettare
i
genitori
»
.
Nel
progetto
unificato
di
modifiche
al
diritto
di
famiglia
scompare
l
'
onorare
e
si
menziona
l
'
obbligo
del
figlio
,
finché
viva
in
seno
alla
famiglia
,
di
contribuire
ai
bisogni
di
questa
in
proporzione
alle
sue
sostanze
e
al
suo
reddito
.
La
scomparsa
dell
'
onorare
è
priva
d
'
importanza
pratica
;
il
legislatore
non
può
ispirare
sentimenti
.
Ma
è
una
delle
modifiche
al
codice
inserite
nel
progetto
che
coglie
un
giovane
professore
,
Ennio
Russo
,
nella
sua
introduzione
«
Le
idee
della
riforma
del
diritto
di
famiglia
»
ad
un
volume
di
studi
in
argomento
,
opera
dell
'
Istituto
di
diritto
privato
della
Università
di
Messina
.
La
monografia
del
Russo
,
che
si
distacca
da
troppe
altre
lette
in
questi
anni
,
afferma
che
la
disciplina
data
in
passato
dai
codici
alla
famiglia
legittima
intendeva
proteggerla
come
centro
politico
elementare
,
come
depositaria
di
valori
(
così
l
'
idea
di
Patria
)
,
che
premeva
al
legislatore
di
conservare
;
mentre
anche
la
trasmissione
ereditaria
di
patrimoni
rispondeva
ad
una
concezione
politica
.
Mutata
questa
,
lo
Stato
attenua
la
protezione
della
famiglia
legittima
,
e
tende
sempre
più
a
parificarle
la
famiglia
nascente
dall
'
adozione
e
quella
naturale
.
Appare
così
che
la
famiglia
non
è
istituto
naturale
,
ma
il
concetto
di
famiglia
varia
storicamente
secondo
gl
'
interessi
fondamentali
della
comunità
.
Oggi
la
famiglia
non
costituisce
più
una
remora
per
i
suoi
componenti
;
i
partiti
possono
tutti
consentire
nel
vedere
scemare
la
protezione
alla
famiglia
,
perché
essa
non
assicura
più
neppure
un
gruppo
omogeneo
di
voti
.
L
'
interesse
del
legislatore
è
ora
volto
ai
singoli
,
non
al
gruppo
familiare
;
la
famiglia
viene
regolata
nell
'
interesse
dei
singoli
,
lo
Stato
cessa
di
proteggere
i
rapporti
familiari
quando
essi
non
realizzino
più
l
'
interesse
del
soggetto
al
libero
dispiegamento
della
propria
personalità
.
Quindi
il
gruppo
familiare
deve
potersi
disgregare
se
non
realizzi
più
la
tutela
dei
diritti
ed
interessi
degli
appartenenti
.
Non
ci
sono
interessi
della
famiglia
che
non
siano
interessi
dei
coniugi
o
dei
figli
;
un
potere
familiare
non
può
venire
concepito
se
non
come
strumento
per
l
'
adempimento
di
doveri
:
tra
cui
primeggia
quello
della
educazione
dei
minori
:
si
recidano
i
vincoli
di
sangue
se
altre
formazioni
sociali
possano
meglio
occuparsi
della
formazione
del
bambino
.
Ma
la
prole
è
elemento
che
non
sempre
esiste
e
comunque
provvisorio
nella
famiglia
,
che
è
eminentemente
società
coniugale
;
sicché
la
tutela
della
dignità
,
e
soprattutto
del
lavoro
della
donna
,
è
punto
fondamentale
nella
riforma
del
diritto
di
famiglia
.
Che
il
Russo
,
il
quale
peraltro
ricorda
che
in
materia
il
diritto
entra
in
funzione
quando
non
operano
più
gli
affetti
,
sintetizzi
felicemente
la
ispirazione
del
progetto
,
mi
pare
certo
,
e
convengo
che
in
tutti
questi
punti
coglie
bene
la
realtà
della
famiglia
odierna
e
delle
preoccupazioni
legislative
,
che
spesso
non
si
osa
formulare
.
Questo
suscita
in
me
molte
considerazioni
.
È
difficile
parlare
di
tendenze
individualiste
o
invece
di
annullamento
dell
'
individuo
nel
gruppo
,
in
una
data
epoca
.
Oggi
anche
se
molto
anticonformismo
sia
in
realtà
un
conformismo
di
opposizione
al
passato
,
c
'
è
una
diversità
di
opinamenti
su
ogni
punto
quale
non
si
dava
in
altri
periodi
;
non
scorgo
un
solo
postulato
in
cui
tutti
convengano
.
E
,
quando
non
crolla
,
s
'
indebolisce
il
più
vecchio
gruppo
,
la
famiglia
:
prevalenza
individualista
,
si
direbbe
.
Ma
viceversa
nei
contrasti
del
mondo
del
lavoro
,
non
c
'
è
che
il
gruppo
:
è
quasi
impossibile
al
singolo
affermare
una
volontà
in
contrasto
con
quella
del
sindacato
,
dell
'
ordine
professionale
.
Preoccupazione
saliente
è
certo
l
'
educazione
dei
bambini
,
dei
ragazzi
,
a
prescindere
da
come
poi
si
attui
questa
educazione
;
invece
s
'
accetta
che
con
l
'
adolescenza
,
con
la
prima
giovinezza
,
il
figlio
abbia
diritto
di
staccarsi
anche
materialmente
,
con
una
abitazione
a
sé
,
dalla
famiglia
,
e
non
debba
più
dipendere
in
alcun
modo
da
questa
.
I
legami
si
allentano
fino
a
rompersi
.
Non
posso
non
ricordare
che
questo
avviene
negli
animali
;
cagne
e
gatte
sono
mamme
amorosissime
con
i
piccoli
,
ma
poi
li
ignorano
una
volta
divenuti
adulti
.
Che
l
'
incesto
non
ispiri
più
l
'
orrore
che
un
tempo
ispirava
indistintamente
a
tutti
,
mi
pare
anche
un
segno
di
questo
ritorno
verso
l
'
animalità
;
contrassegnato
poi
anche
dalla
indifferenza
verso
i
vecchi
,
dallo
svanire
di
ogni
pietà
verso
di
loro
:
si
vide
mai
un
cane
od
un
gatto
soccorrere
il
vecchio
genitore
?
Non
riesco
a
convincermi
che
sia
una
mia
fantasia
morbosa
quella
di
una
parabola
dell
'
umanità
che
ritorna
verso
le
origini
.
È
vero
che
non
ha
più
peso
l
'
idea
della
famiglia
società
naturale
,
come
definisce
la
famiglia
legittima
l
'
art.
29
della
Costituzione
.
Ciò
porge
adito
ad
altra
osservazione
.
Si
disse
ampiamente
che
nel
redigere
la
Costituzione
la
Democrazia
cristiana
era
riuscita
a
fare
accogliere
in
essa
le
concezioni
fondamentali
della
dottrina
cristiano
-
sociale
,
che
appunto
aveva
alla
sua
volta
recepito
le
idee
dei
teoretici
cattolici
del
diritto
naturale
,
padre
Taparelli
,
padre
Liberatore
,
i
quali
affermavano
i
diritti
delle
società
naturali
,
e
la
tirannide
dello
Stato
che
non
li
rispettasse
:
la
famiglia
non
era
che
la
prima
delle
società
naturali
,
poi
venivano
le
cerchie
territoriali
,
così
i
Comuni
.
A
distanza
di
un
quarto
di
secolo
non
mi
pare
che
resti
più
nulla
di
una
posizione
del
partito
di
maggioranza
relativa
in
difesa
di
queste
concezioni
.
Esso
è
certo
fra
tutti
i
partiti
quello
che
ha
mutato
di
più
i
propri
orientamenti
,
pure
conservando
alcuni
degli
uomini
delle
origini
(
e
non
di
secondaria
importanza
)
,
e
non
perdendo
quelli
che
sopravvivono
dei
suoi
originari
elettori
.
Ciò
che
induce
a
riflessioni
su
quel
che
è
il
partito
e
soprattutto
su
quella
che
è
oggi
la
partecipazione
del
popolo
alla
vita
politica
.
Per
tanti
elettori
il
partito
è
quel
che
rappresenta
per
il
cliente
il
nome
di
un
'
affermata
ditta
commerciale
;
non
si
chiede
al
partito
quali
siano
oggi
i
suoi
propositi
,
quali
le
posizioni
prese
negli
ultimi
anni
,
non
si
giudica
;
basta
quel
nome
.
Torniamo
alla
famiglia
.
Non
idealizzo
la
famiglia
tradizionale
;
so
come
spesso
sotto
l
'
apparente
concordia
fervevano
avversioni
profonde
,
gelosie
tra
fratelli
e
sorelle
,
incomprensioni
,
come
l
'
essere
la
famiglia
centro
d
'
interessi
patrimoniali
portasse
anche
ad
odi
feroci
a
proposito
di
eredità
o
di
divisioni
.
La
stessa
solidarietà
familiare
quando
esisteva
diveniva
talora
omertà
,
diniego
del
diritto
altrui
.
Tuttavia
da
quell
'
idea
del
vincolo
obbligatorio
,
del
legame
di
sangue
,
diciamo
pure
dal
mito
della
società
naturale
,
si
sviluppavano
non
di
rado
devozioni
profonde
(
anche
tra
coniugi
uniti
in
origine
in
matrimoni
combinati
,
senza
un
amore
iniziale
)
,
affetti
delicati
;
l
'
individuo
trovava
nella
famiglia
il
conforto
di
cuori
fratelli
,
quell
'
armonia
dei
sentimenti
,
quelle
stesse
vibrazioni
delle
emozioni
,
che
vale
molto
più
della
comunanza
d
'
idee
:
ho
presenti
fratelli
e
sorelle
che
si
sostennero
con
infinita
carità
per
il
corso
di
una
lunga
vita
.
La
famiglia
non
provvisoria
,
che
legava
ancora
i
figli
cinquantenni
ai
genitori
in
tarda
età
,
la
famiglia
larga
,
che
comprendeva
zii
e
cugini
,
era
stata
una
bella
conquista
dell
'
umanità
,
elevandosi
al
di
sopra
delle
specie
animali
.
StampaQuotidiana ,
Ho
chiesto
al
senatore
Croce
il
permesso
di
pubblicare
una
nostra
conversazione
sugli
attuali
avvenimenti
politici
italiani
.
Il
Croce
si
è
mostrato
dapprima
restio
,
e
per
persuadermi
mi
ha
detto
:
Nella
mia
qualità
di
letterato
sono
costretto
a
scrivere
molto
ed
anche
a
polemizzare
in
difesa
delle
mie
idee
.
Non
voglio
aumentare
la
somma
del
mio
scrivere
e
parlare
,
occupandomi
anche
degli
avvenimenti
politici
del
giorno
,
per
quanto
gravi
e
importanti
come
gli
attuali
.
Ma
io
ho
insistito
.
La
parola
di
un
uomo
di
alto
intelletto
e
di
grande
autorità
come
il
Croce
può
giovare
non
poco
in
questo
momento
,
e
aiutare
il
fascismo
a
trovare
la
strada
buona
nel
supremo
interesse
della
patria
.
Ed
egli
ha
finito
per
cedere
.
Voi
sapete
mi
ha
detto
il
Croce
che
io
ho
sempre
sostenuto
che
il
movimento
fascistico
fosse
sterile
di
nuove
istituzioni
,
incapace
di
plasmare
,
come
i
suoi
pubblicisti
vantavano
,
un
nuovo
tipo
di
Stato
.
Perciò
esso
non
poteva
e
non
doveva
essere
altro
,
a
mio
parere
,
che
un
ponte
di
passaggio
per
la
restaurazione
di
un
più
severo
regime
liberale
,
nel
quadro
di
uno
Stato
più
forte
.
Doveva
rinunziare
a
inaugurare
una
nuova
epoca
storica
,
conforme
ai
suoi
vanti
;
ma
poteva
ben
soddisfarsi
della
non
piccola
gloria
di
ridare
tono
e
vigore
alla
vita
politica
italiana
,
cogliendo
,
per
merito
dei
già
combattenti
,
il
miglior
frutto
della
guerra
.
Per
altro
,
questo
vostro
giudizio
fu
vivamente
contrastato
.
Già
,
e
i
giornali
fascisti
si
misero
alla
ricerca
di
quello
che
era
o
doveva
essere
l
'
ideale
proprio
del
fascismo
,
il
nuovo
Stato
fascistico
,
le
nuove
originali
sue
istituzioni
,
e
via
dicendo
.
Chiacchierarono
molto
,
ma
dettero
,
in
via
negativa
,
la
conferma
della
giustezza
del
mio
giudizio
,
che
era
poi
il
giudizio
del
buon
senso
.
Cosicché
voi
ritenete
che
i
recenti
avvenimenti
lo
abbiano
convalidato
?
È
accaduto
quel
che
dice
il
noto
«
latinorum
»
,
che
voglio
risparmiarvi
:
cioè
che
i
fati
conducono
il
volenteroso
e
trascinano
chi
non
vuole
.
Quel
che
non
era
stato
possibile
iniziare
con
savia
preveggenza
e
dando
prova
di
moderazione
,
è
stato
imposto
da
una
sollevazione
della
pubblica
coscienza
innanzi
a
un
orribile
delitto
.
Delitto
che
,
come
gli
altri
delitti
di
quella
sorta
,
sconvolge
e
ferisce
il
nostro
cuore
umano
,
ma
che
ha
poi
come
tutti
hanno
sentito
qualche
cosa
di
specificamente
politico
,
essendo
significativo
di
un
errato
indirizzo
,
che
nel
suo
estremo
porta
a
conseguenze
come
queste
.
Come
intendete
questa
connessione
?
In
un
modo
semplicissimo
.
Poiché
il
fascismo
non
è
in
grado
di
creare
un
nuovo
assetto
costituzionale
e
giuridico
che
sostituisca
l
'
assetto
del
liberalismo
,
deve
reggersi
con
quegli
stessi
procedimenti
violenti
con
cui
è
sorto
,
perpetuando
ciò
che
doveva
essere
occasionale
e
transitorio
.
E
nella
serie
di
questi
procedimenti
violenti
non
si
può
determinare
esattamente
a
qual
punto
ci
si
debba
fermare
.
Le
ingiurie
e
le
violenze
appartengono
a
una
stessa
serie
e
trapassano
le
une
nelle
altre
per
gradazioni
più
o
meno
sensibili
.
Abbiamo
udito
quel
che
dicevano
alcuni
fascisti
:
«
Queste
cose
non
sono
certamente
belle
,
appartengono
alle
passività
del
fascismo
;
ma
di
fronte
c
'
è
l
'
attività
,
il
mantenimento
del
fascismo
stesso
come
salute
d
'
Italia
»
.
E
vi
sembra
che
vi
siano
segni
di
un
ritorno
al
regime
liberale
?
Non
si
poteva
aspettare
,
e
neppure
desiderare
,
che
il
fascismo
cadesse
a
un
tratto
.
Esso
non
è
stato
un
infatuamento
o
un
giochetto
.
Ha
risposto
a
seri
bisogni
e
ha
fatto
molto
di
buono
,
come
ogni
animo
equo
riconosce
.
Si
avanzò
col
consenso
e
tra
gli
applausi
della
nazione
.
Sicché
,
per
una
parte
,
c
'
è
,
ora
,
nello
spirito
pubblico
,
il
desiderio
di
non
lasciar
disperdere
i
benefici
del
fascismo
,
e
di
non
tornare
alla
fiacchezza
e
all
'
inconcludenza
che
lo
avevano
preceduto
;
e
dall
'
altra
,
c
'
è
il
sentimento
che
gl
'
interessi
creati
dal
fascismo
,
anche
quelli
non
lodevoli
e
non
benefici
,
sono
pur
una
realtà
di
fatto
,
e
non
si
può
dissiparla
soffiandovi
sopra
.
Bisogna
,
dunque
,
dare
tempo
allo
svolgersi
del
processo
di
trasformazione
.
Questo
il
significato
del
prudente
e
patriottico
voto
del
Senato
.
A
proposito
.
C
'
è
chi
si
dice
alquanto
meravigliato
del
voto
,
dato
da
voi
,
favorevole
all
'
ordine
del
giorno
di
fiducia
,
essendo
noti
i
vostri
convincimenti
,
che
anche
ora
riaffermate
.
Vi
sono
voti
che
si
danno
come
di
slancio
ed
altri
che
si
danno
dopo
avere
lungamente
ponderato
il
pro
e
il
contra
:
voti
di
entusiasmo
e
voti
di
dovere
.
Per
me
,
e
credo
per
moltissimi
altri
senatori
,
quel
voto
di
fiducia
è
stato
un
voto
di
dovere
.
Anche
i
più
gravi
discorsi
degli
oppositori
,
come
quelli
dell
'
Albertini
e
dell
'
Abbiate
,
sembravano
indicarci
la
via
media
,
a
cui
ci
siamo
attenuti
,
reprimendo
le
nostre
tendenze
personali
.
Voi
parlate
di
un
processo
di
trasformazione
del
fascismo
,
che
si
è
iniziato
,
e
che
la
libera
stampa
deve
spingere
innanzi
;
ma
non
vi
pare
che
,
piuttosto
che
di
trasformazione
,
si
debba
parlare
,
in
questo
caso
,
di
dissoluzione
del
fascismo
?
Ciò
dipenderà
dalla
saggezza
e
dalla
intelligenza
e
dalla
volontà
dei
migliori
componenti
del
fascismo
.
Se
essi
comprenderanno
l
'
ineluttabilità
del
ritorno
al
regime
liberale
,
sapranno
salvare
il
fascismo
come
un
elemento
forte
e
salutare
della
futura
gara
politica
.
E
avranno
distrutto
un
labile
fascismo
dittatorio
per
crearne
uno
duraturo
.
Credete
che
questo
processo
di
dissoluzione
o
di
trasformazione
sarà
rapido
?
Chi
può
dirlo
?
L
'
imprevedibile
può
accelerarlo
o
ritardarlo
.
E
poi
in
Italia
c
'
è
,
ora
,
scarsezza
di
uomini
politici
;
e
questo
è
un
serio
impaccio
.
Scarsezza
?
Non
mai
,
come
negli
ultimi
anni
,
si
sono
richiesti
e
si
sono
avuti
dalle
Camere
tanti
ministri
e
tanti
sottosegretari
di
Stato
.
È
una
vera
età
ferace
di
uomini
politici
nuovi
...
Nuovi
:
dite
bene
,
e
la
vostra
ironia
è
a
posto
.
Io
parlavo
dei
non
nuovi
,
dei
vecchi
.
Se
la
gente
ha
provato
tanta
antipatia
contro
i
nuovi
ricchi
,
i
ricchi
improvvisati
,
consentite
a
me
di
provare
qualche
diffidenza
verso
l
'
altro
prodotto
del
dopo
guerra
,
verso
i
nuovi
politici
improvvisati
.
Le
elezioni
del
'19
,
e
peggio
ancora
quelle
del
'24
,
hanno
privato
la
vita
politica
italiana
di
un
gran
numero
di
uomini
esperti
,
di
fedeli
servitori
dello
Stato
,
che
non
si
sa
come
sostituire
,
e
che
bisognerebbe
richiamare
...
Il
Croce
ha
continuato
:
Ne
volete
una
prova
?
Io
sono
stato
nel
gabinetto
Giolitti
nel
'20-'21
,
e
rivedo
in
immaginazione
il
tavolino
intorno
al
quale
sedevamo
.
Lo
rivedo
;
e
che
cosa
vedo
?
Otto
dico
otto
di
quei
ministri
,
ancora
validi
,
o
addirittura
ancora
giovani
,
e
tutti
provetti
parlamentari
,
non
appartengono
più
alla
Camera
.
Otto
:
il
Facta
,
il
Meda
,
il
Bonomi
,
l
'
Alessio
,
il
Raineri
,
il
Fera
,
Luigi
Rossi
ed
il
Peano
.
Il
quale
ultimo
,
esso
solo
,
è
passato
al
Senato
.
Non
vi
pare
che
ciò
debba
dare
alquanto
da
pensare
?
l
'
Italia
così
ricca
di
uomini
capaci
,
da
far
getto
di
questi
?
StampaQuotidiana ,
Ecco
l
'
ultima
storia
di
Fernand
Daly
.
Dieci
naufraghi
si
trovano
su
una
zattera
in
balia
dell
'
oceano
.
Situazione
doppiamente
tragica
:
lontani
centinaia
di
miglia
dalla
costa
più
vicina
e
neppure
una
briciola
di
cibo
.
I
disgraziati
cercano
di
farsi
coraggio
,
alzano
una
specie
di
vela
mettendo
assieme
camicie
e
mutande
,
e
vanno
verso
chissà
dove
sul
filo
di
un
vento
leggero
.
Passano
quattro
giorni
.
La
fame
diventa
insostenibile
.
C
'
è
poco
da
fare
.
Proprio
come
nelle
storielle
di
naufraghi
,
bisogna
che
uno
si
rassegni
a
lasciarsi
mangiare
.
In
un
terribile
silenzio
,
i
dieci
tirano
la
paglia
.
Quello
cui
toccherà
la
più
corta
dovrà
sacrificarsi
.
La
sorte
punta
il
dito
sul
più
giovane
della
compagnia
,
un
ragazzo
di
quindici
anni
.
Per
tre
o
quattro
giorni
la
fame
è
placata
.
Di
terra
,
neppure
l
'
ombra
.
Al
quinto
giorno
,
i
nove
stomachi
ricominciano
a
urlare
,
invocando
cibo
.
Si
cerca
di
resistere
,
di
rimandare
un
altro
tragico
sacrificio
;
ma
viene
presto
il
momento
di
scegliere
un
'
altra
vittima
.
A
questo
punto
,
il
naufrago
più
autorevole
dice
:
«
Propongo
una
variante
.
Invece
di
tirare
la
paglia
,
visto
che
l
'
altra
volta
è
toccata
al
più
giovane
,
io
direi
di
mangiare
senz
'
altro
il
più
vecchio
»
.
La
proposta
è
accettata
con
entusiasmo
da
tutti
,
meno
dal
più
vecchio
:
un
signore
sui
sessanta
,
che
se
ne
sta
seduto
su
una
grossa
cassa
,
al
centro
della
zattera
.
«
Un
momento
»
dice
costui
:
«
non
perché
voglia
negarvi
la
mia
fraterna
collaborazione
:
ma
prima
di
mangiar
me
,
non
sarebbe
meglio
che
aprissimo
questa
cassa
di
carne
in
scatola
su
cui
sto
seduto
?
»
Un
coro
sdegnato
accoglie
queste
parole
.
«
Carne
in
scatola
?
Ma
come
,
vecchio
mostro
!
Sapevate
che
la
cassa
è
piena
di
scatolette
e
siete
stato
zitto
?
E
avete
permesso
che
quel
povero
ragazzo
,
l
'
altro
giorno
,
si
sacrificasse
?
Come
è
possibile
tanta
infamia
,
tanto
cinismo
!
»
«
Cosa
volete
,
ragazzi
»
,
fa
il
vecchio
con
un
certo
imbarazzo
.
«
A
me
la
carne
in
scatola
fa
venire
l
'orticaria...»
Una
squadra
di
demolitori
,
ad
Alessandria
,
negli
Stati
Uniti
,
ha
buttato
giù
mezza
casa
del
signor
Paul
Davis
,
prima
di
accorgersi
d
'
aver
sbagliato
edificio
.
StampaQuotidiana ,
La
grande
accusata
è
la
scuola
classica
.
Anzitutto
dal
lato
politico
:
la
scuola
dei
signori
.
Lo
è
stata
,
lo
è
?
Non
certo
per
gl
'
insegnanti
,
di
solito
persone
che
vivevano
di
un
gramo
stipendio
(
ricordi
di
Augusto
Monti
:
il
fratello
impiegato
privato
guadagna
quasi
il
doppio
di
lui
,
giovane
professore
;
il
cognato
viaggiatore
di
commercio
circa
cinque
volte
)
;
ma
neppure
per
gli
studenti
:
la
frequentavano
convittori
di
collegi
di
orfani
retti
da
istituti
di
beneficenza
o
mutualistici
.
Però
era
quella
che
dava
,
essa
sola
-
oggi
non
è
più
così
-
accesso
a
tutte
le
facoltà
universitarie
;
mentre
in
proprio
non
rilasciava
alcun
titolo
,
non
si
usciva
né
ragioniere
né
geometra
né
maestro
.
Ma
che
laureato
equivalesse
a
signore
sarebbe
stato
difficile
dimostrare
.
Tuttavia
in
un
certo
senso
l
'
appellativo
aveva
qualcosa
di
vero
;
nei
pochi
casi
in
cui
la
scuola
classica
riusciva
a
plasmare
,
dava
vita
a
quel
tipo
di
honnéte
hommi
,
che
si
riscontra
nella
nobiltà
di
toga
e
nella
buona
borghesia
della
Francia
di
Luigi
XIV
;
l
'
uomo
che
si
compiace
dei
classici
,
che
ammira
il
mondo
grecolatino
,
per
cui
il
riposo
è
la
lettura
di
Platone
o
di
Orazio
;
se
passa
ai
moderni
,
si
compiace
di
Montaigne
o
Pascal
.
La
scuola
classica
,
fuori
dell
'
ambito
dei
professori
,
produsse
questi
appassionati
della
classicità
:
il
clinico
Domenico
Majocchi
ed
il
grande
avvocato
e
presidente
della
Banca
commerciale
Camillo
Giussani
,
ad
esempio
.
Difficile
concepire
uomini
tali
capaci
di
mescolarsi
al
popolo
che
trepida
negli
stadi
o
dinanzi
ai
televisori
quando
riproducono
campionati
,
in
genere
di
partecipare
alle
schiette
manifestazioni
di
entusiasmi
popolani
.
Ma
erano
rari
parti
della
scuola
classica
;
io
ne
uscii
incapace
di
comprendere
una
satira
di
Orazio
se
non
edita
con
molte
note
;
altri
imbottiti
solo
di
ricordi
grammaticali
e
sintattici
.
In
effetto
per
pochi
la
scuola
raggiungeva
l
'
effetto
di
dare
la
bella
armoniosa
visione
del
mondo
classico
,
una
sia
pur
non
dettagliata
comprensione
del
miracolo
del
pensiero
greco
,
delle
altezze
dell
'
epica
omerica
,
di
ciò
che
aveva
rappresentato
Roma
nell
'
arte
di
governare
e
nella
creazione
del
diritto
.
Tra
i
sei
ed
i
dieci
anni
possono
impressionare
episodi
fiabeschi
leggendari
,
gl
'
inganni
di
Ulisse
,
Laocoonte
,
Polifemo
,
Muzio
Scevola
ed
Orazio
Coclite
,
ma
solo
prossimi
ai
vent
'
anni
giovani
non
eccezionali
sono
in
grado
di
rendersi
conto
di
quel
che
fu
il
mondo
classico
e
le
sue
ricchezze
.
Gli
anni
ingrati
in
cui
si
percorreva
il
ginnasio
e
s
'
iniziava
il
liceo
erano
i
meno
atti
per
quella
comprensione
;
ed
il
Cicerone
a
tutto
spiano
che
si
faceva
digerire
era
il
testo
meno
acconcio
per
raggiungere
la
visione
della
classicità
.
Inoltre
pochi
erano
gl
'
insegnanti
,
anche
perché
assillati
dai
programmi
e
dalla
infausta
traduzione
dall
'
italiano
in
latino
,
in
grado
di
presiedere
ad
un
così
difficile
compito
.
Non
è
a
stupire
che
talora
desse
maggiori
frutti
l
'
insegnamento
del
greco
,
iniziato
più
tardi
,
già
nella
prima
espansione
della
adolescenza
.
Veramente
il
male
della
scuola
classica
era
quello
che
sarà
comune
ad
una
scuola
unica
che
si
voglia
protrarre
fino
alla
Università
,
di
voler
preparare
a
tutte
le
vie
:
ciò
che
implica
non
preparare
adeguatamente
per
nessuna
.
Le
letterature
straniere
non
vi
avevano
alcun
posto
;
s
'
imparava
una
lingua
straniera
,
ma
non
in
grado
di
parlarla
,
e
spesso
su
testi
vecchi
di
tre
secoli
,
con
tempi
e
modi
ora
in
disuso
,
sicché
un
romanzo
contemporaneo
appariva
ricco
di
parole
ignote
.
La
matematica
,
la
chimica
,
la
fisica
erano
insegnate
in
modo
da
formare
l
'
uomo
di
discreta
cultura
,
ma
chi
s
'
iscriveva
poi
a
quelle
facoltà
doveva
ricominciare
da
capo
.
Tuttavia
l
'
allievo
che
non
avesse
trascorso
proprio
inutilmente
quegli
anni
,
si
era
formato
un
abito
logico
,
l
'
attitudine
al
ragionamento
,
buona
per
qualsiasi
disciplina
.
Se
ora
si
guarda
all
'
avvenire
,
sono
persuaso
che
sarebbe
nefasta
la
continuazione
della
scuola
unica
;
a
meno
di
prolungare
ancora
,
contro
tutte
le
tendenze
dei
giovani
,
che
oggi
vogliono
sposarsi
presto
,
i
corsi
scolastici
,
con
bienni
pre
-
universitari
dove
finalmente
si
avesse
una
selezione
.
Dubito
molto
della
riforma
che
consente
ogni
iscrizione
universitaria
con
qualsiasi
preparazione
scolastica
;
credo
nella
utilità
dei
licei
scientifici
,
degl
'
istituti
tecnici
,
delle
magistrali
.
Ma
la
scuola
classica
ha
a
morire
?
Proprio
l
'
Italia
deve
abbandonare
un
ramo
di
studi
che
ha
eletti
cultori
nelle
Università
americane
,
in
quelle
di
lingua
inglese
e
tedesca
,
che
neppure
la
Russia
ha
condannato
?
Considererei
una
vera
vergogna
per
l
'
Italia
la
morte
della
scuola
media
superiore
classica
;
ma
dovrebbe
cessare
di
essere
la
scuola
che
apre
tutte
le
porte
,
divenire
quella
per
i
futuri
insegnanti
di
greco
e
di
latino
,
archeologi
,
studiosi
di
storia
antica
.
Quindi
trenta
o
quaranta
licei
classici
,
con
cinque
anni
di
corso
,
sarebbero
sufficienti
;
il
latino
si
può
imparare
in
cinque
anni
come
il
greco
,
specie
se
s
'
inizia
lo
studio
non
a
dieci
od
undici
anni
,
ma
a
quattordici
.
Occorrerebbe
però
che
tutta
la
scuola
classica
fosse
orientata
in
vista
di
questo
suo
specifico
fine
.
Due
lingue
moderne
,
ma
insegnate
col
preciso
scopo
d
'
insegnare
a
leggere
lavori
di
storia
e
di
critica
;
non
la
ricchezza
del
vocabolario
che
occorre
possedere
per
leggere
un
romanzo
contemporaneo
,
non
finezze
grammaticali
.
Una
matematica
volta
soprattutto
a
far
comprendere
la
profondità
,
le
intuizioni
,
lo
spirito
di
analisi
del
pensiero
greco
;
una
letteratura
italiana
con
il
continuo
raffronto
dei
greci
e
dei
latini
,
che
illustri
,
ad
esempio
,
quel
che
può
ravvisarsi
di
comparabile
al
romanticismo
in
dati
scrittori
greci
e
romani
.
E
storia
non
di
soli
avvenimenti
,
ma
di
quel
che
fu
per
gli
antichi
il
senso
della
storia
,
del
succedersi
degli
eventi
umani
;
la
loro
idea
del
fato
;
una
adeguata
illustrazione
delle
religioni
dell
'
antichità
,
dell
'
elemento
eterogeneo
e
da
respingere
che
furono
per
i
romani
i
culti
orientali
.
Occorrono
certo
insegnanti
di
prim
'
ordine
per
un
tale
compito
;
ma
se
i
licei
classici
sono
nel
numero
esiguo
che
ho
accennato
,
si
trovano
;
penso
soltanto
alla
Facoltà
di
Torino
ed
a
quel
suscitatore
di
passione
per
la
romanità
che
è
Italo
Lana
.
L
'
obiezione
che
prevedo
è
questa
:
può
un
ragazzo
di
quindici
anni
scegliere
una
via
con
così
pochi
sbocchi
come
quella
che
indico
?
Penso
che
sì
,
e
so
poi
che
ad
ogni
età
si
possono
compiere
scelte
sbagliate
;
anche
i
matrimoni
dei
quarantenni
possono
contenerle
.
Ma
il
peggio
nella
vita
è
non
saper
mai
effettuare
delle
scelte
.
StampaQuotidiana ,
Un
pomeriggio
di
sabato
passavano
in
bicicletta
frotte
chiassose
di
ragazzi
e
ragazze
avviate
fuori
porta
.
Era
con
me
un
vecchio
compagno
d
'
università
e
stavamo
rivangando
i
giorni
di
prima
dell
'
altra
guerra
.
Quale
mancanza
d
'
iniziative
!
quante
mai
ore
fermi
a
discutere
sulla
porta
della
Biblioteca
Nazionale
!
E
il
discorso
cadde
sulle
ragazze
d
'
allora
.
Ai
nostri
tempi
,
ricordi
?
,
era
un
gran
passeggiare
sotto
le
finestre
.
E
qualche
volta
quelle
brave
figliuole
abitavano
agli
ultimi
piani
!
Anche
maturotte
,
non
uscivano
di
casa
se
non
accompagnate
dalla
mamma
o
dal
fratello
.
E
seppure
si
riusciva
a
fermarne
una
,
a
sola
,
per
la
strada
,
quanta
fretta
!
Subito
parlare
con
papà
e
mammà
.
Altrimenti
niente
(
o
pochissimo
)
da
fare
.
Ancora
c
'
era
un
sacrosanto
orrore
per
gl
'
impieghi
femminili
:
Roma
fu
una
delle
ultime
città
ad
arrendersi
,
e
si
arrese
,
si
può
dire
,
per
fame
.
Studenti
torinesi
e
bolognesi
,
o
ci
raccontavano
delle
fandonie
,
o
effettivamente
dovevano
durare
assai
meno
fatica
di
noi
a
far
breccia
nelle
coetanee
.
Davamo
la
colpa
al
papa
.
E
tutte
queste
bionde
,
di
dove
son
venute
fuori
?
Ai
nostri
tempi
,
ricordi
?
,
non
se
ne
vedeva
una
,
o
non
erano
romane
.
Con
questa
bella
novità
il
panorama
della
città
è
profondamente
alterato
.
Roma
portava
ancora
integro
il
vanto
delle
belle
more
,
come
per
il
passato
,
quando
tutte
le
Memorie
dei
viaggiatori
erano
piene
delle
lodi
della
chioma
corvina
delle
donne
romane
.
Ma
tu
fa
caso
come
in
effetti
sia
stonata
la
bionda
aureola
intorno
al
grugnettaccio
risentito
di
quella
carbonaretta
di
Trastevere
che
attraversa
adesso
in
strada
...
Ai
nostri
tempi
!
Un
momento
.
Tutt
'
altro
che
nostro
,
quel
tempo
.
Roma
è
stata
sempre
una
città
piuttosto
matrimoniale
.
La
galanteria
vi
attacca
poco
.
Lo
sanno
gl
'
intraprendenti
fastidiosi
che
cosa
possa
uscire
da
quelle
rosee
labbra
...
È
nota
la
uscita
della
bella
trasteverina
alla
quale
lo
scultore
Dupré
,
nuovo
di
Roma
,
ronzava
troppo
accosto
per
meglio
ammirarla
.
Gli
si
fece
addosso
con
lo
spillone
tolto
ai
capelli
chiedendo
:
Sor
paino
,
che
ve
puzza
'
l
campà
?
Fiera
e
pudibonda
la
ragazza
romana
s
'
era
mantenuta
fino
a
quei
nostri
tempi
:
e
per
difesa
della
sua
pudibonderia
,
magari
anche
un
po
'
sguaiata
.
«
Ecco
mi
sorrida
,
e
mi
dica
una
soave
ingiuria
in
romanesco
»
:
con
tali
parole
il
Carducci
(
che
nuove
ricerche
e
nuovi
documenti
ci
mostrano
assai
più
ardito
e
concludente
in
approcci
femminili
che
prima
non
si
supponesse
)
stuzzicava
una
bella
romana
:
l
'
Adele
Bergamini
.
Il
matrimonio
,
dicevo
,
a
Roma
si
succhia
nell
'
aria
.
Ne
fece
assaggio
Gustavo
Flaubert
,
scapolo
scapolorum
,
di
passaggio
per
Roma
la
Settimana
Santa
del
1851
,
quando
un
chiaro
pomeriggio
d
'
aprile
nella
basilica
di
San
Paolo
gli
apparve
una
bella
convalescente
languidamente
appoggiata
al
braccio
d
'
una
accompagnatrice
:
con
le
chiome
corvine
divise
in
due
bande
e
acconciate
con
una
sciarpa
rossa
,
con
un
corsaletto
rosso
e
lunghi
guanti
di
pelle
verde
(
modella
o
amica
di
qualche
pittore
?
)
.
Bastò
che
la
bella
romana
girasse
un
momento
i
suoi
occhi
nerissimi
e
sfolgoranti
sul
forastiero
perché
il
normanno
si
sentisse
trapassare
core
e
coratella
(
anzi
scrive
:
une
rage
subite
m
'
est
descendue
comme
la
foudre
dans
le
ventre
)
e
venire
senz
'
altro
la
voglia
di
andarla
a
chiedere
in
isposa
al
padre
(
!
)
.
«
Se
avessi
saputo
l
'
italiano
,
seguita
,
avrei
ben
trovato
io
il
modo
d
'
attaccare
conversazione
»
.
(
Romanziere
!
l
'
impaccio
della
lingua
è
una
scusa
.
Garibaldi
che
dall
'
alto
del
cassero
dell
'
Itaparica
vede
col
binocolo
Anita
apparire
alla
finestra
di
una
casa
sulla
collina
di
faccia
e
si
precipita
a
incontrarla
,
si
fa
capire
a
meraviglia
«
tu
devi
essere
mia
»
senza
bisogno
d
'
interprete
)
.
Rentré
conclude
Flaubert
à
l
'
hôtel
à
4
heures
,
déjà
ses
traits
s
'
effacent
dans
ma
mémoire
.
Va
e
fidati
dei
romanzieri
!
Flaubert
aveva
trent
'
anni
.
Qualche
anno
prima
,
sui
suoi
quaranta
,
era
passato
da
Roma
Teofilo
Gautier
e
le
donne
romane
,
outrageusement
belles
,
l
'
avevano
colpito
per
la
loro
venustà
piena
e
compatta
.
Vingt
enfants
tiendraient
à
la
fois
dans
leurs
flancs
robustes
;
e
fantasticava
che
occorressero
busti
rinforzati
di
ferro
per
tenere
a
posto
quei
loro
petti
orgogliosi
.
Il
grandioso
portamento
delle
donne
romane
glie
le
fece
sembrare
tante
statue
discese
dai
piedistalli
.
E
qualche
vent
'
anni
prima
,
Stendhal
scriveva
:
«
Che
cosa
non
darei
per
poter
fare
comprendere
che
cosa
sia
l
'
aspetto
impassibile
d
'
una
bella
romana
.
Essa
considera
la
faccia
dell
'
uomo
che
la
guarda
ammirato
,
come
voi
guardereste
di
mattina
,
in
campagna
,
una
montagna
.
Ed
è
siffatta
impassibilità
che
poi
rende
così
affascinante
un
minimo
segno
d
'
interessamento
da
parte
loro
»
.
La
gravità
e
l
'
indifferenza
delle
ragazze
romane
fecero
effetto
anche
a
Leopardi
,
il
quale
si
meravigliava
che
girando
per
le
strade
«
in
compagnia
di
giovani
molto
belli
e
ben
vestiti
»
nessuna
alzasse
loro
gli
occhi
in
viso
.
(
Al
contino
non
venne
il
sospetto
che
le
ragazze
cittadine
potessero
veder
tutto
anche
senza
sollevare
le
ciglia
...
)
.
Benedette
ragazze
.
Un
uomo
di
cinquant
'
anni
ha
una
figlia
di
diciassette
anni
.
Gli
piacciono
ancora
le
donne
come
gli
sono
sempre
piaciute
e
per
consuetudine
se
le
rimira
con
quella
compiacenza
affettuosa
,
condita
di
una
punta
di
desiderio
,
con
la
quale
un
uomo
di
buon
sangue
considera
naturalmente
una
donna
nel
suo
fiore
.
Altro
alle
donne
non
chiede
,
il
mio
cinquantenne
,
se
non
che
si
lascino
guardare
senza
tirar
fuori
lo
spillone
dai
capelli
.
Ora
gli
accade
questo
:
che
fino
ai
suoi
quarantasette
,
fino
a
quando
cioè
la
figliuola
ne
contava
quattordici
,
egli
si
beava
a
guardare
anche
le
ragazze
sui
diciassette
.
Ma
quando
la
figlia
ebbe
toccati
i
sedici
ecco
che
papà
cominciò
a
farsi
un
certo
scrupolo
d
'
appoggiare
lo
sguardo
su
quante
s
'
accostassero
ai
diciotto
.
Quando
la
figlia
ne
avrà
diciotto
la
cosa
dunque
si
farà
grave
.
Perché
,
come
si
fa
a
non
posare
volentieri
lo
sguardo
su
una
bella
ragazza
di
vent
'
anni
?
,
È
vero
altresì
che
disturba
maledettamente
il
nostro
cinquantenne
quel
dover
pensare
,
quel
dover
ammettere
che
altri
,
cinquantenne
o
meno
,
possa
poi
posare
sopra
sua
figlia
lo
stesso
sguardo
col
quale
egli
considera
la
diciottenne
figlia
di
chicchessia
.
Potrebbe
,
provvisoriamente
,
in
via
d
'
accomodamento
,
farsi
una
legge
di
sbirciarle
oramai
solo
dai
ventuno
in
su
:
ma
il
tempo
fa
presto
a
passare
,
e
di
questo
passo
andrebbe
a
finire
che
un
giorno
dovrebbe
limitarsi
a
godere
in
pace
solo
la
vista
e
la
compagnia
delle
patronesse
del
Lyceum
.
Meglio
il
chiostro
,
ragiona
quel
cinquantenne
.
Un
santo
eremita
aveva
per
uso
,
ogni
volta
che
gli
accadeva
di
scorgere
nella
polvere
della
strada
un
'
impronta
di
piede
femminile
,
di
cancellarla
perché
altri
non
vi
dovesse
inciampare
.
Santo
eremita
,
facci
strada
tu
...
Un
mio
amico
il
più
brav
'
uomo
del
mondo
era
stato
per
oltre
mezzo
secolo
un
imperterrito
amatore
.
Passata
la
settantina
e
calate
le
forze
,
cominciò
a
pensare
all
'
aldilà
e
piegava
un
poco
a
bacchettone
.
Ma
le
donne
seguitavano
a
piacergli
,
sempre
,
molto
,
troppo
.
In
istrada
si
faceva
forza
di
non
voltarsi
a
guardarle
,
anche
per
pietà
dei
propri
capelli
tutti
bianchi
:
ma
era
più
forte
di
lui
.
Un
giorno
(
andava
oramai
pei
settantaquattro
)
eravamo
fermi
sul
marciapiede
di
Aragno
e
c
'
era
un
passaggio
,
come
succede
certi
giorni
a
certe
ore
,
d
'
una
dopo
l
'
altra
,
una
più
bella
dell
'
altra
e
non
una
da
buttar
via
.
In
fine
ne
passò
una
che
dette
al
mio
amico
il
colpo
di
grazia
:
trionfante
,
raggiante
e
,
a
dire
il
vero
,
abbracciabilissima
.
Si
girò
sulla
vita
indolorita
a
vederla
allontanare
,
e
poi
sospirava
e
mi
guardava
al
disopra
degli
occhiali
.
Due
volte
aperse
bocca
per
parlare
e
poi
la
richiuse
.
Coraggio
gli
feci
ridendo
.
Mi
afferrò
allora
per
un
braccio
.
Non
ridere
e
dimmi
tu
come
può
stare
,
come
può
essere
vero
che
anche
solo
a
desiderarle
sia
peccato
mortale
.
E
lo
disse
come
uno
che
si
sentisse
in
corrente
fra
due
porte
,
una
aperta
sul
Paradiso
e
l
'
altra
sull
'
Inferno
e
vedesse
la
prima
chiudersi
lenta
lenta
e
spalancarsi
lenta
lenta
quell
'
altra
.
L
'
accento
mi
fece
fremere
.
Morì
l
'
anno
appresso
:
e
la
notte
vedeva
i
diavoli
che
venivano
a
portarselo
via
e
chiamava
atterrito
i
famigliari
che
salissero
a
tenergli
compagnia
.
Santo
eremita
,
prega
per
il
mio
amico
.
Da
giovani
sembrano
cose
da
ridere
,
e
nessuno
ci
aveva
riso
più
del
mio
amico
.
(
Santo
eremita
,
comincio
a
preoccuparmi
anch
'
io
)
.
Giovane
era
e
ci
rideva
di
gusto
Carlo
Bini
,
quando
scrisse
quel
suo
bellissimo
contrasto
con
lo
spione
Innocenzio
Tienlistretti
al
Forte
della
Stella
.
Innocenzio
:
Dunque
voi
avete
desiderato
la
donna
degli
altri
?
Carlo
:
Confesso
la
mia
debolezza
;
io
l
'
ho
desiderata
e
la
desidero
tuttavia
.
Ne
ho
desiderate
molte
;
non
quante
voi
,
perché
avete
più
anni
,
ma
molte
davvero
:
tante
,
che
se
mi
fossero
venute
tutte
ne
avrei
rimandate
via
la
metà
.
Eppoi
venne
il
giorno
che
una
bella
castigamatti
,
l
'
Adele
Witt
,
gli
tolse
grado
a
grado
la
voglia
di
scherzare
,
e
a
lungo
lo
tenne
in
corrente
fra
la
porta
della
Beatitudine
e
quella
della
Disperazione
.
Sarà
pur
bello
che
uomo
e
donna
,
pur
piacendosi
a
perdifiato
,
riescano
a
stare
insieme
in
vicinanza
coraggiosa
e
monda
.
È
un
verso
dell
'
Aleardi
,
non
bello
,
anzi
gaetanesco
:
ma
dipinge
una
situazione
tipicamente
aleardiana
:
due
innamorati
che
stanno
sempre
vicini
e
non
si
toccano
mai
.
(
Spiego
il
gaetanesco
.
Aleardo
Aleardi
non
si
chiamava
Aleardo
:
si
chiamava
,
una
bella
differenza
!
,
Gaetano
.
E
,
a
ben
considerarla
,
la
sua
poesia
ha
doppia
tempra
:
in
alcuni
versi
si
sente
la
mano
sfiorante
di
Aleardo
,
in
altri
la
mano
pesante
di
Gaetano
.
Più
forte
è
la
stonatura
dove
un
sentimento
da
vero
Aleardo
viene
calato
,
come
è
il
caso
di
sopra
,
in
versi
da
vero
Gaetano
)
.
Sarà
pur
bello
...
(
Santo
eremita
,
ora
pro
me
)
.
StampaQuotidiana ,
La
rivista
americana
«
True
West
»
,
che
da
alcuni
mesi
si
pubblica
in
edizione
italiana
,
racconta
nell
'
ultimo
numero
la
storia
dei
«
blue
-
jeans
»
:
quei
pantaloni
,
cioè
,
di
rozza
tela
,
resistenti
e
attillati
,
che
i
giovani
di
mezzo
mondo
,
maschi
e
femmine
,
ostentano
come
una
sfida
al
conformismo
.
Pantaloni
con
tasconi
posteriori
e
inutili
taschine
sui
fianchi
.
I
«
blue
-
jeans
»
nacquero
per
caso
nel
1850
in
California
.
Erano
gli
anni
della
corsa
alle
miniere
d
'
oro
.
Migliaia
di
avventurieri
piombavano
ogni
giorno
su
San
Francisco
,
in
cerca
di
fortuna
.
Con
intenzioni
assai
più
modeste
,
arrivò
a
Frisco
anche
il
giovane
commerciante
Levi
Strauss
:
un
ebreo
grassoccio
e
accomodante
,
il
cui
incipiente
doppio
mento
era
nascosto
da
una
barba
a
ventaglio
.
Tutta
la
sua
mercanzia
stava
in
una
sola
cassa
:
tela
per
tende
e
lampade
a
petrolio
.
Una
mattina
,
il
mercante
fu
avvicinato
da
un
minatore
che
gli
disse
:
«
Io
e
i
miei
compagni
abbiamo
bisogno
di
pantaloni
che
non
vadano
a
brandelli
quando
lavoriamo
in
galleria
.
Siamo
disposti
a
pagarli
il
triplo
dei
comuni
pantaloni
»
.
Levi
Strauss
non
aveva
nella
sua
cassa
la
merce
richiesta
,
ma
non
rinunciò
all
'
affare
.
Fece
confezionare
seduta
stante
un
paio
di
pantaloni
con
la
tela
da
tende
e
il
minatore
ne
fu
soddisfattissimo
.
La
voce
si
sparse
fra
i
cercatori
d
'
oro
e
Strauss
fondò
una
piccola
fabbrica
di
pantaloni
che
furono
chiamati
«
Levis
»
.
Qualche
anno
dopo
,
il
minatore
Alkali
-
Ike
pregò
il
sarto
Jacob
Davis
,
di
Virginia
City
,
di
rinforzargli
in
qualche
modo
le
tasche
dei
«
Levis
»
,
in
modo
che
non
si
slabbrassero
ficcandovi
dentro
campioni
di
minerale
aurifero
.
Davis
rinforzò
gli
angoli
delle
tasche
con
borchie
di
rame
.
Poiché
le
borchie
arrugginivano
,
furono
in
seguito
sostituite
con
forti
cuciture
di
filo
arancione
,
il
colore
del
rame
.
Da
allora
i
pantaloni
«
Levis
»
furono
chiamati
i
«
blue
-
jeans
»
.
StampaQuotidiana ,
Che
gl
'
italiani
d
'
oggi
siano
più
istruiti
di
quelli
di
trenta
e
soprattutto
di
cinquant
'
anni
or
sono
,
mi
pare
fuor
di
dubbio
.
Allora
certe
nozioni
cosmiche
(
la
terra
che
rotea
intorno
al
sole
,
cosa
sia
la
luna
)
erano
ancora
sconosciute
o
confuse
nella
mente
dei
più
umili
,
mentre
sono
oggi
note
pure
agli
analfabeti
;
e
così
dicasi
per
quanto
è
oltre
frontiera
,
altri
continenti
,
altri
Stati
.
Merito
della
scuola
(
delle
elementari
,
specificherei
,
che
mi
sembra
siano
ancora
le
meglio
funzionanti
:
recenti
pagine
,
amene
ma
amare
,
di
Remo
Gianuzzi
,
Esami
di
Stato
,
confermano
la
mia
diffidenza
per
le
attuali
scuole
secondarie
)
;
ma
anche
della
televisione
,
delle
emigrazioni
ed
immigrazioni
.
Pur
ciò
ch
'
è
cattivo
ha
qualcosa
di
buono
:
compiangiamo
gli
emigrati
che
si
trovano
male
nel
Paese
in
cui
non
s
'
inseriscono
,
ma
il
loro
campo
visivo
si
allarga
;
e
pure
i
peggiori
rotocalchi
,
con
le
brutte
o
sciocche
vicende
che
narrano
,
danno
un
qualche
orientamento
di
luoghi
e
di
costumi
.
Va
da
sé
che
il
contenuto
della
istruzione
desiderabile
varia
nel
tempo
;
non
nego
la
qualifica
d
'
istruito
a
chi
pure
ignori
vicende
e
personaggi
ben
noti
quando
ero
ragazzo
(
ed
accetterei
mi
si
escludesse
dal
novero
degl
'
istruiti
per
la
mia
ignoranza
su
calciatori
,
cantautori
,
divi
e
dive
del
cinema
,
che
tanto
posto
hanno
nel
mondo
d
'
oggi
)
.
Più
istruiti
,
sì
;
ma
anche
per
chi
,
come
me
,
non
ha
il
disprezzo
per
il
nozionismo
(
senza
una
piattaforma
di
nozioni
si
ciancia
a
vuoto
)
istruito
non
equivale
a
colto
.
Siamo
più
colti
?
gl
'
incolti
sono
soltanto
quelli
che
rispondono
sempre
non
so
ai
questionari
Doxa
,
anche
alle
domande
che
i
radiocronisti
pongono
per
strada
?
Prescindo
dalla
cultura
specializzata
(
è
un
caso
a
sé
quello
dell
'
universitario
dottissimo
in
un
ramo
,
ed
incapsulatosi
in
quello
,
ignaro
di
letteratura
,
di
arte
,
di
scienza
)
;
quel
che
interessa
è
la
quantità
di
cultura
diffusa
che
permette
di
dire
che
un
popolo
è
colto
.
A
prima
vista
ci
viene
spontaneo
dire
che
siamo
più
colti
che
non
fossimo
cinquanta
o
trent
'
anni
fa
.
Almeno
in
politica
,
ma
anche
nel
considerare
i
possibili
modelli
sociali
,
pochi
sono
gli
agnostici
;
le
lettere
inviate
ai
giornali
anche
dai
più
umili
contengono
opinioni
:
chi
vuole
la
pena
di
morte
e
chi
l
'
aborre
;
chi
ritiene
i
colpevoli
siano
dei
malati
,
chi
vittime
della
società
consumistica
,
chi
della
indulgenza
di
genitori
e
maestri
,
chi
della
miseria
,
e
chi
invece
li
giudica
colpevoli
che
occorra
punire
.
Così
chi
pensa
il
primum
della
economia
sia
evitare
la
disoccupazione
,
e
chi
impedire
la
lira
perda
ogni
potere
di
acquisto
;
chi
crede
nella
necessità
di
una
moneta
stabile
che
incoraggi
il
risparmio
.
Ma
è
sufficiente
avere
opinioni
per
essere
fuori
del
mondo
degl
'
incolti
?
a
ben
guardare
,
opinioni
primordiali
,
sui
problemi
fondamentali
,
ne
avevano
pure
gli
analfabeti
di
oltre
cent
'
anni
or
sono
.
E
qualche
conservatore
,
se
ne
esistessero
ed
osassero
esprimersi
,
soggiungerebbe
:
più
sane
delle
attuali
.
A
mio
avviso
la
cultura
non
sta
né
nel
nozionismo
,
né
nell
'
avere
delle
opinioni
,
sia
pur
radicate
;
bensì
nel
ragionare
.
E
temo
molto
che
siamo
più
istruiti
,
cioè
con
più
nozioni
,
meno
agnostici
,
maggior
numero
di
opinioni
,
ma
più
che
colti
,
indottrinati
;
come
del
resto
la
maggioranza
è
sempre
stata
dovunque
:
risparmiando
la
fatica
del
pensare
,
accettando
le
opinioni
,
le
tavole
dei
valori
,
formate
da
altri
:
che
può
essere
volta
a
volta
il
direttore
di
coscienza
o
confessore
,
il
dittatore
,
il
giornale
di
partito
che
è
il
solo
che
si
legga
ed
in
cui
è
sempre
stabilito
chi
sia
il
buono
e
chi
il
cattivo
,
il
libro
che
diffonde
la
sana
dottrina
,
e
quello
che
è
l
'
occulto
strumento
ora
dei
padroni
ora
dei
sovvertitori
.
Non
vorrei
si
confondesse
l
'
uomo
dai
fermissimi
convincimenti
con
l
'
uomo
che
non
accetta
la
discussione
.
L
'
uomo
dai
più
fermi
convincimenti
non
paventa
di
ascoltare
le
ragioni
altrui
,
di
opporre
le
proprie
;
senza
cambiar
bandiera
,
riconoscerà
che
qualche
punto
secondario
del
suo
sistema
va
rimeditato
,
che
qualche
suo
argomento
è
debole
,
che
occorre
invocarne
altri
a
sostegno
della
idea
politica
o
della
confessione
che
professa
.
L
'
uomo
colto
è
a
desiderare
nel
suo
ragionare
sia
sempre
leale
,
ma
possiede
pure
l
'
arte
del
sofisma
.
E
soprattutto
è
l
'
uomo
che
armonizza
i
suoi
giudizi
,
che
naturalmente
hanno
oggetti
diversi
,
toccano
vari
aspetti
della
vita
.
Li
armonizza
guardando
alla
realtà
.
L
'
indottrinato
parte
da
assiomi
che
di
solito
non
rispondono
affatto
alla
realtà
;
o
vede
l
'
uomo
naturalmente
buono
o
asserisce
apoditticamente
che
ogni
uomo
ha
per
sua
natura
di
sbranare
i
fratelli
.
L
'
uomo
colto
,
invece
,
non
è
un
poeta
od
un
fabbricante
di
utopie
(
si
può
essere
ottimi
poeti
,
costruttori
di
utopie
piacevoli
a
leggersi
,
ma
sapendole
appunto
irrealizzabili
,
e
scriverle
con
lo
spirito
di
chi
scrive
belle
favole
,
conscio
che
gli
animali
non
parlano
e
non
danno
saggi
consigli
)
.
L
'
uomo
colto
,
se
si
fabbrica
un
sistema
od
aderisce
a
quello
da
altri
proposto
,
si
chiede
se
sia
realizzabile
;
non
dimentica
i
dati
economici
,
le
risorse
di
ogni
paese
,
l
'
elementare
verità
che
nessuno
Stato
è
disposto
a
far
vivere
più
poveramente
i
propri
cittadini
per
alzare
il
benessere
in
altri
Stati
,
che
gli
uomini
non
sono
tutti
virtuosi
,
che
l
'
egoismo
abbonda
,
che
gli
entusiasmi
svaniscono
.
Se
parla
di
scuola
,
ricorda
il
livello
mentale
diverso
degli
allievi
,
che
è
un
dato
di
natura
,
non
s
'
illude
si
diano
maestri
capaci
di
far
divenire
tutti
intelligenti
,
ne
auspica
soltanto
tali
da
interessare
la
quasi
totalità
degli
allievi
(
quasi
;
gli
apatici
sono
una
realtà
ineliminabile
)
,
di
ottenere
da
ciascuno
il
massimo
che
può
dare
.
Se
parla
di
giustizia
sociale
,
non
dimentica
che
ogni
uomo
ha
un
suo
giudizio
in
cui
entra
l
'
interesse
,
e
che
non
si
realizzerà
mai
un
regime
in
cui
tutti
siano
convinti
di
avere
i
riconoscimenti
,
morali
e
materiali
,
cui
credono
di
aver
diritto
.
L
'
uomo
colto
è
quello
che
guarda
alla
realtà
e
pensa
in
ogni
ambito
,
a
cominciare
dalla
costruzione
di
una
sua
famiglia
,
al
realizzabile
;
e
si
distingue
appunto
dall
'
utopista
(
che
può
anche
essere
un
genio
,
ma
,
se
non
sa
che
la
sua
è
utopia
,
non
qualificherei
uomo
colto
)
per
ciò
che
accetta
il
meno
peggio
;
difende
un
regime
,
un
tipo
di
scuola
,
se
ritiene
che
nelle
condizioni
del
momento
ogni
altro
sarebbe
peggiore
.
Ora
temo
proprio
che
,
se
si
intende
in
questo
modo
la
cultura
,
non
siamo
cresciuti
.
Ricordo
l
'
argomentare
anche
di
analfabeti
in
anni
molto
lontani
,
ed
a
volte
mi
pare
superiore
a
quello
di
giovani
«
indottrinati
»
,
con
un
bel
sistema
di
valori
fisso
nella
mente
,
ma
che
non
saprebbero
difendere
in
una
discussione
se
non
ripetendo
all
'
infinito
gli
assiomi
,
indimostrabili
,
da
cui
hanno
preso
le
mosse
.
Scuola
della
discussione
,
su
una
piattaforma
di
nozioni
indispensabili
;
certamente
è
l
'
ideale
;
ma
che
discussioni
siano
,
e
non
indottrinamento
,
accettazione
passiva
d
'
idee
altrui
;
e
che
siano
idee
concrete
,
base
all
'
edificare
,
e
quindi
sempre
con
l
'
occhio
volto
alla
realtà
,
e
non
enunciati
astratti
.
Santi
i
concetti
di
buono
,
di
giusto
,
ma
uomo
colto
è
quello
che
scorge
anche
le
vie
per
realizzarli
quanto
si
può
;
e
le
esperienze
del
passato
gl
'
insegnano
qualcosa
.